Videogiochi > Undertale
Segui la storia  |       
Autore: FedyOoO    13/02/2016    3 recensioni
Long fic che prosegue la One-shot "He found me", la quale le funge da prologo. Nella storia "Psychopath" verrà analizzato il personaggio di Chara, su cui ho notato che da molti viene gettato fango solo perché è il "cattivo" della situazione. Inoltre approfondirò man mano il suo rapporto con Asriel, i sentimenti che non gli ha mai rivelato e i motivi che lo spingono a divertirsi tentando di influenzare Frisk. Sulla falsa riga del gioco, da quando comparirà quest'ultimo il racconto si dividerà in due filoni: uno ripreso nella pacifist, in cui sommariamente (non voglio spoilerare nulla) Frisk troverà degli indizi che gli faranno apprendere molti fatti riguardanti il primo umano caduto e il principe dei mostri avvenuti precedentemente alla sua caduta; nell'altro filone, ambientato invece nella genocide, Chara stesso racconterà le vicende dal proprio punto di vista mentre controlla Frisk, facendo luce anche sul proprio passato in superficie.
Spero che l'idea piaccia. Buona lettura!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'The true story of the Underground'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
«Non puoi scappare a lungo, ti prenderò prima o poi!»
«Certo, quando congelerà l’inferno!»
Chara svoltò agilmente l’angolo tra il soggiorno e la cucina, per poi arrampicarsi sulla credenza, saltare oltre la testa di Asriel che lo aveva raggiunto e correre di nuovo verso la cameretta. Nel frattempo il capretto continuava a seguirlo ansimando, finché non si accasciò a terra stanco morto.
«C-come riesci a correre t…tanto veloce e per tanto…tempo?» chiese a Chara, che nel frattempo si era buttato addosso a lui così come stava per terra e lo abbracciava ridendo. Il bambino si alzò in piedi e diede una mano a sollevarsi anche all’altro, poi gli rispose facendo l’occhiolino.
«È un segreto!»
«Uffa! Ogni volta che ti chiedo come riesci a fare qualcosa dici sempre così! Almeno questo dimmelo, per favore!» brontolò Asriel strattonando leggermente la maglietta verde con la fascia gialla di Chara. Questi sospirò rassegnato ma divertito.
«Accidenti, sei proprio un bambino!»
«Anche tu lo sei, Chara!» ribatté il capretto mettendo il broncio e incrociando le braccia.
«Dai Asriel! Lo sai che scherzo»
«Va bene, va bene»
Restarono un po’ in silenzio, che fu rotto poi da Chara, che si era fatto improvvisamente serio.
«Ehi, Asry. Ti va di andare in quel posto?»
«Ah…d’accordo…»
I due bambini avvertirono madre e padre che stavano uscendo e si allontanarono dalla casa. Mentre percorrevano la strada per raggiungere la propria destinazione, Asriel era un po’ in ansia: se stavano andando proprio lì, significava che c’era una situazione davvero seria di cui Chara doveva informarlo. Dopo aver camminato un bel po’, raggiunsero l’ampio atrio di una caverna con una grande apertura sulla sommità. Era il posto dove si erano incontrati la prima volta e quell’apertura era il cratere da cui Chara era caduto. Appena arrivati, si sedettero sul campetto di fiori dorati e rimasero per un pochino ad ammirare la luce che filtrava dall’alto fornendo un’illuminazione suggestiva alla camera sotterranea. Da quando era arrivato, per Chara e Asriel era una tradizione andare lì ogni volta che dovevano dirsi qualcosa di importante che gli adulti non avrebbero dovuto sapere. Avevano condiviso molti segreti seduti su quel praticello, con la luce dell’alba o del tramonto che creava giochi luminosi sia sulle pareti che sul viso dei due bambini.
~ «Quindi, Asriel, cosa volevi dirmi?»
«Sai, pensavo…ci sono volte che ti vedo un po’ giù. Sei proprio sicuro che la tua vita in superficie non ti manchi?»
Chara si sbatté una mano in fronte con disappunto.
«No, deficiente, quante volte devo ripetertelo? Quante volte vuoi cavarmi di bocca il fatto che mi sono trovato bene qui? Diamine, saremo venuti nel nostro posto almeno sei volte affinché tu mi chiedessi sempre questa cosa. Cambia disco, per favore»
Asriel fece un sorrisetto nervoso e prese a grattarsi la nuca.
«I-in realtà…stavolta ho una ragione ben precisa…senti, stai con me, mamma e papà da un po’ di tempo, vero?»
