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Autore: francoise14    13/02/2016    19 recensioni
Leggermente in anticipo per "problemi logistici", un piccolo contributo per il contest di San Valentino "Sugar Love" indetto da Orny 81.
La notte del 12 luglio 1789 secondo il manga, ma con suggestioni anche dall'anime... e un finale forse particolare, il "mio". Sperando di fare un gradito omaggio a chi non ha letto il manga o a chi non lo ricorda, vi auguro una buona lettura, se vorrete, e buon San Valentino!
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non avere paura

 
“Non avere paura”[1]
La tua voce è ferma e calda, come questa notte di luglio profumata d’estate; e caldo è il tuo respiro sulla mia pelle, ardenti le labbra che hanno appena lambito la mia fronte candida, imperlata di gelido sudore.
 Attonita, miro il tuo sguardo, fiero e deciso come non l’ho mai conosciuto. È questo lo sguardo di un uomo che ama, André?
Chiudo gli occhi, mi arrendo a queste mani che mi prendono il viso. Mani gentili, come il tuo animo, mani che però esigenti mi stringono a te.
“Sono tua”, ti sussurro… e mi affido alle tue braccia, reclinando il capo sul tuo petto. E non m’importa se non hai nulla, rango, status, patrimonio… non m’importa, André. Mi basti tu. Soltanto ora mi rendo conto, di aver vissuto unicamente per vedere la gioia più pura dipingersi sul tuo volto perfetto, come poco fa, mentre incredulo cadevi in ginocchio sul pavimento e le tue parole commosse si libravano nel vento.
“Stanotte voglio passarla insieme a te, come la moglie di André Grandier”: questo ti ho detto prima, tra l’imbarazzo e l’emozione… sfrontata come solo un soldato può essere, ma un soldato col cuore di donna. Quel cuore vibrante e fragile contro cui ho lottato per anni e che ora mi batte impazzito nel seno, spaventato d’amore. Sarei fuggita per l’ennesima volta, André, se non mi avessi fermato: intimorita dalla tua presenza dietro di me, dal tuo tocco inatteso sulle mie spalle, inerme di fronte al tuo desiderio di uomo... una vigliacca! Vigliacca fino all’ultimo, vigliacca anche se ormai ho scelto te… come se non fosse bastato quanto ti ho fatto sospirare e soffrire per una vita, portandoti all’esasperazione, conducendoti alle soglie della follia.
È mai possibile… è mai possibile che tu possa ancora amarmi, André?
Trovo la risposta nei tuoi occhi, anche in quello che senza luce brilla per me. Non avrai la forza di un titano, né zoccoli di satiro, ma sei un uomo, André, un uomo che vuole la sua donna, un uomo che saldo mi ha bloccato per il polso sottile e risoluto ha spazzato via i miei ultimi indugi.
“Non posso più attendere” hai mormorato in quel momento… una roca richiesta d’amore. Ed io non posso che darti ragione, André, hai aspettato anche troppo.
Sono tua.

