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Autore: Lullaby1992    21/02/2016    2 recensioni
A Lucy quella sembrava una giornata come un'altra. Tranquilla, pacifica. E ovviamente non poteva finire come era iniziata. Assieme a Wendy e Charle troveranno una strana ragazza che li aiuterà lungo la strada, e che attirerà la loro curiosità, e rientrati in gilda scopriranno di non essere le sole ad essere interessate a questa strana ragazza, che dapprima reticente, essendo di spirito libero, quasi selvaggio, si unirà poi alla gilda.
Come se non bastasse, si scopre che la nuova arrivata è un'altra Dragon Slayer, e anche lei come Natsu e Gajil non ha mai abbandonato la speranza di ritrovare il suo genitore-drago.
Riusciranno a scoprire come mai i draghi hanno abbandonato Earthland? Ma soprattutto, riuscirà la giovane Dragon Slayer a trovare il giusto spirito di Fairy Tail e ad andare d'accordo con i suoi compagni?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus Dreher, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wendy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un sonoro “yaawnnn!” destò Laxus dal sonno profondo in cui si trovava.

Mugugnò, schiacciando il viso contro il cuscino, prima di iniziare a fare mente locale.

Realizzò un paio di cose. Uno, aveva fame. Due, non era da solo. Tre... porca miseria, la sua compagna di 'tenda' era lei.

Alla lista poi avrebbe dovuto aggiungere anche il fatto che si sentiva dolorante in ogni dove. Ma era un tipo di dolore... piacevole. Morbido, quasi caldo. Una bella sensazione. I muscoli gli dolevano per via della battaglia furiosa disputata durante la giornata, sentiva la schiena attraversata dai graffi delle dita di lei, le spalle prevalentemente invece risentivano dei morsi.

Ma il tutto era sovrastato da un'indicibile senso di soddisfazione.

Erano finiti in un pareggio, d'accordo... ma se non altro si era tolto quella soddisfazione. Per quella notte, lei era stata sua.

L'indomita Dragon Slayer d'acqua.

E forse, chissà... con un po' di fortuna avrebbe continuato a esserlo per ancora qualche tempo... non si era ancora tolto del tutto lo sfizio...

La sentì muoversi al suo fianco, probabilmente si stava stiracchiando.

Finalmente si decise a socchiudere gli occhi, per poterla osservare. Così ad un primo sguardo, Laxus dedusse che lei non era messa meglio di lui. Si stava massaggiando un braccio, dopo essersi allungata.

Non si erano presi con molta... dolcezza, la sera prima. La pelle chiara di lei recava ancora i segni dei suoi morsi, di cui uno di cui nemmeno lui si ricordava, sul fianco sinistro, poco sopra l'anca.

Se non altro, aveva usato le unghie un po' meno di lei.

Si perse comunque un momento nell'osservarla. Non aveva forme esagerate, ma giuste. La pelle candida, liscia come seta e con un sapore che riusciva a ubriacarlo. I capelli le cadevano sino a metà schiena in una lunga profusione, neri con ciocche blu intense come le scaglie della sua armatura.

Come gli occhi, quegli occhi orgogliosi e un po' misteriosi.

Dannata donna... era riuscita in qualche modo a stregarlo. Non era ancora sazio. Di lei, del suo profumo, del suo sapore...

Per distrarsi, cercò di capire che ore potessero essere vista la scarsa illuminazione che penetrava dal tessuto della tenda.

L'aria è umida... mi sa che pioverà presto...” disse lei sollevandosi a sedere.

Le sue parole furono sottolineate da un rombo di tuono in lontananza. Ma la cosa non scompose minimamente il dragon slayer del tuono. Anzi, Laxus piuttosto non si perse l'occasione di osservare la chiara schiena di lei, sino alle reni.

Dove vai?” le domandò solamente quando si alzò per uscire.

Non so te ma sto morendo di fame...” rispose semplicemente la donna, infilandosi velocemente un paio di pantaloni e una maglia che afferrò a casaccio dal mucchio di abiti sparsi.

