Serie TV > Gossip Girl
Segui la storia  |       
Autore: sweet et    23/03/2009    5 recensioni
Ambientata dopo la disastrosa 2.15... Il liceo è quasi finito, e tutti devono far i conti con le proprie emozioni e soprattutto con il Ballo di fine anno...
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO VI


I don’t want this moment to ever end
Where everything’s nothing without you
I’ll wait here forever just to, to see you smile
Cause it’s true I am nothing without you
Through it all I made my mistakes
I stumble and fall, but I mean these words
I want you to know, with everything I won’t let this go
These words are my heart and soul
I hold on to this moment you know
Cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go
Thoughts read are spoken, forever in doubt
And pieces of memories fall to the ground
I know what I did and so, I won’t let this go
Cause it’s true, I am nothing without you
All the streets, where I walked alone,
With nowhere to go have come to an end
I want you to know, with everything I won’t let this go
These words are my heart and soul
I hold on to this moment you know
Cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go
In front of your eyes, it falls from the skies
When you don’t know what you’re looking to find
In front of your eyes, it falls from the skies
When you just never know what you will find
I don’t want this moment to ever end
Where everything’s nothing without you
I want you to know, with everything I won’t let this go
These words are my heart and soul,
I hold on to this moment you know Cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go
I want you to know, with everything I won’t let this go
These words are my heart and soul,
I hold on to this moment you know
Cause I’d bleed my heart out to show, that I won’t let go

With me- Sum 41




Blair stava aspettando che le porte dell’ascensore si aprissero.
Con la coda dell’occhio poteva osservare Chuck che, alle sue spalle, si stava aggiustando il colletto della camicia mentre lei si sistemava i capelli davanti allo specchio che si trovava nella cabina dell’ascensore.

Sentì le forze venirle meno al pensiero di quello che era appena accaduto: lei, Blair Cornelia Waldorf, aveva appena fatto l’amore con Chuck Bass. Di nuovo. Su un tetto.

Pensò che la colpa fosse tutta da attribuire a Valentino e ai suoi dannati modelli: era una sottoveste della sua collezione che indossava quella notte al Victrola, ed il giorno del suo diciassettesimo compleanno era stata Serena ad insistere per farle mettere una sua creazione. Dannato stilista.
Controllò l’abito, sperando che non si fosse sporcato o, peggio ancora, rovinato o strappato in qualche punto: non sarebbe riuscita a sopportare anche quello.

“Togliti quel sorrisetto dalla faccia, Bass!” gli intimò quando si accorse che la stava guardando visibilmente divertito.

C’era una sola ragione per cui il Basstronzo stava ancora respirando, ed era che non voleva rovinarsi il vestito. Non dopo che era miracolosamente sopravvissuto a quanto avvenuto sul tetto.

“Rilassati Waldorf!” le disse avvicinandosi, sfoderando un ghigno compiaciuto.

Lei roteò gli occhi, infastidita dal suo atteggiamento arrogante.

“Per te è facile: non è il tuo nome che verrà infangato se Gossip Girl si è accorta della nostra assenza. Tu ti pavoneggerai, sfodererai il tuo migliore sorriso e te ne andrai in giro dicendo ‘Sono Chuck Bass!’.” lo scimmiottò. “E’ la mia reputazione che è in gioco qui!” aggiunse.

“Certo, perché sarebbe un duro colpo per la tua immagine di Queen B mostrare agli altri che sei ancora invischiata con uno come me!” osservò lui risentito.

“Non provarci nemmeno: non osare fare la vittima con me!” lo minacciò puntandogli l’indice contro.

“Allora smettila di comportarti come se ti avessi appena cucito addosso la lettera scarlatta.
Tutta la sala farà sesso stanotte, a parte Nelly Yuki forse!” replicò spazientito dai suoi continui cambiamenti d’umore.

“E credi che io non lo sappia: con tutte le prenotazioni che il tuo albergo ha registrato grazie a questo ballo probabilmente potrai pagarti da bere per i prossimi due anni. Congratulazioni Mr. Bass!” lo schernì.

“E allora dov’è il problema?” sbottò esasperato.

Blair si bagnò le labbra, cercando di non perdere la calma e di non dire cose di cui si sarebbe poi potuta pentire.

Il suo orgoglio le impediva di urlargli contro che il problema era che,a differenza del resto delle coppie presenti nella sala, lui non avrebbe mai concesso loro una possibilità.

“Non sarebbe dovuto accadere. È questo il problema!” gli spiegò cercando di mantenere basso il tono della voce.

Chuck stinse i pugni e serrò la mascella, ferito da quell’affermazione.

Proprio in quel momento le porte dell’ascensore si aprirono e lui si precipitò nell’ingresso, determinato a non lasciarsi insultare ancora da lei.
“Ed ecco la cosa che sai fare meglio: voltarmi le spalle e andartene!” commentò sarcastica Blair dietro di lui.

Quelle parole lo pietrificarono, perché quella stessa frase lui l’aveva sempre rivolta a suo padre.
E se c’era una cosa che aveva imparato negli ultimi mesi, era che lui non voleva diventare come suo padre.
Si voltò lentamente e tornò sui suoi passi, sorprendendo così Blair e sé stesso.

