All'interno della storia sono presenti riferimenti ai seguenti personaggi (canon e fanon): Mio e Sin, Shao Ming, il Team Mustang e prole al seguito, Sun Yen
Special guest(s): Mu Làng Shu (che si pronuncia "Mulàa"), Greed (il gatto), Ling Yao, Lan Fan
SABATO
Del giorno in cui si è giovani, o lo si ridiventa
-Suo padre non la prenderà bene, Altezza.-
-Non creda sia stato un rischio non calcolato.- sospirò la terzogenita
dell’imperatore rassettandosi le maniche dell’abito -So quanto Sua Maestà tiene
al fatto che tra di noi non si instaurino attriti, ma sembra che alcuni
capiclan siano duri d’orecchio.-
-Oh, ne so qualcosa anch’io, principessa Shu.-
Ying-Xi intrecciò le dita dietro la schiena e rivolse un’occhiata maliziosa
alla cuginastra -La veda sotto un’altra prospettiva: in questo modo il clan Lu
avrà scarse possibilità di far salire al trono il suo erede. Non è stato saggio
da parte del loro principe ordire un attentato nei suoi confronti.-
-Solo perché ha compiuto sedici anni non significa che abbia raggiunto una
maturità tale da poter comprendere i giochi di palazzo- Mu Làng si arruffò il
ciuffo ribelle che le sfuggiva dall’acconciatura -Sarò anche una donna, ma so
difendermi; che la gambizzazione gli serva come lezione di vita. Quanto alla
sua guardia del corpo, il taglio delle mani è stata una punizione fin troppo
clemente.-
Ying raccolse un bocciolo da uno dei tanti roseti del giardino imperiale
-Prenda la disavventura come il normale decorso di una tradizione dura a
morire.-
Mu Làng trattenne una risata sarcastica.
-L’imperatore vorrebbe che ci comportassimo come fratelli… non è così che
funzionano le cose. Per quanto mi sforzi di dimostrarmi diplomatica nei
confronti degli altri clan mi ritrovo a dover temere per la mia vita da quando
ho memoria.-
Ying-Xi corrugò la fronte.
-Parole ardite, le sue.-
-Parole veritiere, purtroppo.- Mu Làng la fissò coi suoi occhi sottili e duri
-Siamo stati investiti da un’aria di progresso da quando Sua Maestà è salito al
trono, ma sento che non basta, se intende cosa voglio dire.-
-La intendo alla perfezione.-
-Il conflitto tra clan è figlio della poligamia, l’uno è legato all’altra da
secoli e solo l’interruzione di questo circolo vizioso potrà far sì che
nell’impero non vengano più addestrati ragazzini col fine di farne delle
macchine da guerra.- proseguì la
principessa -Tengo alle mie servitrici come se fossero delle sorelle e se
dovesse loro accadere qualcosa non me lo perdonerei mai.-
-Quello che ha detto è molto bello.- Ying-Xi sorrise.
-E’ la verità. Lei non vuole bene alle guardie del corpo di suo padre?-
-Anche loro sono la mia famiglia.- ammise la ragazza -Chiamarli servi sarebbe
riduttivo.-
-Molti dei miei adorati- Ying notò
chiaramente che Mu aveva digrignato i denti mentre pronunciava quell’aggettivo,
come se glielo avessero strappato a forza dalle labbra -fratelli non lo
comprendono, ecco perché sarebbero dei pessimi successori: non concepiscono che
il rispetto non è un diritto di nascita ma si guadagna stando a contatto con le
persone che hanno l’obbligo di servirci, non trattandole come armi ambulanti.-
Ying rimase per qualche secondo in silenzio, poi domandò:
-Lei considera l’imperatore come parte della sua famiglia?-
La giovane vide la principessa chinare il capo in segno di riflessione,
tenendosi una mano sulla bocca come per contemplare il cespuglio di peonie
accanto a loro.
