Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: eLiSeTtA    23/03/2009    8 recensioni
Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...
Un po’ per il proprio orgoglio...
Un po’ perché se fosse rimasta con lui un minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad abbandonarlo...
Mettendo però a rischio la sua vita...
E questo lei non poteva permetterlo assolutamente...
Così si incamminò verso la porta.
Arrivata alla soglia mise una mano sullo stipite e si girò verso di lui.
- Addio Tony...- E, dopo averlo guardato negli occhi per l’ultima volta, sparì.
ff di elisa_93, a parere di eLiSeTtA uno dei suoi migliori lavori... sta a voi decidere, oh carissimi lettori!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao! Avete passato una buona settimana? Con lo scorso capitolo io e Ziva siamo state perdonate, o meglio io si e quindi sono tornata a casa... lei è ancora in Canada che si nasconde dentro un iglu...

Allora... riguardo al nuovo capitolo c’è da premettere che è molto di transizione, e che è stato aggiunto alla storia all’ultimo momento, per chiarire un punto buio della trama visto che... oh! Insomma! Leggendo ve ne renderete conto da soli! XD

Buona lettura!

 

 

 

 

19. Un incontro inaspettato

 

 

 

 

Washington DC 9:32 ora locale

Quartier generale dell’NCIS

 

Gibbs si stiracchiò sulla poltrona...

- Allora Gibbs? Che ti ha detto Tony?- domandò Abby super curiosa.

Lui non rispose e fece un mezzo sorriso.

- Credo che stia finalmente crescendo...- sussurrò tra se e se.

- Ti abbiamo chiesto cosa ha detto! Dai! Diccelo!- continuò la ragazza sperando di convincerlo.

- No...- rispose semplicemente l’uomo.

- E perché poi gli hai detto di non mollare? Cosa non doveva mollare??? Ti prego Gibbs!!! Non mi lasciare incuriosita!!! Ti prego!!!-

- No... quando torna ve lo fate raccontare da lui...-

Abby lo afferrò per il bavero del colletto.

- Perché dobbiamo aspettare tutto questo tempo?!? Dillo Gibbs! Ti prego!!!!-

Lui la guardò eloquentemente.

Abby si affrettò a mollare la presa.

- Scusa... mi sono fatta prendere la mano...-

- E’ inutile...- annunciò il direttore Shepard agli altri presenti - non ce lo dirà mai... vero Jethro?-

Concluse la frase con un sorriso rivolto a quest’ultimo.

Gibbs corrispose al sorriso.

- A quanto pare il direttore mi conosce davvero bene...-

Abby si accigliò.

- La smettete con queste smancerie?!? Io voglio sapere che fine ha fatto Tony!!! E Ziva? Dov’è Ziva? Capo non puoi andare via come se nulla fosse... diccelo!-

Ma Gibbs ormai si era incamminato con Jenny verso la scala.

Non appena fu in cima si affacciò dalla ringhiera e li salutò con la mano.

- Ciao...-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tel Aviv 16:45 ora locale

Da qualche parte

 

Tony stava correndo il più veloce possibile lungo il ciglio della strada da circa dieci minuti...

Si asciugò il sudore dalla fronte con un braccio e continuò ad andare avanti...

Ogni tanto si voltava indietro per vedere a che punto era, ma riusciva ancora a scorgere in lontananza l’aeroporto Ben Gurion... era ancora troppo lento e appesantito...

Abbandonò lo zaino lungo la strada e scattò avanti...

Le macchine correvano di fianco a lui alzando grandi polveroni...

Le maledisse cercando di non respirare la terra rossa dentro la quale doveva correre per riuscire ad andare avanti.

Osservò una decappottabile superarlo con estrema facilità e sporcarlo più del solito...

Sempre correndo si scrollò la sabbia di dosso e si rese conto che continuando a correre a quella velocità non sarebbe mai arrivato in città...

Lui non aveva tempo...

E la distanza era troppa se pensava a lei...

Quel pensiero gli diede la forza di andare avanti con il sorriso sulle labbra come un ebete.

- Ehi!- disse una voce distraendolo.

La decappottabile nera che lo aveva superato prima ora era posteggiata due metri davanti a lui.

- Vuoi un passaggio?- chiese la guidatrice dell’auto, una ragazza sulla ventina, con corti capelli ricci e un paio di occhiali da sole.

- Chi io?- domandò Tony stupidamente, mentre si fermava a pochi centimetri dal cofano della macchina per riprendere fiato.

- No! Mia sorella!- fece lei ridendo - Forza, sali!-

- Sei sicura?-

- Certo! Forza!-

Un po’ dubitante DiNozzo salì in auto.

La ragazza non gli diede neanche il tempo di allacciarsi la cintura: ripartì immediatamente sgommando.

- Grazie...- sussurrò l’uomo.

- Non ce di che! Dove devi andare?-

- Ehm... una clinica presso Gannot...-

- La “Meyudim” vero?-

Lui annuì.

- Sei fortunato! Devo andare anche io da quelle parti... ah! Non ci siamo presentati! Io sono Elisa... tu?-

- Tony... italiana?- rispose distrattamente vedendo nello specchietto retrovisore l’aeroporto allontanarsi sempre di più, forse grazie a quel passaggio ce l’avrebbe fatta.