“Mi dispiace!” farfugliò e, poiché questa volta le sue mani non erano impegnate con un mazzo di fiori, le infilò in tasca.

“Hai mai pensato di assumere qualcuno che si scusi al tuo posto? Risparmieresti un bel po’ di fiato!” commentò inacidita sollevando le sopracciglia e serrando le labbra.

Lo sguardo malinconico che le rivolse fece crollare ancora una volta tutte le sue difese.
“Dispiace anche a me.” aggiunse rilassando leggermente i tratti del viso.

“Che ne dici di tornare di là e concedermi un ballo. Non credo ci sia un modo migliore per mettere a tacere Gossip Girl.” le propose speranzoso.

“Credevo stessi andando via.” gli ricordò Blair. Se voleva andarsene era meglio che lo facesse lì, dove nessuno li avrebbe visti.

Lui si limitò a scrollare le spalle e le offrì il braccio, che lei accettò.

Quando entrarono nella sala molti ragazzi si voltarono incuriositi, ma entrambi non diedero peso alla cosa.

Si fermarono solo una volta al centro della pista da ballo: lui le mise la mano destra sul fianco, mente l’altra scivolava delicatamente in quella di Blair, che intanto aveva poggiato l’altra mano sulla spalla di Chuck.

Iniziarono a ballare sulle note di una lenta canzone d’amore che Nate aveva dato disposizione di far suonare appena Serena lo aveva informato che erano tornati nella sala.

“Questa canzone è così patetica!” sentenziò Blair sbuffando dopo un paio di minuti.

“Ti far venire voglia di restare single a vita.” la assecondò Chuck.

Vedendo però che anche i suoi amici la stavano ballando mentre si scambiavano baci appassionati, proseguì: “Sembra che ci sia qualcuno a cui piaccia però!”

“Hanno la pessima abitudine di accontentarsi!” li criticò Blair, riferendosi non solo ai loro gusti musicali.

“Vero. Per fortuna li hai aiutati a tornare in sé: te li immagini a ritagliare buoni sconto da vecchi giornali per tutta la vita?” ipotizzò, sapendo che lei stava alludendo anche alla loro vita sentimentale.

“Cosa vuoi che ti dica? Mi limito a prendermi cura delle persone che amo.” rispose Blair senza dare troppo peso alle sue parole.

Chuck invece si soffermò a pensare a tutte le volte che lei si era presa cura di lui.
Persino dopo aver giurato di aver chiuso con lui si era preoccupata affinché partecipasse al ballo della scuola, temendo che in futuro si sarebbe pentito di essere mancato.
Dopo tutto quegli anni e dopo tutto quello che avevano passato, anche quella sera si era assicurata che il suo papillon fosse perfettamente annodato.

Continuarono a ballare ancora per un altro po’ di tempo, senza dirsi altro.

“Penso che dovremmo andare adesso.” disse all’improvviso Blair.

“Come? Non aspetti l’incoronazione della regina della serata?” le chiese Chuck, domandandosi se avesse fatto qualcosa di sbagliato.
“Non ci sarà: la Preside ha beccato Penelope e Hezel che tentavano di falsificare il conteggio dei voti, quindi ha tolto tutto di mezzo.” lo informò.

“Ma…” Chuck tentò di obiettare. Era ancora troppo presto.

“Chuck, ti prego. È meglio che ci salutiamo adesso.”

Voleva che il loro ultimo ricordo non fosse contraddistinto da parole cariche di rabbia e di odio, e considerando che era già passata un’ora da quando si erano insultati l’ultima volta, non voleva sfidare la sorte domandandosi quanto ancora sarebbero riusciti a resistere.

Chuck annuì, tentando di convincere se stesso che probabilmente era meglio così.

Quando uscirono dall’edificio la limousine li stava già aspettando, e il ragazzo diede ordine di portarli alla residenza Waldorf.

Appena entrarono nella limousine Chuck si versò da bere, mentre Blair si rilassava sul sedile della vettura.

Mentre sorseggiava lo scotch di vecchia annata, la osservò distendere le gambe così da riattivare la loro circolazione, provata dai tacchi vertiginosi che aveva indossato tutto la sera, e coprire con la mano sinistra uno sbadiglio che non era riuscita a trattenere.
Mandò giù l’ultimo sorso del costoso liquore, mente lei si voltava verso i finestrino e poggiava la testa contro il vetro, rapita dalle miriade di luci che illuminavano la città.

Entrambi erano spaventati: la limousine si stava avvicinando troppo velocemente alla destinazione prestabilita, dove si sarebbero dovuti dire addio.

E nessuno dei due era realmente pronto a rinunciare definitivamente all’altro.

“Blair…” Chuck cercò di richiamare la sua attenzione, e quando lei si voltò, se lo ritrovò inaspettatamente a pochi centimetri di distanza.
Decisamente troppo pochi per poterle consentire di pensare lucidamente.

“Non andare.” sospirò, mentre le poggiava una mano sulla guancia.

