Ciao!
Avete passato una buona settimana?
Con lo scorso capitolo io e Ziva siamo state perdonate, o meglio io si
e quindi
sono tornata a casa... lei è ancora in Canada che si
nasconde dentro un iglu...
Allora...
riguardo al nuovo capitolo c’è da
premettere che è molto di transizione, e che è
stato aggiunto alla storia
all’ultimo momento, per chiarire un punto buio della trama
visto che... oh!
Insomma! Leggendo ve ne renderete conto da soli! XD
Buona
lettura!
19.
Un incontro inaspettato
Washington
DC 9:32 ora locale
Quartier
generale dell’NCIS
Gibbs
si stiracchiò sulla poltrona...
-
Allora Gibbs? Che ti ha detto Tony?-
domandò Abby super curiosa.
Lui
non rispose e fece un mezzo sorriso.
-
Credo che stia finalmente crescendo...-
sussurrò tra se e se.
-
Ti abbiamo chiesto cosa ha detto! Dai!
Diccelo!- continuò la ragazza sperando di convincerlo.
-
No...- rispose semplicemente l’uomo.
-
E perché poi gli hai detto di non
mollare? Cosa non doveva mollare??? Ti prego Gibbs!!! Non mi lasciare
incuriosita!!! Ti prego!!!-
-
No... quando torna ve lo fate raccontare
da lui...-
Abby
lo afferrò per il bavero del colletto.
-
Perché dobbiamo aspettare tutto questo
tempo?!? Dillo Gibbs! Ti prego!!!!-
Lui
la guardò eloquentemente.
Abby
si affrettò a mollare la presa.
-
Scusa... mi sono fatta prendere la
mano...-
-
E’ inutile...- annunciò il direttore
Shepard agli altri presenti - non ce lo dirà mai... vero
Jethro?-
Concluse
la frase con un sorriso rivolto a
quest’ultimo.
Gibbs
corrispose al sorriso.
-
A quanto pare il direttore mi conosce
davvero bene...-
Abby
si accigliò.
-
La smettete con queste smancerie?!? Io
voglio sapere che fine ha fatto Tony!!! E Ziva?
Dov’è Ziva? Capo non puoi
andare via come se nulla fosse... diccelo!-
Ma
Gibbs ormai si era incamminato con Jenny
verso la scala.
Non
appena fu in cima si affacciò dalla
ringhiera e li salutò con la mano.
-
Ciao...-
Tel
Aviv 16:45 ora locale
Da
qualche parte
Tony
stava correndo il più veloce possibile
lungo il ciglio della strada da circa dieci minuti...
Si
asciugò il sudore dalla fronte con un
braccio e continuò ad andare avanti...
Ogni
tanto si voltava indietro per vedere a
che punto era, ma riusciva ancora a scorgere in lontananza
l’aeroporto Ben
Gurion... era ancora troppo lento e appesantito...
Abbandonò
lo zaino lungo la strada e scattò
avanti...
Le
macchine correvano di fianco a lui
alzando grandi polveroni...
Le
maledisse cercando di non respirare la
terra rossa dentro la quale doveva correre per riuscire ad andare
avanti.
Osservò
una decappottabile superarlo con estrema
facilità e sporcarlo più del solito...
Sempre
correndo si scrollò la sabbia di
dosso e si rese conto che continuando a correre a quella
velocità non sarebbe
mai arrivato in città...
Lui
non aveva tempo...
E
la distanza era troppa se pensava a
lei...
Quel
pensiero gli diede la forza di andare
avanti con il sorriso sulle labbra come un ebete.
-
Ehi!- disse una voce distraendolo.
La
decappottabile nera che lo aveva
superato prima ora era posteggiata due metri davanti a lui.
-
Vuoi un passaggio?- chiese la guidatrice
dell’auto, una ragazza sulla ventina, con corti capelli ricci
e un paio di
occhiali da sole.
