- Allora semidio, ne hai abbastanza? –disse ancora Tartaro con la sua risata malefica e arrogante. James aveva ancora il fiatone e la pelle sudava. Non era facile descrivere il dolore che provava in quel momento. Nathan non se la passava meglio. Anche lui aveva il fiatone e il viso ricoperto di sudore. Gli occhiali poi erano pieni di rigature e non era molto facile vedere in quelle condizioni.
- Sembra di no –disse Tartaro quando James si rialzò completamente. Ancora quel dolore lacerante al petto e allo stomaco. Si accovacciò di nuovo a terra e si dimenava cercando di far passare tutto il dolore che provava.
- James! –disse Nathan cercando di aiutarlo ma Tartaro voleva far soffrire anche lui. Nathan si buttò a terra dolorante pieno di lividi per via dell’ impatto con il pavimento duro e paludoso. James non voleva che il suo amico soffrisse, assolutamente no. Doveva combattere e far scivolare tutto come se non fosse niente.
- Hai fegato ragazzo! Vediamo quando duri in un combattimento corpo a corpo! –disse. Nathan si alzò ma fu subito mandato a tappeto come se delle catene invisibile gli impedissero il movimento. Davanti a loro si materializzò una figura o meglio un ombra. Aveva delle braccia e delle gambe come un uomo ma era completamente nero come un’ ombra ma solido come un uomo. James ebbe paura appena lo vide. Le gambe cominciarono a tremargli e anche Vèlos che aveva estrapolato prima, gli sembrava pesante. Il corpo si irrigidì e fu la voce di Tartaro a risvegliarlo e a portarlo alla realtà.
- Forza semidio, combatti! –la voce non proveniva però dall’ ombra-figura ma dal sarcofago nero. James capì che quello era come una marionetta che Tartaro comandava alzando e abbassando i fili. E se Tartaro lo avesse fatto anche lui? E se avesse cominciato a comandarlo? Non doveva pensarci! Doveva solo combattere. doveva farlo per sopravvivere. Improvvisamente si sentì come quando era piccolo, in mezzo a tanti bulletti della casa famiglia dove era stato trasferito un tempo.
- Dagliene un altro, Robbie! –diceva il capobanda al ragazzino che stava ammazzando di botte il piccolo James. La banda era composta da tre ragazzi. Robbie, 12 anni. Denti storti e più gialli del formaggio. Occhi marroni e grandi. Aveva sempre i capelli castani davanti agli occhi. Tyler, 16 anni, il capobanda. Occhi castani e capelli neri con la cresta alta. Aveva la strana abitudine dello stuzzicadenti tra i denti e se lo toglieva raramente. Infine c’ era Douglas, 13 anni. Capelli lunghi e neri che gli coprivano il volto pieno zeppo di lentiggini. Gli occhi li aveva azzurri.
- Lasciatemi stare! –li supplicava James. All’ epoca aveva solo 10 anni. Si beccò un altro calcio nello stomaco e i piccoli delinquenti lo lasciarono stare. Dopo questi litigi, James era solito a nascondere la testa fra le ginocchia e a piangere. Un pianto muto che esprimeva bene il dolore e la solitudine. “Le persone sanno solo far male. Non devo affezionarmici mai!” si ripeteva spesso e non lo faceva solo per i tre tempisti ma anche per il compagno di sua madre che un giorno la uccise a sangue freddo. Quell’ uomo aveva sempre cercato di instaurare un rapporto con James e c’ era riuscito per poi pugnalarlo con la morte di sua madre. Era in questi momenti di disperazione che architettava i suoi piani di fuga che gli riuscivano sempre bene. Aveva ormai imparato a vivere a sua agio con quello che la natura offriva e rubando in giro qua e là. Spesso veniva rimesso di nuovo nelle case famiglia per poi scappare di nuovo e poi ancora un’ altra volta.
James sentì la spada farsi improvvisamente leggera. Ricordare aveva fatto in modo che lui scaricasse paura, rabbia e tristezza in un unico sentimento. La determinazione. Sapeva che Nathan in qualche modo lo stava scrutando e che aveva capito a cosa lui avesse pensato. Guardò l’ ombra-figura di Tartaro che reggeva davanti a lui. Attaccò. Non aveva senso resistere a quell’ impulso. Impugnò Vèlos e si buttò alla carica. Anche la figura-ombra Tartaro estrasse la sua spada. Era completamente fatta di ferro dello Stige. James cercò di colpire ma figura-ombra Tartaro schivò cercando di colpirlo al fianco. James lo fermò spingendolo verso il basso. Ombra-figura Tartaro gli diede un calcio e lo fece cadere a terra. Cercò di fiondarsi sul figlio di Zeus ma non ci riuscì perché esso si spostò verso la sinistra e si alzò velocemente. Andò di nuovo all’ attacco e si fiondò sul fianco destro della figura-ombra Tartaro e riuscì a colpirlo. Svanì. Si disintegrò come un qualsiasi mostro del Tartaro.
