19)I'm sorry it's all that
I can say
Viviana p.o.v.
Sono sdraiata sulla spiaggia con Jaime, stiamo guardando
le stelle.
Nessuno conosce i nomi delle costellazioni, ma non ci
importa, è un momento perfetto, di quelli che raramente
capitano nella vita e
che bisogna godersi.
Sto assaporando la sua vicinanza, perché davvero mi era
mancato. Quello che provo stando vicino a lui non è nemmeno
comparabile a
quello che provavo con Matt, con lui sento le farfalle nello stomaco e
anche
solo il braccio che passa attorno alla mia spalla è
abbastanza per provocarmi
brividi.
Il primo amore non si scorda mai, dicono, e forse hanno
ragione.
Starei qui per sempre, ma ci sono delle questioni che
vanno risolte e io lo so bene: la prima è con mia sorella,
la seconda è con Matt.
Ultimamente sono stata una carogna con mia sorella, ma
quelle cose mi pesavano sul cuore da troppo tempo, adesso devo solo
scusarmi e
far sì che dal veleno possa nascere qualcosa di bello.
In quanto a Matt devo chiarire le cose, mi dispiace
fargli del male, ma è necessario.
“A cosa stai pensando?”
“A mia sorella e a Matt.”
A quel nome si irrigidisce.
“In che senso?”
“Devo dirgli che non saremo mai più che amici e
devo sistemare le cose con
Sofia, e ho fatto male ultimamente.”
“Non partirai con lui?”
“No, perché dovrei.
Partire con lui era una fuga, ma adesso non ho più
ragioni per scappare, è arrivato il momento di fare
l’adulta.”
“Vuoi una mano?”
Scuoto la testa.
“Sono casini che ho creato io e che devo risolvere
io.”
"È brutta tanto la situazione con Sofia?”
“Un po’, ma la risolverò. Le ho detto
delle cose giuste dal mio punto di vista,
ma sbagliando il modo e i tempi. Non pensiamoci, stiamo ancora qui
ancora un
po’, mi sei mancato.”
“Anche tu. Non avrei mai dovuto baciare quella
ragazza.”
“Eri arrabbiato e io avevo la mia parte di colpa, ho creduto
a Jess e non a te
e non avrei dovuto farlo. Adesso capisco che è questo che
mia sorella tentava
di dirmi, ma allora ero così arrabbiata che non lo capivo,
pensavo che mi
avesse abbandonato.”
“Non lo farebbe mai, ti ha accolto qui senza pensarci un
attimo, anche se
allora Tony era così stronzo da poterla
licenziare.”
“Già.”
Rimaniamo così fino a mezzanotte, con in sottofondo solo il
rumore delle onde,
il traffico è solo un rumore lontano, sembra quasi di stare
su una spiaggia
incantata e non in una grande città.
Dal
nulla emerge il ricordo di una casetta sul mare, con una camera che
dava
sull’oceano dipinta di azzurro e con poster di pesci e
tartarughe e di una
bambina paffuta e un po’ abbronzata che dormiva in un lettino
e ascoltava la
voce dell’oceano come se fosse quella di un vecchio amico.
“Mi sono appena ricordata di quando stavo a San Diego,
amavo ascoltare il mare come ninna nanna.”
“Prima che tutto andasse a rotoli?”
Annuisco.
“Sono felice di essere tornata a casa, anche se ci sono
voluti vent’anni o giù di lì, non ho
mai amato New York.”
“Casa è dove il cuore sta e forse sei sempre
appartenuta a San Diego.”
“Molto probabile.”
Mi alzo un po’ a malincuore.
“È ora di andare a casa e di risolvere le
cose.”
Lui si alza e mi prende per mano, insieme usciamo dalla
spiaggia e lui si ferma a un negozietto vicino alla spiaggia, ne esce
poco dopo
con un collanina a cui è attaccato un ciondolo a forma di
cuore di un azzurro
cangiante.
Me lo porge e io mi metto le mani davanti alla bocca.
“Jaime, è bellissimo! Non dovevi!”
“Ma va! È solo una collanina, ma spero rappresenti
il tuo
cuore.”
“Sì, ci hai preso.”
“Posso mettertela al collo?”
“Certo?”
Mi volto verso di lui che me la drappeggia elegantemente addosso e la
chiude
delicatamente, nonostante le mani grandi, mani gentili da musicista.
Camminiamo verso la macchina e poi ci saliamo sopra, lui
mette a palla un cd dei blink che canto a squarciagola fino a quando
arriviamo
a casa di Tony. Lì ferma la macchina, io scendo e lo fa
anche lui.
“Beh, buonanotte, principessa.”
Mi dice grattandosi la nuca, poi si avvicina a me e mi bacia.
È un bacio dolce, della buonanotte.
“Buonanotte, principe messicano.”
Mi rivolge un ultimo sorriso e poi entra in macchina, lo guardo andare
via e poi
mi avvio verso il cancello della villa di Tony. Apro il cancellino con
le
chiavi e poi percorro il vialetto, non sento nessun rumore provenire da
dentro
eppure la luce è accesa, segno che qualcuno è
sveglio.
Apro anche la porta e trovo mia sorella seduta al tavolo
della sala da pranzo, una birra davanti a lei e lo sguardo triste.
“Sofia.”
“Viviana, come è andata?”
Il suo sguardo cade sul cuore.
“Chi te l’ha regalato? Matt?”
“Jaime.”
“Che significa?”
Io la guardo dritta negli occhi, sono tristi e si tortura il piercing
con i
denti.