-No.- disse infine scuotendo il capo -Oltre alla parentela e alla cordialità
non ho motivo di ritenere Sua Maestà parte della mia famiglia. Era suo dovere
dare a mia madre un erede e così è stato.- si passò nuovamente una mano sul
ciuffo che le ricopriva la fronte -Si è preoccupato della mia educazione e si è
dimostrato entusiasta quando l’ho informato della mia intenzione di studiare l’alkahestry,
ma finisce qui. Non ho avuto la fortuna di crescere con un padre come è
toccato a lei, Ying-Xi del clan Ming.-
-Dimentica che sono cresciuta senza una madre.- le rammentò Ying per nulla
rancorosa.
-E’ vero.- si scusò Mu Làng -Cambiando discorso…- la principessa nascose le
braccia nelle maniche del vestito e scrutò Ying con una insolita parvenza di
curiosità nel volto marcato -E’ stata da poco ad Amestris da quel che so. Com’è
stato conoscere il capo di Stato di quel paese?-
-Mi sono divertita parecchio- rivelò Ying amabilmente -Amestris è un paese da
visitare almeno una volta nella vita. Il Comandante Supremo e la sua famiglia
sono persone fantastiche così come la sua squadra personale. Se intende
approfondire gli studi sull’alchimia la sollecito ad attraversare il deserto.-
-Se avessi la stessa libertà che possiede lei lo avrei già fatto- mormorò Mu
Làng irritata -governare una provincia e attenermi alle regole imposte da mio
nonno non è semplice. Non gli va a genio che studi l’arte rentan e se gli comunicassi
la mia intenzione di evadere per un po’ dall’impero andrebbe su tutte le furie
e inoltre…-
Ying-Xi e Mu Làng si fermarono. A sbarrare loro la strada vi era un grosso
gatto bianco e nero che se ne stava beatamente spaparanzato sul prato tagliato
di fresco. Coi suoi occhi socchiusi guardava le due ragazze e muoveva
lentamente la coda pezzata.
-Ma guarda un po’ chi c’è- Ying si accovacciò e allungò una mano per grattare
le orecchie dell’animale -Greed, dov’è la tua padrona?-
-Greed?- fece Mu Làng interrogativa.
-Nella lingua di Amestris vuol dire ‘avidità’- spiegò Ying -e qualcosa mi dice
che il flagello della reggia non è lontano da qui, Altezza.-
Sentendo quell’epiteto Mu Làng contrasse il volto in una smorfia rabbiosa.
-Questa notte ho trovato un ratto morto sul mio letto!- inveì -A quanto so è
una delle tante sorprese di benvenuto che quel mostriciattolo senza onore né
educazione riserva agli eredi al trono.-
-E alle mogli di Sua Maestà- Ying non osava pensare cosa sarebbe accaduto se
lei e il flagello della reggia si
fossero incontrate -i secchi pieni di deiezioni animali rovesciati sulle loro
teste sono ormai cosa nota tra la servitù.-
-E perché nessuno si è mai prodigato a punire il trasgressore?-
-Perché…- Ying prese in braccio il gatto e si rimise in piedi -lei fa parte
della famiglia di Sua Maestà e non può essere toccata.-
-Lei?!- domandò sorpresa Mu Làng.
-E’ una ragazza, di qualche anno più piccola di noi.- Ying esaudì la curiosità
della principessa -Sua Altezza non sa che l’imperatore ha una figlia
illegittima?-
-Gli affari privati di Sua Maestà non hanno mai suscitato il mio interesse-
liquidò Mu Làng -piuttosto mi sorprende che vengano permessi simili atti di
vandalismo. Come mai lei non ne è stata vittima?-
-Non sono né una erede al trono né una concubina- Ying si accorse che erano
giunte in prossimità dell’ala privata dei giardini, quella riservata
all’imperatore e a pochi intimi -e stando a quanto mi dice il flusso del chi…-
-Sua Maestà si trova lì dietro.- completò Mu Làng -Aspetti un momento! Mi era
stato detto che l’imperatore era occupato e che non poteva ricevermi subito, cosa
ci fa proprio in giardino?-
Che non fosse prudente da parte di Sua Maestà negligere i propri doveri lo
sapeva anche la stessa Ying, ma quando si trattava di trascorrere del tempo
assieme alla figlia a lui più cara non c’era storia che tenesse: infatti non si
sorprese di scorgerlo in compagnia del famigerato flagello della reggia e di un
terzo chi nascosto. Seduto oltre una siepe, l’imperatore cingeva con un braccio
le spalle di Yuki e sul suo volto era dipinto un sorriso a trentadue denti. Non
aveva idea di cosa stessero parlando ma era palese che in quel momento Sua
Maestà non avesse attenzioni se non per lei e a dimostrarlo era anche il brillio
che gli illuminava gli occhi. Sicuramente Mu Làng non l’aveva mai visto così
perché sembrava avesse avuto l’apparizione di uno spettro.
