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Autore: _E r i s_    14/02/2016    4 recensioni
|| HiroMidoMasa||
Estratto:
"-Ma adesso... Si, insomma... Siamo una specie di famiglia, no? Hiroto è il padre, tu sei il figlio...
-E tu la madre.- Ridacchiò Masaki, osservando il tutore sbiancare e lanciargli un'occhiataccia."
E' una fiction altamente inconcludente, ma ormai l'avevo scritta e non sapevo più come modificarla. Beccatevela (?)!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Bacio della buonanotte


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Masaki non era esattamente il tipo da 'bacio della buonanotte', così, quando Hiroto stava per stampare le labbra sulla sua fronte, si ritrovò altamente in difficoltà.
Che sia per pudore o per antipatia, per ottusità o per abitudine, non ha importanza.
Quando notò il volto dell'uomo dalla chioma cremisi avvicinarsi pericolosamente al suo viso da infante, provò il primordiale istinto di mollare uno scappellotto amichevole sul capo del tutore, il quale mugolò osservandolo torvo e ritraendosi.
-Masaki-chan,- Borbottò Kira, grattandosi leggermente la nuca. -perché sei così cattivo con me?- E il suo parve un piagnucolio così credibile che Kariya provò quasi pena per lui.
-Non sono cattivo.- Ribatté, arricciando le labbra in una smorfia. -Sei tu che sei un pervertito.
L'espressione di Hiroto s'incrinò a tal punto da apparire come un vero broncio, ma Masaki non si lasciò intenerire.
-Perché non vuoi che ti dia il bacio della buonanotte?- Esalò con voce melodrammatica il più grande, gesticolando teatralmente. Kariya sapeva che Hiroto era un tipo particolare, ma finiva sempre per stupirsi qualunque cosa egli facesse.
Il bambino dai capelli turchesi esitò qualche attimo prima di rispondere.
-Solo, non mi piace.- Bofonchiò, gonfiando in modo bambinesco le guance improvvisamente divenute color porpora.
L'adulto l'osservò per qualche secondo, per poi scuotere piano il capo e alzarsi dal letto.
Masaki lo seguì con lo sguardo fin quando non sparì dietro la porta. Un breve sospiro gli scivolò via dalle labbra.
Delle volte Hiroto era davvero una testa calda! Era insopportabile quando cominciava a comportarsi come un padre!
"Già, un padre..." Masaki non riuscì a non scuotere violentemente il capo per scacciare via quei pensieri.
Non passò nemmeno un minuto, che udì  dei leggeri passi provenire dal corridoio. Lanciò un'occhiata scocciata alla porta, la quale fu spalancata dal tutore dagli inusuali capelli color prato.
Masaki scrutò seccato Midorikawa, che, invece gli sorrise dolcemente -Kariya non l'avrebbe mai ammesso, ma quei suoi sorrisi gli piacevano tanto.
Il più giovane dei suoi nuovi tutori gli si avvicinò mantenendo il sorriso su tutta la lunghezza delle sottili labbra.
-Ti ha chiamato quel maniaco?- Ipotizzò il piccolo dai capelli celesti, mentre Ryuuji si sedeva di fronte a lui, sul letto.
-Nah.- Mormorò quest'ultimo con una lieve nota di ironia nella voce. -Volevo solamente darti il bacio della buonanotte.- Continuò innocentemente.
Inutile dire che Masaki gettò un'occhiataccia al soffitto. Era evidente che il maggiore mentiva!
Sbuffò spazientito, portando il proprio sguardo su quello color della cenere dell'uomo.
-Ma la smettete con questa storia? Ammettilo: ti ha convinto il rosso.
Una spontanea risata nacque leggera e spensierata dalle labbra piegate in un sorriso di Ryuuji, che socchiuse gli occhi, annuendo leggermente.
-Già. Voleva provare a farti cambiare idea.- Spiegò qualche attimo dopo, placando le risa e inclinando di poco il capo di lato, come ogni tanto aveva l'abitudine di fare.
-Sai, non è così male.- Esalò Ryuuji, osservando Masaki con i grandi occhi color della notte.
Il piccolo sbuffò pesantemente, rievocando l'ilarità del maggiore, che si chinò in avanti per dargli un affettuoso buffetto sulla nuca.
Ma il gesto irritò ulteriormente Kariya, che trattenne a stento un ringhio, portando le ginocchia al petto e nascondendo tra esse il viso imporporato.
-Siete davvero noiosi!- Sbottò con tono acido, sperando vivamente che anche il verdino perdesse le speranze.
Ma egli rimase lì, come solo una madre avrebbe fatto.
L'adulto gli si avvicinò lentamente e con la medesima lentezza gli prese il viso tra le mani, costringendo Masaki ad alzare lo sguardo su di lui.
Il bambino scrutò minuziosamente l'espressione del maggiore, fattasi improvvisamente seria.
-Masaki,- Esalò con tono calmo, ma Masaki era sicuro di sentire la tensione crescere nella voce del ragazzo. -So che io e Hiroto non potremo mai sostituire la tua vera famiglia e che probabilmente pensi che stiamo cercando di fartela dimenticare, ma, credimi, non è così.
Kariya rimase in religioso silenzio, senza sapere se dargli ragione e se parlare. Si limitò ad annuire piano, come per paura di essere notato.
-Non vogliamo sostituire la tua famiglia. E so quanto un gesto innocuo e stupido come un bacio possa fartela tornare in mente. So cosa si prova, in fondo, anch'io sono orfano.
E un lieve sorriso si delineò sul volto ambrato.
-Ma adesso... Si, insomma... Siamo una specie di famiglia, no? Hiroto è il padre, tu sei il figlio...
-E tu la madre.- Ridacchiò Masaki, osservando il tutore sbiancare e lanciargli un'occhiataccia.
-Dicevo...- Mormorò, mantenendo lo sguardo vagamente torvo. -Adesso siamo una famiglia, quindi abituati alle nostre manie, perché sarà una lunga convivenza.
Nemmeno il turchese riuscì a trattenere un lieve sorriso all'udire di quell'affermazione.
-Basta che non vi baciate davanti a me.
-Accordato.
Ora dormi, che è tardi.
Masaki seguì con gli occhi felini la figura di Ryuuji alzarsi e dirigersi verso la porta.




-Hiroto?

-Mh?
-Mi dai il bacio della buonanotte?
  
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