Due
Leggende legate da un comune Nemico
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Mentre saliva le scale verso il bastione,
l’Inquisitore fu presa dai ricordi; dopo aver lasciato il circolo iniziando il
suo viaggio Talya era stata
a Kirkwall.
Qui scoprì quale fu la goccia che fece scoppiare il
caos, i maghi ancora normali per paura erano evitati come appestati; mentre i
più si erano lasciati corrompere dalla paura diventando abomini.
Fu così che conobbe in circostanze violente Carver,
vagando con molta cautela per la zona bassa della città incrociò due guerrieri
in un mare di guai.
Erano circondati da abomini e la loro resistenza era
allo stremo i due guerrieri, un giovane e una donna erano però pronti a
battersi fino in fondo.
La stanchezza
stava per farli cedere rendendoli un bersaglio facile, ma nel momento in cui
sembrava la fine, un muro di fuoco si erse attorno hai due guerrieri
salvandoli.
Poi di seguito una serie di saette potenti e precise
eliminò gli abomini, alla fine salvi anche la barriera di fuoco svanì cosi com’era
apparsa.
I due si guardarono attorno, videro una figura
dall’aspetto femminile poco lontano; in mano aveva un bastone.
Stupiti, la raggiunsero per conoscere la maga che
stranamente aveva salvato loro la vita.
Arrivati faccia a faccia
con la loro salvatrice, il giovane si presentò:
“Il mio nome e Carver invece lei è il comandante Aveline, chi dobbiamo ringraziare”.
La sconosciuta rispose:
“Niente ringraziamenti, avete visto che anch’io sono
una maga; ma non sono di Kirkwall.Provengo
da un circolo impazzito a causa di tutto ciò e volevo scoprire perché una
persona che amavo e dovuta morire a causa di tutta questa pazzia, ora siete salvi
e posso andarmene”.
Non fecero in tempo a chiederle altro che era già sparita, solo una cosa notò Carver di quella maga
incappucciata; nella mano destra un anello con un emblema nobiliare oltre a
qualcosa che gli ricordava molto sua sorella.
Superato il percorso nei ricordi Talya raggiunse il bastione in cui trovò Varric ad attenderla, la presenza di un grande potere la
blocco.
Da molto tempo non percepiva un’aura di magia così
forte, Varric ruppe il momento riflessivo di Talya:
“Inquistore ti presento Hawke, la Campionessa di Kirkwall”.
L’Inquisitore si voltò e vide scendere una donna,
lunghi capelli bianchi legati in una coda occhi azzurri cicatrice su una
guancia; volto vissuto di chi ne aveva passate tante ma ancora con un grande
fascino.
Poco più indietro notò anche due giovani, la ragazza
in armatura leggera portava due spade corte sulla schiena mentre il ragazzo
indossava un’armatura pesante, portava sulla schiena uno spadone molto
particolare.
Hawke
appena fu di fronte a Talya:
“Lascia stare Varric e da
tanto che nessuno mi chiama più così, comunque Inquisitore il piacere è tutto
mio, farò tutto il possibile per aiutarvi”.
Le due maghe si strinsero calorosamente la mano e fu
lì che Hawke notò l’anello, e subito ripensò al
racconto che le fece il fratello.
Subito dopo Hawke riprese
la parola:
“Credo di dovervi molto più di quanto possa
ringraziarvi, tempo fa siete stata voi a salvare due
guerrieri in difficoltà, nella zona bassa di Kirkwall”.
Il nano stupito disse:
“Non mi avevi mai detto di essere stata a Kirkwall” l’inquisitore un po’ stupita rispose:
“Non pensavo di doverti fare un resoconto dei miei
viaggi, specie se riguardano il periodo in cui lasciai il mio circolo che era
in preda alla follia, sei sempre il solito nano impiccione Varric”
Poi terminata questa piccola premessa Talya si rivolse a Hawke:
“Si mi ricordo di quei due guerrieri nei guai,
aiutarli mi sembrava mio dovere per fare si che si capisse che non tutti i
maghi erano pazzi”.
Hawke
si avvicinò all’Inquisitore abbracciandola, poi per scusarsi del gesto si
spiegò:
“Il guerriero era mio fratello e Aveline
la mia migliore amica, non sapete quanto vi devo per la loro vita”.