Doveva essere una benedizione divina...

- Si... americano?-

- Si, e un po’ italiano...-

- Davvero?-

- Già... che ci fa un giovane e affascinante italiana qui a Tel Aviv?- le domandò mettendosi più comodo sul sedile.

- Studio all’università...- rispose lei con semplicità togliendosi un ciuffo di capelli davanti agli occhi - tu che ci fai qua?-

Tony si allacciò la cintura frettolosamente: la ragazza stava pericolosamente aumentando l’andatura dell’auto.

- Beh... io devo... devo sbrigare alcune questioni...- disse vago cambiando poi argomento - perché hai scelto proprio Tel Aviv?-

- Mm... perché ho scelto Tel Aviv? Perché... beh... è difficile da spiegare così su due piedi...-

- Provaci...-

- Beh... ti sembrerà stupido... ma sento che questo paese è la mia vera casa!-

- Non è stupido...- notò Tony sorpreso dalla motivazione così profonda di una ragazza così giovane.

Lei arrossì impercettibilmente e borbottò qualcosa come un “grazie”.

Poi calò il silenzio tra loro, era interrotto solo dal rumore delle gomme sull’asfalto polveroso e da quello del motore...

Lui pensava a Ziva e a cosa le avrebbe detto...

Mentre Elisa era persa in chissà quali oscuri e sconosciuti pensieri...

- Ti sta vibrando il cellulare...- le fece notare Tony interrompendo l’armonia di quel momento.

L’apparecchio si trovava in bilico sul cruscotto di fronte a lui e come per miracolo non cadeva...

- Lo puoi prendere tu?- gli chiese la ragazza non distogliendo lo sguardo dall’asfalto.

- Certo...- fece lui sorridendo e afferrandolo - è un certo David... chi è?-

- Davìd non David... dammi...- disse brusca la ragazza togliendolo dalle mani.

Seguì un breve discorso in ebraico e parecchie risate...

Poi lei chiuse il cellulare e lo infilò in tasca.

- Era il tuo ragazzo?- domandò Tony con un sorriso malizioso stampato in volto, quella situazione lo stava divertendo, era quasi come tornare a parlare con Ziva ai primi tempi.

- Si...- rispose Elisa cercando di fare l’indifferente, ma tornò ad arrossire.

- Non è che ti sei trasferita qui per lui, vero?- fece il ragazzo sornione stuzzicandola di nuovo.

- No... l’ho conosciuto dopo un mese che stavo qui...-

- Stai qui da tanto?-

- Beh... due anni e mezzo... dipende dai punti di vista...-

- Per me sono tanti...- notò Tony sorridendo poi aggiunse - Amore a prima vista?-

- Chissà perché ma sospettavo che me l’avresti chiesto...- fece la ragazza sorridendo – Comunque... si! Ho capito subito che era quello giusto... probabilmente l’uomo della mia vita... ci capiamo con gli sguardi... non ci servono parole... è la mia anima gemella!- continuò lei sognante, poi resasi conto di quello che aveva appena detto si affrettò a concentrarsi di nuovo sulla strada che scorreva di fronte a lei.

- Lo ami tanto...- notò Tony correndo col pensiero a Ziva.

Lei avrebbe mai detto quelle stesse cose di lui?

O almeno le pensava?

Anime gemelle...

Gli ricordava vagamente qualcosa... gli sapeva di già sentito... ma dove? E soprattutto... chi o cosa?

- Già... tu invece?- domandò a tradimento Elisa.

Tony si riscosse dal suo momentaneo torpore.

- Chi io? No... non lo amo...-

- Non fare lo scemo!-

Lui rimase un attimo in silenzio.

- Beh... diciamo che sono single...-

- “Diciamo”?-

- Beh... “diciamo” perché fino a poche ore fa non lo ero..-

- Ti ha mollato lei? Oppure sei stato tu?- domandò Elisa incuriosita mentre si apprestava a curvare.

Tony si dovette reggere alla maniglia e rimpianse amaramente la giuda di Ziva, spericolata si, ma non fino a quel punto!

- A dire il vero non l’ho capito neanche io...-

- La ami?- chiese la ragazza a bruciapelo fissandolo negli occhi.

- Guarda la strada per piacere!- le gridò lui.

- Sta tranquillo! So quello che faccio! Rispondi alla mia domanda piuttosto...-

- Beh... io... si... forse... non lo so!- fece lui abbassando la testa sul petto.

- E lei?-

- Non so neanche questo... mi ha cacciato via...-

- Ah, bene! Beh... immagino avrà avuto un buon motivo o almeno lo spero per lei... mi sembri un bravo ragazzo, Tony...- fece lei sorridendo.

“Guarda la strada maledizione!” pensò il ragazzo sudando freddo stringendo ancora di più la maniglia.

- Più di David?- le domandò trattenendo il fiato mentre si apprestavano ad uscire di strada.

Lei però con un’abile quanto spericolata sterzata riportò l’auto in pista.

