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Autore: Lady Moonlight    16/02/2016    1 recensioni
Sequel di “Cicatrici”.
Precipitata su Midgard per volere di Hela, Freya è trovata dallo SHIELD all’interno di una piramide. Creduta morta, su Asgard Frigga scruta il destino in un nuovo quadro mentre Thor si appresta a sedare le rivolte nate dopo la sconfitta di Aster e degli elfi oscuri.
Sulla Terra si verificano strani eventi e al contempo sogni confusi popolano la mente di Freya. Tony Stark cerca un modo per dare vita al suo nuovo progetto, Ultron, e, in un punto remoto dell’universo, Nebula porta a compimento il volere del padre, Thanos.
Loki, convinto che la guerriera sia ancora viva, tenta di scoprire cosa le sia successo, rischiando però di far piombare Asgard nuovamente nel caos.
[…]Il Collezionista è un essere strano. Freya lo conosce da cinquecento anni ormai e sebbene il suo corpo sia parzialmente invecchiato nel tempo, è chiaro che in realtà quella forma sia una mera finzione.
Freya preferisce evitare di contrariarlo quando ha a che fare con lui.
“Mi piacerebbe averti nelle mia collezione un giorno, tu e la collana” le dice indicando il monile dei nani. “Amo le cose luccicanti” confessa. “Naturalmente avresti una gabbia tutta per te.”
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nick Fury, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 02: S.H.I.E.L.D.
 
 
 
