Videogiochi > Mass Effect
Segui la storia  |       
Autore: Lady Warrior    14/02/2016    1 recensioni
Questa storia narra le vicende di Jill Shepard, dalla sua prima missione sulla Normandy alla sconfitta di Saren Arterius e la Sovereign mediante una narrazione introspettiva. Mi sono soffermata sui sentimenti e le emozioni della nostra Shepard in modo particolare. Il tutto è accompagnato, ad ogni inizio di capitolo, dalla canzone "Starlight" dei Muse.
Dal prologo:
"Shepard osservò le stelle brillare. Le sembravano così piccole ai suoi occhi da bambina, ma adesso era adulta e aveva scoperto che quel cielo stellato non era così bello, affascinante e liberatorio come aveva sempre pensato. Aveva promesso una volta al suo migliore amico che sarebbe diventata una marine e gli avrebbe portato della luce stellare, e se non la avesse trovata la avrebbe cercata per tutta la vita."
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: Poiché questa parte di Noveria è un poco noiosa da descrivere per me e da leggere per voi, ho deciso di tagliare alcuni pezzi. Quindi dove troverete il simbolo ‘*’, significa che è stato tagliato qualcosa. Mi dispiace, ma descrivere tutto il percorso della Vetta 15 mi pareva un po’ fuori luogo. Il dialogo con Benezia è stato leggermente modificato. Il finale non è dei migliori. Anzi, è pessimo.
 
 
 
 
 
Capitolo 3: Noveria, parte 3
 
 
 
 
 
La pace durò poco. Appena entrati, dopo un breve corridoio, sulla sinistra c’era un’immensa stanza zeppa di casse, e ad accoglierli trovarono un numero considerevole di geth, un drone, un krogan e addirittura un simpatico juggernaut che non vedeva l’ora di scagliare uno dei suoi missili contro i nuovi arrivati. Wrex, eccitato all’idea di battersi contro il suo compatriota, ingaggiò battaglia contro di lui lasciando a Tali e Shepard l’arduo compito di sconfiggere il resto dei padroni di casa.
Shepard si nascose dietro una grande cassa prendendo di mira il juggernaut che Tali era appena riuscita a sabotare, mentre la Quarian, nascosta dietro una colonna, si occupava dei nemici meno pericolosi.
La piccola guerra contro il juggernaut si rivelò essere più ardua del previsto. Shepard si riparò dietro una colonna solida, ma il missile che il geth lanciò contro di essa la fece tremare, facendo sbilanciare il comandante. Shepard premette il grilletto del suo fucile d’assalto, scagliando una raffica di proiettili contro il suo nemico. Intanto, Wrex aveva fatto ritorno trionfante e stava uccidendo, se così si può dire, una serie di fastidiosi geth che gli stavano bloccando la strada. Intanto, Shepard, era sempre più in difficoltà.
Beh, a mali estremi, estremi rimedi.
Shepard estrasse dalla sua cintura una piccola granata e la lanciò contro il juggernaut. Quando la bomba in miniatura cozzò contro il ferro di quell’essere esplose insieme al geth. Shepard si dette un’occhiata in giro: mancavano ancora pochi nemici. Con velocità eliminò gli ultimi geth rimasti.
- AVVISO UTENTE: TUTTE LE STRUTTURE DELLA VETTA 15 SONO GRAVEMENTE DANNEGGIATE. MATERIALI CONTAMINANTI PRESENTI NELL’INTERA STRUTTURA. INTERFACCIA UTENTE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE FUORI USO-, annunciò una voce meccanica.
- Dobbiamo riattivare i reattori-, esclamò Tali.Speriamo non sia difficile trovarli, pensò Shepard.
Salirono al primo piano e scoprirono che in un corridoio c’erano due torrette puntate nel verso opposto al loro: evidentemente, i lavoratori erano controllati. A sinistra c’era l’ascensore, che Shepard e i suoi non esitarono a prendere.
