Film > Una notte al museo
Segui la storia  |       
Autore: Akiko Swift    13/02/2016    0 recensioni
Una nuova avventura attende i personaggi storici del famoso museo di storia naturale.
Fin dall'antichità la famiglia di Iside ha avuto il compito di proteggere e tramandare la profezia legata al faraone Ahkmenrah, non appena si sono compiuti i primi segni dell'avverarsi della profezia la ragazza decide di andare dalla guardiana della tavola per dirle tutto.
Nisha la sacerdotessa guardiana ha già iniziato il suo lento decorso in questa e Iside arrivata a New York pensa che sia già troppo tardi, ma non ha conosciuto la forza di volontà di Nicky e il coraggio del Faraone.
Un potere immenso, una nuova avventura porteranno i nostri eroi alla ricerca di un cugino deluso dalle aspettative della sua antica vita.
Salve cari lettori, il mio nome è Akiko Swift e per me è la prima volta che scrivo su questo meraviglioso film, ma ad accompagnarmi ci sarà una mia cara amica Lunamelly e spero di riuscire, grazie anche al suo aiuto, di farvi emozionare.
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ahkmenrah, Nick Daley, Nuovo personaggio, Sacagawea, Theodore 'Teddy' Roosevelt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1: La Rivelazione della Profezia 


Apro gli occhi infastidita dalla luce della lampada posta sul comodino affianco al letto dell’infermeria del museo.

Mi alzo lentamente, ma delle doloranti fitte alla testa mi costringono a risdraiarmi sul letto mentre a poco a poco riaffiorano i ricordi di quello che in pochi minuti è accaduto nella sala dell’Antico Egitto.

-non dovresti alzarti ancora, sei debole – volto la testa di scatto, sorpresa di vedere seduto su una sedia posta al fianco del mio letto Ahkmenrah, leggermente pallido in volto rispetto al solito.

-come ti senti?- mi sento stupida a porgli questa domanda, visto che quella in un letto sono io, ma ne sento la necessità, voglio essere sicura che stia veramente meglio.

-io sto bene, ti ringrazio- felice mi siedo sul letto e mi lascio scappare un sospiro di solievo

-Nisha devo veramente ringraziarti, mi hai salvato la vita- lo guardo senza capire quello che vuole dire, però sento che nelle sue parole si nasconde qualcos’altro, qualcosa che non mi vuole dire.

- Ahkmenrah dove si trova la tavola- il suo sguardo sfugge dal mio e subito capisco che è successo qualcosa di brutto, così mi alzo e mi avvicino alla porta, fermandomi sulla soglia, con la mano sulla maniglia

-sai bene che io ho il compito di tenere al sicuro la tua tavola, qualunque cosa tu mi nasconda io saprò sempre se è la verità- abbasso la maniglia e inizio a correre verso la sala, sperando che la tavola non sia in mani sbagliate.

Mi guardo in torno e vedo che non sono svenuta per molto, in fondo da alcune vetrate vedo ancora la luna alta nel cielo.

Schivo alcuni animali e riprendo la mia corsa verso la sala, ma vengo fermata da una mano che prepotentemente mi tira indietro

-ma che…- non riesco nemmeno ad urlare a causa di un’altra mano posta sulla mia bocca, così inizio a divincolarmi spaventata

-shhh…fa silenzio e ascoltami- in un secondo riconosco la voce e mi fermo, aspettando di essere lasciata libera.

Dopo pochi istanti le mani mi lasciano e io mi volto verso il mio migliore amico, scoprendo che assieme a lui c’è anche la ragazza dai capelli erba di rugiada  e gli occhi cielo.

-Nicky che ci fai qui, anzi, per quale motivo mi hai fermata, sai bene che…-  la sua mano mi blocca nuovamente e questa volta è la ragazza a parlare

-devi sapere una cosa, sacerdotessa della tavola, quello che adesso vedrai ti potrebbe spaventare, però non devi dirlo a nessuno- la guardo senza capire, ma un rumore proveniente dalla sala mi fa tornare alla
mente il motivo per cui sono scappata dall’infermeria, così tolgo la mano di Nick  dalla mia bocca e mi volto verso la sala

-scusatemi, se sapete che sono la sacerdotessa non devo dirvi io che ho urgentemente bisogno di controllare la tavola- velocemente mi dirigo nella sala, ma quello che vedo non mi spaventa, mi terrorizza.

Vicino alla tavola c’è uno strano tizio vestito da egiziano, ma sono vestiti sporchi, quelli tipici degli schiavi di corte, con una benda su un occhio, l'altro piccolo e nero, i capelli grigio scuro, stopposi, come se nemmeno il suo creatore avesse avuto cura di lui.

In mano ha una strana spada, in oro e argento,decorata come le spade usate nell’antichità per compiere sacrifici alle divinità, ma quello che veramente mi terrorizza è la strana aura che circonda completamente la tavola magica.

-salve sacerdotessa, non vedevo l’ora di incontrarla, ma mi sembra turbata, posso saperne il motivo- sposto il mio sguardo dalla tavola e lentamente mi avvicino a quello strano uomo.

Il suo sguardo mi turba e mi provoca freddi brividi lungo la spina dorsale, però qualcosa mi spinge ad avvicinarmi a lui e tendergli la mano.

I miei occhi non riescono a distogliersi dai suoi, così piccoli e neri da sembrare delle biglie mentre la mia mano si avvicina sempre di più alla lama della spada che l’uomo ha messo in verticale rivolto verso di me.

-prego appoggi la sua mano sulla lama, stia tranquilla ci vorrà solo qualche istante – una strana forza mi attira sempre di più verso quella strana spada.

Ad un certo punto sento dei passi avvicinarsi alla sala, ma non me ne curo più di tanto, rimango concentrata sul luccichio che la spada emette

-forza da brava, poggia la tua mano – la voce dell’uomo, in qualche modo, rende ovattati gli altri suoni, ma non appena tocco la spada, un piccolo taglio mi ferisce la mano e mi causa un forte giramento di testa

-che cosa mi ha fatto, chi è lei- nuovamente la voce dell’uomo avvolge tutto e in una sorta di cantilena inizia a parlare

-quello che fu scritto ora si compirà, la sacerdotessa affidata alla custodia del faraone diverrà offerta per il sacrifico, questo grazie al suo amore che spezzerà il sigillo che fu messo sopra il potere oscuro della tavola, questo è il suo destino e niente e nessuno potrà cambiarlo- due secondi dopo non sento più la voce di quell’uomo, ma sento quella del padre di Nicky e di Sacajawea, così apro gli occhi e nuovamente mi ritrovo sdraiata per terra.

Ancora una volta sono io che vengo aiutata in un luogo che dovrebbe essere sotto la mia protezione.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Una notte al museo / Vai alla pagina dell'autore: Akiko Swift