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Autore: Green Star 90    12/02/2016    2 recensioni
[Raccolta di One Shot partecipante al contest "OC in prestito" indetto da Laylath]
Prendete alcuni dei personaggi creati da me medesima e mescolateli con quelli ideati da Laylath: in un universo dove non esistono guerre né drammi, vi presento sette incontri per sette brevi storie, per sette giorni della settimana.
Buona lettura.
1- Lunedì (Victor Falman e Shao Ming)
2- Martedì (Alexand Anditev e Jackob Elric)
3- Mercoledì (Kora Esdev e Nina Elric)
4- Giovedì (Stella/Phobia e Francis/Fear Mustang/Hawkeye e Mio e Sin)
5- Venerdì (Caesar Havoc e Michael Esdev)
6- Sabato (Yuki [Yao] e Ying-Xi)
7- Domenica (Angela Fury e Ellie Fury)
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Venerdì Questo venerdì vi è offerto fa Caesar Havoc (yin) e Michael Esdev (yang)
All'interno della storia sono presenti riferimenti ai seguenti personaggi (canon e fanon): Jean Havoc, Roy Mustang, Nina Elric, Derekj Drachvoic, Kora Esdev, Julia Havoc, Jody e Jilly Havoc
Special guest(s): /


VENERDI’

 

Del giorno in cui TGIF

 

 