Attesero in silenzio di arrivare al piano superiore. Chissà cosa avrebbero trovato. Chissà cosa stava nascondendo Benezia! E loro erano veramente pronti ad affrontarla? Era una potente biotica, e in effetti nessuno di loro aveva simili poteri, escluso Wrex, che però non si poteva certo definire un biotico. D’un tratto Shepard sentì una stretta allo stomaco. Paura? In effetti, sì. aveva una discreta paura di morire all’interno della misteriosa Vetta 15. Molti pensavano che un Comandante o un soldato d’alto rango non provasse paura, che in quelle situazioni tenesse un cuore saldo, ma in verità non era così, anche una persona come Shepard aveva paura di morire, come tutti gli esseri umani. Però, una come lei avrebbe affrontato le proprie paure per il bene dell’universo.
L’ascensore si aprì rivelando un piccolo corridoio. Shepard già immaginava che oltre quello li avrebbero accolti altri geth. Guardò il paesaggio innevato fuori dalle finestre. Era bellissimo.
Come previsto, una volta aperta la porta del corridoio, trovarono ad accoglierli un soldato geth che venne ucciso facilmente. Non fecero che qualche passo, che notarono che c’erano altri geth nascosti, tuttavia la loro posizione sopraelevata li aiutò nello sconfiggerli.
Non fecero in tempo a riporre le armi che udirono qualcosa. Un suono metallico, e poi delle voci stridule.
- Animali, una folata di vento?- , chiese Tali, con una nota di paura nella voce.Fu Shepard a notarlo per primo: in una stanza al piano superiore dalle pareti di vetro c’era una sorta d’incrocio tra un ragno e un aragosta che li stava guardando minaccioso.
Quell’essere uscì dalla porta e Shepard notò che era in compagnia. Iniziarono a sparare raffiche di proiettili contro quelle creature che non si rivelarono molto resistenti, ma capaci di espellere dalla bocca una strana sostanza verde, sicuramente tossica.
- E questi cosa sono?-, chiese Shepard.
- Rachni-, rispose Wrex.
- Rachni? Non si erano estinti?
- Evidentemente no. Oppure la Binary Helix sta combinando qualcosa-, rispose Wrex.
- Avanziamo-, disse Shepard.
Oltre la stanza in cui si trovavano c’era un corridoio simile al primo che conduceva ad un altro ascensore.
Il ritorno dei Rachni. Era una cosa alla quale il Consiglio non avrebbe mai creduto, era poco ma sicuro. Aveva un qualcosa di favoloso. Dopo la lunga guerra contro questa specie, che aveva portato all’elevamento dei Krogan, i Rachni erano scomparsi. Come era possibile che alcuni esemplari fossero lì? E cosa aveva in mente, Saren? Voleva usare quelle creature per i suoi scopi, era certo, ma i Rachni erano creature senzienti, potevano benissimo non collaborare.
Arrivarono ad una sorta di sala di comando infestata da rachni. Vicino a loro c’era un generatore che Shepard si accinse ad attivare.
- Errore critico all’avvio. Interfaccia utente e intelligenza virtuale fuori uso. Richiesta attivazione manuale.-, avvisò una voce meccanica.
Shepard sospirò e si diresse più avanti, verso il nucleo.
Il sistema per attivare l’interfaccia utente e l’intelligenza artificiale era una sorta di enigma.
- Pare il problema della torre di Hanoi, solo che i tre paletti sono tutti pieni-, rifletté a voce alta.Shepard scoprì che doveva semplicemente spostare i nuclei della torre di sinistra in una qualunque delle torri di destra, applicando le regole per il problema della torre di Hanoi, il che si rivelò non essere particolarmente difficile per una mente allenata.
L’ologramma di una donna apparve dietro di lei.
- A quanto pare sta cercando di riattivare questa struttura. Posso esserle d’aiuto?-, osservò l’IV.
- Sei l’intelligenza virtuale che controlla questo posto?
- Questo sistema è stato programmato per rispondere al nome di Mira. Posso chiederle come si chiama?Una risposta coerente, pensò Shepard, ironicamente. Ma forse era un ulteriore sistema di sicurezza. Doveva essere cauta.
- Comandante Shepard, Specialista Tattica e Ricognizione della Cittadella-, rispose Shepard, mal celando il suo orgoglio per essere diventata uno Spettro.
