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Autore: Puffola_Lilla    20/02/2016    3 recensioni
Continuando la mia serie di monenti mancanti eccone un altro tra Harry e Ginny durante Il Principe Mezzo Sangue. Ron, Hermione e altri personaggi coinvolti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un’ottima scusa

Quando Harry entrò nella biblioteca della scuola per un momento pensò che quel pomeriggio, lei ed i suoi amici non fossero venuti, ma poi la vide ad un tavolo in un angolo vicino ad una finestra. Non poté credere alla sua fortuna. Per la prima volta era sola. Normalmente era sempre insieme a qualcuno dei suoi amici, ma quel giorno ne Luna o Colin o Demelza erano lì. Ella stava scrivendo qualcosa su un foglio di pergamena, controllando le informazioni su un grosso, vecchio libro. Aveva i capelli legati in una coda di cavallo, e stava indossando la camicia e la gonna della scuola, che sembrava fin troppo corta. Harry poteva facilmente vedere le sue gambe nude. Era impressionante come non avesse mai notato prima quel particolare su Hermione, ma l’avesse notato su di lei. Improvvisamente, accavallò le gambe in un gesto spontaneo che le scoprì ulteriormente. Si, quella gonna era decisamente troppo corta; pensò Harry, guardandosi intorno preoccupato che qualcun altro potesse godersi lo spettacolo, ma apparentemente era lui il solo pervertito. Nel vero senso della parola, pensò ancora, dando una veloce e imbarazzata occhiata alla nuova protuberanza sui suoi pantaloni. Dannazione, che cosa c’era di sbagliato in lui? Perché non poteva semplicemente sederle vicino e chiederle di uscire? Beh, c’erano due motivi. Il primo era che, in fatto di donne era sempre stato un vero disastro. Ancora faticava a dimenticare il suo primo ed ultimo disastroso appuntamento con Cho. Lei invece, Harry ricordò con un sussulto, era uscita con ben due ragazzi, senza alcun apparente problema. Tutto questo era niente però se confrontato con il secondo motivo. Perché sfortunatamente la ragazza in questione non era niente di meno che la sorella del suo migliore amico: Ginny Weasley. E Ron era leggermente iperprotettivo nei suoi confronti.

