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Autore: Palketta    20/02/2016    1 recensioni
Una volta arrivati si diressero in soggiorno, abbandonando i cappotti sul divano e apparecchiando il tavolinetto davanti al televisore per mangiare finalmente quelle benedette torte.
Quando furono di nuovo uno di fronte all’altro, Kei fece quello che si era forzato di non fare al locale. Inforchettò la fragola e indirizzò la forchetta verso Yamaguchi, che lo fissò sorpreso e leggermente dubbioso per quel repentino cambio di atmosfera. Avvicinò in silenzio la fragola alle labbra dell’altro, premendo delicatamente per schiuderle.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Koutaro Bokuto, Tadashi Yamaguchi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il sabato sera non era raro che Yamaguchi restasse a dormire da lui e viceversa e la routine era sempre la stessa. Il pomeriggio lo passavano a casa a finire i compiti per lunedì, cenavano insieme al resto della famiglia per poi sgattaiolare in camera, dove in genere Yamaguchi leggeva qualche manga commentando a voce alta e Kei si limitava a sentire la musica a basso volume, commentando laconicamente quando necessario.  
Dopo anni passati ogni singolo giorno -o quasi- insieme anche stare semplicemente nella stessa stanza, ognuno per i fatti suoi, era sufficiente per stare bene.
《E insomma Tsukki, domani mi accompagni a prendere il volume successivo? É finito proprio sul più bello! C'é questo cattivo fortissimo e il protagonista é in difficoltà e...Aaaah devo sapere come va a finire!》
 《Yamaguchi, fa silenzio.》 fece con il solito tono scontroso, a cui l'altro non badò affatto, ben sapendo che lo avrebbe comunque accontentato《 Tanto dobbiamo passare davanti alla libreria per andare a prendere il treno.》
 Appunto.
《Grazie, Tsukki!》 fece chiudendo il volume e alzandosi per raggiungere il biondo che sedeva appoggiato al muro.  
《Che senti, che senti?》
 Con uno sbuffo staccò le cuffie dal cellulare così che la musica potesse raggiungere anche le orecchie dell'altro, che prese subito a canticchiare il ritornello.
《La senti talmente spesso che anche io ormai l'ho imparata, sai?》 fece tutto soddisfatto al suo indirizzo.
《Si, ma sbagli tutte le pronunce. In inglese sei proprio una frana.》  
《Ma come, Tsukkiii?!》 si lamentò l'altro per poi mettersi a ridere tranquillo.
《Metti qualcuna delle mie, dai!》 il moro infatti sapeva bene che nell'I-pod Kei teneva anche le sue canzoni preferite, proprio per momenti come quelli.
Lo accontentò ancora, d'altro canto aveva sentito la sua musica tutta la sera.
Si perse a guardare il moro impugnare un microfono immaginario e cantare con sentimento un paio di sigle di anime. In quei momenti si domandava cosa di preciso lo portasse a stare così bene con l'altro; erano opposti in tutto: abilità, aspetto e gusti. Eppure ormai non poteva immaginare i suoi sabato sera senza l'amico che lo trascinava in qualche duetto imbarazzante, sotto minaccia di un attacco di solletico notturno.
Che poi lui nemmeno lo soffriva il solletico e l'altro lo sapeva bene...Quindi perché proprio ora stava canticchiando poco convinto, ma comunque a voce fin troppo alta, quella stupida sigla?
《Andiamo a letto, é meglio.》
《Ahahah ok Tsukki, buonanotte!》trillò staccandosi dal muro, per andare ad arrotolarsi nel proprio futon.
Il biondo lo fissò un attimo.
Yamaguchi era arrotolato nelle coperte fino al naso, lasciando spuntare fuori solo gli occhi e quei capelli arruffati. Si lasciò scappare uno sbuffo divertito prima di spegnere la luce e mormorare a sua volta un "buonanotte".
Erano anni che dormiva al suo fianco tra pigiama party, gite scolastiche e ritiri e puntualmente, più il moro si arrotolava stretto e composto nelle coperte, più quelle stesse coperte venivano calciare lontano, da qualche parte nella stanza salvo poi trovarlo la mattina dopo a dormire beato abbracciato al cuscino sopra ad un materasso completamente distrutto. Quella domenica mattina non fece eccezione.