Caesar era esterrefatto.
Mai in vita sua aveva visto tanti libri raggruppati in un unico luogo. La biblioteca della capitale di Drachma era l’edificio più bello che avesse mai visitato di quel paese tanto grande quanto gelido. Se ne stava col naso all’insù cercando di calcolare ad occhio l’altezza degli scaffali in legno massiccio che custodivano tomi dalle dimensioni più disparate. Titubante fece un passo avanti; lo fece il più cautamente possibile affinché il silenzio quasi sacro di quel luogo non venisse violato.
-Sapevo che avresti apprezzato la biblioteca di Drachsjna- mormorò l’uomo in saio che fungeva da accompagnatore per quel giorno -lasciatelo dire, a primo impatto non sembri uno che si intende di cultura.-
-Come lei non sembra un religioso aperto a nuove prospettive, Padre Michael.- disse Caesar senza smettere di ammirare il mobilio riccamente intarsiato e i drachmiani che, assorti nella loro lettura, sembravano far  parte di quel pezzo di mondo cristallizzato.
-Ti sorprenderesti a sapere che un tempo non ero poi così tollerante nei confronti di voi alchimisti?- domandò Michael con una punta di rammarico nella voce.
-Oh, mio padre mi ha accennato del periodo in cui era venuto qua assieme al Comandante Supremo- Caesar prese posto sulla panca indicata dal monaco -ci ha raccontato anche di lei, Padre. Ammetto che i suoi racconti mi hanno un po’ fuorviato sul suo conto, invece la vedo conversare con un eretico…- incrociò le braccia e fissò gli occhi scuri del monaco -E come se non bastasse gira tranquillamente per la capitale invece di pregare come tutti gli altri monaci.-
-Il fatto che io sia un religioso non vuol dire che non conosca la realtà in cui vivo- Michael ricambiò lo sguardo -mia è la colpa per non aver pensato prima a quanto il mondo fosse vario. Il mio modo di vedere le cose è cambiato con l’arrivo di quell’ambasciata di Amestris. Ci sono cose che non puoi prevedere, nemmeno il tuo cambio di mentalità… Maggiore, tu credi in Dio?-
Caesar sollevò un sopracciglio, leggermente colto alla sprovvista.
-No, Padre- disse il ragazzo portandosi una mano alla testa riccioluta, un po’ imbarazzato -Non ho mai pensato all’esistenza di un Dio a essere sinceri.-
-Supponevo una risposta del genere da parte tua.-
-Davvero? Quindi ha cambiato idea sul mio conto?-
-No.-
-Ah…-
-La fede è un sentimento, non ha niente a che vedere con la ragione- riprese Michael -e come tutti i sentimenti capita che eventi per noi ingestibili facciano vacillare la fede in qualcosa o in qualcuno. Hai mai provato una simile sensazione?-
Caesar annuì piano -Nella mia famiglia non capita spesso di diventare alchimista… ad essere precisi sono il primo ad aver acquisito il titolo. Hai privilegi negati agli altri soldati, la paga è molto più alta, ma non amo competere con gli altri alchimisti. Io sono io, sono l’Alchimista di Terra, capisce?-
-Perfettamente.-
-Non sono il figlio di Havoc, sono Caesar Havoc! Eppure in esercito sono famoso per essere il figlio del braccio destro del Comandante Supremo e questo lo odio.-
-Dubiti delle tue capacità, dunque?-
Fu come se Michael gli stesse trafiggendo l’anima. Non sapeva se sentirsi compreso o violato.
-Forse… non ne ho idea.- ammise.
-Eppure sei qui in veste di ambasciatore e non hai ancora compiuto venticinque anni, vorrà pur dire qualcosa.- puntualizzò il monaco -Ho visto quello di cui siete capaci, tu e il Maggiore Elric. Il vostro Comandante Supremo era raggiante mentre vi esibivate in quella dimostrazione per l’Autarca. La divisa e i gradi impediscono a quell’uomo di dimostrare appieno l’affetto che prova per voi. Siete i suoi pupilli, è lapalissiano.-
Caesar chinò il capo -Non me ne sono mai accorto. Io e Nina viviamo questo complesso e come ben sa non possiamo interrogare la scienza a riguardo.-
-Ma la vostra propensione per la scienza è nota a tutti. Azzarderei a dire che Dio vi ha fatto tale dono affinché lo sfruttiate al meglio… perché, dunque, offuscare così qualcosa di tanto bello? Perché non alimentate il vostro acume scientifico piuttosto che le vostre insicurezze?-
-Facile a dirsi.- sospirò Caesar -Lessi un detto da qualche parte, secondo cui gli uomini intelligenti si pongono tanti interrogativi mentre gli stolti sono sicuri delle loro certezze. Non so quanto possa rispecchiarmici. Lei vi si rispecchia?- domandò a bruciapelo.
-Non saprei risponderti.-
-Supponevo una risposta del genere da parte sua.- Caesar gli fece il verso -Perché ha dubbi sulla sua fede?-
Michael reclinò il capo all’indietro e per un attimo parve non essere lì con la testa. Cosa stesse davvero pensando, Caesar non lo avrebbe mai saputo.
-Sarebbe più corretto dire che li ho avuti in passato. La fede e la scienza hanno una caratteristica comune: non ti danno conforto ma ti aiutano a trovare le risposte alle tue domande, purché siano legittime. Quanto ai miei trascorsi, pensavo che avrei potuto salvare una persona da se stessa. Mi sbagliavo.-
-Forse quella persona non voleva essere salvata.- intuì Caesar.
-Era così infatti.- Michael si accarezzò il mento ispido di barba -Ho impiegato un po’ per metabolizzare l’accaduto… stupidamente mi ritrovai ad accusare l’ambasciata di Amestris perché ero troppo ottuso per capire che il male esiste ovunque e si annida anche tra le famiglie nobiliari di Drachma. Si fa presto ad accusare lo straniero, una persona che viene da fuori e che ha vissuto una vita diversa dalla tua, che potrebbe aver ricevuto un’educazione estranea agli usi e ai costumi nostrani, ma non per questo da condannare.-
-Beh- Caesar si lasciò sfuggire un sorriso -I miei gestiscono una casa di piacere a Central City, faccia un po’ lei.-
-I tuoi genitori devono avere avuto il buon senso di crescere te e i tuoi fratelli in un ambiente sano e adatto a voi, non pensare che l’esistenza di alcuni mestieri sia sconosciuta al sottoscritto.- fu la risposta pacata di Michael a quella provocazione scherzosa -Ho imparato a non giudicare le persone dal lavoro che svolgono.-
-Quanti altri monaci la pensano come lei?- chiese Caesar.
-Non credo siano molti, ma qualcosa sta cambiando. Ogni cosa, che ci piaccia o no, deve cambiare.- Michael  lisciò il saio sulle ginocchia e aggrottò la fronte -Per quanto mi riguarda cercherò di fare del mio meglio affinché le istituzioni religiose del mio paese si rendano più aperte al dialogo. E tu?- aggiunse, rivolgendosi nuovamente a Caesar -Cosa farai per cambiare in meglio il tuo paese?-
Il Maggiore ci pensò su per qualche secondo.
-Non ne ho idea.- fece spallucce e sfregò i guanti di alchimista -Per ora intendo soltanto concentrarmi su me stesso.-
-Mi sembra un buon punto di partenza.- annuì Michael -Tuttavia, oggi è venerdì: trascorrerai la serata a divertirti o resterai qui?-
-Scenderò in cittadella con Nina e gli altri ambasciatori, ma prima di stasera vorrei dare un’occhiata a quello scaffale.- Caesar indicò la trafila di tomi proprio accanto al tavolo sul quale stavano conversando.
-Già, il dovere non esclude il piacere.- Michael si alzò per andare a recuperare alcuni di quei libri -Ho notato che quando il Comandante Supremo non c’è chiami il Maggiore Elric per nome.-
-E’ normale tra parigrado.- liquidò il soldato cercando di ignorare la fastidiosa sensazione di calore ai padiglioni auricolari.
-Capisco.- Michael si risiedette e gli porse il primo volume -Capisco.-

***

Facts: più di tutti gli altri OC, Michael Esdev dimostra di essere un personaggio a tutto tondo grazie alla sua psicologia complessa e a una vicenda personale che l'ha portato a migliorarsi come uomo e come religioso. Se devo dare un parere oggettivo, finora è l'OC meglio caratterizzato che Laylath abbia mai inventato finora. Piuttosto che rinnegare la sua fede vi si aggrappa svelando a se stesso e agli altri che uomo comprensivo e di mentalità aperta sia.
Caesar Havoc invece è un Maggiore dell'esercito di Amestris. Secondogenito di Jean e Rebecca, dimostra a sorpresa di saper padroneggiare l'alchimia: assunto come guarda del corpo provvisoria di Yuki Yao assieme a Nina, è proprietario assieme alla sua famiglia del locale appartenuto un tempo a Madama Christmas.
Cos'hanno in comune questi due personaggi? Assolutamente nulla a parte un aspetto esteriore che può trarre in inganno ad una occhiata superficiale. Se Michael appare come un monaco burbero e mentalmente chiuso, Caesar è un bonaccione che nasconde un'alchimia potente tanto quanto quella del defunto Kimbly, dalla quale ho tratto ispirazione.
   
 
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