All'interno della storia sono presenti riferimenti ai seguenti personaggi (canon e fanon): Jean Havoc, Roy Mustang, Nina Elric, Derekj Drachvoic, Kora Esdev, Julia Havoc, Jody e Jilly Havoc
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VENERDI’
Del giorno in cui TGIF
Caesar era esterrefatto.
Mai in vita sua aveva visto tanti libri raggruppati in un unico luogo. La
biblioteca della capitale di Drachma era l’edificio più bello che avesse mai
visitato di quel paese tanto grande quanto gelido. Se ne stava col naso
all’insù cercando di calcolare ad occhio l’altezza degli scaffali in legno
massiccio che custodivano tomi dalle dimensioni più disparate. Titubante fece
un passo avanti; lo fece il più cautamente possibile affinché il silenzio quasi
sacro di quel luogo non venisse violato.
-Sapevo che avresti apprezzato la biblioteca di Drachsjna- mormorò l’uomo in
saio che fungeva da accompagnatore per quel giorno -lasciatelo dire, a primo
impatto non sembri uno che si intende di cultura.-
-Come lei non sembra un religioso aperto a nuove prospettive, Padre Michael.-
disse Caesar senza smettere di ammirare il mobilio riccamente intarsiato e i
drachmiani che, assorti nella loro lettura, sembravano far parte di quel pezzo di mondo cristallizzato.
-Ti sorprenderesti a sapere che un tempo non ero poi così tollerante nei
confronti di voi alchimisti?- domandò Michael con una punta di rammarico nella
voce.
-Oh, mio padre mi ha accennato del periodo in cui era venuto qua assieme al
Comandante Supremo- Caesar prese posto sulla panca indicata dal monaco -ci ha
raccontato anche di lei, Padre. Ammetto che i suoi racconti mi hanno un po’
fuorviato sul suo conto, invece la vedo conversare con un eretico…- incrociò le
braccia e fissò gli occhi scuri del monaco -E come se non bastasse gira
tranquillamente per la capitale invece di pregare come tutti gli altri monaci.-
-Il fatto che io sia un religioso non vuol dire che non conosca la realtà in
cui vivo- Michael ricambiò lo sguardo -mia è la colpa per non aver pensato
prima a quanto il mondo fosse vario. Il mio modo di vedere le cose è cambiato
con l’arrivo di quell’ambasciata di Amestris. Ci sono cose che non puoi
prevedere, nemmeno il tuo cambio di mentalità… Maggiore, tu credi in Dio?-
Caesar sollevò un sopracciglio, leggermente colto alla sprovvista.
-No, Padre- disse il ragazzo portandosi una mano alla testa riccioluta, un po’
imbarazzato -Non ho mai pensato all’esistenza di un Dio a essere sinceri.-
-Supponevo una risposta del genere da parte tua.-
-Davvero? Quindi ha cambiato idea sul mio conto?-
-No.-
-Ah…-
-La fede è un sentimento, non ha niente a che vedere con la ragione- riprese
Michael -e come tutti i sentimenti capita che eventi per noi ingestibili facciano
vacillare la fede in qualcosa o in qualcuno. Hai mai provato una simile
sensazione?-
Caesar annuì piano -Nella mia famiglia non capita spesso di diventare
alchimista… ad essere precisi sono il primo ad aver acquisito il titolo. Hai
privilegi negati agli altri soldati, la paga è molto più alta, ma non amo
competere con gli altri alchimisti. Io sono io, sono l’Alchimista di Terra,
capisce?-
-Perfettamente.-
-Non sono il figlio di Havoc, sono Caesar
Havoc! Eppure in esercito sono famoso per essere il figlio del braccio
destro del Comandante Supremo e questo lo odio.-
-Dubiti delle tue capacità, dunque?-
Fu come se Michael gli stesse trafiggendo l’anima. Non sapeva se sentirsi
compreso o violato.
-Forse… non ne ho idea.- ammise.
-Eppure sei qui in veste di ambasciatore e non hai ancora compiuto venticinque
anni, vorrà pur dire qualcosa.- puntualizzò il monaco -Ho visto quello di cui
siete capaci, tu e il Maggiore Elric. Il vostro Comandante Supremo era
raggiante mentre vi esibivate in quella dimostrazione per l’Autarca. La divisa
e i gradi impediscono a quell’uomo di dimostrare appieno l’affetto che prova
per voi. Siete i suoi pupilli, è lapalissiano.-
Caesar chinò il capo -Non me ne sono mai accorto. Io e Nina viviamo questo
complesso e come ben sa non possiamo interrogare la scienza a riguardo.-
-Ma la vostra propensione per la scienza è nota a tutti. Azzarderei a dire che
Dio vi ha fatto tale dono affinché lo sfruttiate al meglio… perché, dunque,
offuscare così qualcosa di tanto bello? Perché non alimentate il vostro acume
scientifico piuttosto che le vostre insicurezze?-
-Facile a dirsi.- sospirò Caesar -Lessi un detto da qualche parte, secondo cui
gli uomini intelligenti si pongono tanti interrogativi mentre gli stolti sono
sicuri delle loro certezze. Non so quanto possa rispecchiarmici. Lei vi si rispecchia?-
domandò a bruciapelo.