Kei venne svegliato dal rumore della porta che veniva sbattuta, seguita poi dal rumore della macchina che veniva messa in moto.
Con gli occhi ancora chiusi tentò di rotolare su un fianco per afferrare il cellulare e guardare l'ora, ma venne ricacciato all'indietro da una resistenza misteriosa.
Aprì un occhio tentando di mettere a fuoco cosa lo stesse trattenendo, trovandosi di fronte una zazzera scura all'altezza della spalla e delle braccia avvinghiate al proprio arto.
Mosse la testa intorno a sé, cercando qualcosa in particolare. Il cuscino giaceva abbandonato sopra le loro teste, quindi allungando il braccio libero lo afferrò sbattendolo in faccia all'altro che in tutta risposta piagnucolò il suo nome.
"Anche nel sonno!" pensò con una certa dose di stupore.
Tuttavia il piano parve funzionare, dal momento che vide Yamaguchi stropicciarsi gli occhi e guardarsi intorno spaesato.
《Tsukki? Perché mi hai svegliato?》 fece con voce assonnata, sbadigliando subito dopo.
《Ti eri avvinghiato e sono anche abbastanza sicuro del fatto che tu mi abbia sbavato...》
Dopo aver interrotto la raffica di scuse dell'amico, stesero all'aria i futon e si diressero in cucina per fare colazione.
《I tuoi sono usciti presto questa mattina...》 fece l'altro tra un boccone e l'altro.
《Mh. Hanno detto qualcosa circa la giovinezza e il rivivere il primo appuntamento e Akiteru andava al cinema con la sua ragazza.》 snocciolò pratico. In effetti non aveva capito il discorso dei suoi genitori, ma nemmeno avrebbe perso tempo a ragionarci. Sua madre era 'un'inguaribile romantica' (come la definiva suo padre) probabilmente avrà visto qualche film in particolare e avrà trascinato quel povero uomo dietro alle sue follie.
Fissò il ragazzo che gli sedeva di fronte.
"Appuntamento, eh...?" pensò.
Nessuno dei due aveva mai avuto particolari esperienze amorose, uno per completo disinteresse, l'altro per timidezza. Si perse però un momento di troppo sul loro rapporto: da quando lo aveva conosciuto –alle elementari- erano sempre usciti insieme, avevano mangiato insieme, dormito fianco a fianco, si capivano senza bisogno di parole...
《Tsukki! Tsukki! Se non lo bevi più posso finirlo io, il tuo frullato? Sai la settimana prossima esce un nuovo film che vorrei vedere, mi accompagni? Ti offro una fetta di torta alle fragole. Anzi due!》
 E sapevano alla perfezione i rispettivi punti deboli.
《Smettila di attirarmi con il cibo, sembriamo marito e moglie, lo sai questo?》 commentò con uno sbuffo divertito, allungandogli il bicchiere ormai mezzo vuoto.
《EH?!》 urlò il moro fissandolo sconvolto, con il bicchiere a mezz'aria e la bocca spalancata.
Aveva detto una cosa tanto assurda?
《Niente niente. Mangiamo fuori, allora?》decise di cambiare argomento davanti al tono rosso che stava assumendo l'altro.
《V-Va bene...》 annuì quello, ancora distratto dall'uscita del biondo, finendo con lo sbrodolarsi e provocando la risata di Kei.
《Pffff sei un impiastro, Yamaguchi. Aspetta che vado a prenderti una felpa delle mie.》
 《Uffa Tsukki, non ridi mai se non quando faccio qualche pasticcio! Però sei un sacco bello quando ridi, quindi va bene!》
Cosa aveva detto?
Si fissarono per un attimo per poi distogliere lo sguardo imbarazzati.
Per la verità solo Kei distolse lo sguardo, Yamaguchi corse in camera, prese la prima felpa che trovò nell'armadio e scappò a nascondersi in bagno.
Passarono almeno dieci minuti, prima che l'amico ebbe il coraggio di tornare in camera; lo fece a testa bassa, rigido come un manico di scopa e, senza guardarlo negli occhi, gli si sedette a fianco.
Kei nel frattempo si era messo a giocare alla play, a quel gioco con i dinosauretti verdi e blu che gli piaceva tanto da bambino -e ancora adesso-.