***
 
Mi sollevi da terra, sono una sposa di luglio tra le tue braccia. Morbido è il giaciglio che mi accoglie, gradevole il suo odore di Provenza…[2]chiudo gli occhi, ma è solo l’ultimo afflato di pudore prima di alzare lo sguardo verso te.
Non tremo più… e composto ti sfili la camicia, svelando quel petto liscio e armonioso, su cui tante volte ho appoggiato il mio viso senza farci caso.[3]
Non tremo più… e impaziente attendo solo che ti privi degli ultimi indumenti, per fare altrettanto con i miei.
Sono nuda ora, André, nuda e senza difese... ma mi offro a te. Mi offro alle tue mani delicate sulle mie gote accese, al tuo sguardo lucido di giada, al tuo bacio lieve sulle mie labbra. Mi offro alle tue carezze sempre più ardite e al dolce strazio della tua bocca sulla mia carne, mentre le nostre gambe s’intrecciano e le mie dita si aggrappano a te.
Ti voglio, André.
E la notte risuona dei nostri sussurri di amanti, dei nostri respiri spezzati; è un piccolo dolore, il prezzo che pago per accoglierti in me.
Danzano ora i nostri corpi e le nostre anime, in questo letto che ha conosciuto lacrime e vergogna; e per un attimo dimentico antiche colpe e nuovi doveri, il sapore ferrigno del sangue e che forse sto per morire… perché quando sono con te, sento di vivere, André, sento di vivere!
Rapide e incomprensibili, quindi, nell’estasi affiorano le immagini: l’erba umida e fresca di una notte di luglio, le lucciole, l’acqua scura del fiume… e quel cielo nero e infinito trapunto di stelle, sospeso su di noi, silenzioso custode del nostro amore.  Un profondo senso di quiete mi pervade l’anima… lo avverti anche tu, amore mio?
Sospiro, incantata, sul volto un sorriso; di colpo, tuttavia, vedo altro. Sento altro.
 Pallottole, grida, sangue. Un letto da campo, un cielo infuocato, un’ultima lacrima. E poi la pioggia, una chiesa, la voce di Alain… il Nulla.
Un brivido freddo mi percorre la schiena… mi stringo a te. Lo allontano. Caccio da me, da noi, questo fosco presagio: basta a ciascun giorno la sua pena[4]. Stanotte voglio solo amarti, e voglio vivere, André, ma con te, soltanto con te.
Io ti amo.
 
Ah, ti amo. Ti amo.
I momenti di gioia e quelli di sofferenza…
li abbiamo sempre condivisi. E per continuare a dividerli anche in futuro…
offriamoci a vicenda tutto ciò che abbiamo.
Nell’attimo di quella primavera c’eri tu…
nel giorno abbagliante di quell’estate c’eri tu…
Nel soffermarsi di ogni autunno, in alcuni istanti d’inverno…
Oh! Come se fossimo Castore e Polluce…
 c’eri tu… c’eri… [5]
 
***
 
Veloci corrono le ore quando si è felici. Di questa notte, dopo l’amore resteranno i nostri sguardi velati di lacrime e i nostri sorrisi radiosi; il tuo “ti amo” a fior di labbra, e un ultimo bacio prima di appartenerci ancora.
 L’alba del nuovo giorno incombe su di noi, un giorno per combattere e vivere, forse per morire… o forse soltanto per fuggire da un tramonto vermiglio d’estate e dal boato cupo dei cannoni.
Insieme, come Luce e Ombra… e non avrò paura, André.
Io non avrò paura.
 
 
 
 
[1] Frase pronunciata da André nel manga; da questo momento in poi, ho riportato in corsivo ciò che ho tratto più o meno fedelmente da anime e manga.
[2] Per non ripetere il mio tormentone… la lavanda, che in Provenza è una delle principali coltivazioni!
[3] Parole tratte dal manga, quando Oscar sorprende André intento a lavarsi nel suo ufficio.
[4] Vangelo di Matteo 6:34
[5] Bellissime parole tratte sempre dal manga… una poesia a ribadire il destino di due anime nate per unirsi.
 
 
 
Grazie di cuore a tutte coloro che sono giunte fin qui, sperando che la conclusione non abbia fatto storcere troppo il naso (d’altronde, è San Valentino!). In realtà ho voluto prendermi una piccola rivincita sulla storia originale, lasciando il finale aperto: per me, figlia di quella generazione che ha visto la prima trasmissione dell’anime fermarsi alla puntata 37 (l’ormai mitica “Notte delle lucciole”, in realtà intitolata “La voce della Libertà”), scoprire la vera conclusione fu un piccolo trauma, seppur subito rimosso, data la tenera età. Mai avrei immaginato di starne ancora a disquisire, fino a scriverci sopra fanfictions, a quasi quarant’anni suonati!
Un ringraziamento speciale a Cecile Balandier, che mi ha incoraggiato a scrivere nonostante la mia piccola crisi d’ispirazione e che nell’onirica visione finale mi ha indirettamente ispirato con la sua bellissima “Rosa di Cenere” .
 
 
 
 
   
 
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