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Autore: Seira Katsuto    20/02/2016    0 recensioni
La storia di una vita vista con occhi diversi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole bacia i belli e secca gli stronzi.
Così mi dicevano sempre da piccolo, io appartengo alla seconda categoria.
Di fatto non ho mai visto il sole, la paura di seccare, di scomparire, per un misero capriccio, ciò mi dava la forza di continuare a vivere sempre al buio, nascosto, dietro il bello. Esatto, questo è il mio compito.
Ogni giorno seguire costantemente il bello, andare ovunque vada quella schiena, senza però mai vederne il volto.
A volte lui si gira verso di me e sembra fissarmi, so che non sa nemmeno che esisto, entrambi non vediamo il viso dell'altro e non parliamo mai.
Anche se si volta, anche se ci guardiamo, ancora per colpa di quella luce non riusciamo a vedere altro che l'oscurità... il buio... tutto appare sempre e solo nero.
Eppure entrambi riteniamo l'esistenza dell'altro naturale, ovvia, per questo siamo la coppia più affiatata. Non abbiamo bisogno di nient'altro per esistere, sentiamo le stesse cose, se lui soffre io soffro, se lui gioisce io sono felice, se lui balla io ballo, se lui urla io urlo, se lui vive io vivo e se lui muore io... vivo.
Anche se non c'è più, anche se quello rimane uno stupido contenitore vuoto io devo rimanergli accanto e continuare ad esistere, anche se lo bruciano, anche se lo mangiano, anche se rimane un semplice mucchio d'ossa io resto lì, devo continuare ad esistere osservando quella schiena che ormai non sembra più calda ed imponente  come un tempo, non è più quella schiena che tanto amavo.
Quell'amico che mi stava sempre accanto, che accompagnavo sempre in ogni avventura...

 
Era solo una menzogna?
Quell'amicizia così profonda... 
era una semplice illusione?
Alla fine ho capito, io non ero la sua ombra, ero soltanto, come diceva lui... 
...una stupida proiezione causata dalla luce...

 
Ormai è diventato tutto freddo, sento solo un gran vuoto dentro di me, un buco talmente profondo che racchiude la solitudine che ancora mi accompagna, insieme a tutto ciò che è scuro, buio e pauroso... come me d'altronde.
Alla fine anch'io rimango una figura nera e buia che spaventa i bambini, da sempre mi nascondo dietro a tutto per paura di vedere cosa si trova realmente di fronte a me...
Sono così stanco... Se ci penso ora mi chiedo da quanto tempo se nè andato, tanto... troppo tempo.
A questo punto, non ho nemmeno più paura di nascondermi, anzi mi sento stranamente in pace.
Chissà, forse è arrivato il momento...
Questo è il giorno in cui sparirò? Potrei andare da lui, ma anche scomparire per sempre e "seccarmi" come mi hanno sempre raccontato...
Però, in fondo, cos'ha da perdere una patetica e vecchia ombra come me. Quella luce che anche dopo tutto questo tempo, mi attira e mi sembra così calda.

Adesso, anche solo per una volta... Posso toccarti...?
Massì, proviamo.
   
 
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