Cammino spedita lungo la spiaggia, fregandomene altamente della sabbia e dell’acqua del mare che mi entra nelle scarpe e m’infradicia i piedi. Non me ne frega un cazzo. Aumento il passo, affondando i talloni sempre più a fondo nel fango, sperando in questo modo di sotterrare anche tutto quello che è successo oggi.
I’m searching through emptiness
And try to forget us in vain
Tiro calci a qualsiasi cosa si trovi sul mio cammino: lattine abbandonate, conchiglie rotte, la speranza di rimettere tutto a posto, la rabbia e la paura di non esserne in grado. Probabilmente ho investito anche un granchio innocente.
Alzo la testa solo quando un raggio di sole mi colpisce agli occhi, riportandomi alla realtà. Il rosso infuocato del tramonto mi tranquillizza un po’, così decido di fermarmi ad ammirarlo.
The light of the dark setting sun
Will bring my sadness to an end.
Mi siedo proprio lì, dove i miei piedi si sono arrestati, incrociando le gambe, senza che me ne importi un accidente di rovinarmi i vestiti con sabbia, salsedine e quant’altro.
Va bene, va bene. Stiamo tutti calmi. Plachiamoci e facciamo una lista di ciò che succede nella mia vita, oggi, chissà perché, in particolare.
La mia testa è già in confusione da sola, quindi vediamo di fare una roba ordinata.
Partiamo dai punti negativi, tanto per stare allegri:
- i miei genitori stanno divorziando
- Mihael ha fatto un incidente in motorino
- mio fratello si è rotto una gamba giocando a basket e io gli devo fare da infermiera perché la sua “fidanzata” non c’ha cazzi (parole sue, ve lo giuro) e i miei sono troppo impegnati a litigare per rendersi conto dei propri figli
- la prova di storia è andata uno schifo e il prof è deluso perché da me si aspetta almeno un 9 in pagella
- anche quella di scienze non è andata tanto meglio
- mi si è rotto l’hard disk
- ho perso l’autobus e ho dovuto farmi 5 km a piedi per tornare a casa
- ho litigato con Jenna per una stronzata
- e dulcis in fundo, sono stata quasi investita da un ciclista. Sul marciapiede.
Voices cry out through the fear and the doubt
As we wait for our lives to be better.
Diamine. Sono un bel po’ di punti. È già tanto se non c’è scappato il morto, cazzo.
Okay, dai, coraggio. Un bel respiro. Proviamo a contare gli aspetti positivi:
- una volta divorziato, i miei non penseranno più tanto a urlarsi contro (e questo è un bene anche perché stavamo finendo lo sciroppo per la gola), quanto ad essere felici e vivere al meglio il resto delle loro vite
- Mihael è solo un po’ ammaccato, i dottori hanno detto che si rimetterà velocemente
- anche mio fratello tornerà presto come nuovo e forse, dico forse, si renderà conto che è il caso di cambiare ragazza (che poi voglio dire, è cessa, però potrebbe benissimo essere simpatica per compensare, no? A quanto pare no)
- quello di storia è stato solo un episodio
- quello di scienze no, ma tanto non è nei miei progetti diventare un chimico
- forse l’hard disk è riparabile, o almeno i file all’interno sono salvabili
- probabilmente ho perso mezzo chilo con la scarpinata e posso rientrare di nuovo nei jeans dell’anno scorso
- con Jenna posso chiarire in qualsiasi momento, e ho intenzione di farlo il prima possibile
- il ciclista pseudo-assassino non mi ha offerto neanche un caffè per scusarsi, ma in compenso quando si è girato per dirmene quattro è andato a sbattere contro un palo della luce e la scena è stata uno spasso
- la mia famiglia non ha problemi economici gravi
- ho degli amici che mi vogliono bene e mi supportano
- ho appena appena trovato qualche spicciolo nella vecchia felpa che mi sono messa per uscire
- ho ancora un tetto sopra la testa e un letto caldo in cui tornare
- io sto bene
- mio fratello, mia madre e mio padre stanno bene
- il mio migliore amico sta bene
- l’amore della mia vita sta bene
- in generale, le persone a cui tengo di più stanno bene
- io sono ancora qui
- sono ancora viva
- posso ancora alzarmi e camminare sulle mie gambe
The words are dying in the night,
No winter lasts forever
Vittoria schiacciante anche oggi, direi.
Chiudo gli occhi, rilassando i muscoli con un sospiro profondo, revitalizzante, liberatore. Mi stiracchio e, al diavolo, getto la schiena all’indietro e lascio che i granelli di sabbia m’invadano il capo e tutti i vestiti, distendendo le braccia per facilitare loro il lavoro.
Ora c’è solo il rosa del tramonto nella mia visuale, e più in là, alzando il mento e conficcando di più la nuca nel terreno morbido, se socchiudo le palpebre e mi concentro oltre alla massa informe dei miei capelli riesco a vedere le prime stelle della notte.
O sono aerei? Diavolo, ho sempre il dubbio.
All’improvviso, scoppio a ridere. Ridere di gusto, ve lo giuro.
Potrei quasi essere scambiata per una matta: sono piena di sabbia nei posti più impensabili, sporca, mezza fradicia, con un’espressione da cretina stampata in faccia, ma felice.
Felice da morire.
Perché mi ricordo che il sole continuerà a scaldarci ancora per miliardi di anni.
Perché perfino la notte più buia è illuminata dalle stelle.
Perché domani è un altro giorno, ed è ancora tutto da vivere.
The seasons pass and sunlight will shine on my life again,
so let the past now burn down in flames.
Spigolo dell'autrice
Ehilà~
La canzone da cui ho tratto questa song-fic è Seasons dei Dragonforce. Se non l'avete mai sentita, fatelo: è assolutamente splendida <3
Oltre a questo... ERA DA UN SACCO CHE NON SCRIVEVO UNA SONG-FIC OMG.
Spero che vi sia piaciuta ^^
Fatemi sapere che ne pensate pleeeeeeease :3
A prestoneeee (?)!
Bro :3333333333