-Come mai a un figlio illegittimo è concesso varcare la soglia dei giardini
imperiali?- la principessa si voltò per allontanarsi evidentemente stizzita, il
collo e le guance improvvisamente rossi di collera -Neanche la sottoscritta può
calpestare quel prato.-
-Sua Altezza dimentica che stiamo parlando della figlia preferita
dell’imperatore- le ricordò Ying -a lei è concesso visitare qualsiasi alloggio
della reggia.-
Per tutta risposta Mu Làng emise un verso simile a un ringhio o a un insulto
borbottato a fior di labbra e fece per andare via da lì, lasciando indietro
Ying che, con la coda dell’occhio, aveva visto Yuki congedarsi da Sua Maestà
con un abbraccio, caricare qualcosa in spalla e sparire tra i rami di un albero.
-Credo sia il caso di rientrare a palazzo.- si affrettò a dire raggiungendo la
principessa -Sua Maestà la attende.-
Mu Làng tuttavia non rispose: d’un tratto mutò espressione e si mise all’erta.
-Ying-Xi del clan Ming…- mormorò.
-Sì, Altezza?-
-Quella ragazzina… come si chiama?-
Ying rimase interdetta da una simile domanda.
-Si chiama Yuki.-
-E’ un nome straniero.- considerò la principessa che, notò Ying, aveva fatto scorrere
un pugnale dalla manica dell’abito fino alla mano.
-Tipico del sud di Amestris.- le spiegò Ying stringendo a sé Greed. Spostando
lo sguardo dal pugnale all’animale volle sperare che quelle di Mu Làng non
fossero cattive intenzioni.
-Già, il sud di Amestris- un brutto sorriso comparve sul suo volto -Deve aver
ricevuto un’ottima educazione militare da quanto intuisco.-
Ying non fece in tempo a ribattere che la principessa lanciò il pugnale in un
punto preciso, in mezzo agli alberi che costeggiavano i giardini: la
controffensiva, sotto forma di bagliore bluastro prima e lancia dopo, giunse
immediatamente sfiorandole il braccio.
-Complimenti- Mu Làng non badò al piccolo taglio causato dall’arma e si
avvicinò a quel chi celato tra le fronde dei sempreverdi -sai anche trasmutare
armi bianche, non è un’arte che si pratica a Xing.-
Senza smuovere nemmeno un ramo, Yuki saltò giù e in un istante le puntò una
lama alla gola. I lunghissimi capelli scompigliati erano raccolti in una coda,
indossava una casacca nera e dalle spalle pendevano quattro conigli morti
legati per le zampe da una cordicella. Il grande occhio non celato dal ciuffo
corvino, uguale a quello di Mu Làng, esprimeva odio allo stato puro.
-Che cosa vuoi?- il sibilo della sua voce fece allarmare Ying. Raramente si
arrabbiava, e quando succedeva era meglio che il rampollo di turno non
incappasse in lei.
-Yuki…- Ying lasciò andare Greed, che corse a nascondersi dietro a un
cespuglio, e tese le braccia nel tentativo di calmarla -molla quel coltello.-
Yuki la ignorò.
-Sei una guardia del corpo anche tu?- a differenza di Yuki, Mu Làng sorrideva
strafottente -A giudicare da come ti muovi devi appartenere al ceto guerriero
aristocratico… Sei la figlia di una soldatessa?-
-Che cosa vuoi?- ripeté la ragazzina senza battere ciglio.
-Voglio farti una proposta.- il sorriso di Mu Làng si allargò ancora di più.