Talya
sorrise e ricambiando l’abbraccio rispose:
“Salvare chi e nei guai e sempre stato un dovere per
me, e visto chi erano le due persone per me e stato un piacere maggiore”.
I due giovani si avvicinarono e rivoltisi a Hawke dissero:
“Madre allora e lei che ha salvato lo zio”.
Hawke
fece cenno di si con la testa, poi l’Inquisitore chiese:
“Come avete fatto a capire che ero io, portavo un
cappuccio e non avevo mostrato il mio volto”.
Hawke
indicò l’anello con l’emblema della sua famiglia che Talya
portava alla mano, poi disse:
“Mio fratello mi descrisse il simbolo sul vostro
anello Inquisitore”.
Guardando l’anello con inciso il simbolo di famiglia
Talya sorrise e rispose:
“Vostro fratello ha un’ottima memoria per ricordare
un anello visto al volo, visto poi il tempo che è passato”.
Hawke
sospirò e prendendo fiato replicò all’Inquisitore:
“Non è stato solo per quello, mi disse anche che in
voi aveva visto qualcosa che gli ricordava me”.
Dopo questi brevi convenevoli Hawke
riprese la parola:
“I miei figli vorrebbero rendersi utili, avrebbero
anche voglia di allenarsi potete presentare loro un
buon avversario”.
Sorrise l’Inquisitore avendo pensato a qualcuno in
particolare, poi schioccando le dita fece comparire il necessario per scrivere.
Buttò giù poche righe poi consegno il foglio a Varric dicendo:
“Accompagna i due giovani da lei, si divertiranno”.
Il nano la guardò stupito dicendo:
“Sicura sia il caso, potrebbe uccidermi”.
Talya
si avvicinò al nano e lo rassicurò consegnandoli il messaggio che aveva
scritto, poi gli disse:
“Consegnale prima questo e sta tranquillo”dando al
nano una pacca rassicurante sulla spalla.
Varric
si avviò, chiamando a se i ragazzi che lo seguirono tornando giù nel cortile e
dirigendosi verso la Cercatrice.
Appena furono vicini, Varric
disse hai ragazzi di aspettare mentre lui si avvicinava a Cassandra, le
consegnò il messaggio allontanandosi alla svelta.
La Cercatrice perplessa lesse il messaggio:
‘Questi ragazzi sono in gamba, vogliono rendersi
utili e allenarsi quindi li ho mandati da te.
Ma ricorda che anche se sono figli della Campionessa sono miei ospiti, quindi comportati bene
altrimenti non sarò più disponibile ….. hai capito a cosa OK’.
Cassandra sentendosi presa in trappola fece buon
viso alla situazione, ma pensava tra se e se a una maliziosa maniera per far
scontare a Talya questa imposizione.
Chiamò i ragazzi e iniziarono ad allenarsi, la
Cercatrice dopo un po’ si rese conto di non doverli sottovalutare; i due
giovani erano assai capaci e in gamba tanto da metterla in difficoltà.
Nel frattempo sul bastione le due maghe stavano
continuando la loro conversazione su Corypheus, Hawke dopo averlo sconfitto aveva controllato ed era morto
per questo non riusciva ancora a spiegarsi il suo ritorno.
Hawke
mentre si godeva il panorama sorridendo mentre vedeva in lontananza i suoi
figli mettere la Cercatrice in difficoltà disse:
“Mi ricorda molto il panorama che avevo su Kirkwall dal terrazzo di casa mia, ciò mi ricordava sempre
le mie responsabilità verso la gente della città”.
Talya
guadando anche lei ciò che accadeva sotto di loro rispose:
“Posso capire cosa provassi, scusami se ti do del tu ma era da tanto che non sentivo un’affinità cosi forte
con qualcuno”.
Hawke:
“Non preoccuparti, forse e quello ciò che aveva
notato mio fratello il senso di affinità che ci accomuna; pronte a tutto per
salvare persone innocenti ho chi amiamo”.
L’Inquisitore:
“Passerà mai il senso di non sentirsi all’altezza di
cosi grandi responsabilità a volte”.
Rispose Hawke:
“Col tempo forse il peso diminuisce, ma io avevo la
responsabilità di difendere una città, tu hai nelle mani il destino dell’intero
Paese”.
