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Autore: LostHope92    19/02/2016    3 recensioni
Il seguito di "il secondo incontro" :)
Un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno spinto a proseguire con questo racconto, grazie mille!
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La musica riempiva l'aria con la sua dolcezza, gli archi (che si animavano da soli) danzavano producendo una melodia avvolgente, struggente quasi, acuita dalla malinconia dei violoncelli.

Narcissa era stata presa in ostaggio dai suoi genitori, che la presentavano ad ogni membro illustre della casa, ed era una questione assai lunga, dato che era difficile trovare tra gli ospiti dei Malfoy qualcuno che non fosse emerso nel mondo magico per una qualche qualità o parentela famosa.

-Questo signore mia cara figlia, è l'anziano del Wizengamot che riuscì a far passare quella legge anti babbano che fece scalpore, ricordi che te ne ho parlato?- così la assillava sua madre.

Citava questo signore o signora, che aveva fatto questo o quell'altro ed era stimato da tutti.

La giovane sorrideva e si inchinava, affascinando gli uomini per la sua bellezza e le donne per il suo portamento modesto e dignitoso.

Dall'altro lato della sala Lucius la osservava curioso, anche se, come nel caso di Narcissa, era stato costretto a seguire la sua famiglia per dare sfoggio della propria cortesia e nello stesso tempo per riempirsi le orecchie delle grandi gesta di chicchessia.

Ma i loro occhi, di tanto in tanto, non visti, si incrociavano, per poi sfuggirsi.

Ed un lieve sorriso aleggiava sulle labbra dei due innamorati.

Finalmente fu il momento delle danze e, come da tradizione, erano i due promessi a doverle aprire.

Quindi, entrambi un po' impacciati, ma senza darlo a vedere, si avvicinarono.

La distanza sembrava non accorciarsi mai, infatti la giovane ebbe la buffa impressione di camminare da ore, per raggiungere il ragazzo.

Ma alla fine le loro mani riuscirono a sfiorasi, provocando uno strano brivido ad entrambi.

Le labbra di lui fremettero un po' nel momento del baciamano e sembrarono sostare sulle sue bianche nocche più del necessario.

La musica si era fatta più forte, o forse erano gli ospiti che si erano ammutoliti, lasciando spazio alla melodia, che impregnò quella fredda serata invernale.

I ritmi di lui e di lei, sembravano nati per intrecciarsi, dove lei indietreggiava piano, lui la rincorreva con altrettanta lentezza.

Il ballo non era stato provato (perchè nelle famiglie purosangue era cosa normale essere pratici nella danza, con tutte le lezioni prese fin da bambini) , eppure ogni loro movimento seguiva con impressionante costanza la musica, si aveva l'impressione che fossero i loro corpi a produrre quell'etereo motivetto.

Le braccia, le gambe, perfino i loro lunghi colli, si muovevano con straordinaria coordinazione, e per molto tempo gli ospiti rimasero a fissarli, incerti se disturbare quel bellissimo quadro.

Ci pensò Bellatrix a svegliare la folla, prendendo sotto braccio il suo bel cavaliere, e spingendolo in una danza che, seppur la canzone fosse leggera e delicata, riusciva ad essere in qualche modo provocante.

Dopo la sorella della giovane Black, molti si unirono alla danza, svegliata dal torpore della visione dei due stupendi ballerini.

E così, ironicamente, più le persone si aggiungevano attorno a loro, più Lucius e Narcissa si sentivano soli, intimi.

Infatti se prima, presi dall'imbarazzo di essere sotto gli occhi di tutti, difficilmente facevano incontrare i loro occhi, ora non potevano farne a meno, tuffandosi l'uno sulle pozze gelate dell'altro, perdendosi.

-Non vi facevo un così bravo ballerino- interruppe il silenzio Narcissa.

-E io non vi facevo così bassa, me ne sto accorgendo solo ora- la canzonò lui teneramente.

