Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: kamomilla    19/03/2005    16 recensioni
Estate alla Tana, come sempre Harry ed Hermione sono ospiti in casa Weasley. Ron fa strani sogni sulla sua migliore amica e vuole trovare una soluzione, ma... dimenicare o fare in modo che si avverino? Una cosa corta corta e stupida stupida, mi è venuta in mente così. È senza pretese, ma i commenti fanno piacere lo stesso!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CHE FAI, CUCINI

CHE FAI, CUCINI?

 

 

 

 

 

Ron si svegliò di soprassalto. Aveva la fronte imperlata di sudore e nella mente le immagini del sogno che stava facendo fino a qualche secondo prima: Hermione sotto alla doccia.

Arrossì, ripensando a quello che la sua perversa fantasia da sedicenne con gli ormoni in subbuglio era riuscita a partorire. Si imbarazzò ancora di più quando si rese conto che il suo subconscio stava cercando di focalizzare il più precisamente possibile tutti i dettagli del corpo della ragazza. Corpo che, tra l’altro, aveva visto solo ricoperto da strati e strati di abiti. Aveva sperato di vedere qualcosa di più, ma non era mai capitata l’occasione.

“Basta, razza di maiale pervertito!” si riprese sottovoce “lei è la tua migliore amica, i tuoi pensieri sconci sono del tutto fuori luogo!”.

-Parli da solo, Ron?- domandò il compagno di stanza con voce assonnata.

Il ragazza dai capelli rossi sbuffò: ecco, ci mancava solo Harry! Ma non dormiva mai?!

-No, ho solo troppo caldo per stare a letto.- borbottò. –Vado a bere un po’ d’acqua.- scostò bruscamente le lenzuola e scese le scale cercando di fare meno rumore possibile. Già le notti precedenti si era ritrovato verso quell’ora in giro per la casa, sempre per lo stesso motivo, e più volte sua madre lo aveva beccato, facendogli una bella ramanzina su quanto fosse consigliabile dormire almeno otto ore per notte.

Una volta in cucina si versò un bicchiere d’acqua e lo trangugiò tutto di colpo. Si stravaccò su una sedia e appoggiò la testa sul tavolo. Cosa poteva fare per togliersi quei pensieri dalla testa? Una cosa che lo distraesse dalle grazie della sua migliore amica. Cosa riusciva ad assorbirlo tanto di modo che non avesse tempo per concentrarsi su altro? La risposta era semplice: cucinare. L’unica passione che avesse ereditato dalla madre.

Si alzò in piedi, felice di aver trovato una soluzione, e si mise all’opera. Tirò fuori padella, uova e tutto il necessario per fare una bella frittata.

-Che fai, Ron, cucini?-

Il ragazzo sobbalzò, girandosi di scatto. Davanti a lui c’era una visione divina: Hermione con addosso una corta e scollata camicia da notte di seta marrone chiaro.

-Io… Che… ci fai in piedi, Herm? Ti ho svegliata?-

Lei scrollò le spalle e si sedette sulla sedia prima occupata da Ron.

-No, non preoccuparti. Non riuscivo a dormire ed ho sentito dei rumori in cucina, così sono scesa. Ti disturbo?-

-No, figurati! Come mai non riuscivi a dormire? Hai forse… qualche problema?- chiese i ragazzo cercando di non guardarla. Lui un problemino ce l’aveva: colei che le stava davanti. Sedendosi aveva ripiegato una gamba sotto l’altra e la camicia da notte, già corta di per sé, le era salita fino a scoprire le cosce snelle e abbronzate. Cosa che lo metteva piuttosto in difficoltà. Inoltre lui si ritrovava con addosso solo un misero paio di boxer, fatto che di certo non aiutava.

-Nessun problema, Ron. Tua sorella russa come una dannata, non è per niente femminile ed in più rende impossibile dormire. Tu, invece, perchè non sei in camera?-

Ron valutò le possibili risposte. In un attimo di pazzia optò per dire la verità.

-Ho… fatto un sogno che mi ha fatto svegliare. Voglio togliermelo dalla testa.-

-Davvero? E cosa hai sognato?-

Il rosso si irrigidì. Non aveva pensato che lei, ovviamente, glielo avrebbe chiesto.

-Io…- “pensa, Ron, pensa!” –Ho sognato che giocavo a scacchi magici con Harry ed io perdevo! Un incubo…-

Hermione scoppiò a ridere.

-E per questo non riesci più dormire?-

-Ehm… già.- ecco, aveva fatto la figura dello stupido. Tanto per cambiare.

-Se la gente avesse i tuoi problemi, Ronald, scommetto che vivremmo tutti in un mondo migliore.-

Il ragazzo si oscurò in volto.

-Ma certo, quanto sono stupidi i problemi di Lenticchia!- sbottò.