“Sono stata addestrata per uccidere, Nick, non pretenderai davvero che sia io a farle da balia!”
“Non sarai solo tu, Romanoff, ma sei la candidata migliore non credi? Inoltre voglio ricordati che sempre tu sei stata la prima ad affermare la veridicità delle sue affermazioni.”
Freya appoggia i gomiti sul tavolino e fissa i due parlare da oltre un vetro al lato opposto della stanza. Fury l'ha lasciata in compagnia di Maria Hill che, braccia perennemente incrociate sul petto, la fissa in silenzio. Non riuscirà ad intimidirla se quello è lo scopo. Da bambina suo padre l'ha addestrata sia per condurre che per sostenere interrogatori.
“E come sta, Thor?” le chiede la donna, gettando un'occhiata alle sue spalle.
“Non conosco il principe di persona” replica tranquilla. “Le valchirie sono il corpo di guardia scelte da Odino... ma l'ultima volta che ho intravisto il figlio del mio re in battaglia era ancora vivo.”
“Che tipo di battaglia?”
“La Cittadella Celeste è stata attaccata da un nemico interno e da uno esterno. Aster è un traditore del regno, gli elfi oscuri sono nemici di Asgard da secoli. La mia squadra ha affrontato un manipolo di elfi e due delle mie compagne sono cadute sotto i colpi della loro nave madre. Il Valhalla[1] accoglierà i loro spiriti fino al giorno del Ragnarok[2].” È così che parlerebbe una vera valchiria, le conosce a sufficienza per rendersi credibile davanti a quegli estranei.
“Da quanto combatti?”
“Ogni valchiria è scelta all'età di quattordici anni. Se superiamo il test possiamo accedere ad un livello superiore di insegnamento.”
“Perché non indossi alcuna armatura?”
Maria Hill è sveglia, ma Freya non si lascia cogliere impreparata. “L'attacco è giunto improvviso, cogliendoci alla sprovvista. Heimdall, il nostro Guardiano, colui che presiede le soglie del bifrost, è venuto a conoscenza della presenza nemica dopo che l'incendio era già divampato.”
L'altra sembra soddisfatta e piega la testa verso l'angolo sinistro, dove Pan è crollata addormentata al fianco di una ciotola d'acqua. “E quella creatura?”
“È una femmina di flareon. Non proviene da Asgard. Era stata messa sotto sequestro, ma nel caos della battaglia è fuggita fino a raggiungermi. Deve avermi seguito.”
“È pericolosa?”
“Sì” conferma Freya. “Ma posso addestrarla.”
Natasha Romanoff entra sbattendo dietro di sé la porta, seguita dal direttore Fury che sembra più tranquillo di lei. Ha un vassoio con sé, che appoggia sul tavolo. La guerriera individua del pane, della carne e della verdura a cui non riesce dare nome.
C'è anche un bicchiere d'acqua e Fury le porge una pastiglia dal colore verdognolo. “Inghiottiscila” ordina e Freya socchiude gli occhi, afferrandola con sospetto.
“Cos'è?”
“Una medicina, potremmo dire. È ricavata dalle foglie di una pianta che cresce su Asgard. Thor ci ha portato alcuni semi e ora potremo verificare se gli effetti sono quelli che lui ha descritto.”
Lei non sa nulla di quella storia. “Come si chiama la pianta?”
“Un nome impronunciabile” commenta Fury. “Ma ti priverà dei tuoi... poteri.” conclude con un'espressione compiaciuta.
“Prima la collana, ora foglie di bacche ectetipus xurtia[3]” osserva Freya, stringendo i pugni sotto il tavolino. “Potrebbe esservi utile la mia magia.”
“O potrebbe ucciderci tutti. Non correrò più il rischio passato con Loki.”
Lei si morde la lingua perché, per quanto fastidioso, il ragionamento del mortale ha senso.
Nick Fury prosegue. “Prenderai una di quelle pillole ogni giorno.”
Freya maledice il nome di Hela e pure quello di Thor per averle lasciato inconsapevolmente quella sgradita sorpresa. Sarà quasi del tutto vulnerabile senza Seiðr. Mai debole come gli umani, certo, ma limitata ad un'esistenza ristretta.
Afferra la pastiglia con rabbia e la ingoia prima che le vengano alla mente mille modi per uccidere quel mortale.
“Bene, vedo che ci capiamo.” È il commento finale di Fury.
“Non sono vostra nemica” gli ripete lei per la centesima volta.
“Agente Hill, crede che potrebbe fare una telefonata al signor Stark? Sta diventando impaziente e l'ultima volta che è accaduto ha ficcanasato nei nostri affari con ben poco riguardo” dice con una punta di ironia. “È stato lui ad aver perfezionato la pillola” continua rivolgendosi a Freya. “Ci teneva molto dopo che Loki l’ha lanciato dall'ultimo piano del suo grattacielo.”
“Non comprendo.”
“Già, immagino che voi ad Asgard non leggiate i giornali.”
No, ma Freya aveva sentito il resoconto sia da parte di Loki che da Thor.
“Romanoff forse dovresti portarla a casa tua.”
Mia?” esclama Natasha con una cadenza omicida.
“E non dimenticare il suo animale domestico!”
Nick Fury lascia la stanza in fretta, forse consapevole del malcontento di entrambe.
“Io detesto gli animali” borbotta la vedova nera.
 
