Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: vero_bonnie    12/02/2016    2 recensioni
La mia casa sta esattamente a mezzo metro da me e sta fissando la strada buia, mentre tamburella il pollice destro sul volante a ritmo di musica. La mia casa sono le braccia che mi accolgono quando ho bisogno, gli occhi che mi capiscono in silenzio, il corpo che si frappone tra me e il resto del mondo. La mia casa è un cuore amico che batte accanto al mio.
La mia casa è mio fratello.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Casa

 

 

E' una notte particolarmente fredda e limpida: le stelle sembrano ancora più lontane del solito, estranee a ciò che succede quaggiù, ricamate in cielo, completamente indifferenti all'umanità. Il vento fuori è molto forte, è cresciuto ieri per tutto il giorno e ora si infila subdolo tra gli aghi dei pini, scuotendoli come per risvegliarli dal torpore dell'inverno. Sul fianco della strada, proprio al limitare del bosco, una volpe fa capolino dai cespugli e si ritrae velocemente, spaventata dai fari della macchina e dal rombo del motore.

Ma non presto attenzione a tutto questo. Lo registro a livello inconscio, prendo atto della presenza di quel mondo lì fuori, ma non riesco a dargli importanza in questo momento.

Abbiamo avuto una giornata difficile, Dean e io, ma d'altra parte quand'è l'ultima volta che abbiamo avuto una giornata facile? Una giornata in cui semplicemente non sia successo nulla? O per lo meno una giornata in cui le nostre vite non siano state in pericolo?

Non riesco a ricordarlo. Forse non è mai esistita una giornata così, e il nostro mondo è sempre stato questo: vagare per il paese mettendo a rischio la pelle, senza una casa in cui rifugiarsi o una famiglia da cui tornare.

Sorrido.

Non è un sorriso triste, di quelli a cui sono abituato da un'eternità – Dio, da sempre? Non è un sorriso falso, di quelli che ho imparato a simulare per rassicurare qualcuno che ne aveva bisogno. Non è nemmeno un sorriso sarcastico alle battute pessime di Dean, anche se a questo ripenso più volentieri.

No, è un sorriso sincero, un sorriso che nasce nel cuore e si arrampica su per la gola facendola contrarre, per poi esplodere negli occhi e propagarsi nei muscoli del viso come il calore di un falò.

E' un sorriso discreto, di cui Dean nemmeno si accorge.

Sorrido perché so che poco fa ho mentito. Ciò che ho pensato è una bugia.

Non è vero che non abbiamo una casa, che non abbiamo una famiglia. In questo esatto momento sono a casa e non c'è niente che conti di più al mondo.

L'Impala è servita a rimpiazzare una casa vera per anni. Da sempre, per quanto io riesca a ricordare.

E' stata una compagna fedele che è sempre stata disposta a farsi ricostruire da zero, a farsi rimettere in sesto ogni volta che per qualche motivo veniva distrutta e Dean doveva passare giornate intere con lei nel garage di Bobby. E' stata un rifugio.

Ma non è mai stata casa nostra.

La mia casa sta esattamente a mezzo metro da me e sta fissando la strada buia, mentre tamburella il pollice destro sul volante a ritmo di musica.

La mia casa sono le braccia che mi accolgono quando ho bisogno, gli occhi che mi capiscono in silenzio, il corpo che si frappone tra me e il resto del mondo. La mia casa è un cuore amico che batte accanto al mio.

La mia casa è mio fratello.

La mia casa è mio fratello perché è l'uomo che ha saputo darmi ciò che non avevo mai avuto, perché è stato con me quando tutti gli altri mi avevano voltato la schiena e se ne erano andati.

Dean ha creduto in me quando io non ero più in grado di farlo da molto tempo. Mi ha ridato la mia umanità, che avevo perso da qualche parte lungo il cammino, mentre mi credevo un mostro, una bestia, un essere impuro che non meritava di vivere, una creatura che cercavo di gettare in fondo al baratro. Mi ha salvato da me stesso. Mi ha dimostrato che anche per me esiste una possibilità di redenzione, che non sono condannato a rimanere da solo, che devo combattere l'urgenza di scappare e rifugiarmi in fondo alla mia bolla ogni volta che qualcuno bussa sulla superficie, perché merito di avere qualcuno accanto nonostante tutte le volte che sono stato abbandonato dalle persone che amavo. Ha costruito un ponte tra me e la mia sensibilità, mi ha insegnato a vivere ogni momento della mia vita più intensamente di quanto avrei mai immaginato fosse possibile; mi ha insegnato ad essere vivo, ad esserne cosciente e a non averne timore, perché non è una vergogna.

Mi ha convinto a scalfire la barricata che la vita mi ha obbligato a costruire, mi ha aiutato ad affrontare la creatura che ero diventato per riportarmi indietro al bambino che ero un tempo, mi ha ricordato chi era la persona che avrei voluto diventare e mi ha aiutato ad imboccare quella via.

Mi ha insegnato che la famiglia non è sangue e che il sangue non è famiglia, mi ha promesso e fatto promettere che saremo sempre fratelli, qualunque cosa succeda, finché non moriremo – ma, conoscendolo, probabilmente intendeva anche oltre.

Per cui sì, ho mentito.

Non siamo mai stati senza casa, perché ognuno è la casa dell'altro.

E saremo sempre insieme sulla strada, con le anime legate e le menti all'unisono: perché quando si scappa si è soli, ma per percorrere il cammino della vita ci vuole un fratello che combatta al tuo fianco, che ti copra le spalle, che corra con te nella nebbia – diretti verso l'oscurità o verso la luce.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: vero_bonnie