La ragazza sospirò, cercando di mantenere la calma.

-Andiamo, Ron. Scherzavo. Non volevo dire che i tuoi problemi non sono importanti, solo che ce ne sono di peggiori. Se li hai tu è ovvio che per te sono importanti.-

-Ovvio.- ripetè lui sommessamente.

Hermione colse il sottile sarcasmo e gli si avvicinò, dandogli una spintarella con il fianco.

-Posso aiutarti con questa… cosa sarebbe esattamente?-

Ron la fulminò con lo sguardo.

-Una frittata, Herm, sarebbe una frittata.-

-Ah. Certo, una frittata. Beh, insomma, posso aiutarti?-

Vicinanza. Mezzi nudi e vicini, con il profumo della pelle di lei nel naso. No, non andava per niente bene. Era sceso per levarsela dalla testa ed ora se la ritrovava a meno di due centimetri di distanza? No, non era una bella cosa. Ma mica poteva dirle di andarsene! Lei si sarebbe offesa, pensando che stava sminuendo le sue doti culinarie, e non gli avrebbe rivolto la parola per un mese. E lui doveva ancora copiare i compiti di pozioni per le vacanze!

-Certo che puoi. Ehm… sbatti le uova.-

La ragazza ubbidì e si misero al lavoro senza parlare. Era rilassante starsene lì al buio ed in silenzio.

-Ti ho detto una bugia, ‘Mione.- confessò Ron dopo un po’.

-Una bugia? E riguardo a cosa?-

-Al sogno. Non ho sognato Harry. Ho… sognato te.-

Hermione sgranò gli occhi.

-Davvero? Ed ero così orribile che sei dovuto scendere in cucina a farti una frittata?-

-Io… in un certo senso. Non eri orribile, ma… stavi… facendo una certa cosa.-

-Una… certa cosa? E… che cosa?-

Ron arrossì come non era mai arrossito, il viso ed i capelli erano ormai un’unica cosa rossa. Ma era arrivato fino a quel punto, doveva andare fino in fondo.

-La doccia.-

La mora sbatté lo strofinaccio che aveva in mano sul lavandino.

-Che cosa?! Tu mi sogni mentre faccio la doccia?! Ma a cosa stavi pensando prima di andare a dormire, razza di pervertito?!-

-Io… non lo so, Herm. Non lo so, cazzo! È… da un po’ che… faccio certi pensieri su di te, a dire la verità. Io cerco di non pensarci, sai, faccio di tutto, tipo… cucinare frittate, ma loro continuano a torturarmi. E tu, che vai in giro di notte così svestita, non mi aiuti di certo!-

-Oh, certo, adesso tu sei un porco ed è anche colpa mia!-

-Io non sono un porco! Sono… un semplice adolescente! E poi se… sei bella non posso farci niente.-

Hermione si bloccò.

-Io… sono bella?- domandò con un sorrisino.

-Bella… sì, sei bella. E… arrapante. O almeno, per me lo sei.- bisbigliò Ron.

Lei evitò il suo sguardo, imbarazzata. Le aveva detto che era bella. Un complimento. E poi che era arrapate. Un altro complimento?

-Non so cosa dirti, Ron. Nessuno mi aveva mai detto che lo arrapavo. Non so neanche se considerarla una bella cosa.-

-Oh. Beh, sì. Per me… è una bella cosa. Cioè, se tu mi attirassi solo per quello non credo sarebbe una bella cosa, ma… mi piace anche tutto il resto di te. Quindi, è una bella cosa.-

Hermione si girò verso di lui.

-Capisco. Allora… devo dirti che anche tu mi piaci, Ron.-

-Davvero?-

-Sì. Davvero.-

Ron prese il coraggio a due mani e fece per baciarla, ma lei si era già allontanata dal piano della cucina. Il ragazzo sospirò, deluso.

-Ma… dove vai?-

Hermione sorrise maliziosamente.

-A fare la doccia, qui fa troppo caldo! Vieni?-

 

 

 

 

 

Arthur Weasley si liberò delle lenzuola. Scese in cucina con un buco nello stomaco e si avvicinò sospettoso ad una cosa mezza bruciata in una padella. L’annusò e la rigirò più volte. Alla fine ne addentò un pezzo. Con un’alzata di spalle la ingurgitò tutta e se ne tornò al piano di sopra.

 

 

 

 

 

Ron si avvicinò la padella al viso, incredulo.

-Non ci posso credere, Herm!- sbottò. –Qualcuno ha mangiato il nostro simbolo d’amore!-

Lei sbuffò.

-Accidenti, proprio ora che avevo fame!-

-Già! Ed ora che facciamo se non possiamo mangiare quello che abbiamo cucinato con tanta pazienza?-

Un’occhiata d’intesa.

-E se facessimo un’altra doccia?-

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 16 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kamomilla