Vedendo il ragazzo ancora così imbarazzato gli lanciò il joystick, invitandolo silenziosamente a giocare con lui. Quella semplice azione ebbe il potere di illuminare di nuovo l'altro, che ben conosceva il carattere del biondo: poco propenso alle dimostrazioni verbali, ma sempre pronto a rassicurarlo tramite piccoli gesti.
Accettò quindi l'offerta e insieme passarono la mattinata sfidandosi.
《Basta Tsukki, mi arrendo! Ne ho vinte solo 4 e dubito anzi che non ci fosse il tuo zampino...》 sospirò il moro stendendosi a terra.
《Come vuoi. Usciamo? Possiamo fermarci in quel locale che ti piace tanto, visto che comunque devi prendere qual manga.》 propose il biondo con tono pratico.
Optarono quindi per quella soluzione: si sarebbero fermati a mangiare qualcosa nel nuovo manga café che aveva aperto ad un paio di isolati da casa sua, per poi dirigersi verso la stazione e  accompagnare Yamaguchi.
Il tragitto fino al locale fu tranquillo; per essere domenica non si vedeva troppa gente per strada e di questo il più alto era assolutamente grato. Stessa cosa non si poté dire del locale: di solito così silenzioso e poco frequentato, quel giorno sembrava pullulare di gente.
Kei sarebbe volentieri uscito, ma il moro era già scattato verso una cameriera per farsi indicare un tavolo libero. Seguirono la ragazza fin quasi al limite del locale, dove furono fatti accomodare tra i...petali? Tutto il tavolo, menù e tovagliette comprese, era disseminato di petali di rose rosse.
"Che ci sia un qualche evento?" si chiese dubbioso il biondo, guardandosi intorno alla ricerca di una risposta.
Un urletto acuto lo distrasse dalla sua ricerca, portando la sua attenzione su un gruppetto di ragazze che stavano chiaramente indicando loro, o per meglio dire, il moro.
Rivolse quindi uno sguardo al compagno, che tranquillo su era seduto e straparlava come al solito, passando da un argomento all'altro senza un effettivo filo logico, evidentemente estraneo a quell'impressione.
Si disse che probabilmente era per il fatto che la felpa indossata dall'altro gli stesse vagamente grande, specie di spalle e maniche, rendendo subito chiaro che non gli appartenesse. Ma cosa c'era da agitarsi tanto? Le ragazze non si prestano i vestiti?
Decise di fare finta di niente, aspettando che l'altro finisse di scegliere cosa ordinare.
Provava sempre cose nuove, al contrario suo, che prendeva da anni la solita short cake; a dispetto delle apparenze era il biondo a preferire cose dolci e zuccherose, mentre il moro preferiva il salato o i sapori più amarognoli. Non disdegnava di prendere comunque una forchettata dal piatto dell'altro.
Una volta ordinato, Yamaguchi si immerse nella lettura della fantomatica battaglia che aveva lasciato a metà, mentre Kei giochicchiava distrattamente con i petali sul tavolo. Come la sera prima, lo lasciò fare; non aveva problemi ad aspettare che il moro finisse la sua lettura, anzi, quasi si godeva quei momenti in cui l'altro non lo sommergeva con quella parlantina che riservava solo e soltanto a lui.
Alcune ragazze del tavolo vicino non dovettero essere del suo stesso avviso, in quanto sentì abbastanza distintamente dei commenti acidi sul fatto che "quel ragazzo dovrebbe essere grato di poter stare a fianco di un figo simile e invece..." o ancora "Che spreco!"
Senza preavviso, con un rapido scatto, ruotò la testa quel tanto che bastava per fulminarle con uno dei suoi sguardi taglienti, lasciandole a bocca aperta per la sorpresa e la faccia rossa per l'imbarazzo di essere state beccate. Fortunatamente il moro non si accorse di nulla, preso com'era dalla sua lettura: era sempre stato un tipo molto insicuro e quei commenti lo avrebbero sicuramente rattristato.
"Che spreco" di cosa, poi, si domandava il biondo. Quelle ragazzine non sapevano quanto potesse essere figo il ragazzo che gli sedeva di fronte, quindi come si permettevano di parlare in quel modo?!
In effetti -si rese conto all'improvviso- solo a lui era stato possibile scoprire quel nuovo lato del moro: uno sguardo deciso e un’autorità nella voce, tali da riuscire a spronarlo.
