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Autore: sweetdream290614    14/02/2016    0 recensioni
perdere la memoria ti porta a ricominciare tutto da capo.
ma se il modo in cui ricominci non è quello giusto, ma tu non trovi altri inizi'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi precipito fuori casa sperando, come ogni mattina, di non perdere il pullman, ma prima che possa raggiungere la pensilina, l'autobus ha già svoltato l'angolo e si è immesso sulla strada principale.

"Fanculo!" mi siedo sulla panchina e mi passo la mano tra i capelli.

"Se ti svegliassi prima non lo perderesti il pullman!" non devo nemmeno alzare la testa per riconoscere il ragazzo che c'è in piedi davanti a me.
"Grazie per il tuo consiglio, Cameron, ma ne posso fare a meno"
Alzo lo sguardo solo per fargli una smorfia.

Mentirei se dicessi di non avere mai avuto una cotta per lui.
All'età di dodici anni io e la mia migliore amica Clarissa lo seguivamo fino al campo di calcio e rimanevamo nascoste a osservarlo finché non finiva l'allenamento.
Estremamente bello, sì, ma anche estremamente irritante.

"Vuoi un passaggio?"
Okay, è gentile, ma è proprio il suo modo di essere gentile che lo rende irritante.

"No, grazie, aspetterò il prossimo pullman"

"Mi dispiace informarla, signorina Gralow, che il prossimo pullman previsto è alle otto e mezza e non penso che la porterà in orario a scuola!"

Non sopporto quando mi chiama per cognome e nemmeno che mi parli in terza persona, come se fossimo nel Medioevo, ma purtroppo ha ragione, arriverei estremamente tardi e non me lo posso permettere.

"Va bene, andiamo!"

"Prego!" fa un inchino per farmi passare e mi conduce alla sua macchina.
Una Range Rover bianca, nuova di pacca, che il padre gli ha regalato per il compleanno.
Henry Dallas è il proprietario di una catena di hotel e ristoranti con sede a Manhattan, quindi dire che Cameron faccia parte di una famiglia ricca sarebbe riduttivo.
Sono una famiglia per bene e, a differenza di altri, non sono per niente snob o avari, infatti la madre, Gina Dallas, ha fondato un'associazione di beneficienza per i senza tetto. È lì che mia mamma l'ha conosciuta, sono diventate migliori amiche e ogni fine settimana vanno a fare shopping insieme e, da due anni, le nostre famiglie hanno cominciato ad andare in vacanza insieme.

Io e mia mamma non siamo ricche, ma ce la caviamo; lei lavora come infermiere nel ospedale locale, mentre io ogni tanto aiuto al bar della sala giochi o faccio da baby sitter ai figli dei nostri vicini di casa. Non guadagniamo tantissimo, ma ogni tanto possiamo permetterci di andare in vacanza e di comprare quello che ci piace, senza doverci preoccupare di arrivare a fine mese, tutto questo anche grazie al fondo di risparmi che mia mamma e mia nonna hanno aperto quando sono nata. 
Mia nonna non vive con noi, anche se sta pensando di trasferirsi, per non vivere più da sola. Lei e mio nonno hanno divorziato poco prima che nascessi, ma mia nonna non ha più voluto risposarsi.
"Come sta tu nonna?" Cameron fa un sorrisetto furbo, ma continua a guardare la strada.
Mia nonna, come ogni altro essere umano di sesso femminile,ha un debole per Cameron. Il suo, ovviamente, è un debole che ogni nonna può avere per i propri nipoti, ma lui non è suo nipote e a me dà fastidio. Cameron questo lo sa, quindi fa apposta a tirarla in ballo.

"Bene" non lo guardo e mi matto a frugare nello zaino alla ricerca del mio quaderno di chimica.

Oggi sono quasi sicura che ci sarà una compito a sorpresa siccome il nostro insegnate la settimana scorsa ha dato in escandescenza a causa di alcuni miei compagni, quindi meglio essere pronta.

"Quindi non sono l'unico ad aver studiato?" Cameron ha l'orario molto simile al mio, quindi abbiamo alcune materie in comune, chimica è uno di queste.

