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Autore: Hoi    20/02/2016    1 recensioni
In questa storia troverete un Killian Jones che è appena diventato capitano, anche se non come avrebbe voluto. Vedrete un ragazzo ferito dalla perdita di suo fratello, insicuro della fedeltà dei suoi uomini, in bilico tra la giusta maniera e la vita del pirata, che comunque mantiene il suo carisma. Il tutto sarà condito dall'incontro con una fiaba classica in pieno stile OUAT.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cibo per i pescecani



Portare i forzieri sul ponte era stata un operazione tutt’altro che semplice. C’erano voluti quattro uomini per poterne sollevare uno e portarlo sul ponte della Jolly Roger, ma ne era valsa la pena. Le monete d’oro brillavano sotto il sole ed erano un piacere per gli occhi dei pirati. Come d’uso, dal bottino sarebbero state detratte le spese per la riparazione della nave e il resto sarebbe stato diviso in quote, una per ogni marinaio, due per gli ufficiali, quattro per il primo ufficiale e otto per il Capitano, che ovviamente aveva la precedenza e quindi sceglieva per primo cosa prendere. Anche così, restava un lauto compenso per ogni marinaio. Alcuni di loro erano stati dubbiosi quando si era parlato di attaccare una nave di cui non sapevano nulla, ma ora, vedendo quel bottino, non potevano che ricredersi. Killian non aveva pensato nemmeno per un secondo che sarebbero riusciti a trovare davvero qualcosa. L’imbarcazione stava andando in mare aperto, il Capitano conosceva quella rotta, partiva da una zona di guerra, quindi era certo che avesse la stiva vuota. Non aveva avuto dubbi che Sparky avesse ragione a cercare di farlo desistere. Guardando quei dobloni brillare Killian non poteva credere di essere stato tanto fortunato. Non aveva idea del perché una caravella portasse un simile carico, ma non gli sarebbe stato difficile scoprirlo. Seguendo gli ordini del Capitano i pirati avevano posizionato l’asse di legno che dal lato dell’imbarcazione avrebbe portato a farsi un tuffo in mare. Era un cliché, i pirati lo sapevano bene, ma dopo un arrembaggio, il sangue dei morti attirava i pescecani e l’idea di doversi lanciare in quelle acque con le mani legate, avrebbe terrorizzato chiunque.
Il capitano della Nina venne condotto ad un passo dall’asse di fronte al Capitano Jones, finalmente i due uomini poterono guardarsi negli occhi. Il capitano della Nina era un uomo di mezza età, aveva uno sguardo duro e disgustato, che non si addiceva alla velocità con cui se era arreso. Normalmente i pirati liberavano l’equipaggio dopo aver depredato il cargo e aver preso ostaggi da scambiare per un riscatto, a volte assassinavano parte dell’equipaggio per vezzo, ma sarebbero stati degli stupidi ad uccidere chi gli avrebbe potuto fruttare del denaro.
“Mi presento, sono Lord Edward Crowford, capitano della Nina e cugino di sua maestà il Re” Fu subito chiaro a tutti che quel vecchio stava mettendo i suoi titoli davanti a sé come uno scudo. Contraendo la mascella per la rabbia, Killian si sentì disgustato. Un uomo che si arrendeva sicuro di potersi salvare, senza prendere minimamente in considerazione cosa sarebbe successo ai suoi uomini e quale fosse il suo dovere, non meritava di essere chiamato capitano. Guardando quelle monete Killan non poté fare a meno di chiedersi a cosa sarebbero dovute servire, magari a risarcire delle vedove di guerra. Il Capitano Jones lanciò un occhiata ai suoi uomini, non avrebbero rinunciato a quel bottino per niente al mondo, forse era meglio non sapere nulla, almeno non avrebbe potuto aver rimpianti.
“È un onore conoscerla Lord Crowford, sono il capitano Killian Jones e sono lieto di darle il benvenuto sul mio umile veliero” Killian si esibì in un profondo inchino che rimarcava il tono ironico della sua voce. Gli uomini risero, mentre Edward impettito contraeva la mascella e cercava di non dar peso alla feccia che lo scherniva.
“Avete sentito Lord Matthew di Pelapatate? Abbiamo nientemeno che il cugino di quel cane bastardo di sua maestà qui sulla nave”
Gridò Josh per farsi sentire sopra alle risate. Il cuoco si teneva la pancia per le risate, ma riuscì comunque a dar manforte al suo compagno.
“Senza dubbio Lord Josh di Pendaglio-da-forca dovremmo preparargli un alloggio adeguato… magari un sacco legato in cima all’albero maestro”
Gli uomini risero più forte. Bobby si voltò guardandosi attorno.