“Chuck…” lei scosse la testa abbassando gli occhi, insicura delle proprie capacità di resistergli se avesse incontrato il suo sguardo.

“Noi non possiamo…” tentò di spiegare gli innumerevoli motivi per cui tra di loro non poteva funzionare, ma lui non le diede il tempo di continuare perché la baciò.

“Si invece: vieni con me!
Andiamo al Palace, passiamo la notte lì.
Domani mattina ci sveglieremo e andremo a fare colazione da qualche parte, proprio come ai vecchi tempi.
Blair possiamo farlo: io sono pronto adesso.” e mentre pronunciava quelle parole annuì leggermente, proprio come aveva fatto lei quando gli aveva rivelato i suoi sentimenti.

Sperò che quel gesto lo aiutasse a dimostrare che era sincero, che credeva davvero che potesse esserci un Chuck e Blair, Blair e Chuck.

Lei era l’unica cosa in cui credeva.

Vedendo però che la ragazza continuava a scuotere la testa senza sosta, come se volesse negare tutte quelle sue affermazioni, non gli rimase altro da fare che supplicarla.

“Blair… Ti prego… Non lasciarmi!” implorò mentre poggiava la sua testa contro quella di lei, annullando così il breve spazio che li separava.

“Io so che sei sincero adesso ma credimi, non funzionerà.” Si spostò leggermente, così da evitare il brivido lungo le schiena che le provoca il suo respiro che le sfiorava la pelle.

“Non sarà quello che è successo sul tetto stanotte che aggiusterà le cose; anche se è stato stupendo.
Quello è forse l’unica cosa che non è mai stata un problema tra di noi.” concluse lanciandogli uno sguardo eloquente per fargli capire a cosa si riferisse.

“Potremmo considerarlo un buon punto di partenza!”

“Adesso credi che lo sia, che ne valga la pena.
Ma cosa accadrà domani mattina, quando ti renderai conto che non è abbastanza, che una relazione con me non è quello che vuoi veramente?
Te ne andrai, o peggio ancora mi chiederai di andarmene.
Ed io non potrei sopportarlo. Non di nuovo.”

“No. Io resterò disteso a fianco a te. Te lo giuro.” Non era disposto a rinunciare, non quando la posta in gioco era così alta.

“Litigheremo continuamente, ci urleremo contro cose orribili…” disse con amarezza.

“Faremo pace. Ho sempre sentito dire ottime cose riguardo al sesso riparatore.” la interruppe.

“Desidererai andartene sbattendo la porta quando le cose si faranno difficili.” Era terrorizzata dall’eventualità di essere lasciata di nuovo.

“Ma resterò. Non potrei mai andarmene, non dopo aver provato cosa significa stare senza di te.” tentò di rassicurarla.

“In certi giorni mi comporterò da vera stronza.” lo avvertì.

“Mi piace questo lato di te, lo trovo irresistibilmente sexy.” la rassicurò.

Blair non riuscì a nascondere un piccolo sorriso all’idea che qualcuno potesse amarla anche per quel lato del suo carattere e non nonostante quello.

“Non so nemmeno se ho abbastanza vestiti che si abbinino col viola.” si lamentò.

“Non mi risulta che Bendel abbia chiuso!” la prese in giro.

Finalmente Blair lo guardò negli occhi, e capì che era sincero: i suoi occhi, le sue parole, ogni fibra del suo essere era concentrata a dimostrarle che lui ne valeva la pena, che poteva farcela.

E lei volle credergli.

Gli sfiorò il viso, tracciando con le dita sottili il profilo della mandibola e notò che, come al solito durante i momenti di tensione, era serrata.
Lo baciò sulla guancia: un gesto affettuoso, un modo per fargli capire che si stava fidando, che poteva rilassarsi; attivò l’interfono e diede disposizioni all’autista di accompagnarli direttamente al Palace.

Chuck la baciò appassionatamente appena si rese conto di quanto era appena accaduto. Aveva vinto.

Quando si separarono per riprendere fiato, si domandò quali fossero le parole in grado di descrivere quello che provava per lei.

“Ti amo.” Niente sembrava essere più appropriato della verità.

Blair spalancò gli occhi per lo stupore, mentre la sua bocca lavorava senza riuscire però ad emettere alcun suono.

‘[i]Per una volta era riuscito ad avere la meglio su Blair Cornelia Waldorf’[/i] pensò soddisfatto.

Vide la mano di Blair, piccola e delicata, scivolare lentamente nella sua, intrecciare le dita sottili con le sue e poi stingere leggermente, come per assicurare a se stessa che quel tocco era reale.

“Buon per te!” gli rispose dunque con aria risoluta, non volendo concedergli l’ultima parola, mentre cercava di contenere il sorriso che le si era stampato sulla faccia.

Chuck per un attimo fu tentato di risponderle a tono ma poi pensò che era tardi, erano stanchi ed erano quasi arrivati a destinazione.

Sorrise felice pensando che in fondo avrebbero potuto continuare quel discorso anche domani.


Fin
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Gossip Girl / Vai alla pagina dell'autore: sweet et