Yuki non rispose.
-Il tuo talento nelle arti marziali è sprecato in una campana di vetro come
questa.-
Ying quasi si batté una mano in fronte per quello che stava per sentire.
-Altezza, Yuki non accetterebbe mai una proposta da parte sua.- si costrinse a
intervenire senza smettere di guardare le due sfidanti -Qualunque cosa le
chiederà sarà fiato sprecato.-
-Con tutto il rispetto, ma è una decisione che spetta a lei.- disse Mu Làng
senza distogliere lo sguardo da Yuki -Dove eravamo rimasti? Ah, sì, perdona la
mancanza, non mi sono presentata: mi chiamo Mu Làng del clan Shu e sono la
terza erede al trono di Xing.-
-Non mi interessa, siete tutti uguali voi principi.- ringhiò Yuki a denti
stretti.
-Oh no, ti sbagli, sono la prediletta dell’imperatore…- cominciò Mu Làng.
-La stessa cosa che ho sentito dire da quelle oche delle tue…-
-Nostre…-
-Tue sorellastre.-
-Va bene- Ying vide che il sorriso di Mu Làng si era incrinato per un attimo
-dicevo, sei una brava combattente. Impulsiva, certo, ma dotata e sei anche
un’alchimista. Un vero talento insomma. Vuoi diventare un soldato del nostro
esercito? Potresti far carriera velocemente dati anche i tuoi natali…-
-Non credo che una Yao sia disposta a mettersi sotto il comando di un clan
differente, Altezza.- intervenne Ying.
-Clan? Al diavolo i clan, non bado a queste sottigliezze.- disse Mu Làng.
-Yuki non pare essere della stessa opinione.- ritorse Ying.
-Diventeresti generale in poco tempo, vivresti circondata dal prestigio e dallo
sfarzo, ti ricopriresti di ricchezze e doni. Allora, “sangue bollente”?-
-Col tuo sfarzo non so che farmene.- Yuki premette la lama sulla gola della
principessa -Dammi un solo motivo per cui non dovrei tagliarti la gola.-
-Non lo farai.- mormorò Mu Làng beffarda.
-Yuki!- gridò Ying.
Nell’istante in cui l’interpellata si apprestava ad affondare il kunai sotto il
mento della rivale si ritrovò a sua volta sotto tiro da una seconda figura
vestita di nero, che le puntò la lama dell’auto-mail alla giugulare. Allarmata
dalla comparsa di una quarta figura, approfittando della momentanea distrazione
di Yuki, Mu Làng estrasse un altro pugnale che puntò in direzione della nuova
arrivata.
Se mio padre fosse qui se la riderebbe di
gusto pensò Ying osservando quella situazione paradossale, quanto invidio il suo sangue freddo.
-Non mi sembra il caso di scannarvi come animali da macello…- intervenne nuovamente,
sperando che quelle tre assassine a piede libero avessero il buonsenso di non ingaggiare
un triello.
-Yuki, abbassa la tua arma.- le intimò Lan Fan da dietro la maschera. Il suo
tono di voce era neutro e distaccato, non lasciava trapelare nessuna emozione.
-Ha iniziato lei.- Yuki continuò a tenere il braccio teso, per nulla
intenzionata ad obbedire.
-Ti conviene ascoltarla- il sorriso scomparve dalle labbra di Mu Làng,
probabilmente aveva intuito che con la terza incomoda mascherata non si doveva
scherzare -non voglio che una diatriba del genere venga a sapersi dalla corte
intera.-
-Avanti.- il secco comando di Lan Fan non ammetteva repliche.
Senza smettere di fissare Mu Làng, Yuki
abbassò l’arma e si allontanò a ritroso di qualche passo.
-Yuki, fila. Svelta.-
La ragazzina rivolse una smorfia rabbiosa alla sua provocatrice e con l’agilità
di un felino si arrampicò sullo stesso albero dal quale era scesa; Ying sentì
con un sospiro di sollievo il suo chi allontanarsi silenziosamente verso la
reggia.
