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Autore: Mikiri_Tohoshima    14/02/2016    0 recensioni
Steve Rogers si è risvegliato in un futuro che non gli appartiene, ma grazie all'amicizia con Tony Stark, riuscirà un po' a orinetarsi in questo mondo. La sua vita però verrà nuovamente sconvolta dopo che gli sarà quasi imposto di prendersi cura di un trovatello, e di crescerlo attraverso gli anni... fino a vederlo diventare un eroe.
Una superfamily decisamente diversa dal solito. Scritta per una mia carissima amica.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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capitolo 1

Capitolo 1

Diretto, diretto, diretto, colpo basso, stangata.

Il capitano si allenava nella palestra dello SHIELD, ogni colpo al sacco di sabbia era un ricordo doloroso che cancellava per sempre dalla sua mente. Era passato appena un anno da quando si era risvegliato ed era tornato a vivere. Un anno durante il quale aveva imparato praticamente tutto su quel nuovo mondo, e ora lo SHIELD cercava di dargli una qualche mansione, una qualche utilità.

Il mondo aveva comunque dei grossi problemi, New York era ogni giorno affollata di crimini, di disastri, il mondo era sempre in subbuglio. Quindi, mentre di giorno Steve Rogers cercava di incastrare la sua vita in mezzo a quella di tutti gli altri, aveva cambiato non si sa quanti lavori proposti dai suoi carcerieri/guardiani (come ogni tanto Tony Stark si dilettava a chiamarli), di notte lui tornava quello che era stato per così tanto tempo sul campo.

Un difensore del popolo.
Non facendosi riconoscere, girava e, grazie alla sua forza, sventava qualche microcrimine che nessuno altrimenti si sarebbe azzardato a sventare, ma la sua vita da vigilante anonimo fu decisamente breve. Ancora una volta si ritrovò a dover fare i conti con tutte quelle stupide regole che gli si erano state imposte.

Non ne poteva più, lui voleva essere una persona libera. Non era un bambino che doveva essere tenuto continuamente sotto controllo.

<< Secondo me, loro non ti ritengono un essere umano, ma un’arma che vorrebbero avere sempre a disposizione per ogni evenienza. >>
L’unica “gioia” della sua vita, erano le visite di Tony, le quali giustificava con la tipica frase : “I soldi che usate sono i miei e voglio vedere come vengono usati.”.

<< Ma io non sono un’arma. Ho combattuto la mia guerra, ora voglio solo essere lasciato in pace >>.
<< Lo so. Lo sanno tutti, lo sa pure Fury, ma fa finta di niente come suo solito. Non disperare, troverò un modo per farti uscire da qui. Tu sai disegnare, no? Ho visto i tuoi schizzi… tra le tante aziende che collaborano con la mia, vi è pure una stamperia… collegata ad una casa editrice piuttosto famosa. Potresti provare a fare l’illustratore per loro, potrei dare una buona parola… >>

Steve non poteva sentirsi più grato, a sentire la proposta di Tony. Illustrare libri, magari libri per bambini, gli sembrava un’idea davvero interessante, per scrollarsi completamente il passato di dosso.

Mostrò il suo portfolio. Lo accettarono. Quindi ora si allenava, cancellava ricordi, e pensava al lavoro che avrebbe fatto. Le cose cominciavano a girare per il verso giusto.

Finì, giustamente, di buttare all’aria quel sacco di sabbia, udendo poi il rimbombo di passi dentro la palestra. Si mise un asciugamano al collo, per togliersi il sudore di dosso, e si voltò, sorridendo a Tony che era giunto fino a lì, seguito da una donna. Una bella donna, che gli ricordava un po’ sua madre.

<< Ehi, cap, ero venuto a congratularmi con te per il lavoro alla casa editrice, ma oggi, casualmente mentre acquisivo alcuni progetti, ho conosciuto questa incantevole signora… Penso dovresti farci amicizia, e… ok, ho scordato il mio cercapersone in macchina, vado a prenderlo subito >>

E l’uomo scomparve da dove era arrivato, lasciando un capitano decisamente in imbarazzo, che prontamente porse la mano.

<< Steve Rogers, sono… >>
<< Io so chi è lei, signore… >> Rispose la donna, un po’ in imbarazzata pure lei mentre ricambiava la stretta.

<< Per lo meno… lo so perché il signor Stark mi ha parlato di lei… Mary Parker. Il mio nome è Mary Parker, e credo che… lei sia un mio prozio… >>

A Steve salì un groppo in gola, a sentire quella parola.

<< Prozio? Vuole dirmi che… >>
<< Alla lontana, ovviamente ma… se i documenti dicono il vero, beh, lei è l’unico parente in vita che mi è rimasto… >> Fece una risatina nervosa, ma si sentiva nella sua voce una nota di commozione.

<< Anche se lei dovrebbe avere… almeno settant’anni… e la cosa mi sembra incredibile che lei si sia… >>

<< Mantenuto così giovane? Signorina… Mary, se i geni sono giusti, anche lei resterà così incantevole quando avrà la mia età.  >>

Ed entrambi esplosero in una risata, mentre Tony ritornava, tutto tronfio.

<< Allora, cosa mi sono perso? Si, giusto, la signorina è tua nipote, cap. Un po’ alla lontana, però… il sangue non mente. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere conoscerla, e conoscere suo marito insomma per… >>

Il capitano sentì dentro di sé un grande colare, perché adesso capiva che non era solo.

<< Grazie Tony. Questo è uno dei più bei regali che potessi farmi. >>

  
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