"Ovviamente il signor Robbinson vorrà dimostrare che siamo davvero degli ignoranti , come ha detto settimana scorsa"

Arrivati al parcheggio della scuola lo ringrazio frettolosamente e mi precipito giù dalla macchina.

"Ehi" mi chiama Cameron da lontano "vuoi un passaggio anche per tornare a casa?"

"No grazie, penso di tornare con Clarissa dopo gli allenamenti"

Raggiunto il mio armadietto metto lo zaino al suo interno e tolgo i libri che mi servono per la prima ora.

"Riccia!" vedo la mia migliore amica Clarissa avvicinarsi

"Bionda!" le do un bacio sulla guancia e chiudo l'armadietto.

"Ho visto che sei arrivata a scuola con Cameron" mi prende a braccetto e ci avviamo verso la nostra classe.

"Ho perso il pullman e lui si è gentilmente offerto di accompagnarmi"

Entrate in classe veniamo salutate da tutti i nostri compagni e prendiamo posto. Poco dopo vediamo entrare Cameron, seguito da Genny.
Non so che parole usare per descrivere Genny, se non snob e altezzosa, ma soprattutto terribilmente stronza.
La conosco dalla scuola elementare, ma non siamo mai andate d'accordo, due caratteri completamente differenti. 
Le piace essere al centro dell'attenzione, ma come biasimarla, con il suo metro e settanta, gli occhi azzurri e i capelli rossi non potrebbe mai passare inosservata?! 
Tra lei e Cameron non c'è e non c'è mia stato nulla, ma il fatto che lui non le serbi le stesse attenzioni di tutti gli altri ragazzi, non le va a genio, quindi ogni giorno gli sta addosso, con la speranza di conquistarlo.
Quando mi passano accanto ricevo un sorrisetto da parte di Cameron e un occhiataccia da Genny.

"Non la sopporto!" esclama Clarissa alludendo a Genny.

Al suono della campanella il professore Robbinson entra in classe annunciandoci il compito a sorpresa, tra boati di disapprovo dei miei compagni separiamo i banchi e ci dedichiamo alla verifica.

"Grazie per avermi avvisata ieri sera" Clarissa mi raggiunge fuori dalla classe dopo aver consegnato il compito.

"Figurati" sorrido e la prendo a braccetto.

"Ragazze" vediamo avvicinarsi la nostra compagna di squadra Carmen, sembra che abbia corso.

"Ciao Ca, come va?"

"Tutto bene... Oggi... Non c'è allenamento" si piega appoggiando le mani alle ginocchia per riprendere fiato.

"Come mai?" chiedo prendendo una bottiglietta d'acqua dallo zaino e passandogliela.

"La palestra serve a gruppo di ballo per allenarsi per la gara" ci spiega sedendosi sui gradini.

"Come? Ma a loro la palestra spetta il lunedì e il mercoledì, chi ha detto che oggi ci sono loro?"

"Il preside gli ha dato il permesso siccome si devono allenare per la gara di domenica prossima"

Gli Olympicus, hanno vinto li campionato regionale di ballo gli ultimi tre anni, ma, siccome i vecchi componenti si sono laureati, le possibilità che loro vincano anche quest'anno sono veramente scarse, soprattutto con un incapace come Genny che li guida.
Diciamo che sono tutti abbastanza bravi, ma Genny... non percepisce il ritmo della musica: è un disastro.
Mi dirigo verso la palestra con l'intento di lamentarmi, ma raggiunte le gradinate vengo fermata da Cameron e il suo amico Aaron.

"Penso che servirà un miracolo domenica alla gara!" Aaron guarda prima me poi Clarissa, che diventa immediatamente rossa in volto.

La palestra sembra diventata una pista di autoscontri, con persone che si urtano a destra e a sinistra e con Genny che si lamenta perché le altre non la seguono.
In fine la gara non va per il meglio, ma almeno riescono a classificarsi per le semifinali.

Il lunedì mattina lo passo come ogni giorno, annoiandomi tra una lezione e l'altra, solo la lezione di lettere diventa interessante quando si apre un dibattito suoi romanzi, ma per il resto è tutto monotono.
Sto attraversando il cortile durante l'intervallo per raggiungere Clarissa in caffetterie, quando vengo raggiunta da Cameron, che mi prende a braccetto e sorride.