 
La casa, o appartamento, come lo ha definito Natasha è diverso da come Freya l'aveva immaginato. Carino, ma strano rispetto agli standard di altre razze che ha conosciuto.
“Casa, dolce casa.” commenta ironica la spia, guidandola verso una piccola stanza. “La stanza degli ospiti” aggiunge guardandola.
“Grazie.”
“Il mostriciattolo non rosicchierà i piedi del letto, mi auguro. Credo che dovrò procurarmi qualche osso per cane, anche se sembra più una tigre.” La Romanoff continua a fissarla e Freya simula dei colpi di tosse. “Guardavo i tuoi vestiti. Fury non ha pensato che avresti destato sospetti girovagando in quel modo... ovviamente no” sbuffa. “Per ora posso prestartene alcuni dei miei, ma almeno una seduta di shopping è necessaria.”
“Shopping?”
“Sì, sai... quelle cose che fanno le ragazze... andare per negozi e spendere i soldi di papà” dice vaga.
“Oh” è il solo commento che le riesce di dire.
Un rumore improvviso di qualcosa che va in frantumi le fa voltare all'istante. Pan ha fatto crollare un vaso di vetro e Freya afferra il cucciolo prima che possa provocare altri danni.
“Primo appunto: non lasciare in circolazione oggetti fragili.”
Freya ride e Natasha ne sembra colpita. “Sì, credo sia meglio se sposti gli oggetti a cui tieni.”
La vedova nera sospira. “Secondo: tu sai cucinare?”
La guerriera sorride. “No, temo di no.”
“Lo immaginavo. Ordinerò qualcosa all'indiano. Anche per... Pan.” pronuncia prima di afferrare uno strano dispositivo e parlarci attraverso. “È un telefono. Serve per comunicare a distanza con altre persone.”
Natasha le indica vari oggetti e nel farlo le spiega le diverse funzioni. Freya trova particolarmente interessanti il computer e il televisore. La guerriera si ferma davanti ad una cornice di metallo.
“Una fotografia. È come un dipinto ma viene realizzata in pochi secondi.”
Freya allunga la mano, posandola sul vetro. “Questo è il principe Thor.” Una fitta di nostalgia le fa inumidire gli occhi. Sposta le dita verso sinistra. “E lì ci sei tu.”
“Sì, l'abbiamo scattata dopo la sconfitta di Loki. Quello con l'arco si chiama Clint Barton, l'uomo con l'armatura è Tony Stark, poi c'è Captain America, Steve Rogers, e per finire Bruce Banner.”
“Il principe sembra felice.”
“Non lo era ad Asgard?” interviene Natasha.
“Giravano delle voci... dicevano che Midgard avesse rubato il suo cuore.”
La Romanoff sembra trovare la cosa divertente perché si arrischia ad accarezzare Pan.
“Parlare con te è come discutere con Rogers, non saprei dire chi dei due sia il più estenuante.” Poi sobbalza picchiandosi la testa. “Dannazione! Mi ero dimenticata che Steve sarebbe passato questa sera!”
In risposta un trillo si diffonde per la casa. “Ascoltami: tu sei un abitante delle Terra, lavori per lo shield e sei rimasta ferita durante una missione. Hai perso la memoria ed ora ogni cosa ti appare estranea. Afferrato?”
Freya annuisce e si chiude nella camera per indossare gli abiti che Natasha le ha dato in fretta e furia. La spia le piace. Trova che qualcosa nel suo spirito sia affine al suo.
L'uomo senza tempo, come lo ha soprannominato Loki, deve essere arrivato perché lo sente scambiare qualche chiacchiera con la sua guardiana. Si concede un paio di minuti prima di abbassare la maniglia e incontrare uno degli eroi della Terra.
La conversazione si interrompe quando lei si avvicina. L'uomo che si trova di fronte è giovane, ha occhi chiari e muscoli scolpiti nel sudore.
“Non sapevo avessi compagnia” dice sorpreso, irrigidendo la postura. “Tutto bene, Natasha?”
“Steve!” lo chiama lei con fare scherzoso. “Lei è Freya, un'agente dello shield. Una vecchia amica” aggiunge.
“Non ne hai mai parlato.”
“Amo separare la vita privata da quella lavorativa.”
Steve Rogers si stringe nelle spalle e le allunga una mano. “Piacere di fare la tua conoscenza.”
Freya rimane immobile. “Devi stringergli la mano” le fa notare Natasha dopo qualche secondo. Esegue il comando per poi far ricadere mollemente il braccio.
“È stata in coma per tre anni e ora ha difficoltà ad integrarsi di nuovo. La mente umana è strana... ricorda perfettamente come combattere, ma ha problemi quando si tratta di ricordare comportamenti sociali o eventi passati.”
“Mi dispiace” mormora Rogers.
“Non è colpa tua” gli fa notare Freya.
“No, ma ho passato qualcosa di simile e non è piacevole.” Si sono spostati verso la cucina e Natasha ha aperto delle bottiglie di birra.
Lei declina l'offerta con un cenno di diniego.
“Sono Steve, comunque” si presenta Captain America.
“Freya” ricambia lei nel momento in cui Pan emette un basso ringhio di fastidio.
“Che diavolo è, Romanoff?”
Natasha impallidisce per poi riprendersi immediatamente. Sorseggia un sorso di birra prima di lanciarle un'occhiataccia. “Esperimento genetico.”