“Hai intenzione di stare lì a fissarmi ancora per molto?” Le chiese improvvisamente lei, senza nemmeno alzare gli occhi dalla sua pergamena. La faccia di Harry diventò dello stesso colore rosso dei capelli della ragazza, ma prendendo coraggio, le si avvicinò.
“Scusa io stavo solo… Solo pensando a Ron ed Hermione.” Disse non trovando niente di meglio da dire.
“Che cosa gli è successo?” Ginny gli domandò, guardandolo per la prima volta.
“Hanno litigato.” Mentì Harry, sedendosi vicino a lei. C’era da dire che, considerata l’infinità di volte in cui questo realmente accadeva, la cosa poteva anche rivelarsi essere vera.
“Oh, che sorpresa.” Ginny disse, facendolo sorridere.
“Già, grande sorpresa! Comunque, io non volevo stare lì a sentirli discutere, così sono venuto qui. Che cosa stai studiando?”
“Erbologia. Ho quasi finito.”
“E ti piace? Intendo Erbologia, non lo studio.”
“Non è male, ma non è nemmeno la mia materia preferita.”
“E qual è?”
“Difesa Contro le Arti Oscure. Specialmente dopo il mio quarto anno.”
“Davvero?”
“Si, io ho avuto quest’eccellente professore che mi ha insegnato tutto. Persino come fare un Patronus.” Ginny disse. Harry non poté non sorridere.
“Un vero Patronus? Sono impressionato!”
“Sfortunatamente ora è diventato un po’ matto. Voglio dire, crede persino di essere il Prescelto.”
“Ehi, lui non crede di essere il Prescelto. Lui è il Prescelto.” I due si guardarono l’uno l’altro e poi scoppiarono a ridere. Harry non ricordava quand’era stata l’ultima volta in cui avesse riso così di gusto. Ad ogni modo, era certo centrasse nuovamente Ginny. Era per questo motivo che le piaceva così tanto? No, questo era solo uno dei tanti motivi, pensò distanziandosi leggermente, così da poter evitate qualsiasi tipo di contatto accidentale. Perché Ginny dovesse essere proprio la sorella di Ron? Sarebbe stato meglio persino se fosse stata la sorella di Malfoy.
“Ti senti bene, Harry?” Chiese.
“Si, perfettamente.” Mentì lui un’altra volta. “Allora, come mai qui da sola?”
“In realtà io ero con Luna, ma se n’è andata dicendo che la biblioteca oggi era troppo infestata di Nargilli e quindi faticava a concentrarsi.” Il ragazzo si dovette trattenere dal non ridere nuovamente.
“Si, posso immaginare Luna che dice una cosa del genere.”
“Oh, no!” Esclamò Ginny improvvisamente.
“Cosa?”
“Dean è qui.” Lei disse guardando l’entrata della biblioteca dove c’era il suo ex ragazzo, insieme al suo migliore amico Seamus. Anche Harry guardò in quella direzione.
“Come stanno andando le cose tra di voi?” Le domandò, lei appoggiò il suo viso contro il suo petto cercando di nascondersi, dandogli un’equivocabile risposta.
“Per favore, Harry non muoverti. Non voglio che mi veda.” Harry fece come le chiese, ancora leggermente stordito dalla situazione e dall’intensità con cui ora potesse sentire il profumo di fiori di Ginny. Dovette usare tutta la sua forza di volontà per non fare qualcos’altro.
“È andato via ora.” Egli disse dopo un po’. Ginny si staccò ed accidentalmente gli sfiorò una coscia con una sua gamba. E come era già successo quel Natale, Harry senti un brivido attraversargli tutto il corpo. Egli si alzò immediatamente, sperando che niente di troppo compromettente fosse troppo visibile. Lei lo guardò.
“Mi dispiace tanto, è solo che le cose tra di noi sono diventate così strane da quando ci siamo lasciati e io non volevo che…”
“Ginny, non c’è problema. Ho capito. Ma ora devo andare.” Doveva davvero andarsene prima di esplodere o finire col baciarla.
“Ho fatto qualcosa di sbagliato? Mi dispiace se ti ho quasi abbracciato.”
“Non è per l’abbraccio, Ginny. È per me, Ron e il fatto che tu non sia la sorella di Malfoy.”
“Beh, grazie al cielo!” Ginny disse in un’espressione disgustata che Harry trovò bellissima. “E poi cosa c’entra mio fratello?” Harry trasse un enorme respiro chiudendo gli occhi.
“Scusami Ginny. Ma ora devo proprio andare.” E prima di darle l’opportunità di dire qualcos’altro, se ne andò.

Harry tornò nella Sala Comune dei Griffondoro in meno di cinque minuti.
“Dove sei stato?” Gli chiese Ron, vedendolo.
“Questa è tutta colpa tua!” Harry urlò, prima di scappare nel dormitorio maschile. Ron guardò Hermione che era sorpresa quanto lui.
“Che cos’ho fatto?”
“Non ne ho idea.” E questa volta davvero non ce l’aveva. Quella notte Ginny ed Hermione erano entrambe nei loro letti, quando la Rossa le chiese del litigio.
“Quale litigio?” Chiese lei sorpresa.
“Beh, questo pomeriggio ho visto Harry…” Così lui era con te quando è scomparso, pensò Hermione con un sorriso. “e mi ha detto che tu e Ron avevate litigato.” Si, ottima scusa Harry.
“Oh, quel litigio!” Lei disse subito, decidendo di reggere il gioco ad Harry. “Era per qualcosa di stupido. Niente di cui preoccuparsi. Beh, buona notte Ginny.”
Il mattino seguente a colazione, il sorriso di Hermione crebbe ulteriormente quando catturò Harry ad osservare una certa ragazza dai capelli rossi, che si apprestava a lasciare il tavolo dei Griffondoro insieme a Colin, prima del solito.
“Se ne sta già andando perché ha lezione con Hagrid alla prima ora.” Lei disse casualmente.
“Chi?” Chiese Ron, osservandola.
“Oh, nessuno.” Rispose Hermione, prendendo un toast.
“Grazie.” Le sussurrò Harry dopo un attimo.
“Non c’è di che.”
  
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