"Stasera pensavo di andare al cinema, ti va di venire?" mi pone questa domanda con tanta naturalezza, che rimango spiazzata.

"Chi viene?" i suoi amici mi stanno simpatici, ma non mi sentirei a mio agio se fossi l'unica ragazza.

"Pensavo di andare solo con te"

Mi blocco di colpo, costringendo anche lui a fermarsi.
"Che c'è?" chiede

"Mi stai chiedendo di uscire? Per un appuntamento?" non so che effetto stia avendo questa domanda su di me, ma non sto sentendo la "necessità" di rispondergli in modo acido, come al solito.

"È un'uscita tra buoni amici" sorride 
'Cavolo che sorriso' rimango imbambolata per qualche secondo.

"Buoni amici? E da quando?" ecco che sta tornando l'acidia.

"Non capisco perché mi tratti sempre così male. Io sono sempre così gentile con te!" mette il broncio e sembra a un cucciolo bastonato.

"Va bene" 'Cosa?'

"Cosa?" anche Cameron sembra sorpreso

"Guarda che se stai cambiando idea..."

"No no... Passo a prenderti alle sette e mezza e, ti prego, sii puntuale!" sorridendo si allontana e raggiunge i suoi amici.

"Che ti è successo?" Clarissa deve aver notato la mia faccia sconvolta.

"Cameron mi ha invitata al cinema stasera"

"E perché tutto questo ti sconvolge? Io starei saltando dalla gioia"

"Non mi sconvolge l'invito, mi sconvolge il fatto che io abbia accettato"

Lei ridacchia mentre sorseggia il suo caffè.
Ci sediamo ad un tavolo con altre nostre compagne, ma Clarissa continua a lanciarmi occhiate e a sorridere.

"Che hai?" le chiedo mentre finisco il mio cappuccino

"Lui ti piace" questa affermazione attira l'attenzione delle mie compagne, che si girano tutte a guardarci.

"Non dire sciocchezze!"

"Sai che amo dire sciocchezze, ma questa non lo è! Anche lui sembra molto interessato, siccome da quando è entrato in caffetteria non ti toglie gli occhi di dosso"

Faccio vagare lo sguardo finché non incrocio quello di Cameron, che si trova in un tavolo vicino alla porta d'ingresso, e quando nota che lo sto guardando mi sorride, poi torna a parlare con i suoi amici.

"So che stai arrossendo" essendo mulatta, se arrossisco non si nota, ma Clarissa afferma che io 'arrossisco dentro', ma la frase mi sembra un po' macabra, quindi le ho proibito di dirla in pubblico.

Questa discussione prosegue per il resto della giornata, finché non ci separiamo per andare ognuna nelle rispettive case. 
Mia madre sta pulendo il pavimento e riordinando il salotto, c'è aria di ospiti in arrivo.

"Stasera vengono Gina e Henry a cena" si ferma e mi guarda "ho saputo che te esci con Cameron"

"Ti ha chiamata per dirtelo?" ironizzo, pur essendo un po spiazzata.

"A dire il vero me l'ha detto la nonna"
'Cooosa?' mia nonna?

Prima che possa fare altre domande sento vibrare il mio cellulare

"Pronto?!" mi avvio verso camera mia

"Dolcezza, ti va di uscire stasera?" la voce rozza di Rob risuona dall'altra parte del telefono.
Rob è il mio ex ragazzo, anche se non abbiamo mai avuto una relazione seria.
In prima superiore ero presissima da lui e non mi rendevo nemmeno conto quanto mi stesse cambiando. Non sono mai stata una ragazza ribelle, ma lui, essendo più grande di me, riusciva a influenzarmi.
Con lui ho perso la verginità, ho fumato la mia prima sigaretta e ho preso la mia prima sbronza, ma la nostra relazione instabile, oltre a mandare in crisi me, ha mandato in tilt anche alcune amicizie e stava per rovinare il rapporto con mia madre, quindi dopo nove mesi di tira e molla, litigi e pianti, ho deciso di lasciarlo. Lui non sembrava molto dispiaciuto all'inizio, ma quando ha visto che ho cominciato a svilupparmi, a diventare una piccola donna, ha ricominciato a ronzarmi intorno, ma io non sono così pazza da riprovarci, anche perché per lui non provo più niente, se non ribrezzo. Non mi capacito di essere stata davvero con lui; non è un brutto ragazzo e quando vuole sa essere anche simpatico, ma è un po' viscido e menefreghista e questo non va bene.