Steve serra la mandibola. “Lo shield sta sfuggendo al controllo di Fury. Ora modificano il dna?” dice polemico. “Il prossimo passo sarà clonare una decina di Stark. Già me li immagino mentre progettano un esercito per fermare la prossima invasione aliena. Raccapricciante.”
“Se mi avessi lasciato finire... avresti saputo che l'esperimento proviene da una base Idra smantellata in Giappone. Credo che l'intento fosse l'incrocio tra una tigre bianca e... e qualcos'altro.”
“E l'hanno affidata a te? Perdonami se te lo dico, Natasha, ma non mi sembri proprio il tipo da animali domestici. Una volta mi hai raccontato di quel pesce rosso che-”
“È saltato fuori dalla sua boccia! Non puoi certo accusarmi di averlo ucciso!”
Steve scuote la testa e sorride. “E tu da dove arrivi, Freya? Hai un nome inusuale.”
Lei apre la bocca, ma è intercettata dalla vedova nera. “Norvegia! I suoi erano appassionati di mitologia nordica. Non è divertente?”
“A proposito... hai sentito di cosa è successo in Egitto?” Steve accende la televisione e Natasha si porta una mano alla testa, come se quell'incontro le stesse prosciugando ogni energia. La spia borbotta qualcosa me nessuno le presta caso.
Freya afferra un bicchiere e lo riempie d'acqua mentre osserva le immagini scorrere sullo schermo. Le è chiaro fin da subito che la striscia luminosa che si schianta sull'edificio dalla forma insolita è in realtà lei.
“... voci non confermate attribuiscono quanto accaduto ad entità aliene, ma per ora il governo egiziano e la NASA hanno negato questa possibilità. Sul luogo è intervenuto anche il miliardario Tony Stark, avviando una serie di ricerche...”
“Stark non può fare a meno di immischiarsi in qualsiasi problema non lo riguardi” osserva Steve.
“Non essere troppo duro con lui. Dopo la faccenda di Killian e Pepper... non puoi biasimarlo se sta dando retta alle sue paranoie.”
Il campanello trilla nuovamente e Natasha si affretta a prendere il cibo da asporto che aveva ordinato.
Il soldato si volta e Freya pensa che quegli occhi siano incapaci di mentire. A forza di frequentare gli ambienti di suo padre-e Loki- ormai le viene naturale capire quando le persone fingono.
“E così anche tu fai parte dello shield” le dice.
“Già.” Diretta e coincisa.
La tv continua a parlare e Freya apprende velocemente la storia del monumento che ha distrutto. Sembra che fosse stato costruito da un civiltà scomparsa da millenni e che lei abbia danneggiato un prezioso manufatto umano.
Le torna in mente la piuma che ha toccato all'interno della tomba ed è strana la sensazione che prova ripensandoci.
“Non ci sono aggiornamenti in merito al caso del sottomarino disperso da giorni nell'oceano, mentre aumentano le tensioni tra il governo americano e quello russo...”
Freya assaggia alcune delle pietanze che Natasha le porge, ma non fa caso al loro sapore. Non si prende nemmeno il disturbo di capire se sia stato messo del veleno perché non conosce le sostanze mortali presenti su Midgard.
Steve Rogers e la Romanoff discutono fino a tardi e lei interviene solo per dare risposte brevi e a tratti infastidite.
Alla fine decide di lasciarli soli e si dirige verso la stanza che le hanno assegnato. Pan è già lì, sdraiata sul letto e Freya si stende al suo fianco.
Non avverte nulla attorno a sé. È una sensazione strana non poter fare affidamento sul Seiðr.
Il mondo visto da quella prospettiva è troppo silenzioso. In realtà, potrebbe tracciare delle rune, ma la loro forza sarebbe fin troppo limitata.
Le luci della città sono perennemente accese e le impediscono di vedere le stelle. L'aria è pesante, inquinata, e quelle mura di metallo cominciano ad esserle ristrette.
È in piedi con le mani poggiate alla finestra quando Natasha la raggiunge.
“Ti ci abituerai, anche per Thor era così all'inizio. Gli mancava Asgard.”
Il Regno Eterno, la casa di Odino.
“Vorrei poter vedere le stelle” si limita a dire, nostalgica.
“Non a New York.”
Freya si gira nella sua direzione e sospira. “È la città attaccata da Loki.”
“Sì, dai Chitauri. Conosci questa razza aliena?”
“No, l'universo è popolato da innumerevoli specie.”
“Sei strana” dichiara Natasha. “Ma in qualche modo sento che posso fidarmi. È la sensazione che ho avuto con Thor la prima volta che l'ho incontrato.”
“Non tradisco la fiducia di chi la ripone in me. Non sono-” Loki, ma non lo dice.
L'altra ride, scuotendo la testa. “Perdonami ma voi asgardiani rispecchiate in modo impressionante gli ideali cavallereschi. Adoravo la storia di Artù e Excalibur da bamb-” Non conclude la frase e l'espressione si rabbuia.
“Perché sei fuggita da Asgard? La verità, Freya.”
Lei prende un respiro profondo e incrocia le braccia sul petto. “L'ho già detto, sono una traditrice del Regno.”
“E allora perché non mi sembri convinta?”
Freya abbassa lo sguardo. “A volte si fanno delle cose... cose che devono essere fatte anche se non sarebbe tuo desiderio farle. Mi capisci?”
La vedova nera non la guarda in faccia mentre le risponde. “Più di quanto credi.”
 