-
Chi io?- domandò Tony stupidamente,
mentre si fermava a pochi centimetri dal cofano della macchina per
riprendere
fiato.
-
No! Mia sorella!- fece lei ridendo -
Forza, sali!-
-
Sei sicura?-
-
Certo! Forza!-
Un
po’ dubitante DiNozzo salì in auto.
La
ragazza non gli diede neanche il tempo
di allacciarsi la cintura: ripartì immediatamente sgommando.
-
Grazie...- sussurrò l’uomo.
-
Non ce di che! Dove devi andare?-
-
Ehm... una clinica presso Gannot...-
-
La “Meyudim” vero?-
Lui
annuì.
-
Sei fortunato! Devo andare anche io da
quelle parti... ah! Non ci siamo presentati! Io sono Elisa... tu?-
-
Tony... italiana?- rispose distrattamente
vedendo nello specchietto retrovisore l’aeroporto
allontanarsi sempre di più,
forse grazie a quel passaggio ce l’avrebbe fatta.
Doveva
essere una benedizione divina...
-
Si... americano?-
-
Si, e un po’ italiano...-
-
Davvero?-
-
Già... che ci fa un giovane e
affascinante italiana qui a Tel Aviv?- le domandò mettendosi
più comodo sul
sedile.
-
Studio all’università...- rispose lei con
semplicità togliendosi un ciuffo di capelli davanti agli
occhi - tu che ci fai
qua?-
Tony
si allacciò la cintura frettolosamente:
la ragazza stava pericolosamente aumentando l’andatura
dell’auto.
-
Beh... io devo... devo sbrigare alcune
questioni...- disse vago cambiando poi argomento - perché
hai scelto proprio
Tel Aviv?-
-
Mm... perché ho scelto Tel Aviv? Perché...
beh... è difficile da spiegare così su due
piedi...-
-
Provaci...-
-
Beh... ti sembrerà stupido... ma sento
che questo paese è la mia vera casa!-
-
Non è stupido...- notò Tony sorpreso
dalla motivazione così profonda di una ragazza
così giovane.
Lei
arrossì impercettibilmente e borbottò
qualcosa come un “grazie”.
Poi
calò il silenzio tra loro, era
interrotto solo dal rumore delle gomme sull’asfalto polveroso
e da quello del
motore...
Lui
pensava a Ziva e a cosa le avrebbe
detto...
Mentre
Elisa era persa in chissà quali
oscuri e sconosciuti pensieri...
-
Ti sta vibrando il cellulare...- le fece
notare Tony interrompendo l’armonia di quel momento.
L’apparecchio
si trovava in bilico sul
cruscotto di fronte a lui e come per miracolo non cadeva...
-
Lo puoi prendere tu?- gli chiese la
ragazza non distogliendo lo sguardo dall’asfalto.
-
Certo...- fece lui sorridendo e
afferrandolo - è un certo David... chi è?-
-
Davìd non David... dammi...- disse brusca
la ragazza togliendolo dalle mani.
Seguì
un breve discorso in ebraico e
parecchie risate...
Poi
lei chiuse il cellulare e lo infilò in
tasca.
-
Era il tuo ragazzo?- domandò Tony con un
sorriso malizioso stampato in volto, quella situazione lo stava
divertendo, era
quasi come tornare a parlare con Ziva ai primi tempi.
-
Si...- rispose Elisa cercando di fare
l’indifferente, ma tornò ad arrossire.
-
Non è che ti sei trasferita qui per lui,
vero?- fece il ragazzo sornione stuzzicandola di nuovo.