"Primo, non chiamarmi dolcezza; secondo, ho già un altro appuntamento" 'È un appuntamento?'

"Con chi?"

"Non sono affari tuoi!"

"Sei la mia ex ragazza, sono affari miei"

Scoppio a ridere e interrompo la chiamata dopo un "credici, ciao!"
Sono quasi tre anni che la nostra relazione è finita, ma nell'ultimo periodo è diventato un po' troppo pesante.
Lanciò il telefono sul letto e mi avvicino all'armadio. 
Faccio passare tutti i miei vestiti, sono indecisa se indossare un vestito o essere più casual, ma alla fine opto per dei jeans strappati, un top nero e una felpa nera, ai piedi metto le vans nere. Metto solo la matita e il mascara, il rossetto, ma lo tolgo perché non mi piace.
Alle sette sono già pronta, quindi prima di scendere al piando inferiore, scrivo a Clarissa per raccontarle di Rob, rido per i suoi insulti nei suoi confronti e infine la saluto.
Quando scendo al piano inferiore vedo Cameron e i suoi genitori seduti in cucina.

"Ciao" li saluto e mi siedo su una sedia vicino a Cameron.

"Come stai Deborah?" Gina sorride e non posso non pensare che sia una signora bellissima. Con gli stessi lineamenti del figlio, con i capelli lunghi e castani e gli occhi marroni.

"Molto bene grazie, voi?"

"Tutto bene" risponde il marito " ho saputo che la squadra di pallavolo è arrivata in semifinale"

Il papà di Cameron è uno degli sponsor della squadra in cui gioco e ogni volta che ci incontriamo parliamo dell'andamento della squadra.

"Esatto! Venerdì giochiamo contro gli Ornitos, siamo due punti sotto di loro, ma ho saputo che Franca Holand si è infortunata e senza di lei la squadra non è molto forte"

"Si l'ho saputo anche io, speriamo di arrivare in finale"

"Okay papà, penso che ora noi andiamo" si intromette Cameron e si alza.

"Ci vediamo dopo" saluto tutti prima di uscire e raggiungiamo la macchina di Cameron.

"I miei genitori ti adorano" se ne esce Cameron dopo alcuni minuti di silenzio.

"Beh non li bissiamo, anche io mi adorerei" cerco di essere seria, ma scoppio subito a ridere, seguita da Cameron.

Secondo Cameron, optare per un film horror sarebbe stata una stupida idea, io mi sarei di sicuro spaventata, ma alla fine quello che ha urlato terrorizzato per tutta la proiezione è stato lui. Quando usciamo dalla sala non posso fare a meno di ridere.

"Basta ridere, così ferisci i miei e sentimenti!" fa il broncio e si appoggia una mano sul cuore.

"Poverino" lo canzono "non era mia intenzione ferirti" gli scompiglio i capelli, come si fa con i bambini piccoli e lui sorride divertito.
'Mamma mia, che bel sorriso'

"Che ne dici di andare a mangiare qualcosa, sto morendo di fame!" propone lui, aprendomi lo sportello della macchina.

"La trovo un ottima idea" mi allaccio la cintura.

Non andiamo in un ristorante elegante, ma in un hamburgeria deliziosa, poco distante dal centro. 
Un cameriere, che deve avere più o meno la nostra età, prende le ordinazioni, poi sparisce in cucina. Mentre aspettiamo la nostra cena, parliamo del più e del meno e con mio immenso stupore scopro che abbiamo in comune più di quanto pensassi.

"Ho saputo che ti vedi ancora con Rob" non mi aspettavo questa frase, quindi mando di traverso la Coca-Cola che sto bevendo.
"Scusa, non volevo farti una domanda inappropriata"

"No no, figurati. Comunque non è vero che ci vediamo ancora. Chi te l'ha detto?"

"Beh, è lui che lo dice in giro"

"Comunque non è così, quindi..."

"Stai attenta..." Cameron ha un'espressione seria.

