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Autore: Chrome    21/03/2009    2 recensioni
"Una corsa di svariati minuti unita allo sconvolgimento dei pensieri può essere devastante per il corpo di una giovane ragazza. Ansimante continuavo a camminare, guardando con sguardo assente la strada davanti a me.
Dov’ero?"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva sul terreno con la stessa violenza del  mio cuore palpitante.
Una corsa di svariati minuti unita allo sconvolgimento dei pensieri può essere devastante per il corpo di una giovane ragazza. Ansimante continuavo a camminare, guardando con sguardo assente la strada davanti a me.
Dov’ero?
Avevo fatto tutto con fretta, e l’avevo fatto male. Per paura di perdere tempo, di perdere la determinazione, mi ero lanciata in una corsa spericolata diretta all’esterno del villaggio. E nella mia solitudine vagavo, nel buio della notte con la mia confusione come guida. Il senso del tempo era ormai sparito… quanto? Una, due, cinque ore fa?
L’alba saliva, non dovevo temere il Sole. Mi avrebbe aiutata, mi avrebbe condotta alla mia meta. Ma il pensiero di poter vedere dove andare, di non avere più la giustificazione per il mio totale turbamento mi inquietava. Il terriccio ancora umido di pioggia mi sporcava le scarpe.
Scossi la testa per impedire al sonno di prendere il mio possesso: come avrei potuto assopirmi adesso? In mezzo al nulla, senza il minimo sostentamento, con le gambe che non avevano la forza di reggermi in piedi?
Continuavo a camminare, ma la disperazione mi invase nuovamente il petto. Mi accasciai, le mani tentavano di strapparmi i vestiti nel tentativo di placare il dolore. Era la cosa giusta da fare? La mia era più una fuga che un gesto d’amore. Vederlo disperato e vederlo nelle braccia di un’altra ragazza erano per me due colpi troppo forti per poterli subire nello stesso momento.
Mi rialzai, e osservai il paesaggio circostante; ma cosa c’era da osservare? Le rocce, gli alberelli aridi. Eppure aveva appena piovuto, come poteva dare una così forte sensazione di siccità?
Sentì la gola e gli occhi secchi. Scostai i capelli dal viso e mi rimisi in cammino. Dovevo portare a compimento quella missione che mi ero imposta. Impossibile, pericolosa, inutile. Ma dovevo provarci, come avrei potuto andare avanti senza essermi assicurata la sconfitta?
Ma la verità è che non sapevo dov’ero. Che non sapevo dove sarei andata, che non sapevo neanche se sarei riuscita a sopravvivere con lo sgomento che mi portavo appresso. Mi buttai a terra, e il mio corpo urtò la sabbia dura e bagnata. Piansi, lasciai andare tutte le lacrime che avevo in corpo. Sfogarmi mi avrebbe fatto bene, magari a mente sgombra sarei riuscita a ragionare meglio. Con la tristezza in cuore non si può agire in modo razionale.
Ma sentì dei passi, e i miei singhiozzi cessarono improvvisamente. Gli occhi si sbarrarono, non riuscendo ad andare oltre alla terra che avevano a pochi centimetri. Era ancora buio, ma i primi raggi comparivano all’orizzonte e il cielo andava schiarendosi. Chiunque fosse lì vicino a me, si fermò a qualche metro di distanza dal mio corpo a terra.
Decisi di alzarmi, in caso fosse stato un nemico; oramai si era sicuramente già accorto della mia presenza, che senso aveva restare con la schiena scoperta in una posizione che non mi avrebbe permesso di difendermi?
Ma quando alzai lo sguardo, il mio respiro cessò.
Il traditore della foglia era davanti a me.
Il suo sguardo mi soppesava, lo potevo vedere anche al buio. L’espressione era di totale indifferenza, come se non mi reputasse un nemico particolarmente arduo da battere.
Mi sottovalutava, ma nello stato in cui mi trovavo non aveva tutti i torti nel farlo.
- Sasuke Uchiha – balbettai, cercando di adoperare un tono che risultasse teatrale.
Non disse niente, come se neanche io avessi proferito parola. Tentennai; incontrarlo era il mio stato il mio obbiettivo, ma ora che l’avevo raggiunto, come mi sarei comportata..?
Lui fece un passo, e istintivamente indietreggiai. Mi portai le mani al petto, come ero solita fare anni prima. Mascherare la mia insicurezza sarebbe come cercare di nascondere una montagna in una pianura.
- Sono qui per riportarti a Konoha. – mormorai con la voce tremante. Visto da vicino, in tutta la sua maestosità e potenza, trasmetteva una sensazione agghiacciante. Avrebbe potuto farmi fuori in qualsiasi momento, ne ero certa.
Subito dopo aver pronunciato quella frase però, mi accorsi della totale stupidità della mia affermazione. E della mia completa inutilità in una situazione in cui non centravo nulla.
Abbassai lo sguardo, mentre le lacrime lottavano per traboccare. Come avevo potuto pensare di poter fare qualcosa? Come avevo potuto pensare di risolvere la situazione?
La verità è che non avevo pensato. Vedere Naruto tra le braccia di Sakura, in lacrime per il tradimento di Sasuke, mi aveva privato di qualsiasi facoltà mentale. L’unica cosa che ero riuscita a dirmi prima di perdere il pensiero logico era che avrei dovuto fare in modo di vedere Naruto felice.
E automaticamente avevo collegato la sua felicità al ritorno di Sasuke.
Mi sentii così stupida. Era stata una corsa contro il tempo totalmente senza senso. La gelosia, mescolata col panico, aveva dato i suoi frutti. Acerbi.
I passi di Sasuke si facevano sempre più vicini, mentre con terrore e rimorsi mi rassegnavo al peggio. Cosa avrebbe pensato Naruto di me? Che ero stata una stupida? Che ero fin troppo ingenua? Che ero un’intrusa senza il rispetto per la sua sofferenza e quella di Sakura?
Una lacrima mi bagnò la guancia, mentre la fronte si corrugava. Chiusi gli occhi, nel tentativo di scacciare il pianto, e quando li riaprii vidi il petto di Sasuke a qualche centimetro dal mio. Alzai lo sguardo, mentre la paura per lui, che fino ad allora avevo provato in piccole quantità, mi salì improvvisamente.
Lui alzò la mano, e con il dito indice e il dito medio mi sfiorò la fronte.
- Torna a casa, Hinata. -


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Non so sa dove sia saltata fuori, ma mi sono appena accorta di amare la loro coppia e ho deciso di scriverci qualcosa. E’ una one-shot breve e non approfondita. Scritta di getto. Senza senso, se posso aggiungere. Dove loro non si amano affatto, quindi non è una SasuHina a tutti gli effetti. Spero possiate apprezzarla per quello che è.
In ogni caso, grazie per aver letto.

  
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