- Attendere prego… autorità del Consiglio confermata. Le è stato fornito un accesso riservato per tutti i sistemi. Le faccio notare che le richieste riguardanti segreti corporativi necessitano di un accesso esclusivo. Solo i funzionari della Binary Helix godono di tale privilegio. Questo sistema è pronto ad elaborare le richieste. Può accedere al mio database attraverso qualsiasi interfaccia olografica della Vetta 15.
- Desidero trovare Benezia.
- La signora Benezia si è recata ai laboratori ausiliari della stazione Rift utilizzando il sistema di trasporto passeggeri. Avviso utente: il sistema di trasporto è attualmente fuori uso. Reattore principale disattivato. Riavvio manuale richiesto. Guasto critico. Cavi disconnessi, sistema di trasporto passeggeri fuori uso.
- Grazie-, tagliò corto Shepard, allontanandosi. Dovevano fare in fretta.Salirono sull’ascensore che li avrebbe condotti al tetto, che scoprirono essere pieno di geth. Mentre i compagni le coprivano le spalle, Shepard collegò i cavi. A carneficina terminata, scesero nel reattore e lo attivarono, poi furono in grado di salire sul sistema di trasporto, facendosi strada tra altri Rachni.*
 
Usciti dal sistema di trasporto, trovarono solo un’unica via da percorrere, e giunsero nei laboratori, dove finalmente videro un volto umano, quello di un soldato che impugnava un'arma rivolta contro di loro.
- Non sparare!-, gridò Shepard.
- Mi scusi, non potevamo sapere chi o cosa ci fosse sulla vettura-, spiegò lo scienziato, alzando una mano in segno di scusa.
- Meno male non hanno aperto il fuoco.
- Anche se imbottiti di stimolanti, i miei uomini ricordano la regola di ingaggio: due gambe bene, quattro gambe male. senta, lei è un umano e questa è una ragione sufficiente per non spararle, ma vorrei sapere perchè è venuto qui.
- Mi chiamo Shepard e sono uno Spettro.
- Ah, le sorprese non finiscono mai in questi giorni-, commentò l'uomo con una nota di sarcasmo nella voce, -La scorsa settimana gli alieni hanno devastato i laboratori di massima sicurezza: solo Han Olar è riuscito a fuggire, ma non si è ancora ripreso dal trauma. Poi quei bastardi hanno attaccato la mia posizione di comando facendo strage dei miei uomini.
- Siete stati colti di sorpresa e avevate dei civili da difendere. ha fatto un ottimo lavoro, non deveessere così duro con se stesso. Io posso capirla.
- Ah, sì? Diamine, a me non sembra proprio. Hanno inviato un'Asari a risolvere questo casino, si è diretta ai laboratori di massima sicurezza giusto ieri e da allora non abbiamo più sue notizie.
- Farò il possibile per aiutare lei e i suoi uomini-, promise Shepard.
- Io non posso far altro che mantenere la posizione e proteggere i civili. Vicino alle vetture c'è un ascensore d'emergenza-, disse l'uomo, porgendole una tessera, -Con questa tessera potrà attivarlo. la condurrà direttamente ai laboratori di massima sicurezza. se le serve assistenza medica, si rivolga al dottor Coen, è nell'infermeria al piano di sotto-
Shepard annuì.
- Che genere di ricerche vengono fatte in questo posto?
- Non lo so e non mi interessa. Finchè la gente non crepa, non è un mio problema.
- Bene, vedo cosa posso fare.
- Sì. io ho sentito che...
Il soldato si voltò di scatto. Tutti udirono il suono stridulo dei Rachni.
- Accidenti. Difendere il perimetro!-, ordinò l'uomo ai suoi sottoposti.
Due Rachni uscirono da una sorta di teca e li attaccarono. Non fu difficle difendersi da loro, per Shepard e i suoi compagni.
- Comincio a odiare questi esseri più dei Salarian o dei Turian-, osservò Wrex.
- Grazie dell'aiuto. Fanno assalti dalla galleria a intervalli di qualche ora, ma ora che abbiamo sigillato l'ascendore va molto meglio.
