Capitolo 2
Dopo aver conosciuto Mary, e di conseguenza suo marito
Richard, dopo aver trovato un lavoro, e adesso poteva pure permettersi un appartamento,
Steve era finalmente felice, e si sentiva a suo agio, come se avesse trovato il
suo posto nel mondo.
Però, sapeva che non era finita così. Che non era così che
doveva continuare, che aveva ancora delle cose da fare, e che lo spirito del
protettore non si sarebbe mai dissolto da lui.
Tutto cominciò quando Tony andò a fare una presentazione per
delle armi nel Medio Oriente, e venne rapito da dei terroristi. Steve avrebbe
voluto partire immediatamente per salvarlo, però, regole di Fury, era bloccato
nel terreno Statunitense. L’unica cosa che poteva fare era aspettare e pregare,
ma giusto qualche mese più tardi, eccolo tornare, più morto che vivo,
sconvolto, e con una calamita nel petto.
<< Questa, amico mio, è l’unica cosa che mi impedisce
di morire. Lì è terribile, Più io produco armi, più esse vengono rubate dai
terroristi ed usate contro i soldati per cui sono state fatte. Per questo, e
per altri motivi, ho deciso di smettere in maniera definitiva con la produzione
e il commercio degli armamenti. Non voglio mai più vedere un bambino
imbracciare un fucile col mio nome scritto sopra. >>
Quella scelta diede parecchio filo da torcere ai
collaboratori di Stark, ma ormai la decisione fu presa. E Steve non poteva
sentirsi più fiero del suo grande amico. Come si sentiva fiero delle scoperte
sulla genetica del suo “genero”, Richard Parker.
Lui non ci capiva molto su quello che l’uomo studiava e
ricercava, anche se si era sempre mostrato interessato alle sue, loro, perché Mary
era la sua unica collaboratrice, chiacchiere, e mostrava un grande supporto.
Supporto che dimostrò pure quando nacque il loro primo figlio.
Steve si rese conto, quel giorno di agosto mentre guardava
la neomamma con in braccio il frugolino, che il siero gli aveva portato via
anche la possibilità di diventare padre. Quindi, prese una decisione.
Decise che avrebbe protetto i figli degli altri. Sarebbe
diventato comunque un vigilante, e propose a Tony e a Fury la sua idea.
<< Esistono già, in diversi
paesi, “eroi”, persone che non sono normali e che usano la loro straordinarietà
come mossa per proteggere i più deboli. Il professor Xavier ha la sua scuola di
giovani dotati, e da poco un gruppo chiamato “i fantastici quattro” si sta
dando da fare per aiutare la gente. Voglio anche io poterlo fare. Durante la
guerra mi occupavo di sostenere le truppe, e “prendere a pugni” i nazisti. Oggi
io voglio fare qualcosa di concreto. Voglio tornare ad usare il mio nome e il
mio simbolo per proteggere il mio paese. Questo è quello che avrebbe voluto
Howard, Tony. >>.
Sentendosi interpellato, il
filantropo annuì, incrociando le braccia.
<< Cap ha ragione, Fury. I
Fantastici 4 non bastano, con i problemi che ci sono qui. E poi, giusto l’altro
giorno uno dei miei dipendenti è impazzito e ha costruito un’arma che solo io….
Solo la mia armatura ha potuto sconfiggerlo. >>
<< Armatura? Mi stai
dicendo che quel coso lo manovri tu? >>
Tony schioccò la lingua,
sentendosi preso in fragrante, ma ormai era inutile nasconderlo.
<< Si, quella è la mia
armatura e io la manovro. Comunque, Cap ha ragione. Ormai si stanno creando…
nemici che non sono persone comuni che usano armi rubate. Adesso cominciano ad
avere i poteri. Ci sono un’infinità di mutanti malvagi, o persone che non sono
mutanti ma che hanno mezzi, poteri, o altro, e che usano le loro abilità per
fare del male. E ci vogliono altrettante persone capaci di fermarli. >>
<< Restituiscimi la mia
divisa, Fury. Permettimi di uscire di sera. Terrò conto di coprifuoco, spazi,
contatti, tutto quello che vuoi, ma permettimi di andare a combattere i nemici
che insorgono. >>
Il comandante dello S.H.I.E.L.D.
ascoltò attentamente le parole di quei due uomini coraggiosi che volevano
soltanto mettersi in gioco. Dal suo punto di vista, Tony era poco più che un
ragazzino viziato, ma Steve… lui voleva combattere per un motivo serio. Quindi,
non potè far altro che acconsentire.
<< Sarete guidati via
radio. Obbedirete ai miei ordini. Stark, tu cerca di far finta di non essere in
quell’armatura. Capitano, ti verrà restituita la tua divisa e il tuo scudo. Vi
darò un mese di prova per vedere se riuscite a convincermi, per questo lavoro.
Ora sparite dalla mia vista, ho del lavoro da fare. >>
In ascensore, i due uomini non
trattennero la loro “gioia” del poter finalmente dimostrare il loro valore. Adesso
la vita del capitano era finalmente completa, aveva un suo posto nel mondo pure
dal punto di vista morale. Ma sarebbe stata questione di pochi mesi, e tutto
quello che conosceva sarebbe stato stravolto.