Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Arya Tata Montrose    16/02/2016    3 recensioni
Anche quest'anno ritorno alla carica con la mia seconda Gajevy Week. L'anno scorso avevo tentato un approccio con delle storie slegate mentre queste avranno un filo conduttore e saranno in ordine cronologico. Hanno un contesto preciso: il loro viaggio fino a trovarsi al Concilio e il mutare delle loro sensazioni.
Buona lettura!
-
✤ 31th Jan – Bonus Day One – Differences
✤ 14th Feb – Day One – Blanket
✤ 15th Feb – Day Two – I love you
✤ 16th Feb – Day Three – Childhood
✤ 17th Feb – Day Four – Forbidden
✤ 18th Feb – Day Five – Council
✤ 19th Beb – Day Six –
✤ 20th Feb – Day Seven –
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gajevy Week 2016
16th February
[Day Three]

 
Childhood
 



Quella strada se la ricordava molto diversa, ma principalmente era dovuto al cambiamento della vegetazione durante gli anni di assenza. Gajeel osservava critico il bosco che si sviluppava scuro attorno al sentiero che stavano percorrendo. 
Una vocina, dalla tonalità particolarmente gradita e candida, gli si infiltrò nella mente, chiedendogli quanto ancora ci sarebbe stato da camminare, perché lei era stanca. Poi, Gajeel pensò che, piccola com’era, la proprietaria di quella voce — quella vera, non la piccola replica nella sua testa — sarebbe stata benissimo nel suo zaino e che avrebbe potuto portarla lui, nonostante tutte le proteste che sicuramente gli avrebbe rivolto. 
Lily, al contrario, era rimasto in silenzio quella mattina, quando l’aveva trovato a vestirsi in fretta. Non gli aveva chiesto nemmeno il motivo quando Gajeel gli aveva riferito che doveva andare da solo. 
 
Anche se oramai doveva essere mattina inoltrata, quel bosco appariva scuro quasi fosse una notte di luna piena. Gajeel se la ricordava bene quell’atmosfera inquietante che permeava gli alberi e gli odori del bosco. A lui, però piacevano molto; gli erano sempre piaciuti, fin da bambino. 
Ricordava che gli altri bambini avevano timore di quegli alberi intricati, del sentiero tutt’altro che diritto e nemmeno sempre visibile. A loro, al contrario di lui, tutti quei colori scuri facevano paura. Soprattutto, però, gli altri bambini avevano paura di lui: quando emergeva dal bosco, scappavano; quando si avvicinava al villaggio — che era molto cambiato, notò — loro urlavano e si nascondevano dietro alle ampie gonne delle madri. 
Le prime volte, Gajeel era tornato da Metallikana davvero molto triste, ma poi ci aveva fatto l’abitudine. Solo una volta si era lasciato andare di nuovo, quando aveva visto due ragazzini della sua età abbracciarsi e aveva chiesto al suo drago perché anche lui non potesse avere lo stesso. Era stato allora che Metallikana gli aveva rivolto delle parole che non si sarebbe mai dimenticato, non importava quanto avesse cercato di relegarle in un angolino della sua mente. Gli erano tornate in mente subito quando aveva cominciato a conoscere Levy  e lui, stupido, se ne rendeva conto solo ora che aveva capito di amarla.  
«Trova qualcuna che vorrà stare al tuo fianco e aiutarti e non dietro di te a farsi proteggere; una che voglia insegnarti e capirti.» 
 
Levy gli aveva insegnato davvero molte cose e lei aveva, di contro, imparato a capirlo. Spesso lo sorprendeva come potesse essere successo che, nonostante lui rimanesse in silenzio, lei comprendesse perfettamente il suo pensiero.
 
Un debole raggio di luce si fece strada tra le fronde degli alberi, più rade man mano che si avvicinava al termine del sentiero. La grande pianura che lo aveva accompagnato durante la sua infanzia era ancora lì, intatta, e intimamente Gajeel ne fu felice: era come se tutto ciò che aveva condiviso con Metallikana fosse rimasto intatto, cristallizzato come lo era nella sua memoria. Poco importava che a tener lontana la gente era stata, molto probabilmente, proprio la paura del grande Drago di Ferro e di suo figlio.
Si dilettò in una breve e rapida corsa fino al pendio della montagna, come faceva quando era piccolo, dove compariva tra i cespugli di Belladonna — aveva imparato presto che quelle bacche erano tutt'altro che buone, per fortuna non a spese sue — la grotta in cui era cresciuto, preso da una nostalgia più grande della volta che non aveva fatto ritorno a casa dopo la prima scomparsa del padre. Per lui, quella era una sensazione strana, quasi sconosciuta e che tutt’ora provava ogni volta che entrava in una libreria e s’immaginava Levy a caricarsi di libri che poi lui avrebbe aiutato a portare.
«Ha fatto un miracolo.» poteva sentirlo, Metallikana che rideva bonariamente di lui — sì, l’aveva capito dopo che ogni volta che lo faceva era perché gli voleva bene, ma dettagli.
 