Lei aprì la bocca lievemente fingendosi scandalizzata.

-Come osate? Sono tentata di interrompere questo ballo e cercare il mio adorato-

-Oreus?- chiese lui abbassandosi un po' per sentire meglio e farle udire meglio.

Perchè si, in effetti il giovane la superava di diversi centimetri, e ora, così vicini, si notava maggiormente.

Ma la cosa, ben lungi da essere fastidiosa o ridicola, gli trasmetteva una strana sensazione, di protezione forse.

Sentiva di volerla per sé, di stringerla tra le braccia e non farla vedere più da nessuno, perchè il solo pensiero di un altro uomo che la guardasse come lui la guardava, lo riempiva di un particolare nervosismo.

-Chi altri?Non c'è nessun altro uomo nel mio cuore- disse lei distogliendolo dalla sua riflessione.

-Ma lui danza mai con voi?Perchè sembra avere qualche problemino coi movimenti, non vorrei che si rompesse l'anca o qualche osso importante. Ah no giusto, lui è un tipo focoso-

Lucius la canzonava con un sorrisetto malizioso e, se prima Narcissa non aveva difficoltà a rispondere sempre per le rime, ora si ritrovava ammutolita.

Non certo per la battuta in sé, ma per il fatto che, sentendolo parlare in quel modo, vicini com'erano, le creava imbarazzo e per questo, si dava internamente della stupida.

Imbarazzo per cosa?

Ebbe modo di sentire frasi peggiori da individui dalle menti più perverse nella sala comune dei Serpeverde o tra gli amici di sua sorella, eppure sentirle da lui...era tutta un'altra cosa.

Ora avvertiva con più chiarezza le mani di lui, che la stringevano lievemente sulla schiena e la mano.

-Tutto bene?Non volevo offendervi- mormorò lui dispiaciuto e deluso.

Che fosse così permalosa?

Non gli aveva dato quell'impressione.

-No no, stavo pensando al mio tesoro- disse lei debolmente accennando un sorrisetto nervoso.

Che diavolo le prendeva? Era forse una bambina?

-Sapete Narcissa- disse lui cambiando tono, dopo aver atteso qualche attimo in silenzio- Mi diceste nel nostro primo incontro che doveva essere una cosa davvero brutta da mandar giù, sposarsi con una persona che non si ama, che neanche si conosce-

-Si, ricordo- annuì lei lievemente.

-Beh, dopotutto...- e guardandola negli occhi riprese-non è poi così brutta-

Lei sbarrò un po' gli occhi e lo stupore le aprì un po' le labbra.

-Davvero?-

Lui in imbarazzò annuì rigidamente.

E Narcissa ringraziò che la melodia si facesse più lenta, spingendo i ballerini ad avvicinarsi, perchè così ebbe modo di nascondere il suo viso sul petto di lui, girato dalla parte opposta del suo, nascondendo le gote che si erano fatte fastidiosamente rosse.

Lui la amava?

Forse no, ma lei gli piaceva, e se prima la ragazza non si considerava una tipa da amore romantico, ora si tratteneva quasi dal saltare di gioia.

Che buffo.

Era lei la prima a prendere in giro le sue compagne di scuola per i loro modi frivoli, si ritrovava più volte ad alzare gli occhi al cielo per i racconti delle loro storielle d'amore, mentre quelle strillavano di emozione tra loro, facendosi rivelare i dettagli “scottanti”.

Ed eccola qua.

Ad arrossire per un “non mi fai proprio schifo” di un ragazzo del quale ignorava l'esistenza fino a qualche mese prima.

E contro il petto di lui, che si abbassava e rialzava più velocemente del normale, la ragazza sussurrò:

-Lo penso anch'io-

Le orecchie di Lucius non erano sicure di aver captato quella frase, eppure il cuore accelerò ancora un po'.

Lui aveva inteso bene.


   
 
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