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Autore: RacheLLe    21/03/2009    3 recensioni
Piccola, veramente mini, Tosh: connubio tra Tom e Dasha, probabile missing moment di una mia futura long. Dal sapore dolce, ma non troppo. Perchè un po' di amarezza ci vuole sempre, no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non lo trovo affatto giusto!- sbuffò Dasha, sbirciando da dietro l’angolo il suo ragazzo.

Dalla sua posizione, all’estrema destra del bancone del bar, poteva scorgere direttamente il tavolo che i ragazzi si erano fatti riservare. Georg, il suo pseudo-ragazzo, rideva sguaiatamente con gli altri membri della band.

Rivolgendo gli occhi azzurri verso Tom, sbuffò di nuovo. Le piaceva lamentarsi con lui. Lui la ascoltava e non le dava mai contro. Era comprensivo con lei, dolce, perfino. Era strano vedere come potesse cambiare quel ragazzo a seconda delle persone con cui parlava: quando lo faceva con lei era un altro Tom. Il suo Tom.  

Poggiò le spalle al muro, tracannando il terzo  Martini e fissando poi il chitarrista, che, dopo aver bevuto un caffè ipercalorico, si fumava beatamente una sigaretta. Non poteva, ovvio, ma del cartello che diceva “no smoking” se ne fregava altamente.

-Che hai da brontolare, ora? Non ti và giù il fatto che Georg passi più tempo a fare l’amore con il suo basso che con te?-

Bè, il discorso che aveva in mente la ragazza non era proprio quello, ma il succo della questione si. Era stufa del fatto che Georg non volesse nemmeno toccarla, anche se andava sbandierando ai quattro venti (che si riducevano a quattro persone: David, Gustav, Bill e Tom), che la amava profondamente. Che cavolo, era pur sempre una ragazza con gli ormoni a mille, e aveva bisogno di quel tipo di attenzioni.

-Cerca di capirlo.  Te lo ha già detto che vuole aspettare il momento giusto. Anche se io, sinceramente, non lo capisco ….- continuò il rasta, squadrando la moretta da capo a piedi.

Tutti sapevano che Tom aveva un debole per Dasha, tranne la diretta interessata.

Il loro era, tutto sommato, un bel rapporto di amicizia.

-Cazzate- continuò lei, afferrando la sigaretta dalle dita del ragazzo, e portandosela alle labbra. –Vuole aspettare che io sia maggiorenne. Che c’è che non và in me?-  sbuffò di nuovo per poi rimettere la sigaretta direttamente tra le labbra di Tom.

Lui la lasciò fare, baciandole leggermente le dita, assaporandone la pelle. Aveva uno strano profumo, un sapore dolce. Come di fragole.

Lei sembrò non accorgersene, e bevve un altro Martini, arrivando a quattro. Era il suo record personale, ed era quasi completamente ubriaca. Per una come lei, che non reggeva neanche la CocaCola se non era decaffeinata, quattro Martini erano come una botta tra capo e collo. Un suicidio, in pratica.

Certo, Tom avrebbe potuto fermarla. Avrebbe potuto non farle bere altro, portarla a casa e farle bere quello che suo fratello gli faceva sempre bere dopo una sbornia. Ma lui la capiva. Quante sbornie si era preso, chiedendosi che cosa ci fosse di sbagliato in lui?

-Perché mi guardi così? Ho… qulcosa tra i denti?-

Lui le si avvicinò, lentamente, delicatamente.  Dasha rabbrividì al tocco delle dita callose da chitarrista di Tom sulla sua vita. Poi lui poggiò le labbra calde, dolci, su quelle della ragazza. Sapevano così tanto di fragole ….

Le lasciò una serie di piccoli baci sulle labbra, per poi approfondire il contatto quando lei glielo concesse.  Lo afferrò con impeto, allacciando le sue braccia dietro il collo di Tom, lasciando che la lingua di lui la esplorasse.

Ma lui non poteva, diavolo! Dasha era la ragazza del suo migliore amico, e non poteva fare questo a Georg.

Si distaccò leggermente, riluttante, con il fiatone. –Mi..mi dispiace- sussurrò, per poi alzarsi e sparire dietro un angolo.

Lei non lo seguì, ma poggiò una mano sulle labbra, come per confermare quel bacio.  Era rimasta sorpresa. Le sue labbra non erano fini e fredde, come quelle di Georg, ma dolci, calde e carnose. E, contrariamente a come si era aspettata, non sapevano di fumo.  Il sapore che era rimasto sulle labbra della ragazza era di panna.

Fragole e panna.
  
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