«Beh, sì. Ma ora che diavolo c’entra?»
Chara era confuso: non capiva esattamente perché il capretto avesse tirato fuori un discorso del genere. Intanto, questi prese a spiegare.
«Quello che mi stavo chiedendo era se volessi andare da qualche parte…oppure…se volessi rimanere con noi. A me e ai miei genitori piaci tanto. Perché non entri a far parte della nostra famiglia?»
Il bambino gelò sul posto. Famiglia? Quella parola era nuova per lui. Non che non ne sapesse la definizione da vocabolario…ma il significato era un’altra cosa. Lui, una famiglia, non ce l’aveva mai avuta. Non aveva idea di cosa volesse dire  vivere con persone che si prendessero cura di lui e lo amassero, quindi in quel momento proprio non sapeva cosa dire o fare. Inoltre, non avrebbe mai ammesso di aver bisogno di dipendere da qualcuno per vivere. Quando è così, ci si fa male. Per questo il primo partito che gli venne in mente fu quello di rifiutare.
«C-che? Grazie dell’offerta, mi fa piacere e tutto, ma me la posso cavare da solo. E poi, quando mai piaccio a qualcuno, io? Avete provato solo pietà perché ero ferito. Ma ora sto bene, non avete più motivo per provvedere anche a me…»
«Dev’esserci per forza un motivo, Chara? Non ti basta che ti vogliamo bene, come ragione per tenerti con noi?»
Asriel era deciso, mentre Chara stava cominciando a sciogliersi. Quell’altra espressione che non aveva mai sperimentato, il “voler bene”, lo faceva sentire ancora più confuso di prima. Non riusciva nemmeno più a mettere insieme un discorso coerente.
«Volermi…bene?»
«È così strano?» ribatté il capretto.
Chara ci rifletté un attimo che ad Asriel parve un’eternità, poi rispose.
«…va bene»
«Uh?»
«Ho detto che accetto! Uffa, si può sapere perché certe volte sei così tardo a capire le cose?»
Il bambino voleva fare il duro, ma non si era accorto che la sua espressione commossa e gli occhi lucidi lo tradivano in modo evidente.
«Chara…sono lacrime quelle?»
Solo quando glielo disse Asriel, Chara realizzò di star piangendo. Ma non avrebbe mai dato al capretto la soddisfazione di sentirselo dire a parole da lui.
«Cosa? Niente affatto, mi sa che hai visto male»
«E invece no, sono proprio lacrime!»
«Stai zitto!»
«Eh eh!»
«…»
«…»
«Asriel»
«Sì, Chara?»
«Anche…anche tu mi piaci» ~
L’atmosfera era tesa. Asriel continuava a deglutire in attesa che Chara iniziasse a parlare, mentre lui aveva un’espressione indecifrabile, sembrava che non provasse nulla.
«Asriel. Te lo ricordi il nostro primo tentativo di cucinare qualcosa?»
Detto così, sembrava una domanda stupida. In due anni e mezzo però, Asriel aveva imparato a conoscere bene il fratello: anche quando diceva delle cose apparentemente banali, alla fine si trasformavano sempre in discorsi di un certo peso. Lo assecondò dunque, dandogli una risposta affermativa.
«Cosa? Oh, sì, ricordo. Quando provammo a fare quella torta al caramello per papà, giusto? Avevamo interpretato male la ricetta e per sbaglio ci mettemmo dei ranuncoli»
«Non ti viene in mente nient’altro?» continuò Chara. Aveva gli occhi vuoti, un po’ come quando faceva le sue “facce inquietanti” che facevano tanto ridere Asriel. Ma per una volta, il capretto non trovava divertente quell’espressione.
~ Il piccolo mostro aveva una telecamera in mano e stava cercando di filmare un momento di gioco con il fratello.
«Okay, Chara, sei pronto? Fai la tua faccia inquietante!»
Il bambino prese un profondo respiro, abbassò la testa e poi la rialzò, mostrando un paio di occhi spiritati di un rosso intenso e un sorriso strano, che fece urlare un attimo Asriel per lo spavento. Tuttavia, subito dopo prese a ridere divertito. Poi si frenò di scatto.
«Oh, aspetta! C'era ancora il copri-obiettivo sulla lente!»
Nel frattempo il volto di Chara ritornò normale. Questi scosse la testa e incrociò le braccia sorridendo in modo provocatorio.
«Non ho intenzione di ripeterlo, sappilo!»
Asriel fece una faccia delusa.