Shepard salì sull'ascensore che portava nella sala dove erano riuniti tutti i sopravvissuti. Come era logico pensare, erano tutti spaventati e inquietati, solo un'Asari che stava immobile appoggiata ad un muro sembrava tranquilla. A Shepard non piaceva per nulla, ad ogni modo decise di non interagire con lei: non aveva annastanza tempo. Così si diresse senza indugio nell'infermeria, dove venne a sapere dal dottore che qualcosa aveva infettato gli uomini del capitano Ventralis, l'uomo col quale Shepard aveva parlato poco prima. Dopo varie insistenze, Shepard scoprì che si trattava di un'arma biologica proveniente da forme aliene trovate alla frontiera.
"Volevano qualcosa che potesse uccidere la creatura", aveva detto. Frase che era suonata criptica a Shepard. La tossina era stata resa efficace anche contro altre specie: essa non poteva però essere trasmessa da un individuo all'altro. Era possibile creare un antidoto, ma l'occorrente era nei laboratori di quarantena, ma essi erano stati infettati dalla tossina e Ventralis non voleva che qualcuno entrasse là dentro. "Ma la tossina non riesce a sopravvivere a lungo fuori dal suo ambiente: dopo si trasforma in una semplice catena proteica", aveva detto. Così Shepard aveva deciso di aiutarlo.
Concincere Ventralis non fu semplice, ma alla fine ci riuscì, a patto che venissero rinchiusi dentro il laboratorio e analizzati approfonditamente una volta usciti e se le guardie avessero riscontrato qualche problema sarebbero dovuti rimanere là dentro.
Shepard si avviò senza esitazione ai laboratori.*
- Speriamo in bene. Ho un po' paura-, ammise Tali.
- Non ti preoccupare. Il dottor Coen pareva convinto di ciò che diceva-, la tranquillizzò Shepard prima di entrare nei laboratori. Trovò subito le indicazioni per l'antidoto e si accinse a prepararlo con l'aiuto di Tali. Quando lo ebbero terminato, la porta si aprì e comparve l'Asari che avevano visto poco prima, quella che pareva irrealmente tranquilla.
- La tua missione finisce qui, Shepard-, disse l'Asari.
Subito, lei, alcuni geth e un commando Asari a lei fedele attaccarono Shepard. Si riparò dove poteva e impugnò il fucile d'assalto, quando provò dolore al braccio. La ferita iniziava a dolerle: il medi gel aveva solo alleviato il dolore. Era proprio il momento sbagliato.
- Qualcosa non va, Shepard?-, chiese Tali, accanto a lei.
- No, va tutto bene. Tu combatti. Acc..
Tali la guardò preoccupata, poi iniziò a sparare.
L'asari comparve davanti a loro e scagliò via Tali con un attacco biotico. Shepard premette il grilletto e colpì l'asari alla testa. Cadde per terra. Tali pareva tramortita.
Shepard corse verso di lei cercando di ignorare il dolore al braccio. Estrasse la pistola, era un'arma più leggera e si pose davanti alla Quarian. Dopo varie sparatorie, il commando asari venne decimato.
- Tali, come stai?-, chiese Shepard.
- Oh, temo che odierò tutti i biotici d'ora in poi. Non ho mai battuto la testa così forte-, scherzò Tali, massaggiandosi.
- Andiamo. Non c'è tempo da perdere-, brontolò Wrex.
Cohen fu entusiasta.
- L'asari nella sala mensa ha cercato di ucciderci.
- Alestia? Non ci posso credere! Non so molto di lei, è arrivata qui circa un mese fa. è stata inviata da un'azionista.
-Saren-, disse Tali.
- Esatto.
Ecco, il compito di Alestia era semplicemente quello di ucciderli. Per ringraziamento, Cohen dette loro una tessera con la quale accedere ai laboratori di massima sicurezza.*
Davanti alla porta, Shepard sospirò, poi la aprì.
 
Benezia si voltò in direzione della porta. Era tardi. Doveva sbrigarsi: non voleva deludere Saren. Chissà se lui la stava solo utilizzando, per poi andarsene e lasciarla lì al momento opportuno. "Io non ti lascerò, se solo mi prometterai di non andartene".
La porta si aprì e sulla soglia comparve uno strano terzetto. Sulla sinistra c'era un Krogan dalla testa rossa, pareva molto minaccioso. A destra c'era una giovane Quarian che incuteva tutto se non terrore. In mezzo, il comandante Shepard. Se l'era immaginata diversa. Non sembrava così forte e risoluta, a primo acchito.