-Quanto a lei- Lan Fan cambiò la direzione della lama per puntarla contro la
gola di Mu Làng -sappia che mia figlia è una donna libera e non diventerà la
serva di nessuno. Osi ancora importunarla e le farò fare la stessa fine del suo
quinto fratellastro.-
Tornandole in mente il volo che la guardia del corpo aveva fatto fare alla
testa del principe Cho per aver avuto la brillante idea di attaccare Yuki
credendola una possibile rivale per il trono, Ying non fu sorpresa di vedere spegnersi
qualsiasi traccia di colore dalle gote di Mu Làng. Quando Lan Fan affermava
qualcosa non conveniva prenderla sottogamba.
E infatti, senza dire una parola, Mu Làng aveva abbassato la sua arma.
-Questo alterco non è mai avvenuto- proseguì Lan Fan con lo stesso tono di voce
monocorde -valga anche per lei, Ying-Xi.-
Ying si limitò ad annuire, pregustando interiormente il momento in cui avrebbe
raccontato ciò al padre.
-Sua Maestà intende riceverla, principessa. Prima di incontrarlo le consiglio
di medicarsi quella ferita.- la guardia abbassò l’auto-mail e si allontanò da
Mu Làng -La prego di non farlo attendere oltre.-
Senza aggiungere altro, Lan Fan voltò loro le spalle e sparì anch’essa oltre il
fogliame degli alberi, lasciando Ying e Mu Làng in compagnia di un silenzio
gravido di imbarazzo.
-…Direi di avviarci, Altezza.- Ying decise di porre fine a quella situazione
spiacevole indicandole la strada per la reggia.
E senza dire niente, Mu Làng, ancora pallida, la seguì.
***
“Ho un’idea! Perché
non stai da noi per un po’? Potrei farti visitare Drachma!”
“Ma siamo appena tornate da Amestris e papà si rattristerebbe!”
“Lo so, per questo voglio parlare con lui.”
Ying-Xi era accomodata su una pila di cuscini in compagnia
dell’imperatore e di Lan Fan, che stavolta teneva la maschera appesa dietro la
schiena. La tensione che aleggiava in quello studiolo lussuosamente arredato si
poteva tagliare con un coltello.
“Tua madre ti ha
sgridato?”
“No, non l’ha fatto. Mi ha detto una cosa però.”
“E cosa?”
“Che quando sarò più grande dovrò andarmene da Xing.”
“Sai, se fossi al suo posto ti direi la stessa cosa. Tu puoi farlo a differenza
mia.”
-…Avrà la possibilità di approfondire gli studi di alchimia
senza problemi- stava dicendo Ying -Vostra Maestà sa che per noi non sarà un
peso, tutt’altro.-
Ling Yao sembrava non ascoltarla. Leggeva - in realtà fingeva spudoratamente -
un documento col sigillo imperiale impresso sopra e sembrava avesse ingoiato un
bastone. Ad un certo punto sollevò la testa e come per rendersi conto solo in
quel momento della presenza della ragazza le rispose:
-In cuor mio preferirei che restasse qui ancora qualche tempo, ha finito solo
ieri di disfare i bagagli.-
“Cosa voleva quella là
da me?”
“Voleva solo stuzzicarti, niente di più. A lei non interessano i natali dei
suoi sottoposti, le piace circondarsi di persone dotate.”
“La odio.”
“Ma lei non odia te. Sai perché ha reagito così?"
“No…”
“E’ gelosa di te.”
“Gelosa di me?! Perché una principessa dovrebbe essere gelosa di me?”
“Perché tu hai un padre e lei no.”
-Certo Maestà, ma so anche che nei prossimi giorni
contrarrete matrimonio con altre tre spose- fece presente Ying -e voi sapete
quanto sia pericolosa la presenza di Yuki durante alcune occasioni.-
-Non ho nulla in contrario- intervenne Lan Fan -lascia pure che si svaghi.-
“Dovrebbe fare la
differenza?”
“Nel nostro ambiente, sì. Ti capisco, sai? Quando vedo i miei fratellastri
assieme a mia madre provo molto rancore ma non sono costretta ad averci a che
fare tutti i giorni. Tu non hai la stessa fortuna in questo caso.”