Quante altre espressioni nascondeva in realtà? Decise che non avrebbe permesso a nessun altro di scoprirle, mostrando una gelosia che non credeva di possedere.
L’arrivo delle ordinazioni fornì al biondo la motivazione di tante presenze al locale e di quegli eccessivi petali rossi ovunque: sul tovagliolo che affiancava il piattino capeggiava la scritta “14 Febbraio”.
Ecco, quella poteva essere l’occasione ideale per-
《Tsukki, qualcosa non va? Non hai ancora mangiato la tua fragola...》fece una voce dalla sfumatura preoccupata, interrompendo i suoi pensieri.
Fissò il viso lentigginoso che lo guardava interrogativo: le sopracciglia increspate, lo sguardo attento e il labbro leggermente arricciato.
Si appuntò mentalmente che  l’aggettivo che poteva associare a quell’espressione era  ‘adorabile”, ma ovviamente si guardò bene dal dirlo ad alta voce.
《C’è troppa gente, andiamo via.》 ordinò secco, alzandosi e dirigendosi verso la cassa.
《Eh? Ma Tsukki, cosa…?》fece il moro spaesato, ma alzandosi afferrando il cappotto e il manga e seguendolo.
Kei si sbrigò a pagare tutto e fece mettere le fette di torta in una confezione così da poterle portare via. Attese che Yamaguchi lo raggiungesse e spingendolo delicatamente verso la porta, si premurò di passargli un braccio intorno al collo e lanciare un ghigno alle ragazze che poco prima avevano fatto quei commenti poco carini.
Camminarono velocemente per arrivare a casa; o meglio: il più alto teneva un passo veloce e deciso, l’altro si limitava a trotterellargli dietro domandandosi cosa fosse preso all’amico.
Una volta arrivati si diressero in soggiorno, abbandonando i cappotti sul divano e apparecchiando il tavolinetto davanti al televisore per mangiare finalmente quelle benedette torte.
Quando furono di nuovo uno di fronte all’altro, Kei fece quello che si era forzato di non fare al locale. Inforchettò la fragola e indirizzò la forchetta verso Yamaguchi, che lo fissò sorpreso e leggermente dubbioso per quel repentino cambio di atmosfera. Avvicinò in silenzio la fragola alle labbra dell’altro, premendo delicatamente per schiuderle.
Poteva vedere quegli occhi castani chiedergli silenziosamente il motivo di tale gesto, ma decise di non rispondere, aumentando un poco la pressione sul frutto. A quella delicata insistenza il moro cedette e assecondò il desiderio del biondo.
Masticò lentamente, risultando agli occhi che lo stavano guardando, estremamente sensuale.
A quel punto Kei non resistette più e, alzatosi con un gesto fluido, si portò a fianco dell’altro, che di riflesso alzo il viso per poter capire le sue intenzioni, guardandolo.
Fu un attimo.
Il ragazzo si chinò sul volto che lo fissava dal basso, andando a sfiorare le labbra screpolate di Yamaguchi con le proprie.
《Ti eri sporcato di panna…Proprio un impiastro.》 cantilenò come qualche ora prima, appoggiandosi alla sedia e guardando verso il basso, beandosi della vista del moro che boccheggiava con gli occhi sgranati e le guance di un rosso acceso.
《Pfff sembri proprio una fragola, così rosso e con tutte quelle lentiggini!》 lo prese bonariamente in giro e, fermando ogni protesta dell’altro sul nascere, si avventò di nuovo sulle labbra dell’altro, per poi staccarsi e porgergli il tovagliolino del cafè.
《Buon San Valentino.》


Note Palkette ~❀ 
Zalve! ♥ 
Questa doveva essere una ficcina per la mia OTP del cuore per San Valentino, ma -CHI LO AVREBBE DETTO MAI- siamo finiti al 20 Febbraio :') 
Spero comunque che possa piacervi e che non troviate OOC i personaggi (specie Tsukki *coff*)!!
Come sempre ringrazio le mie aiutanti/ispiratrici/amore: _Kurai_, Sawako_RagDOLL, Laisa e Marts *sparge cuori, petali e fragoline di bosco*
A prestoooooo :3

CHUUUUUUUU
  
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