- Diventare madre è un grande privilegio. Creare, modellare una vita, infondere una sensazione di potere-, esordì, poi guardò la Regina Rachni.
- Puoi donare tanto la felicità, quanto il dolore-, continuò, -I suoi figli dovevano essere nostri. Li avevamo cresciuti per inseguire e sterminare i nemici di Saren-
La matriarca Benezia si avvicinò a Shepard. Lei per cosa lottava? Per la salvezza del mondo? Non si rendeva conto che era un'utopia? Cosa le dava la forza per combattere, quando tutto sembrava perso? Perché non si univa a loro? era un tale spreco... Benezia provava rancore nei confronti di Shepard, eppure ammirazione. Per quella forza che lei, Benezia, non aveva.
- Non avrò nessuna pietà, non importa chi coinvolgerà questo scontro-, continuò di nuovo, tentando di sembrare ferma e decisa. Ma in realtà esitava: stava pensando a Liara. Non sarebbe stata capace di farele del male. Neppure per Saren.
- Hai mai affrontato un'unita di commando Asari? Pochi umani sono sopravvissuti per raccontarlo.
- Perché stai facendo tutto ciò? Tu sei una matriarca Asari. Molti dicono che eri saggia-, disse Shepard.
- Non è affar tuo, comandante. Anche io combatto per qualcosa.
- Per cosa?
Benezia guardò la rivale con astio.
- La galassia così come la conosciamo non esisterà più fra poco. I Razziatori sono molto potenti. Nessuno potrà sconfiggerli, l'unico modo per sopravvivere è allearsi con loro.
- Ah, è così? Hai paura, allora.
- No, so solo vedere le cose così come sono, senza illusioni né vane speranze-, disse Benezia.
Poi, si accucciò e caricò un attacco biotico. Da alcune porte dietro di lei uscirono alcune Asari.
Benezia lanciò l'attacco contro Shepard, che venne scaraventata violentemente constro la parete. Il Krogan si pose davanti a lei e iniziò a sparare, mentre la Quarian si era nascosta nell'intenzione di montare una torretta.
Benezia colpì il Krogan, che cadde a terra. La quarian allora, con un urlo, le sparò addosso una raffica di proiettili. Perché lo faceva? Non sarebbe stato più saggio fuggire? Perché combattevano, anche quando tutto pareva finito?
Nel frattempo, Shepard si era alzata e Benezia l’aveva persa di vista. Il krogan stava combattendo contro tre Asari, mentre la Quarian tentava di mantenere impegnata Benezia. Ad un certo puntò sentì alcuni proiettili penetrarle nella schiena: la quarian aveva creato un diversivo per aiutare Shepard, e lei c'era pure cascata.
Con un attacco biotico, si spostò metri più in là. La schiena le doleva. Era una potente asari, ma non era invulnerabile. Il suo commando imperversava, tenendo occupato il nemico. Benezia caricò un attacco con cura e lo scagliò contro il krogan, che era il più resistente dei tre. Il bersaglio venne scagliato per aria e fluttuò per un po' prima di essere colpito da un altro attacco, poi cadde per terra, tramortito. Rimanevano solo Shepard e la quarian. Benezia sorrise: metà del lavoro era stato compiuto. Avrebbe dovuto uccidere il krogan, ma a quello avrebbero pensato le sue Asari: lei voleva occuparsi solo di Shepard, avrebbe portato la sua testa a Saren.
In quel momento ebbe una visione: una piccola Liara vestita di rosa la stava guardando coi suoi occhioni grandi. Era sempre stata più forte di lei, più dolce, sì, ma più forte.
Mamma, mamma, Shepard è buono. I prothean sono stati uccisi dai Razziatori. I Razziatori sono cattivi, la Sovereign è cattiva!
Benezia guardò la bambina, che le tendeva una mano.
Mamma, salva Shepard.
Benezia si fermò.
- Non è finita qui-, disse Benezia con un fil di voce, -Saren non può essere fermato, lui illumina la mia mente. Tutto mi è chiaro, ora.
- I Rachni non hanno voluto collaborare. Perchè dovrei farlo io?-, chiese Shepard.
