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Autore: reflective_eyes    15/02/2016    0 recensioni
Un altro scontro dell'eroe di Hyrule per riuscire a sconfiggere definitamente il male, ma non sarà così facile.
In questa storia inserirò anche i punti di vista di personaggi quali Ghirahim, Faith, e altri.
That writig is always on your favour
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Faih, Ganondorf, Ghirahim, Link, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sapevo che non era finita.
Tutta la pace che avevo provato fino a quel momento non era reale.
Mi trovo nuovamente lì, di fronte a lui, per completare il mio compito.
Ghirahim mi sovrastava, con in mano la spada nera come l' inchiostro su candida carta che mi aveva portato qui.
I suoi occhi cambiavano colore alla luce, prima erano neri, e poi del colore del cioccolato.
Il ciuffo di capelli gli ricadeva in perfetto ordine su un lato del viso.
La veste come la prima volta che lo vidi, e la stessa aria di superiorità si poteva leggere in lui.
Io, in confronto, non sono nessuno.
Ho la dea dalla mia parte, ed è solo per questo che sono ancora vivo.
Sentì lo stomaco contrarsi mentre sfoderavo la master sword.
Avevo paura, e me ne vergognavo .
Io dovrei essere l' eroe che non teme nulla, e che è sempre pronto ad aiutare il prossimo, anche a costo della sua vita...ma quella è solo leggenda.
Storie che si narrano ai bambini per fargli credere che su di loro veglia qualcuno, che li aiuterà sempre, in caso di difficoltà.
Purtroppo, in questo, come in altri mondi, gli eroi non esistono.
Esistono solo le azioni buone e quelle cattive.
Come sole ripetermi sempre Faith"Una persona non nasce cattiva, e può sempre cambiare"
Lo dice rivolta alla spada gemella, e si vede, da come il suo sguardo si perde mentre pronuncia quelle parole.
Credo che, in linea di massima, il suo ragionamento sia giusto. Però, anche se nessuno nasce cattivo, se si vive per troppo tempo nel male non se ne può più uscire.
Proprio come il mostro che avevo davanti.
Non era più uno spirito libero come me, ma una pedina, al servizio di Ganon.
Alzai lo sguardo sul suo viso e vidi quegli occhi gelidi che parevano non vedere la luce del sole da secoli, fissarmi.
Congelandomi sul posto come una statua di ghiaccio, pronta ad essere ridotta in mille pezzi.
Ma cosa stavo pensando?
Dovevo aver fiducia in me stesso, altrimenti non sarei mai sopravvissuto a quello scontro.
Un rumore di passi leggeri mi riscosse.
Ghirahim mi stava girando in torno, come si fa con un animale da portare al macello.
Dovetti ricorrere a tutta la mia forza di volontà per non allontanarmi.
Ma lo conoscevo bene, non mi avrebbe mai ucciso alle spalle.
Voleva vedere il mio viso quando la vita lo avrebbe abbandonato, come aveva detto l' ultima volta che ci eravamo scontrati.
Quando riapparve nel mio campo visivo le gambe cominciarono a tremarmi, come ogni volta.
Non cambiava mai.
Prima c' era determinazione, poi terrore, e infine il vuoto più totale.
Perché non ti puoi permettere di provare alcuna emozione mentre sei impegnato in un duello che, molto probabilmente, ti costerà la vita.
Strinsi ancora di più l' elsa della mia spada, fino a quando le nocche non divennero bianche.
-Allora- la voce del patriarca dei maghi risuonò nell' antico templio dove ci trovavamo, riempendolo di note melodiose, le note della morte- vedo che la dea ha deciso di portarti nuovamente da me...sembra quasi che voglia sbarazzarsi di te...o è solo una mia impressione?
-Zitto!-la mia voce suonò stranamente ferma e decisa, anche se ero terrorizzato all' idea di dovermi scontrare nuovamente con lui- vuoi chiaccherare o combattere come un vero uomo? Ah, scusa, dimenticavo che tu non sei umano...
Mi bloccai di colpo.
"Stupido,stupido, stupido" pensai.
Non avevo bisogno di alterarlo ancora di più, era già furioso con me.
Perché non stavo zitto?
Purtroppo quello che è fatto è fatto, e non si può più fare un passo indietro.
Lui si voltò, e la maggior parte delle persone si sarebbe sentita sollevata, avrebbe creduto significasse che non avrebbe dato peso a quanto detto in precedenza.
Io però lo conoscevo troppo bene per sperare in una cosa del genere.
Tutto il suo stato d' animo si esprimeva attraverso piccoli gesti, come uno sguardo o un segno.
Vidi la mano destra tremare, e i muscoli delle braccia contrarsi, per provare a contenere l' ira che continuava a ribollire in lui, da quando era stato abbandonato da tutti.
Non c' era modo di sfogarsi per lui, e questo lo rendeva ancora più pericoloso e imprevedibile.
-tutto questo tempo passato da solo- cominciò lui, voltandosi lentamente e avvicinandosi dolcemente a me, quasi avesse tutto il tempo del mondo- mi ha lasciato spazio per pensare; alla mia vita, alle mie scelte... ma un argomento centrale eri sempre tu. L 'eroe biondo in tunica verde che rischia continuamente la sua vita per salvare il mondo convinto di stare dalla parte del bene...ha ha ha... - la risata era controllata e divertita, quasi fossi uno spettacolo per lui. - non hai ancora capito, eroe caduto dal cielo, che il bene non può trionfare? Ogni volta che mi sconfiggerai, o che crederai di aver distrutto il male per sempre io tornerò, più potente e forte di prima. La tua è una causa persa, che ne dici di arrenderti? La tua sarebbe una morte rapida e indolore.
Schioccó le dita e apparve di fronte a me, portandomi la lama della spada alla gola, sfiorando appena la pelle, quasi volesse accarezzarmi.
Non sapevo cosa dire.
Mi allontanai di scatto e mi misi in posizione di difesa.
Ghirahim mi guardò, quasi annoiato, come se non avesse voglia di combattere.
Sospirò e puntò il suo sguardo su di me.
- E va bene, oggi sarà il giorno della sconfitta dell' eroe di Hyrule.
E attaccò

   
 
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