- Mm... forse!- rispose come se nulla fosse accaduto tornando a fissarlo sorridente.

Lo guardava in faccia.

Negli occhi... o meglio nell’occhio...

Era la prima persona che lo faceva... per i primi tempi persino Ziva era stata turbata da quel suo nuovo aspetto che tanto lo spaventava...

Come mai a lei no?

Come mai a lei non faceva nessun effetto un uomo con un occhio solo e con una cicatrice non del tutto rimarginata?

- Come faccio a guardarti in faccia?- fece la ragazza sorprendendolo, sembrava quasi che gli avesse letto nel pensiero - Ho visto cose peggiori... uno sparo vero?-

- Già...- rispose lui tristemente ripercorrendo con la memoria quegli interminabili istanti in cui aveva persino invocato la morte, preferendola alla dura, difficile e dolorosa, molto dolorosa, vita.

- Perché ti volevano uccidere?-

- Beh... in realtà lo sparo non era per me...-

- Molto eroico da parte tua sacrificare un occhio... devi amarla tanto questa persona...  aspetta! Non sarà la stessa persona con cui ti sei lasciato poche ore fa!-

- Beh... in realtà si... e detto in tutta franchezza tu me la ricordi abbastanza, sai?-

- Davvero? E’ anche lei una stronza, spavalda e sexy ragazza mediterranea? E poi come fai a dirlo? Ci siamo appena conosciuti... non potrei essere un’assassina stupratrice?-

- Quindi tu saresti una stronza, spavalda e sexy assassina stupratrice mediterranea?- chiese Tony alzando un sopracciglio.

Sul volto della ragazza si dipinse un sorriso.

- Beh... stupratrice non mi dispiacerebbe...- notò Tony con una punta di malizia, tornando a fissare la strada, per un attimo, poi la guardò per vedere la sua reazione.

- Neanche a me...- rispose la ragazza guardandolo da sopra gli occhiali da sole.

Nei suoi occhi scuri si riusciva a distinguere uno strano brillio che mise i brividi a Tony.

- E David?-

- Beh... lui non lo verrebbe mai a sapere... e neanche la tua pseudo-ragazza...- fece Elisa sorniona.

Lui le sorrise e riprese a guardare la strada.

Rimasero in silenzio tutto il resto del viaggio mentre alla radio trasmettevano canzoni che Tony non capiva.

 

Eretz ba naladnu

Eretz ba nikhye

Yihié ma shé yihié

 

Elisa parve notare la sua difficoltà.

- Paese in cui siamo nati, paese in cui viviamo, qualunque cosa accada...- tradusse per lui – le canzoni patriottiche vanno molto in voga in Israele, soprattutto in questo periodo di guerra...- gli spiegò.

Lui annuì e si stupì dell’amore di quelle persone per il loro paese, la loro casa, la loro patria, per la quale avevano faticato tanto.

In America non era così... non c’era tutto questo orgoglio e coraggio, e ancora una volta ripensò a Ziva.

Anche lei era così, come tutti i suoi compaesani, del resto.

Una donna pronta a difendere a tutti i costi quello che aveva di più prezioso.

E in quel momento Tony non si rese conto di aver compreso Ziva più di quanto avesse mai fatto in vita sua e in più di due anni che la conosceva.

Alla fine Elisa fermò l’auto a un centinaio di metri dalla clinica.

- Beh... questa è la tua fermata... più vicino non posso andare perché se no poi dovrei fare il giro...-

- Va bene lo stesso! Anzi hai fatto troppo!- rispose Tony facendo per scendere dalla macchina - Ci vediamo...-

- Aspetta!- lo fermò lei afferrandolo per una manica.

Lui la fissò confuso.

- Prometti che dirai a quella ragazza che la ami...-

Tony sorrise con dolcezza...

- Ok... solo se tu mi prometti che lo dirai a David...-

- Chi ti dice che io non l’abbia...-

- ...già fatto? Non lo so... istinto?-

Lei sorrise di nuovo e si tolse gli occhiali da sole...

- Addio sexy autostoppista...-

DiNozzo uscì dalla macchina e prese a correre sotto lo sguardo compiaciuto di Elisa.

- Addio stronza, spavalda e sexy assassina stupratrice mediterranea!-

Avrebbe mantenuto la promessa... avrebbe detto a Ziva che la amava!

 

 

 

 

 

 

* So che è deprimente però... è l’unica cosa che mi è venuta in mente! E poi ammettetelo: il mio personaggio non è estremamente intrigante?!? XP

* Ho inserito il testo della canzone appunto per puntualizzare questo aspetto di sacrificio, orgoglio e coraggio che hanno il personaggio di Ziva e gli altri israeliani, cosa che mi ha sempre affascinato molto, e che come ho detto secondo me racchiude in breve tutta l’essenza della nostra rosh katan preferita, spero voi siate delle stesse vedute.

* Riguardo a quello che ha detto la mia compare eLiSeTtA, che la informo se continua a dire quelle cose verrà uccisa da me e Ziva, sul Tibbs che c’è in questa fic... io in realtà non ce ne vedo poi molto e non era mia intenzione mettercelo... poi... boh!

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: eLiSeTtA