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Autore: war    12/02/2016    2 recensioni
Alcuni cedimenti mentali che mi hanno colpita durante la stesura del seguito di Siwa...
Contenuto altamente demenziale... Siete stati avvisati!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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- Tu non capisci NIENTE!!!!! -
L'urlo di Nayal, fuoriuscito a decibel oltre il limite del consentito, ed il rapido addensarsi di nuvoloni neri in cielo, lasciarono per un momento Death Mask perplesso e gli altri allievi e Master presenti nell'Arena con il fiato sospeso.
- Pidocchiu... Ma che capisti e capisti! Robba da fimmine sono! Non sacciu nienti io! -
Nayal strise gli occhi a due fessure sottili poi girò sui tacchi e si diresse verso gli spalti, mentre la tempesta ormonale si scaricava con lacrime di rabbia, vergogna, tristezza , stanchezza, mal di pancia e qualche altra cosa ancora.
-Nayal, torna qui! - Sbraitò Cancer ma un fulmine caduto troppo pericolosamente vicino al suo piede lo fece desistere.
- Tali a to' matri! Pazza isterica sei! Chetati uno poco, va!-
Death Mask registrò vagamente la figuretta di Rime che correva, in lacrime da Nayal e afferratala per un polso la trascinava via.
- Ma che hanno quelle due? - si sentì chedere e sbarrò gli occhi riconoscendo la voce perplessa di Camus.
Camus che, di sua iniziativa, rivolgeva a lui la parola?
- E chi le ha mai capite le don... - il Quarto dovette soffocare una grassa risata, notando che lo snob francese era fradicio.
Imperturbabile l'Undicesimo prese un asciugamano e si deterse il volto, anche se l'acqua che continuava a cadergli dai capelli vanificava i suoi sforzi.
- Mi sa che ti ha bagnato anche le mutande! - trillò allegro Milo, appoggiandosi pesantemente alla spalla di Camus.
Due secondi dopo lo Scorpione batteva i denti dal freddo rischiando il congelamento.
- Milo, dovresti davvero mettere qualche filtro alla tua bocca troppo larga... - sospirò Mu più preoccupato per la Cloth che non per il compagno d'armi.
- Sbolliranno presto - decretò Keshet molto serio e aggiunse, con aria saputa e chiarificatrice - Sono in quei giorni del mese in cui alle femmine girano più del solito, qualunque cosa significhi...- terminò con una caduta di stile poichè fu subito chiaro che non sapesse esattamente di cosa stava parlando.
- A Camus girano sempre... - sospirò l'Ottavo che era duro di comprendonio.
- Diamond Dust - ululò infatti l'Undicesimo che era di orecchio fino.



Rime e Nayal nel frattempo ritentarono con la richiesta di permesso di lasciare il Santuario e recarsi a Rodorio per un paio di ore.
- Vi ho detto di no! - sbottò esasperata la guardia.
- Un'ora sola! - supplicò Nayal, ma a lei gli occhi da cucciolo non venivano bene... Meglio quelli minacciosi da pazza
- Quaranta minuti! - tentò anche Rime e la guardia degluttì a vuoto, sul punto di capitolare davanti a cotanta leggiadria se non che...
- Cosa sta succedendo? - la voce gentile di Shun di Andromeda attirò l'attenzione dei tre contendenti.
- Shunnicchi! - trillò Rime già in modalità angelo che supplica.
- shunchan! - sorrise anche Nayal - Oh Seiya-tan, ci sei anche tu? - e poi lancò uno sguardo, di quello fra amiche, che non ha bisogno di parole, a Rime.
Seiya sorrise a trentaquattro denti, che tanto era svampito di natura e non captava il potenziale guaio e disse
- Vi serve qualcosa? -
Shun percepì un brivido freddo corrergli lungo la spina dorsale.
Le due sorrisero ancora di più e dissero
- Si, si... Abbassatevi che ve lo diciamo in un orecchio... Perchè è un segreto... -
- ...-
Seiya fissava Shun, chiedendosi, o meglio, sperando che almeno lui avesse capito.
Il Saint di Andromeda stava per brustuirsi dall'imbarazzo.
- Ti prego, ti prego ti prego... - implorò Rime con le mani giunte davanti al visetto da fatina.
- Contate su di noi! Vero, Shun?- dichiarò il Saint di Pegaso battendosi un pugno sul petto.
Shun, animo pio e nobile, si chiese perchè doveva essere bullato da due mocciose e un idiota integrale... Forse iniziava a capire Saga e forse poteva prestare di nuovo il suo copro ad Hades, solo per un poco...



La commessa osservò di sottecchi i due ragazzi che erano appena entrati nel drug-store.
Uno era bello come una ragazza, per contro l'altro aveva quell'aria spavalda che a molte piaceva. Ad ogni modo avevano tutti e due un fisico notevole perciò diede di gomito alla sua collega, che lustrarsi gli occhi ogni tanto non era male.
Addirittura scommisero su quale poteva essere il loro acquisto, immagiando le cose più maliziose fino a giungere all'olio per massaggi al gusto di fragola.
Si fermarono davanti allo scaffale assorbenti e carta igienica.
Ad un tratto quello più carino prese il cellulare e con volto ansioso chiamò qualcuno.



- Pronto? - rispose Ikki della Fenice che stava facendosi un cassettino di fatti suoi mentre Shiryu stracciava spudoratamente Hyoga a scacchi.
- Nii-san! Ho bisogno di te! E' un'emergenza! Con ali, senza ali, tre goccine, due goccine... grigi, viola, blu, rosa, verdi, gialli, arancioni... - shun stava per iperventilare.
- Shun! Respira, Shun! Respira e dimmi dove sei, arrivo subito! - e la stoica Fenice stava per impanicarsi, possibile mai che lasciava il suo fratellino mezza giornata con quel ronzino alato e succedesse una catastrofe di proporzioni mondiali?!?!
Gli altri due scattarono subito in piedi.
- Un attacco? - chiese il papero...ehm, Cigno...
- Un incidente? - chiese anche il Dragone, teso.
- Non lo so... Lo sapete come fa Shun quando va in panico! - ringhiò Ikki.
- Dove sono te lo ha detto? - chiese Hyoga
- Al drug-store di Misia -
- Teletrasportiamoci! - dichiarò risoluto Shiryu.



I tre moschettieri, alias Fenice, Cigno e Dragone entrarono di corsa in negozio.
- Shun! - tuonò Ikki preoccupatissimo.
La commessa si volse a osservare i tre nuovi arrivati e sorrise loro raggiante.
- Tutto a posto, adesso andate in cassa che la mia collega vi fa lo scontrino. -
Shun era quasi in lacrime dall'imbarazzo, mentre Seyia si divertiva a far saltellare da una mano all'altra la confezione viola di modestissime dimensioni.
La cassiera attese che quei cinque fustacchioni fossero usciti dal negozio poi scoppià a ridere fragorosamente.
- Che ci vuoi fare? Sono uomini... in cinque per comprare una scatola di assorbenti... - sospirò l'altra scotendo il capo.
  
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