Soul's Tears
(Lacrime d'Anima)
Sento
tanto freddo.
La
neve non é affatto un toccasana
per
il mio fragile corpo di fata, dai vestimenti leggeri;
né
tanto meno per le mie ali, che sono quasi in stato di congelamento.
Di
conseguenza, non mi é consentito volare.
Quasi
non riesco a muovere un muscolo;
sto
diventando rigida ogni secondo che passa,
eppure
non ricordavo che questo luogo fosse così freddo.
Ricordo,
anzi, che qui sorgeva un castello.
Questa
regione era molto ricca e fiorente:
allora
perché ora è così diversa?
Quella
maestosa costruzione si ergeva in tutta la sua magnificenza,
proteggendo
l'equilibrio di questo luogo.
Possibile,
che quel baluardo sia...
No,
non puo' essere!
La
temperatura diminuisce ulteriormente.
Mi
sto sopendo,
gli
occhi si chiudono lentamente,
le
ultime cose che vedo davanti a me sono il buio di una gelida notte
d'inverno,
il
bianco quasi impercettibile della neve e un'innaturale silenzio.
I
fiocchi bianchi sommergono il mio corpo.
Ho
sempre più freddo.
Ma
vedo un barlume
e
sento in lontananza una voce,
anche
se non capisco a chi appartenga.
Alzo
debolmente lo sguardo e intravedo
un
luogo dimenticato,
diroccato,
il
castello forse.
Ne
rimangono solo
frammenti
di roccia un po' ovunque,
residui
di torri,
una
a terra,
una
semi eretta quasi in bilico, che potrebbe crollare da un momento
all'altro,
vetri
ridotti in mille piccoli pezzi,
porte
sbattenti senza padrone
ed
il sibilo del vento che si acutizza, intrufolandosi nelle fessure.
I
miei sensi si affievoliscono nuovamente.
Sento
tutto così lontano e confuso.
-Aiutami...-
Il
vento sussurra questa parola, quasi come un lamento.
Più
la sento,
più
mi sembra una sua supplica,
che
mi sibila nelle orecchie.
Ma
io... che cosa posso fare?
Forse,
l'anima di questo luogo é rimasta incatenata alla terra, senza
avere la possibilità di andare altrove? E la neve...
rappresenta il suo rimpianto sotto forma di lacrime? Probabile.
-Io
che cosa posso fare... per aiutarti?-
-Avrei
solo un desiderio...- pronuncia una voce altisonante, che mi
sovrasta.
-Che
cosa dovrei fare? Perchè questo luogo é decaduto?-
-Sai
piccola: é stata la guerra la causa della caduta di questo
posto. Quella forza devastante che non lascia né scampo, né
pietà per nessuno. Al suo scoppiare, tutti gli abitanti e
buona parte delle creature viventi sono fuggiti, dimenticandosi di
me, che ne proteggevo l'equilibrio. Solo pochi fedeli non mi hanno
abbandonato e sono rimasti qui. Inizialmente, nonostante i danni, ho
retto il più che potevo, ma poi... le mie forze sono venute
meno e mi sono lasciato andare. A farmi compagnia solo il mio
rimpianto che, di giorno in giorno, di anno in anno, si é
tramutato in lacrime di neve, per continuare a preservare quello che
mi circondava, in attesa di qualcuno che, primo o poi, potesse
salvarli. Tutti stanno dormendo, aspettando, che la vita riprenda a
scorrere come una volta. Quello che vorrei... é che la mia
anima possa riposare in pace, che questo luogo ritorni fiorente come
un tempo.- mi spiega l'anima del castello.
-Ho
capito.-
Per
una grande colonna portante, per i sentimenti che provi nei confronti
di chi ti é stato fedele, io esaudirò il tuo desiderio.
Cerco
di alzarmi, nonostante il peso della neve, che mi opprime.
Sforzo
dopo sforzo, riesco a rimettermi in piedi e unire le mani in segno di
preghiera.
Raccolgo
le mie energie,
quelle
poche e residue forze,
iniziando
a cantare una canzone,
che
infonda speranza e pace a quest'anima sofferente.
“Felicitas
cum amicis communicata est
Tristitia est
communis dolor cum omnibus amicis
Per aspera
vita beata est
Causa vivendi
omnibus
Invenire
credere magni momenti
Fores
aperiendi
Fores
aperiendi
tempus est
certe”
A poco a poco,
le lacrime
smettono di scendere dal cielo,
mentre la neve,
già posata a terra,
si scioglie
lentamente,
ridestando la
vita che dorme da chissà quanti anni.
Continuo
imperterrita a cantare, sentendo l'anima del castello
farsi più
pacifica e serena,
proprio come se
una madre canti per rassicurare i suoi bambini.
L'angoscia
scompare,
la serenità
si fa sovrana
ed io non posso
fare altro che indirizzare quell'anima verso il luogo in cui possa
riposare per l'eternità,
dove non ci sono
né sofferenza né guerra,
un posto in cui
regnano l'amore e l'affetto.
Apro lentamente
gli occhi
ed intravedo un
sorriso radioso.
Quello é
il segnale che il desiderio é stato esaudito.
Infatti, tutto é
ritornato alla vita:
le verdi erbette
circostanti,
i profumati e
colorati fiori,
gli animali coi
loro cuccioli
e l'anima del
castello, che ora é quieta.
Ogni giorno
s'impara sempre qualcosa di nuovo,
e l'insegnamento
di oggi é che:
A
volte le manifestazioni naturali,
che
ci sorprendono improvvisamente,
non
sono altro che il ritratto dell'insoddisfazione e dell'amarezza
sia
di un luogo,
sia
di una tenera bestiola
o
-perché no?- di un essere umano.
Eccoci alla conclusione.
Una Breve ff, che si è classificata prima al contest "Fate, Streghe e Castelli" indetto da Kikyo90
Note dell'autore:
(Scusate la paranoia di queste mie manie, ma è colpa della mia professoressa che con i testi al pc, vuole il massimo senso estetico.)