 
 
È da più di un'ora che Loki vaga per i corridoi di Vàlaskjàlf, incapace di prendere sonno. Il dipinto di Frigga l'ha inquietato e ancora non riesce a capire come dovrebbe interpretare il quadro.
Non ricorda come alla fine è giunto davanti alla porta delle stanze di Freya, ma trattiene il fiato quando sente dei rumori provenire dall'interno.
Varca l'ingresso di fretta, troppo preso dall'idea che lei potrebbe davvero trovarsi la dentro per notare che la voce della risata che lo sorprende non può appartenere alla guerriera.
L'intrusa si zittisce immediatamente e Loki stringe i pugni con violenza. Gli costa tutto il suo autocontrollo non lanciarsi sul collo di lei e strangolarla seduta stante.
“Dimmi, Sigyn...” avanza di un passo e si ferma. “Cosa stai facendo, esattamente?” La rabbia è così violenta che percepisce la sua natura Jotun premere per emergere.
La sua promessa sposa è ferma al centro della stanza, ma stava danzando e ridendo prima che lui la sorprendesse lì, l'ultimo luogo in cui a chiunque verrebbe in mente di cercarla.
“Toglili” sibila furente.
Sigyn abbassa lo sguardo sugli abiti che sono appartenuti a Freya e Loki non riesce a trattenersi. Si scaglia contro di lei e la afferra brutalmente per il collo.
“M-Mio.. s-signore...” ansima l'asgardiana.
“Sei sempre stata strana, Sigyn. Tu e la tua maledetta passione per le piante. Passavi più tempo nelle serre che in qualunque altro luogo.”
“L-Lasc... lasciatemi!”
Loki la getta a terra, indifferente ai gemiti di dolore che emette. “Perché ti trovi in questa ala del palazzo?”
Gli occhi di Sigyn sono umidi e gonfi. “Mi dispiace, mi dispiace... mi dispiace!” strilla spaventata.
Loki osserva la stanza. Gli abiti di Freya sono gettati alla rinfusa sul letto segno che quello indossato da Sigyn non è il primo.
“Pensavo che avresti capito! Che saresti stato contento!” interviene lei, torturandosi i capelli. “Sono io la donna che dovrai sposare, io!”
Loki socchiude gli occhi e si volta. “Tu!” sputa tutto il suo disprezzo. “Sei completamente folle!”
Ora gli è talmente chiaro ciò che Sigyn tentava di fare che la nausea non tarda ad arrivare. “Freya se n'è andata da meno di tre giorni e tu...TU!” grida incapace di trattenersi. “Ti sei intrufolata nelle sue stanze come una ladra, indossi i suoi vestiti e-”
Il Seiðr si agita e Loki ci impiega diversi secondi per stabilizzarlo nuovamente. “Vorrei tanto, tanto, ucciderti... qui, in questo momento.”
Sigyn impallidisce, ma non demorde. “Posso imparare ad essere come lei. Ti sarò fedele, io-”
Loki alza la mano, intimandole di tacere. “Tu sei innamorata di me” osserva tra lo stupore e il disgusto.
La ragazza indietreggia, le gote arrossate e il respiro pesante. “Farò qualsiasi cosa, io...”
“Ti perdono.”
Le parole lo colgono impreparato. “Ti perdono, Sigyn” ripete, mettendoci maggior convinzione.
Gli costa molto chinarsi su di lei per aiutarla a rimettersi in piedi, ma lo fa, riuscendo persino a sorridere. Vorrebbe solo torcerle il collo e invece allunga la mano per sistemarle un ciuffo di capelli.
Lei alza il viso, imbarazzata come una bambina alla prima cotta.
“Sarà il nostro segreto.” le mormora all'orecchio e lei annuisce.
È così facile irretirla che non ci prova nemmeno gusto. “Ma devi giurarmi che non verrai più qui. Lo prometti, Sigyn?”
“Lo giuro.”
“Bene, ora puoi andare.”
Loki sente il fruscio della porta che si chiude e si avvicina al letto. Si lascia cadere in avanti, sul cuscino, poi afferra un pezzo di stoffa rossa e se lo porta al volto.
Profuma di Freya e di speranze infrante.
Ma è tutto ciò che gli rimane e deve farselo bastare.
 