Ying poteva percepire chiaramente il nervosismo che
pervadeva la figura dell’imperatore, contrapposta alla calma quasi innaturale
della sua guardia del corpo. Sedeva immobile sui cuscini e in volto sfoggiava
la stessa inespressività di una bambola.
-Sì, forse hai ragione tu, Ying… Accidenti- Ling ripiego il documento con uno
sbuffo -la prima di queste tre spose non ha compiuto nemmeno diciotto anni.-
Lan Fan si concesse di ruotare il capo in direzione dell’imperatore.
-Non capisco di cosa vi sorprendiate, Vostra Maestà.-
“Sai, pare che la
principessa Shu abbia ottime probabilità di diventare la prossima imperatrice.”
“Un motivo in più per scappare da Xing!”
“Non farti accecare dai sentimenti, finora è l’erede più assennata con cui ho
parlato.”
-E’ troppo giovane, tanto per cominciare…- iniziò Ling.
-Poco importa di cosa pensate a proposito. L’importante è che abbia proprio l’età giusta.-
L’imperatore ammutolì di colpo. Ying assistette allo spettacolo insolito
dell’uomo più importante di Xing venire zittito dalla sua guardia del corpo. Ma
quello che la sorprese maggiormente fu l’imperterrita impassibilità della
donna. Suo padre la apostrofava con l’epiteto di ‘bella e micidiale statuina’
ma ai suoi occhi lei era soltanto una ‘micidiale statuina’ e basta. In
quell’istante realizzò di non star parlando all’imperatore e alla sua -ex?-
amante, bensì a Lan Fan e al suo -ex?- amante.
Il progresso passa anche da questi
dettagli, mio piccolo falchetto, le avrebbe detto suo padre.
Trattenne l’impulso di sorridere, gli avrebbe raccontato molto quella sera.
“Ricorda una cosa
Yuki: sono invidiosa di te. Anzi, siamo invidiosi
di te. Sei una donna libera e puoi essere chiunque tu desideri, e questo vale
più di mille ricchezze o titoli nobiliari. La libertà non può togliertela
nessuno, tienilo sempre in mente.”
Facts: esattamente come in "Giovedì", abbiamo a che fare con il frutto di un'altra gravidanza indesiderata. Concepita in un periodo in cui l'imperatore e la sua guardia del corpo vivevano una condizione di sbandamento morale, Yuki Yao altro non è che l'incarnazione di una purezza che i due canon non possono più recuperare. Vivace, iperattiva e affettuosa nei confronti di (quasi) tutti, nel mio universo fanon è l'erede al trono di Xing non per volere dei suoi genitori ma dell'esercito che farà di Lan Fan la sua rappresentante. Amatissima da Ling, tuttavia avverte la sua condizione di futura reggente come un obbligo che preferirebbe non adempiere.
Ying-Xi è la figlia di Shao Ming e di Sun, governatirce della provincia Yen. Comparsa per poco ancora bambina, ho voluto farla crescere e darle quella predisposizione alla diplomazia tipica del padre, ma con un pizzico del buonsenso della madre. Riuscendo a destreggiarsi fra gli intrighi di palazzo, trae divertimento persino dalle situazioni più drammatiche, come il sopra citato omicidio dell'erede del clan Cho. Non essendoci state guerre alcune, qui il clan Lu esste ancora e Ling ha contratto matrimonio alcuni anni prima, ecco perché Mu Làng e Ying hanno più o meno la stessa età.
E che dire della (non?) lingfan? Io e Laylath abbiamo optato per scelte diametralmente opposte per quanto riguarda questi due personaggi: se io ho deciso di farli sposare, nonostante la loro vita coniugale non sia rose e fiori, Laylath ha optato per la poligamia. In questa one shot ho mischiato le due versioni riprendendo il finale de "Il volo della mosca bianca" e aggiungendo un OC ex novo nonché una situazione del tutto inedita con Lan Fan non più ragazzina infatuata ma donna dura e impassibile, volendo fare intendere che per quanto se ne possa dire, su lei e Ling è possibile pensare qualiasi tipo di epilogo immaginabile.