Le due maghe si voltarono l’una di fronte all’altra
guardandosi negli occhi, poi Talya chiese alla
Campionessa:
“A Kirkwall avevi molti
amici, cosa è accaduto loro”.
Hawke
si rattristò un po’ pensando al passato, senza però farne colpa all’Inquisitore
rispose:
“Il loro padre Fenris fu
ucciso dalla follia del comandante Meredith, la mia amica Aveline
ora fa la madre e al comando della guardia c’è suo marito”.
Prese fiato Hawke e
riprese:
“Carver e al comando dei templari sostituendo Cullen che ho ritrovato con piacere qui con te, la piccola Merrill si occupa degli elfi dell’enclave di Kirkwall; Isabela
e tornata a solcare i mari mentre Sebastian e tornato a casa per occupare il
posto che gli spetta alla guida della sua gente”.
Prese fiato Hawke, mentre Talya prese la parola:
“Mi dispiace averti fatto ricordare momenti tristi,
anch’io ho perso qualcuno a causa di questa follia ma scusa se te lo chiedo Anders che fine ha fatto”.
Con l’aria di chi non voleva sentire quel nome, ma
senza odio per l’Inquisitore per averlo chiesto:
“Dopo che era riuscito a sbarazzarsi del suo ospite
interiore e scomparso e non so, dove sia in questo momento”.
Ora Talya comprendeva
l’aria vissuta che aveva notato in Hawke, era una
Donna che aveva superato momenti davvero terribili e li aveva superati con
grande coraggio e volontà; ma forse un grande merito l’ho avevano i suoi figli
che erano ciò che le restava del suo grande Amore.
Superate queste pause su argomenti personali, le due
maghe tornarono hai discorsi seri.
Hawke
riprese la parola:
“Non so quanto possa centrare
ma ho un amico tra i custodi che stava facendo delle indagini su strani
accadimenti nelle loro fila, forse potrebbe sapere qualcosa di più sul ritorno
di Corypheus”.
Talya
la interruppe:
“Ora dove si trova questo tuo amico”.
La Campionessa:
“Si sta nascondendo in una caverna nei pressi di Crestwood, potremmo incontrarci li”.
Hawke
si concentrò un attimo poi riprese:
“Lascio i miei figli nelle vostre mani, sono
combattenti in gamba come il loro padre vi saranno utili”.
L’Inquisitore:
“Ma te ne vai via cosi,
senza salutarli”.
Hawke:
“Ho già detto loro tutto telepaticamente, ho un
legame speciale con loro”.
Talya
si avvicinò alla Campionessa abbracciandola, poi prima che sparisse
disse:
“Grazie per la fiducia, e come se avessi trovato una
sorella”.
Hawke
le sorrise poi con un gesto della mano apri un varco in cui sparì.
L’Inquisitore si diresse verso l’ufficio di Cullen, trovandolo intento nell’esaminare mappe e piani di
battaglia.
Si annunciò con un leggero colpo di tosse visto che non si era accorto che fosse entrata, appena il
Comandante alzò la testa dalla suo tavolo disse:
“Mi dispiace Inquisitore non vi avevo sentito
entrare”.
Talya
sorridendo per il leggero imbarazzo che aveva notato in Cullen
disse:
“Non preoccuparti, ammiro la dedizione che metti nel
tuo lavoro ma ora devi seguirmi, ti presenterò due
nuove reclute molto speciali; andiamo”.
Cullen
seguì Talya con molta curiosità, arrivando dove
Cassandra si allenava e la trovò in difficoltà con due giovani che combattevano
molto bene.
Talya
gridò:
“Stop, vostra madre vi ha spiegato tutto vero; ora
seguite il comandante lui vi darà le disposizioni su come potrete rendervi
utili”.
I due ragazzi soddisfatti seguirono Cullen, anche lui contento per le capacità dimostrate dai
nuovi arrivati.
Appena furono andati via Cassandra avvicinandosi a Talya:
“Sai benissimo che non accetto
imposizioni, quindi te ne pentirai”.
La Cercatrice guardò la maga sorridendole in maniera
assai maliziosa, Talya capì che sarebbe stata una
notte molto rovente.
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Due leggende si sono incontrate, unite dallo stesso nemico ma ora solo il destino deciderà cosa potrà accadere.