- Non male ragazzo –disse con la sua voce roca Tartaro. Qualcosa disse a James che lui stesse solo giocando in modo da farlo stancare il più possibile. Si sentì di novo la voce crudele di Tartaro. Doveva assolutamente sbrigarsi a capire come attivare l’ Harmony.
Puoi scommetterci amico! Disse e James si voltò verso di lui. No. Non stava affatto bene. Si stava alzando e ci riuscì. Aveva un orribile graffio sulla guancia sinistra e una gamba zoppicava.
- Tartaro! –gridò il figlio di Zeus. Lo fece 1) per attirare l’ attenzione di Tartaro e fargli capire che era stufo di quella situazione e 2) per scaricare la paura e i sensi di colpa che lo bruciavano. –Smettiamola con questi giochetti!
- D’accordo figlio di Zeus. Facciamo a modo tuo! –disse e fu allora che James pregò tutti gli Dei possibili e inimmaginabili di trovarsi al Campo nel suo letto e desiderò tanto che tutto quello che vedeva non fosse altro che un sogno. Il corpo cominciò a fargli ancora male. Le ossa delle braccia e delle gambe bruciavano come se avessero preso fuoco. Cadde a terra e sbatté la faccia a terra marchiando ancora di più il graffio sotto l’ occhio. Si dimenava e cercava in tutti i modi di gridare ma le parole non gli uscivano dalla bocca. Presto le forze lo abbandonarono e chiuse gli occhi.
James alzati! Diceva anche Nathan. James però non ce la faceva davvero. Si sentiva stanco e l’ unica cosa che voleva fare era chiudere gli occhi e dire basta a tutto quel dolore e sofferenza.
Felicity e Scott era distrutti. Arrivavano mostri da ogni parte e ne avevano uccisi circa 24, e no non stavano esagerando. Portavano i segni sul volto, sulle braccia e anche sulle gambe. I vestiti erano a tratti pieni di buchi e sporchi di sangue. Avevano appena ucciso qualche Dracena e le ferite erano aumentate e di molto! Inoltre nel Tartaro tutte le paure, le ansie e la confusione sembravano essere raddoppiate.
“Ragazzi…” disse una voce nella testa dei due ragazzi che si misero subito in allerta. “Non vi allarmate. Sono Harmony” risuonò dolce la voce della Dea.
- L’ hai sentita anche tu? –chiese Felicity ad uno Scott incredulo. Lui annuì e subito dopo Harmony parlò ancora.
- Possiamo fidarci? Insomma… siamo nel Tartaro! –esclamò il figlio d’ Efesto.
Resisti James… Resisti ti prego!, pensava Rosemary mentre correva con a suo fianco Cassandra.
Resisti James… Resisti ti prego! James si risvegliò. Aprì gli occhi di scatto e si alzò ritrovando le energie. Non riusciva a capire come facesse ad ascoltare i pensieri di Rosemary ma era grazie a lei che era riuscito ad alzarsi e capire quando quella situazione lo stesse stufando. Non ce l’ ha faceva più. Voleva mettere un punto e la parola “fine” a tutta quella storia. Si sentiva arrabbiato con tutti. Con gli Dei, con Tartaro e con se stesso. Una luce argentea cominciò ad alzarsi dal suo zaino e lui lo aprì velocemente. Vide lo scettro a mezza luna che si era illuminato ed emetteva splendore.
- Mettilo giù! –gridava Tartaro che aveva una voce meno dura rispetto a prima. James guardò il sarcofago nero e lo scettro. Lo scettro e il sarcofago nero. Poi rise.
- Cosa hai da ridere idiota? –disse ancora Tartaro.
- La vera domanda è, come mai ancora non ti ho sconfitto? –
Angolo Autrice
Ciao! Questa volta sono stata puntualissima con l’ aggiornamento! *si fa un applauso da sola*. Okay, il capitolo l’ ho scritto senza mai cancellare niente perché le idee che mi sono venute mi piacevano abbastanza quindi non sono proprio sicurissima del risultato. Ma che carini i Jamary *w*. Scusatemi se non vi ho risposto nelle recensioni. Non ho un motivo valido in realtà, mi sono scordata e basta!
Alla prossima,
unamoresolitario!!!!
Ciao! Questa volta sono stata puntualissima con l’ aggiornamento! *si fa un applauso da sola*. Okay, il capitolo l’ ho scritto senza mai cancellare niente perché le idee che mi sono venute mi piacevano abbastanza quindi non sono proprio sicurissima del risultato. Ma che carini i Jamary *w*. Scusatemi se non vi ho risposto nelle recensioni. Non ho un motivo valido in realtà, mi sono scordata e basta!
Alla prossima,
unamoresolitario!!!!