- Io non lo tradirò-, disse Benezia, decisa. Posò i pugni su una mensola sotto la teca della Regina Rachni e si abbassò un poco col busto, stringendo i pugni.
- Tu non...-, disse Benezia, mentre molte emozioni si impossessavano di lei. Terrore? Preoccupazione?
-Tu...-, Benezia si voltò e guardò Shepard negli occhi, -Ascoltami, sento ancora la voce di... di quell'essere nella mia mente. Posso resistere alla sua influenza, ma non per molto: l'indottrinamento è molto potente.
- Indottrinamento?
- è quella nave. Lei dice cosa devo fare e io... io lo devo fare. Non posso resistere.
- Quindi potresti attaccarci ancora?
-Sì, anche se non sarebbe mia intenzione, Shepard. Quella nave può trasformare le persone che gli stanno intorno e obbligarle a obbedirle. La Sovereign è la chiave di tutto, è l'ammiraglia di Saren, una nave immensa dalla potenza straordinaria.
Brava mamma, brava mamma! Sei la mamma migliore del mondo!
- La Sovereign non è una nave qualunque. Da dove è saltata fuori?
- Non saprei dirlo: di certo non la hanno costruita i geth. Nessuna specie conosciuta possiede una tecnologia così avanzata. Più resti a bordo, più le idee di quella strana voce ti sembrano giuste. All'inizio è un'influenza molto sottile, tanto che pensavo di resistere facilmente, invece sono diventata uno strumento, una schiava disposta a tutto. Saren mi ha inviata qui per scoprire le coordinate del portale galattico Mu, scomparso da migliaia di anni.
Brava mamma!
Liara stava applaudendo, e la stava guardando con un bel sorriso. Quanto l mancava quel sorriso.
No! Lei stava tradendo Saren! Lei stava... quelle informazioni avrebbero potuto causare la sua morte e lei non se lo sarebbe mai perdonato. Mai! Gli aveva promesso che non lo avrebbe mai abbandonato, mai tradito, eppure... Eppure si chiese quale fosse la cosa giusta: aiutare Shepard a salvare l'universo, oppure non rivelare nulla? Se avesse scelto quest'ultima opzione, l'universo sarebbe giunto alla fine. Ma Saren, Saren... lei lo amava. Sì, lei amava Saren.
Mamma, mamma continua. Mamma, Saren è cattivo!
- Come si fa a perdere di vista un portale galattico? Sono enormi-, disse Shepard con l'ovvietà di un bambino.
- Circa quattro milioni di anni fa esplose una supernova nei pressi del portale-, spiegò Benezia,- L'onda d'urto lo scaraventò fuori dal sistema, ma senza danneggiarlo. è impossibile stabilire la direzione e la velocità dello spostamento, con il passare dei millenni, la nebulosa formata dalla supernova ha avvolto il portale. Trovare un oggetto fermo nello spazio interstellare non è facile: specialmente in una zona altamente radioattiva e coperta da pulviscolo incandescente.
- Le ha scoperte qualcuno di Noveria?-, chiese Shepard. Ancora le pareva una bambina.
- Circa duemila anni fa, i Rachni vivevano in quella zona della galassia. Furono loro a trovare il portale. I Rachni possono trasmettere i propri ricordi alle generazioni successive, nello specifico, le regine ereditano la conoscenza delle loro madri. Ho ottenuto le coordinate del portale dalla mente della regina. Ma io... io le ho estorte.
- Puoi ancora riparare ai tuoi errori-, disse Shepard, con sincerità,-Dammi le coordinate.
Sì mamma, le coordinate!
- Non avevo il controllo della mia mente, ma avrei dovuto resistere con maggior tenacia. Ho inserito le coordinate in questo DMO, prendilo.
Shepard prese ciò che Benezia le porgeva con un sorriso.
- Non ci basta sapere le coordinate. Sai dove vuole andare Saren?
- Saren non me lo ha confidato, questo lo dovete scoprire da voi, e alla svelta. Gli ho trasmesso le coordinate prima che arrivaste qui.
Lo aveva tradito. lo aveva messo in difficoltà. Perchè? era la scelta giusta? La voce della Sovereign si impossessò della sua mente, rimbombando come un'eco, stordendo Benezia.
-Do-dovete fermarmi! Non ci riesco! Sento sussurrare nella mia mente! Dovete... dovete...
