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Autore: Ciuffettina    18/02/2016    9 recensioni
C’era una volta un povero taglialegna che decise di abbandonare i suoi figli nel bosco... La solita storia? Non proprio.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Abaddon, Castiel, Famiglia Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mentre camminavano nel bosco per tornare a casa, Sam capì, per la prima volta, in che cosa consistesse il lavoro paterno. Fino a quel momento si era sempre lamentato con Dean o la madre perché il padre era spesso assente specialmente nelle date importanti, tipo Natale e compleanno dei figli.
Quando quel giorno li aveva portati nel bosco per insegnargli a non perdersi, istintivamente aveva pensato: “Non potremmo fare qualcos’altro? Tanto nel bosco non ci andrò mai!
Invece ora era felice che l’avesse fatto: non solo avevano salvato quei due bambini ma avevano anche trovato dei nuovi amci con i quali, Sam ne era sicuro, sarebbe stato divertentissimo giocare. «Vedrai, vi piacerà stare da noi!» stava dicendo a Gabriel, abbassò un po’ la voce. «Papà spesso non c’è, però c’è la mamma che è bravissima a cucinare!»
E speriamo che usi altri ingredienti rispetto ad Abaddon!” pensò fra sé. «Ne sono certo!» gli rispose, scompigliandogli i capelli.
Sembrava che i due fratelli maggiori si fossero scambiati i fratellini: molto più avanti, infatti, c’era Dean che parlottava gesticolando con Castiel, Gabriel allungò le orecchie per capire di che cosa stessero parlando ma captò soltanto “muschio” e “nord”. Si sentiva le gambe indolenzite e non ne capiva il motivo, continuava a rallentare ma si sforzava comunque di non rimanere indietro.
«Facciamo a chi arriva prima da Dean e Cas!» esclamò all’improvviso Sam e partì al galoppo.
«Sammy, aspetta!» Cercò d’inseguirlo ma inciampò e cadde: le gambe gli formicolavano ed erano attraversate da brevi ma intense fitte dolorose. Gabriel si mise seduto, toccandosele cautamente. “Ma che mi succede?” pensò spaventato.
Forse la strega, quando l’aveva afferrato, gli aveva fatto qualcosa ma quel “qualcosa” (veleno? Maledizione?) si sarebbe fermato solo alle gambe o… o si sarebbe estesa anche al resto del corpo?
Tentò di rialzarsi ma avvertì altre fitte dolorose che lo costrinsero a sedersi di nuovo sull’erba. Si sentì pungere gli occhi: non era giusto! Si erano salvati, avevano trovato una nuova famiglia (sperando che sarebbero stati accolti anche dalla madre dei loro nuovi amici) i guai avrebbero dovuto essere finiti e invece gli stava succedendo anche questo! “Maledetta Abaddon!
Si guardò in giro sperando che qualcuno lo aiutasse a rialzarsi ma non vide nessuno: l’avevano lasciato solo… Stava per mettersi a urlare, quando vide Sam e Castiel tornare indietro di corsa, seguiti da Dean e John.
«Gabriel, perché stai seduto per terra?» chiese Castiel, inclinando la testa.
«Ehi, amico! Non dirmi che sei già stanco…» ridacchiò Dean.
«Gabe, non vuoi più venire a casa con noi?» chiese Sam, un po’ deluso, inginocchiandoglisi accanto.
«Ce… certo che voglio venire con voi» rispose, cercando di ricacciare indietro le lacrime. «È… è solo che mi fanno male le gambe… Qua… quando tento di rialzarmi… sento delle fitte…»
«Durante il mese in cui eri chiuso in cella, che cosa facevi? Camminavi?» gli chiese John, inginocchiandosi davanti a lui e massaggiandogli delicatamente una gamba.
Come se avessi potuto andare da qualche parte…” sbuffò mentalmente. «I primi giorni sì… ho esaminato accuratamente la cella, per vedere se c’era qualche mattone che si potesse levare. Ho anche tentato di passare attraverso le sbarre, ma invano, testa troppo grossa» tentò di scherzare. «Il resto del periodo son stato seduto per terra cercando di elaborare un piano di fuga dopo l’altro o a cercare di dormire… Che… che cosa mi è successo?» Non era sicuro di volerlo sapere.
«Niente di grave, figliolo» gli rispose il cacciatore che nel frattempo era passato all’altro arto. «Le tue gambe non son più abituate a muoversi e fanno un po’ le bizze ma si risolverà tutto entro un paio di giorni.» Si voltò, restando accovacciato. «Per ora ti porterò io, montami sulla schiena e tieniti forte!»
«Vedrai, andrà tutto bene» gli disse incoraggiante Dean, battendogli una mano sulla spalla.
Gabriel annuì, troppo turbato per parlare.

Arrivati davanti a una casetta, un bel po’ fuori dal bosco, John fece scendere Gabriel che fece qualche passo cautamente per poi sospirare di sollievo, quando si accorse che riusciva di nuovo a stare in piedi.
«Tesoro! Siamo tornati!» chiamò il cacciatore.
«Ecco i miei uomini!» esclamò una bella donna bionda uscendo. «E questi bambini?» chiese, guardando con simpatia i due nuovi arrivati.
John spiegò in breve la loro storia. «Comunque ti spiegheranno meglio loro.»
«Poveri piccoli! Hai fatto benissimo a portarli a casa, comunque, John, mi avevi promesso…» cominciò a dire guardandolo male e incrociando le braccia.
«Mary, non è come pensi! Non ho portato i bambini a caccia…»
«È vero, mamma!» lo interruppe impaziente Dean. «È stata la caccia a venire da noi! Papà stava spiegando a Sammy come non perdersi nel bosco quando è comparso Cas a chiederci aiuto e noi siamo cacciatori…»
«Per ora voi due siete ancora troppo piccoli» disse Mary, scompigliandogli i capelli.
«Ho già 10 anni!» protestò Dean. «Sono quasi un uomo
«Certo, certo…» sorrise Mary.
I due nuovi arrivati le si piazzarono davanti, tenendosi per mano.
«Allora volete essere la nostra nuova mamma?» le chiese il maggiore, fissandola con degli insoliti occhi dorati.
«Certo che lo voglio!» esclamò Mary inginocchiandosi e spalancando le braccia. «Venite ad abbracciarmi! Tutti quanti!»
I bambini non se lo fecero ripetere due volte.


*****

Spero che la storia vi sia piaciuta, ho voluto mostrare Mary e John molto più paterni e materni di quanto non si sia visto nel serial. Spero di non essere andata OOC, se fosse così, avvisatemi che metterò l’apposito avviso.
Ringrazio Daisy_of_light, Jerkester e forgottentear per le recensioni e il sostegno. Ringrazio anche quelle amiche che l’hanno messa tra le seguite, preferite o che semplicemente l’hanno letta.
   
 
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