“Significa che siamo tornati insieme, che ho scelto lui
perché lo amo. Ho capito di avere fatto degli errori e anche
lui ne ha fatti e
ci siamo perdonati a vicenda.”
“Sei sicura? E con Matt?”
“Era solo attrazione.
Sofia, io e Jaime ci amiamo davvero, abbiamo risolto
davvero e ci stiamo dando sul serio una seconda possibilità
e sta andando
bene.”
“Sono felice per te. Vuol dire che non te ne andrai da
San Diego?”
“No, non me ne andrò. Rimarrò, non ho
più ragioni per scappare.”
Lei mi abbraccia e scoppia a piangere sulla mia spalla, io le batto dei
colpi
gentili sulla schiena, ma lei non smette.
“Io ho avuto così paura di perderti. Tanta paura,
pensavo
che non saresti più tornata, che mi odiassi, che…
Che fosse andato tutto a puttane e che avevo sbagliato
tutto con te.”
“Sofia…”
“Pensavo che continuando a dire che dovevi dare una
possibilità a Jaime avevo
rovinato il rapporto con te, anche se l’avevo fatto per
quella cha credevo
fosse una buona ragione.”
La stacco gentilmente da me.
“Sofia, su Jaime avevi ragione tu. Ho sbagliato io
all’inizio non credendogli, questo non lo giustifica, ma
almeno mi ha
consentito di perdonarlo. Non so come spiegarlo, quando ho capito che
potevo
perderlo davvero ho capito che non era quello che volevo, che stavo
buttando
via il mio amore per paura. Avrei dovuto darti retta prima e poi
c’è un’altra
cosa che vorrei dirti: scusa.
Scusa se ti ho detto tutte le cose che ti ho detto, la
tua opinione conta e non vale di meno perché sei stata una
drogata. Mi
dispiace, Sofia. Mi sentivo tradita e volevo solo farti del male
dicendoti
tutto quello che non ti ho mai detto.
Non doveva uscire così.”
“Ma tutto quello che hai detto è successo e io non
ci ho prestato abbastanza
attenzione, sono stata una pessima sorella.”
“Avevi i tuoi problemi e non volevo pesarti addosso,
è stata colpa mia che ti
ho esclusa.”
“Ma ti hanno picchiata e tutto il resto.”
“Lo so, ma è passato.”
“Avrei dovuto fare di più, avrei dovuto aiutare
anche te come tu aiutavi me.”
“Ormai è andata e non possiamo modificare il
passato, non è stato bello, ma
possiamo cambiare il futuro e renderlo migliore.
Scusami, Sofia. Scusami, sono io che non merito una
sorella come te.
Se avessi saputo mi avresti aiutata, pur con tutti i tuoi
problemi, e scusami per aver incasinato il tuo rapporto con Tony. Sono
felice
che lui sia quello giusto per te, anche se ti ha fatto del male, adesso
che
vedo la sua vera personalità capisco perché te ne
sei innamorata.”
“Sei scusata, ma giurami che non mi escluderai mai
più.”
“Non lo farò mai più.”
Scoppia di nuovo a piangere e io l’abbraccio.
“Va tutto bene, Sofia.”
“Te ne andrai?”
“No, non ho motivo di farlo. I miei affetti sono tutti
qui e non ha più senso scappare.”
“Davvero? Niente più Manchester?”
“Niente più Manchester, domani ne
parlerò con Matt.
Capirà.”
Lei singhiozza più forte, fino ad attirare
l’attenzione
di Tony, che scende preoccupato.
“Che succede?
Hai per caso rotto con Jaime?”
Mi chiede freddo, puntandomi addosso i suoi occhi scuri accusatori.
“No, stiamo insieme e non me ne andrò da San
Diego.”
Lui annuisce.
“Piccola, perché piangi?”
“Sono felice, lei rimane e sta con Jaime. Sono lacrime di
felicità.”
Lui sorride sollevato.
“Vieni qui.”
Lei si stacca da me e lo abbraccia.
“È andato tutto bene, piccola.
Niente più lacrime, sorridi.
Tu, trattala ancora così e perderò la pazienza,
Viviana.”
“Non succederà, Tony.”
“Lo spero per te, per colpa tua Sofia è stata
malissimo.”
Io abbasso gli occhi.
“Mi dispiace.”
“Spero per che sia vero.”
Con gentilezza la porta via con sé, accarezzandole la
schiena e i capelli.
Io mi siedo sul divano e mi metto le mani davanti al
volto, lasciando che due lacrime mi solchino le guance.
Che casino avevo combinato!
Per fortuna mia sorella è stata migliore di me e mi ha
perdonata, senza di lei non avrei saputo come fare.
L’ho capito quando stavo per perderla.
Dio sia ringraziato.
Ho rischiato molto e non me ne sono nemmeno resa conto.
Sono fortunata, dopotutto.
Il mio cellulare vibra: è un messaggio della buonanotte
di Jaime.
Sì, sono fortunata e me ne sono resa conto appena in
tempo.
A volte devi arrivare vicino al perdere le persone per
capire quanto tieni a loro.
Io non ho perso nessuno e di questo sono infinitamente
grata all’universo e a Dio che mi ha liberato dal peso del
rancore.
Adesso posso affrontare il futuro con serenità.
Angolo di Layla.
Ringrazio Nico_Ackerman per la recensione, prima che con Matt doveva chiarire con Sofia. Era altrettanto importante, ma nel prossimo lei e Matt si chiariranno. Mancano pochi capitoli anche alla fine di questa storia e spero che questo ti piaccia.