-
No... l’ho conosciuto dopo un mese che
stavo qui...-
-
Stai qui da tanto?-
-
Beh... due anni e mezzo... dipende dai
punti di vista...-
-
Per me sono tanti...- notò Tony
sorridendo poi aggiunse - Amore a prima vista?-
-
Chissà perché ma sospettavo che me
l’avresti chiesto...- fece la ragazza sorridendo –
Comunque... si! Ho capito
subito che era quello giusto... probabilmente l’uomo della
mia vita... ci
capiamo con gli sguardi... non ci servono parole... è la mia
anima gemella!- continuò
lei sognante, poi resasi conto di quello che aveva appena detto si
affrettò a
concentrarsi di nuovo sulla strada che scorreva di fronte a lei.
-
Lo ami tanto...- notò Tony correndo col
pensiero a Ziva.
Lei
avrebbe mai detto quelle stesse cose di
lui?
O
almeno le pensava?
Anime
gemelle...
Gli
ricordava vagamente qualcosa... gli
sapeva di già sentito... ma dove? E soprattutto... chi o
cosa?
-
Già... tu invece?- domandò a tradimento
Elisa.
Tony
si riscosse dal suo momentaneo
torpore.
-
Chi io? No... non lo amo...-
-
Non fare lo scemo!-
Lui
rimase un attimo in silenzio.
-
Beh... diciamo che sono single...-
-
“Diciamo”?-
-
Beh... “diciamo” perché fino a poche ore
fa non lo ero..-
-
Ti ha mollato lei? Oppure sei stato tu?-
domandò Elisa incuriosita mentre si apprestava a curvare.
Tony
si dovette reggere alla maniglia e
rimpianse amaramente la giuda di Ziva, spericolata si, ma non fino a
quel
punto!
-
A dire il vero non l’ho capito neanche
io...-
-
La ami?- chiese la ragazza a bruciapelo
fissandolo negli occhi.
-
Guarda la strada per piacere!- le gridò
lui.
-
Sta tranquillo! So quello che faccio!
Rispondi alla mia domanda piuttosto...-
-
Beh... io... si... forse... non lo so!- fece
lui abbassando la testa sul petto.
-
E lei?-
-
Non so neanche questo... mi ha cacciato
via...-
-
Ah, bene! Beh... immagino avrà avuto un
buon motivo o almeno lo spero per lei... mi sembri un bravo ragazzo,
Tony...-
fece lei sorridendo.
“Guarda
la strada maledizione!” pensò il
ragazzo sudando freddo stringendo ancora di più la maniglia.
-
Più di David?- le domandò trattenendo il
fiato mentre si apprestavano ad uscire di strada.
Lei
però con un’abile quanto spericolata
sterzata riportò l’auto in pista.
-
Mm... forse!- rispose come se nulla fosse
accaduto tornando a fissarlo sorridente.
Lo
guardava in faccia.
Negli
occhi... o meglio nell’occhio...
Era
la prima persona che lo faceva... per i
primi tempi persino Ziva era stata turbata da quel suo nuovo aspetto
che tanto
lo spaventava...
Come
mai a lei no?
Come
mai a lei non faceva nessun effetto un
uomo con un occhio solo e con una cicatrice non del tutto rimarginata?
-
Come faccio a guardarti in faccia?- fece
la ragazza sorprendendolo, sembrava quasi che gli avesse letto nel
pensiero - Ho
visto cose peggiori... uno sparo vero?-
-
Già...- rispose lui tristemente
ripercorrendo con la memoria quegli interminabili istanti in cui aveva
persino
invocato la morte, preferendola alla dura, difficile e dolorosa, molto
dolorosa, vita.
-
Perché ti volevano uccidere?-
-
Beh... in realtà lo sparo non era per me...-
-
Molto eroico da parte tua sacrificare un
occhio... devi amarla tanto questa persona... aspetta!
Non sarà la stessa persona con cui ti
sei lasciato poche ore fa!-
-
Beh... in realtà si... e detto in tutta
franchezza tu me la ricordi abbastanza, sai?-
-
Davvero? E’ anche lei una stronza,
spavalda e sexy ragazza mediterranea? E poi come fai a dirlo? Ci siamo
appena
conosciuti... non potrei essere un’assassina stupratrice?-
-
Quindi tu saresti una stronza, spavalda e
sexy assassina stupratrice mediterranea?- chiese Tony alzando un
sopracciglio.