“Ehy Lady Cat, vieni a vedere! Qui c’è uno che non vede l’ora che gli insegni a lucidare il ponte”
Shaka rise più forte degli altri mentre la ciurma faceva spazio alla ragazza, mettendola in mostra come un trofeo. Per un lungo istante Lady Cat e Lord Crowford si guardarono, probabilmente per i pirati era come mostrare all’uomo la fine misera che avrebbe fatto, ma il Lord comprese subito che quella non poteva essere una nobildonna. Killian non poteva crederci, nonostante la nave non fosse poi così grande era riuscito a non vederla per tutto il giorno ed ora ce l’aveva davanti, nonostante fosse l’ultimo posto in cui sarebbe dovuta essere: davanti ad un vero Lord. Imprecando a denti stretti si chiarì la voce, intimando agli uomini di tacere e spostando l’attenzione dalla ragazza a sé stesso. Il Lord fu il primo a seguire il suo comando.
“Ho già sentito parlare di un Capitano Jones, dicevano grandi cose di lui, lo credevano un uomo abile e capace. Sua Maestà in persona lo ha lodato una volta. Disse che era il miglior uomo di mare che avesse mai incontrato”
Killian chiuse gli occhi, cercando di soffocare la morsa che gli aveva stritolato il cuore. Sapeva di star infangando il nome di suo fratello, ma che altra scelta aveva? Non poteva tornare indietro e non sarebbe mai riuscito a dimenticare. Quando riaprì gli occhi vide Lord Crowford che scuoteva mestamente la testa.
“D’altronde anche i ratti sanno nuotare, ma non li mettiamo a capitanare una nave” gli occhi di Killian si sgranarono a quelle parole e il lord, vedendolo impietrito e sentendo il silenzio scendere attorno a sé, si sentì vincitore e rincarò la dose.
“Si vede bene che siete uomini del popolo. È questo che si ottiene a mostrarsi misericordiosi con la feccia, non sapete nemmeno cos’è la lealt…” La spada di Killian si aprì la strada sul busto del vecchio Lord. L’uomo cadde a terra. Non era una ferita profonda, ma il sangue iniziò a fluire copioso dal suo petto. Guardando quell’uomo che riverso a terra alzava una mano cercando di proteggersi, Lady Cat provò pena. L’aveva odiato quando aveva sentito insultare l’uomo che l’aveva salvata, eppure, ora che nei suoi occhi la spocchia aveva lasciato il posto al più cieco terrore, in quell’uomo non vedeva più un mostro spietato, ma soltanto un vecchio, che implorava per la sua vita. La spada di Killian si mosse ancora, fulminea e incise la mano dell’uomo, quasi staccandogliela. Altro sangue cadde sul legno della Jolly Roger. La ragazza cercò di distogliere lo sguardo, ma finì col guardare il Capitano Jones. Non sembrava più l’uomo gentile che l’aveva presa tra le braccia per salvarla. I suoi occhi erano iniettati d’odio e sulle labbra aveva dipinto un sorriso che non aveva mai visto. La ragazza avrebbe voluto indietreggiare, scappare e dimenticare quel sorriso e quegli occhi, ma le gambe non si mossero. Per un lungo infinito istante le sembrò di essere nuovamente davanti la mulino che bruciava, mentre una belva assetata di sangue dilaniava il corpo di un innocente, poi Killian parlò, riportandola nella realtà.
“La prego Lord Crowford, si alzi. Ha una breve passeggiata che l’aspetta” senza aspettare la risposta dell’uomo Killian gli afferrò la mano, stringendo forte la ferita, mentre lo costringeva ad alzarsi. L’uomo gemendo e imprecando si mise in piedi. Aveva gli occhi pieni di lacrime e sembrava terrorizzato. Senza pietà Killian lo spinse sulla passerella. Lord Crowford indietreggiò, cercando di allontanarsi dalla lama.
“Non potete farlo! Perdereste il mio riscatto… Io non sono una sguattera… Io valgo molto… Valgo…”
“Non preoccupatevi per questo. Lo chiederò ai pescecani quanto valevate” La spada di Killian lo colpì nuovamente, aprendogli il ginocchio. Dilaniato dal dolore il Lord cadde e finì in mare. Ridendo il Capitano Jones si sporse dall’asse e lo guardò gridare per il sale che gli bruciava le ferite.
“Fatemi tornare! Vi prego!” Il Lord piangeva e gridava, implorando dio. Con una gamba e la mano ferita, il vecchio faticava a tenersi a galla. Lo videro affondare. Un attimo dopo riemerse, ma gridava più forte. Qualcosa lo aveva afferrato. Killian rise ancora, mentre gli squali afferravano il lord e lo trascinavano a fondo. Mentre l’acqua si tingeva di rosso e brandelli di carne riaffioravano, Killian si voltò e tornò a guardare la sua ciurma. Alcuni ridevano, ma non sembravano soddisfatti. Preso dalla sua sete di sangue Killian non si era domandato di cosa avrebbe pensato la ciurma, guardandolo trasformare un lauto bottino in cibo per pesci. Killian sorrise guardandoli.
“Bene, si direbbe che io abbia appena speso la mia parte del bottino!” Le ultime facce adombrate tra la folla scoppiarono a ridere. Killian, che sorrideva più degli altri, passò accanto a Lady Cat senza guardarla. Lei lo notò appena, vedeva solo il sangue che lentamente si stava rapprendendo sul ponte.
  
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