Nella grotta — casa sua — era tutto come lo aveva lasciato. Nemmeno gli animali avevano osato oltrepassare quella vecchia tenda con cui si riparava dalle piogge tempo prima.
I suoi occhi ci misero poco ad abituarsi a quella penombra conosciuta, rassicurante. Si concesse qualche minuto per rimanere lì, fermo ed immobile, a fissare il grigio della parete rocciosa avanti a lui, a metabolizzare. Per anni non aveva messo piede in quel luogo dall’aria così densa di ricordi e lo faceva ora che Metallikana era definitivamente morto. Era strano trovarsi lì dopo tutto quel tempo mentre sembrava che in quello stesso luogo il tempo non fosse mai passato: poteva vedersi più piccolo tornare correndo dal drago al calar della sera e salutarlo con uno sbuffo.
 
Così, sempre stoico nonostante tutto, si voltò verso una parete della vasta grotta — doveva starci comodo un drago, dopotutto. Gajeel non trovò la forza per reprimere un sorriso alla vista di tutte le profonde incisioni scavate dall’artiglio del drago per segnare la sua altezza ogni due cicli di luna. «Cresci a vista d’occhio, ragazzino.» gli diceva ogni tanto e in quei momenti Gajeel era felice, perché per lui ricevere un gesto d’affetto da suo padre era importantissimo. 
Solo ora capiva il motivo di tutto quel distacco ma quei momenti per lui rimanevano davvero speciali. Si rese conto che forse e solo forse avrebbe condiviso quei sentimenti con Levy. Sicuramente le avrebbe mostrato quella grotta, una volta che si fossero rivisti. 
 
In un angolo, c’era la roccia piatta e piena di paglia su cui aveva sempre dormito. Un po’ piccola, ora, ma abbastanza comoda per sedersi e lui non era certo il tipo che si faceva fermare da queste sottigliezze. Poggiò la testa sul muro e chiuse gli occhi.
Immaginò di in quella casa con lei al seguito e di trovarvi Metallikana, come aveva fatto lui da piccolo. Immaginò di presentargliela come sua fidanzata e che Metallikana gli ridesse in faccia, dicendogli che non era stupido e che l’aveva capito già sulle macerie del castello di Tartaros. Pensò perfino che a quel punto gli avrebbe ruggito contro che era stato un emerito idiota a prendere proprio lei come bersaglio durante la faida tra Phantom Lord e Fairy Tail e che era stato altrettanto idiota ad unirsi a Phantom Lord.
 
Quando si alzò dal suo piccolo giaciglio, era ormai pomeriggio. Era ora di tornare al villaggio e riprendere ad allenarsi perché sì, Metallikana — ora l’aveva capito cos’era quella vocina che ogni tanto faceva capolino nella sua testa, prima di Tartaros — gli aveva anche detto di difenderla, quella piccola maga che gli stava accanto.
Lasciò la culla della sua infanzia con un leggero sorriso sulle labbra, deciso a ritornarci presto con Levy e poi, magari un giorno, con i suoi figli.


 


 
[1090 words]
Angolo autrice
Buonasera! Eccomi, ancora una volta, puntuale! Non ci credo, davvero. Ricordate l'anno scorso, che ero sempre in ritardo? Ecco. 
Sempre a proposito dello scorso anno e della relativa scorsa Week, vorrei farvi un piccolo appunto. Dato che non sapevo proprio che cosa inventarmi per questo prompt e il far immaginare a Gajeel un proprio futuro come padre mi pareva banale, ho pensato di ricollegarmi al prompt "Metallikana" dello scorso anno (potete trovarlo qui, se volete ). Questa shot, quindi, è una sorta di prequel a quella, dalla quale ho ripreso molti dettagli. Mi sembrava un'idea carina, spero apprezziate!
E qui ci vuole una speciale menzione per MaxB che mi ha seguito anche l'anno scorso, santa donna!
Da oggi, poi, non ho più shot pronte, quindi domani credo tornerò a dare la ritardataria cronica, com'è nella mia natura XD

A domani, 
Tata ❤︎

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Arya Tata Montrose