"Non ti preoccupare"

"Non voglio farmi gli affari tuoi, ma davvero, quel ragazzo non mi piace"

Solitamente mi innervosisco con lui, perché non si fa gli affari suoi, ma ora sorriso e lo ringrazio.
Quando arrivano le nostre ordinazioni non parliamo più di molto, siccome siamo impegnati a mangiare, ma notò che Cameron mi guarda e sorride.

"Eri affamata!" esclama quando usciamo dal locale, dopo aver mangiato anche il dolce.

"Eh già" annuisco soddisfatta di avere lo stomaco pieno

"Devi andare subito a casa, o possiamo fare un giro?"

Sono solo le undici, conoscendo i nostri genitori staranno ancora parlando.
"Facciamo un giro"

Ci incamminiamo verso il parco che affaccia sul lago e, come tutte le volte, non posso non rimanere meravigliata dallo spettacolo luminoso che creano le luci riflesse nel lago. All'orizzonte si vedono i fari di alcune barche e nel cielo sereno brillano la luna e le stelle.

"È bellissimo qui" esclamo, appoggiandomi alla ringhiera della piattaforma.

"Già" Cameron concorda, ma mi sembra un po' distante, ma quando mi giro verso di lui mi accorgo che mi sta guardando.

"Mi spieghi che hai? È tutta sera che mi guardi in modo strano!" non mi dà fastidio il fatto che mi guardi, ma mi mette a disagio. 
'Che mi sta succedendo?' se solo ieri si fosse comportato così lo avrei preso a sberle, ma ora sono incantata a guardare i suoi occhi e il suo sorriso.

"Stavo pensando che quando non mi urli dietro e non mi tratti male sei anche carina" si appoggia alla ringhiera, facendo sfiorare le nostre braccia. Sembra che non se ne sia accorto dell'effetto che mi ha fatto la frase "sei anche carina", ma quando lo guardo noto che mi sta osservando da sotto le ciglia.

"Io non ti urlo dietro"

"Certo, come no" incrocia le braccia e si gira verso di me

"Sei te che sei sempre irritante!" sbuffo e imito il suo gesto, incrocio le braccia, ma non mi giro verso di lui.

"È l'unico modo per attirare la tua attenzione"
'Cosa?'

"Perché mai vorresti attirare la mia attenzione?" 
Alla fine gli basterebbe parlarmi normalmente... O forse lo tratterei comunque male?

Si è avvicinato pericolosamente e sento il suo respiro sui miei capelli.
Lo guardò da dietro le ciocche che mi cadono davanti alla faccia, ma lui me le sposta e me le infila dietro le orecchie.

"Mi piace avere le tue attenzioni" non aggiunge altro, mi fa girare verso di lui e posa le sue labbra sulle mie. 
La mia bocca si schiude dallo stupore, mi lecca il labbro inferiore e lo morde leggermente.

"Sai, potrei cominciare a dubitare delle mie capacità" ridacchia a pelo delle mie labbra.
Rido e finalmente reagisco, incrocio le braccia dietro il suo collo e ricambio il bacio. Non percepisco il tempo che passa, non so se sono passati secondi, minuti oppure ore, ma quando ci stacchiamo, lui è arrossato in volto e siamo entrambi affannati.

"Hai finito di trattarmi male?" Mi accarezza la guancia e mi lascia un altro lieve bacio.
Annuisco sorridendo e chiudo gli occhi, per percepire meglio la sua mano a contatto con la mia pelle.

Quando decidiamo di tornare a casa, vediamo che i suoi genitori sono ancora a casa mia.

"Parcheggio, vai in casa" Cameron mi bacia prima che io scenda dalla macchina e raggiunga le strisce pedonali.
L'ultima cosa che ricordo è una luce che si avvicina a gran velocità, dolore in tutto il corpo e urla, molte urla provenire da tutte le direzioni, ma le voci sono attutite e piano piano svaniscono, come le ombre e le immagini, lasciando il posto al buio... al nulla.



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CIao a tutti, sono Marie :)
Spero che il primo capitolo della mia storia vi piaccia :)
Sto scrivendo questa storia anche su Wattpad (_bookreader_)
Spero davvero che vi piaccia
Baci :)

  
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