-Non saprei risponderti.-
-Supponevo una risposta del genere da parte sua.- Caesar gli fece il verso
-Perché ha dubbi sulla sua fede?-
Michael reclinò il capo all’indietro e per un attimo parve non essere lì con la
testa. Cosa stesse davvero pensando, Caesar non lo avrebbe mai saputo.
-Sarebbe più corretto dire che li ho avuti in passato. La fede e la scienza
hanno una caratteristica comune: non ti danno conforto ma ti aiutano a trovare
le risposte alle tue domande, purché siano legittime. Quanto ai miei trascorsi,
pensavo che avrei potuto salvare una persona da se stessa. Mi sbagliavo.-
-Forse quella persona non voleva essere salvata.- intuì Caesar.
-Era così infatti.- Michael si accarezzò il mento ispido di barba -Ho impiegato
un po’ per metabolizzare l’accaduto… stupidamente mi ritrovai ad accusare
l’ambasciata di Amestris perché ero troppo ottuso per capire che il male esiste
ovunque e si annida anche tra le famiglie nobiliari di Drachma. Si fa presto ad
accusare lo straniero, una persona che viene da fuori e che ha vissuto una vita
diversa dalla tua, che potrebbe aver ricevuto un’educazione estranea agli usi e
ai costumi nostrani, ma non per questo da condannare.-
-Beh- Caesar si lasciò sfuggire un sorriso -I miei gestiscono una casa di
piacere a Central City, faccia un po’ lei.-
-I tuoi genitori devono avere avuto il buon senso di crescere te e i tuoi
fratelli in un ambiente sano e adatto a voi, non pensare che l’esistenza di
alcuni mestieri sia sconosciuta al sottoscritto.- fu la risposta pacata di
Michael a quella provocazione scherzosa -Ho imparato a non giudicare le persone
dal lavoro che svolgono.-
-Quanti altri monaci la pensano come lei?- chiese Caesar.
-Non credo siano molti, ma qualcosa sta cambiando. Ogni cosa, che ci piaccia o
no, deve cambiare.- Michael lisciò il
saio sulle ginocchia e aggrottò la fronte -Per quanto mi riguarda cercherò di
fare del mio meglio affinché le istituzioni religiose del mio paese si rendano
più aperte al dialogo. E tu?- aggiunse, rivolgendosi nuovamente a Caesar -Cosa
farai per cambiare in meglio il tuo paese?-
Il Maggiore ci pensò su per qualche secondo.
-Non ne ho idea.- fece spallucce e sfregò i guanti di alchimista -Per ora
intendo soltanto concentrarmi su me stesso.-
-Mi sembra un buon punto di partenza.- annuì Michael -Tuttavia, oggi è venerdì:
trascorrerai la serata a divertirti o resterai qui?-
-Scenderò in cittadella con Nina e gli altri ambasciatori, ma prima di stasera
vorrei dare un’occhiata a quello scaffale.- Caesar indicò la trafila di tomi
proprio accanto al tavolo sul quale stavano conversando.
-Già, il dovere non esclude il piacere.- Michael si alzò per andare a
recuperare alcuni di quei libri -Ho notato che quando il Comandante Supremo non
c’è chiami il Maggiore Elric per nome.-
-E’ normale tra parigrado.- liquidò il soldato cercando di ignorare la
fastidiosa sensazione di calore ai padiglioni auricolari.
-Capisco.- Michael si risiedette e gli porse il primo volume -Capisco.-
Facts: più di tutti gli altri OC, Michael Esdev dimostra di essere un personaggio a tutto tondo grazie alla sua psicologia complessa e a una vicenda personale che l'ha portato a migliorarsi come uomo e come religioso. Se devo dare un parere oggettivo, finora è l'OC meglio caratterizzato che Laylath abbia mai inventato finora. Piuttosto che rinnegare la sua fede vi si aggrappa svelando a se stesso e agli altri che uomo comprensivo e di mentalità aperta sia.
Caesar Havoc invece è un Maggiore dell'esercito di Amestris. Secondogenito di Jean e Rebecca, dimostra a sorpresa di saper padroneggiare l'alchimia: assunto come guarda del corpo provvisoria di Yuki Yao assieme a Nina, è proprietario assieme alla sua famiglia del locale appartenuto un tempo a Madama Christmas.
Cos'hanno in comune questi due personaggi? Assolutamente nulla a parte un aspetto esteriore che può trarre in inganno ad una occhiata superficiale. Se Michael appare come un monaco burbero e mentalmente chiuso, Caesar è un bonaccione che nasconde un'alchimia potente tanto quanto quella del defunto Kimbly, dalla quale ho tratto ispirazione.