Lanciò contro il comandante un altro attacco, mentre la voce si impossessava della sua mente, ma Shepard riuscì miracolosamente ad evitarlo e a nascondersi. Liara scomparve. Purtroppo il fervore della battaglia impedì a Benezia di tenere sott'occhio Shepard, e la perse di vista. Si spostò un poco per riuscire a guardarla, quando sentì un dolore allucinante alla testa, e sangue caldo cadde sul suo volto, deturpandolo. La vista le si offuscò.
Shepard la aveva colpita con un fucile di precisione, mentre la quarian e la torretta avevano sconfitto il commando.
Benezia aveva fallito: lo sentiva nel sangue che le scorreva sulla fronte, fino agli occhi e dentro la bocca.
Aveva fallito.
Aveva abbandonato Saren.
Shepard aveva vinto, e lo aveva fatto perchè lei la aveva sottovalutata. Aveva pensato di vincere sin dall'inizio, non aveva messo in conto la possibilità di una disfatta. Stava morendo per la sua superbia.
Vide Shepard avvicinarsi, e come una visione, vide anche Liara accanto a lei. Era piccola e indossava un delizioso vestito blu. Stava correndo incontro a Benezia a braccia aperte, e un proiettile la stava seguendo, diretto verso Benezia.
- Mamma, mamma!-, gridava la piccola mentre correva a braccia spalancate.
Poi, a circa un metro da lei, la bambina si fermò.
- Mamma, cosa hai fatto? Shepard vuole sconfiggere i Razziatori. Shepard è buona. Tu sei cattiva. I Razziatori hanno ucciso i Prothean. Tu sei cattiva, cattiva, cattiva!-
- Liara...-, balbettò Benezia.
Poi un proiettile le si conficcò nel cuore, Benezia cadde a terra e Liara scomparve.
- Io non posso farcela. Devi...-, una lacrima calda scese dall'occhio sinistro di Benezia, - Devi fermarlo, Shepard.
Il Comandante la guardò con sguardo compassionevole, quasi comprendesse cosa stava provando.
- Tieni duro, abbiamo del medi-gel, forse possiamo fare qualcosa.
Le pareva proprio una bambina, proprio come la sua Liara.
- No, quella voce è ancora nella mia mente. Non avrò mai più il potere della mia mente.
Stava per morire, lo sentiva.
- Shepard, non ho fatto tutto questo solo per la voce della mia mente, c'è qualcos'altro.
- Tu lo amavi.
- Chi?
- Saren. Tu lo ami. Lo ho capito, prima. Mi dispiace, Benezia.
- Anche a me. Shepard, per favore, dì a Liara che le voglio bene. Dille che... che glien ho sempre voluto.
- Certo. Lascerò a Liara un buon ricordo di te.
- Grazie.
Mamma, mamma!
La piccola Liara le stava ancora sorridendo.
 
Benezia cadde a terra, morta.
Shepard guardò l’asari con sguardo triste. Era una persona buona, ma era stata indottrinata e si era innamorata della persona sbagliata. Shepard pensò con tristezza che molte donne e anche molte aliene a quanto pareva, annullavano loro stesse per il proprio uomo, e lei questo lo trovava triste. Nessuno doveva cambiare nessun altro.  
Shepard si avvicinò alla teca che conteneva quell’immenso esemplare e la sfiorò con la mano.
Udì un rumore dietro di lei ma non ci fece caso. Pensava fosse Tali che stava curando Wrex con il medi-gel.
Poi, ad un tratto, la regina rachni si mosse. Shepard indietreggiò dallo spavento e andò a cozzare contro qualcosa di morbido. Si voltò.
Davanti a lei c’era una Benezia rediviva, o meglio, il cadavere camminante della povera asari.
Istintivamente, Shepard impugnò il suo fucile d’assalto. Cazzo, quanto mi fa male quel braccio. Non posso sostenere molti altri scontri. Devo utilizzare la pistola. No, non c’è tempo.
L’asari si pose davanti alla teca, davanti alle fauci spalancate della regina rachni.
- Questo involucro sarà la nostra voce-, disse il cadavere di Benezia con tonodolce e soave, che echeggiava per tutta la sala. Shepard rimase a bocca aperta nell’udire quelle parole sussurrate, quasi cantate, dette così armoniosamente.