Sul
volto della ragazza si dipinse un
sorriso.
-
Beh... stupratrice non mi
dispiacerebbe...- notò Tony con una punta di malizia,
tornando a fissare la
strada, per un attimo, poi la guardò per vedere la sua
reazione.
-
Neanche a me...- rispose la ragazza
guardandolo da sopra gli occhiali da sole.
Nei
suoi occhi scuri si riusciva a
distinguere uno strano brillio che mise i brividi a Tony.
-
E David?-
-
Beh... lui non lo verrebbe mai a
sapere... e neanche la tua pseudo-ragazza...- fece Elisa sorniona.
Lui
le sorrise e riprese a guardare la
strada.
Rimasero
in silenzio tutto il resto del
viaggio mentre alla radio trasmettevano canzoni che Tony non capiva.
Eretz
ba naladnu
Eretz
ba nikhye
Yihié
ma shé yihié
Elisa
parve notare la sua difficoltà.
-
Paese
in cui siamo nati, paese in cui viviamo, qualunque cosa accada...-
tradusse
per lui – le canzoni patriottiche vanno molto in voga in
Israele, soprattutto
in questo periodo di guerra...- gli spiegò.
Lui
annuì e si stupì dell’amore di quelle
persone per il loro paese, la loro casa, la loro patria, per la quale
avevano faticato
tanto.
In
America non era così... non c’era tutto
questo orgoglio e coraggio, e ancora una volta ripensò a
Ziva.
Anche
lei era così, come tutti i suoi
compaesani, del resto.
Una
donna pronta a difendere a tutti i
costi quello che aveva di più prezioso.
E
in quel momento Tony non si rese conto di
aver compreso Ziva più di quanto avesse mai fatto in vita
sua e in più di due
anni che la conosceva.
Alla
fine Elisa fermò l’auto a un centinaio
di metri dalla clinica.
-
Beh... questa è la tua fermata... più
vicino non posso andare perché se no poi dovrei fare il
giro...-
-
Va bene lo stesso! Anzi hai fatto
troppo!- rispose Tony facendo per scendere dalla macchina - Ci
vediamo...-
-
Aspetta!- lo fermò lei afferrandolo per
una manica.
Lui
la fissò confuso.
-
Prometti che dirai a quella ragazza che
la ami...-
Tony
sorrise con dolcezza...
-
Ok... solo se tu mi prometti che lo dirai
a David...-
-
Chi ti dice che io non l’abbia...-
-
...già fatto? Non lo so... istinto?-
Lei
sorrise di nuovo e si tolse gli occhiali
da sole...
-
Addio sexy autostoppista...-
DiNozzo
uscì dalla macchina e prese a
correre sotto lo sguardo compiaciuto di Elisa.
-
Addio stronza, spavalda e sexy assassina
stupratrice mediterranea!-
Avrebbe
mantenuto la promessa... avrebbe
detto a Ziva che la amava!
*
So che è deprimente però... è
l’unica
cosa che mi è venuta in mente! E poi ammettetelo: il mio
personaggio non è
estremamente intrigante?!? XP
*
Ho inserito il testo della canzone
appunto per puntualizzare questo aspetto di sacrificio, orgoglio e
coraggio che
hanno il personaggio di Ziva e gli altri israeliani, cosa che mi ha
sempre
affascinato molto, e che come ho detto secondo me racchiude in breve
tutta
l’essenza della nostra rosh katan preferita, spero voi siate
delle stesse vedute.
* Riguardo a quello che
ha detto la mia
compare eLiSeTtA, che la informo se continua a dire quelle cose
verrà uccisa da
me e Ziva, sul Tibbs che c’è in questa fic... io
in realtà non ce ne vedo poi
molto e non era mia intenzione mettercelo... poi... boh!