 
 
 
 
 
 
 

[1]Valhalla: residenza dei morti gloriosamente in battaglia, gli einherjar; lo stesso termine significa, appunto, "sala dei morti in battaglia" ("Val", "morto in battaglia", e "höll", da cui deriva il termine germanico moderno "halle", sala, entrata, padiglione).
[2] Ragnarok: la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.
[3] Nome totalmente inventato e “latinizzato”
 
 
 
 
Note: Anzitutto mi scuso con voi del ritardo, ma in questi mesi sono stata presa da un altro progetto e altri impegni personali che mi hanno lasciata lontana da #Radici… spero che l’attesa vi abbia ripagato! Che ne dite di Fury e Natasha? Come vi sembrano, sono riuscite a renderli bene?
 
NEWS: in tempo per festeggiare il mio compleanno!
1)Si tratta di un progetto realizzato da Nyx Rain Efp che prevede di trasformare in audiolibri fanfiction e originali!
Non la ringrazierò mai abbastanza per aver pensato anche a ‪#‎Cicatrici per cui lascio la parola a lei e al suo progetto!
Gustatevi questa versione audio del prologo di Cicatrici: QUI  Fateci sapere cosa ne pensate che siamo entrambe curiosissime!!!!!
2) Da qualche tempo Cicatrici è anche su Wattpad: QUI (Se avete voglia di mettere qualche stellina non ve lo impedirò :D)
 
 


 
   
 
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