Il cadavere tremò.
- Noi… non possiamo cantare in questi spazi angusti-, spiegò il cadavere,-La vostra musica è monotona-Shepard vide Tali fissarle, poi scuotere la testa e continuare il lavoro.
- Musiche? Cosa stai dicendo? Io non capisco.
- Avete uno strano modo di comunicare, molto piatto, senza tonalità suggestive, quando noi parliamo, tutto inizia a vibrare. Noi siamo la madre-, spiegò il cadavere.Shepard si avvicinò.
- Cantiamo per i nostri caduti.Shepard osservò la teca.
-Per i figli che pensate di aver messo a tacere. Noi siamo i rachni.
- Come fai a parlare attraverso di lei?-, chiese Shepard, come se la cosa fosse rilevante.
- Noi incantiamo emanando i nostri pensieri, tocchiamo le corde e gli altri capiscono, lei è troppo debole per opporsi. Possiede delle tonalità che noi non conosciamo. Ma è prossima alla fine: la sua musica è amara e affascinante al tempo stesso. I figli che abbiamo generato ci sono stati estratti prima che imparassero a cantare. Ora sono condannati al silenzio. Ponete fine alla loro sofferenza! Non possono essere salvati in quello stato.
- I tuoi figli stanno ammazzando la gente!
- Gli esseri con gli aghi-, disse la regina rachni con tono astioso, - hanno rubato le nostre uova, volevano trasformare i nostri figli in macchine da guerra, in artigli incapaci di cantare. I nostri anziani sono in armonia con il silenzio, ma i figli vengono divorati dalla paura se nessuno canta per loro. la paura ha corrotto le loro menti.
- È vero. Anche una bambina rinchiusa in uno stanzino per vent’anni diventerebbe pazza-, commentò Tali.
- Se sei sicura che non possano essere salvati, d’accordo.
- È doloroso, ma necessario. Fate ciò che dovete. Prima che possiate mettere a tacere i nostri figli, dovrete confrontarvi con noi.
Evviva. Non vedo l’ora, pensò sarcasticamente Shepard.
- Cosa canterete?-, proseguì la regina rachni, -ci lascerete andare? La nostra musica dovrà svanire un’altra volta?
- Ricorda cosa hanno fatto quegli esseri alla galassia, Shepard. Dobbiamo eliminarla, lei e tutti i suoi stramaledetti figli!-, esclamò Wrex.
- Lei non ci ha fatto niente. Non sembra cattiva-, disse Tali.
- I vostri compagni hanno sentito la verità. Avete la possibilità di liberarci o di restituirci al silenzio della memoria.
- Se ti lascio vivere, attaccherai di nuovo le altre specie?
- No, noi non sappiamo cosa sia successo durante la guerra. Abbiamo solo sentito delle dissonanze. Dei canti dalle tonalità molto cupe. Cercheremo un posto sicuro dove insegnare l’armonia ai nostri figli. Se capiranno, forse, un giorno, potremmo tornare.
Shepard sospirò. Doveva compiere la scelta giusta.
- Non voglio eliminare un’intera specie: a tutti va offerta una seconda possibilità. sei libera.
- Ci darete l’opportunità di comporre di nuovo! Ce ne ricorderemo: canteremo ai nostri figli del vostro perdono. 
Liberata la regina rachni, uscirono in un corridoio e trovarono un uomo seduto che chiese il loro aiuto per risolvere la situazione, perché lui aveva lasciato andare i rachni, visto che glielo avevano ordinato: la Binary Helix voleva creare un esercito di rachni grazie ad un uovo ritrovato in un’antica nave, che però si era rivelato essere quello di una regina rachni. Loro avrebbero dovuto solamente accendere il dispositivo neutronico, che avrebbe ucciso tutti i rachni nella stanza dietro, ma l’uomo venne brutalmente ucciso da uno di quegli esseri prima di poter lasciare a Shepard il codice. Così i tre dovettero affrontare un altro paio di nemici prima di prendere il codice e attivare l’arma.
Finalmente riuscirono a uscire dalla Vetta 15 e a ritornare sulla Normandy.
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Lady Warrior