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Autore: Inu_Ran    16/02/2016    1 recensioni
Spoiler capitolo 794.
In questa storia cambio la trama capitolo 794. Sabo non racconterà la sua storia alla ciurma ma direttamente e solo a Rufy.
Dal testo: “Non ti capisco.” Asserì Sabo, stanco di interpretare i gesti del fratello. Rufy, però, non si voltò, continuò ad osservare lo splendore della luna.
“Volevo sapere come fossi vivo e perché non ti ricordavi di noi. Cosa hai fatto dopo aver recuperato la memoria non m’interessa.”Lo disse con un tono freddo, distaccato che fece gelare il sangue al rivoluzionario. Non riusciva a riconoscere il suo fratellino, quello che rideva per qualunque cosa e che si cacciava nei guai.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Sabo
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fratelli

La distesa di fiori davanti ai loro occhi era incantevole eppure i due fratelli, seduti uno di fronte all’altro, sembrano non accorgersi della magnificenza della natura. Un leggero venticello scompigliò i capelli del biondo che incurante continuò a raccontare.
“E’ stato merito di Ace se ho ricordato tutto.” Disse Sabo con un filo di voce, rimembrando il momento quando i ricordi come tanti aghi avevano trafitto la sua mente. Prese un profondo respiro per continuare la sua storia ma Rufy, seduto accanto a lui, si alzò.
“Dove vai Rufy? Non vuoi raccontato il resto?”
“No.” Fu la risposta secca del pirata. Il biondo non poté far altro che sorprendersi dal repentino cambio d’umore. Era stato lui a chiedergli di raccontargli come fosse vivo ed lui, per quanto ricordare gli facesse ancora male, aveva accettato. In quegli anni aveva pensato più e più volte alle parole giuste da adoperare, a diversi discorsi e alle possibili reazioni di Rufy. Aveva avuto paura di non riuscire a parlare, che le parole gli morissero in gola, che non riuscissero ad uscire intrappolate dalla paura di sbagliare, di essere fuori luogo. E poi era bastata la domanda di Rufy per sciogliere quel nodo di angoscia.  
“Non ti capisco.” Asserì Sabo, stanco di interpretare i gesti del fratello. Rufy, però, non si voltò, continuò ad osservare lo splendore della luna.
“Volevo sapere come fossi vivo e perché non ti ricordavi di noi. Cosa hai fatto dopo aver recuperato la memoria non m’interessa.”Lo disse con un tono freddo, distaccato che fece gelare il sangue al rivoluzionario. Non riusciva a riconoscere il suo fratellino, quello che rideva per qualunque cosa e che si cacciava nei guai.
“Rufy capisco come ti senti. Ce l’hai con me per Marine Ford. Ma ti giuro che non c’è giorno che non pensi che forse se fossi stato in quella guerra avrei potuto salvarlo, avrei potuto aiutarti.” Abbassò il capo colpevole. Mise una mano sulla spalla del fratello per cercare un contatto ma lui sembrò trovarlo fastidioso. Si girò di scatto, allontanandolo da sé.
“Tu non capisci proprio niente di me. Dov’eri quando lui è morto? Quando hai recuperato la memoria?”
“Ero distrutto. In poche ore mi ero ricordato di avere un fratello che ormai era scomparso. Avevo bisogno di riprendermi. Capiscimi. Mi era crollato il mondo addosso.” L’ultima frase la sussurrò.
“Io nel giro di pochi giorni ho perso i miei compagni, ho dovuto affrontare una guerra, ho visto morire Ace…” fece una pausa, scacciò il ricordo del fratello tra le sue braccia e continuò”…ho perso tutto. Ero devastato. Avevo bisogno di qualcuno, avevo bisogno di te. Ma tu non mi hai cercato, hai continuato come se nulla fosse. Devo ringraziare il frutto di Ace se ci siamo incontrati.” Le parole uscirono come un fiume in piena travolgendo Sabo. Guardò gli occhi di Rufy ma non erano limpidi come tanti anni fa, adesso poteva scorgervi della tristezza. Perché Rufy non era più il bambino di 7 anni che ricordava. Era cresciuto, era maturato, era cambiato.
“Non è vero, ti avrei cercato.” Cercò di giustificarsi ma inutilmente.
“Non dire cazzate. Sei venuto qui solo per quel fottutissimo frutto.” Urlò Rufy.
“Posso fare qualcosa?”Lo chiese rassegnato conoscendo già la risposta.
“No, ormai è tardi. Non posso dimenticare. Forse un giorno, con il tempo tutto questo dolore e rabbia scomparirà. Addio Sabo.”Si girò e s’incamminò verso la casa dove riposavano i suoi compagni. E mentre Rufy scompariva ,avvolto dalle tenebre della notte che neanche la luna riusciva a sconfiggere, Sabo comprese di aver perso suo fratello.
 
Salve a tutti ^.^, non scrivevo da un bel po’ ma questa idea mi balenava già da tempo. Ho voluto creare una reazione differente a quella che ci è stata data da Oda. Penso che, per quanto sia magnifico riscoprire che il proprio fratello è vivo, non si può dimenticare che lui prima di incontrarlo ha aspettato 2 anni. E sicuramente con le conoscenze dei rivoluzionari sarebbe stato facile trovarlo. Allora ho voluto fare un Rufy un po’ diverso meno ingenuo. Non voglio dire che Rufy non considererà mai più suo fratello ma ci vuole tempo per curare le ferite. Fatemi sapere se ho scritto solo un cavolata o se vale la pena leggerla. Un grazie a tutti e una buona serata <3.


 
  
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