«Cosa? Non lo farai di nuovo?»
«Te lo scordi, bello!»
 «Andiamo, smettila di prendermi in giro!» ~
Cercò di riordinare le idee per un nanosecondo, poi riprese a raccontare a Chara ciò che rammentava dell’episodio da lui richiamato.
«Quei fiori fecero stare papà davvero male. Mi sentivo molto in colpa: mamma era molto dispiaciuta. Forse avrei dovuto riderci sopra, come facesti tu...ma, Chara…come mai mi stai parlando di questo?»
L’espressione di Chara divenne di nuovo umana e sorrise teneramente al fratello. Tuttavia, il suo sorriso celava un velo di malinconia che Asriel non poté far a meno di notare.
«Sono fiero di te. Sapevo che anche dopo tutto il tempo passato, avresti ricordato ogni singolo momento che abbiamo trascorso insieme. Comunque, se ho riportato alla luce questo avvenimento è perché mi ha fatto venire in mente un piano»
Asriel non sapeva se essere preoccupato o no in quel momento. In qualche modo però, era curioso di sapere cosa Chara volesse dire esattamente, quindi incalzò facendogli delle domande.
«Che piano? Per fare cosa? E che c’entra la torta che preparammo per papà?»
«Una cosa per volta, Asriel! Allora…iniziamo dallo scopo. Questo piano che ho ideato ha come obiettivo quello di restituire la libertà alla nos…alla tua gente. Cosa c’entra quello che ti ho detto prima a proposito dei ranuncoli? Beh…ho deciso che ne raccoglieremo altri e li mangerò io. Quando sarò morto…tu assorbirai la mia anima e attraverseremo la barriera. Poi, in superficie, ci procureremo le sei anime mancanti e la distruggeremo definitivamente. Capito?»
Già alla frase “sarò morto” Asriel spalancò gli occhi incredulo. Poi, assorbire addirittura la sua anima…Tutte quelle informazioni insieme avevano turbato così tanto il cuore del piccolo che questi incominciò a piangere.
«M-ma, Chara…non c’è un altro modo? Io…io non voglio che tu muoia…Questo piano non mi piace per niente!»
Chara roteò gli occhi infastidito. In quel momento era strano, incoerente. Prima faceva e diceva una cosa, poi un’altra e un’altra ancora. Suo fratello non riusciva a interpretare le sue azioni e reazioni e probabilmente nemmeno lui era così lucido da capire cosa stava dicendo e facendo.
«Va sempre a finire così…non si può dire nulla che ti metti subito a piangere. E piantala, per una volta!»
«H-hai ragione…è inutile piangere…»
Chara lo guardò per un attimo negli occhi: si vedeva lontano un miglio che Asriel non era per nulla convinto.
«Ehi, Asriel…non sarà mica che non ti fidi più di tuo fratello…?»
«Eh? No! Non dubiterei mai di te, Chara...mai!»
«Allora piantala di guardarmi così, per favore»
La voce del bambino sembrava stanca ora; continuava a cambiare atteggiamento come le modelle cambiano i vestiti durante una sfilata. Asriel cercò il più possibile di stargli dietro: quell’idea non gli andava per nulla a genio, ma per il suo amato Chara, avrebbe fatto qualsiasi cosa…anche ucciderlo, se solo lui glielo avesse chiesto esplicitamente, come aveva appena fatto.
«S-sì! Dobbiamo essere forti per liberare tutti i mostri»
«Bene, allora. Mi fa piacere che tu abbia compreso. Che ne dici di darci da fare subito?»
«Sì, Chara! Andiamo a prendere i fiori!»

Note dell'autrice
Salve a tutti! Innanzitutto vorrei ringraziare gli utenti Lioncer(se si chiama ancora così, lol), Kishin Shruikan e Gatta Nera per aver recensito il prologo di questa fanfiction, che ho pubblicato pochi giorni fa sotto forma di one-shot.
Un avviso che vorrei dare è che questo primo capitolo è ancora provvisorio, quindi sarà soggetto a modifiche nella forma e aggiunte nel contenuto. Purtroppo ciò è successo perché non ho avuto tempo di riguardarlo troppo bene, per cui potrebbe esserci qualche problema che dovrei provvedere a risolvere. Intanto ecco la prima stesura, affinché abbiate più o meno l'idea di quali potrebbero essere gli sviluppi (come se non avessi già scritto abbastanza nell'introduzione xD) Detto questo, grazie mille a chi leggerà e un biscotto come bonus per chi recensisce :3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: FedyOoO