Laxus grugnì alzandosi a sedere, e passandosi una mano nei capelli, per poi sganasciarsi a sua volta in un bello sbadiglio. Gli ci volle un momento per avere abbastanza voglia di alzarsi e indossare almeno un paio di pantaloni.

Con la coda dell'occhio, vide che Mìriel si era spostata al fiume, poco distante, dove si stava rinfrescando.

Lui invece osservò il cielo. Da come era scuro e dall'elettricità statica che si stava accumulando, non dubitava che presto si sarebbe sviluppato un temporale con i fiocchi.

Esaminò il cielo cupo, riuscendo comunque a capire che doveva essere già almeno pomeriggio.

Avevano dormito tutta la mattinata.

Beh, non che ci fosse da stupirsi... tra la battaglia e la conclusione della serata... avevano bruciato una considerevole dose d'energia.

Conviene prendere qualcosa da mangiare e ritirarsi...” ponderò lui, quando lei lo raggiunse.

Ci dovrebbe essere ancora qualcosa nel mio zaino, poi è il caso di iniziare a scendere a valle anche noi. Dobbiamo muoverci verso Crocus se vogliamo raggiungere la capitale per tempo, e poi stiamo finendo le scorte. Questo posto non è il più ospitale: non offre molta selvaggina”

Appena finisce questo temporale ci mettiamo in marcia. Doveva essere una bella tempesta già di per sé, credo che la magia che abbiamo disperso ieri lo abbia potenziato”

Uhm, probabile” la donna prese la sua sacca dalla tenda e senza nemmeno chiedere entrò nella tenda di Laxus.

Il drago del fulmine rimase un momento senza parole. Da quando si prendeva quelle libertà? Ma scosse la testa e rientrò anche lui. Non era il momento adatto per discutere, e comunque aveva fame.

La tenda era abbastanza ampia da riuscire a stare seduti comodamente.

Laxus sembrava tranquillo, mentre era Mìriel quella a sentirsi più in imbarazzo.

Non sapeva bene come comportarsi.

Non riteneva che potesse esserci un risvolto amoroso in quello che avevano fatto. Era pura e semplice attrazione fisica. Un'alchimia potente, ma nulla di più.

Non era un'esperta in materia, di fatto lei fino a poco tempo prima si era sempre tenuta lontana da checchessia contatto umano, figurarsi avere un'amante...

A dirla proprio tutta, era stata anche la prima volta che giaceva con un uomo, ma non aveva provato imbarazzo per quello. L'istinto, forte e prepotente l'aveva guidata, togliendole ogni forma d'inibizione. La passione che l'aveva travolta le aveva dato la forza e la sicurezza di muoversi senza esitazione.

Ma si riteneva abbastanza con i piedi per terra per il resto. Non si aspettava né promesse d'amore né una relazione duratura dal biondo.

Era stato bello, divertente e sarebbe stata una cosa che avrebbe ricordato con piacere.

Dubitava piuttosto di un coinvolgimento emotivo, dato che lei stessa non sapeva bene come classificare l'evento.

Era innamorata di Laxus? Di primo acchito avrebbe risposto di no.

Ne era attratta. Fisicamente, lo trovava un degno avversario, sapeva tenerle testa. Lo rispettava. Stimava quello che era diventato. Stimava il cambiamento che era riuscito ad operare su sé stesso, diventando una persona più adulta e matura, imparando un po' d'umiltà che prima gli mancava totalmente.

Non era facile cambiare sé stessi. Lui c'era riuscito.

E questo gli aveva fatto guadagnare il rispetto della donna, che altrimenti non si sarebbe mai concessa a lui.

Ma da qui a dirsene innamorata... non ne era certa. Anche se... doveva ammettere che c'erano molte cose che erano cambiate solo di recente, ed era ancora un po' confusa a riguardo.

La verità era che aveva anche un po' paura di aprire l'argomento... se lei anche si fosse innamorata che lui non avesse corrisposto? Si sarebbe fatta solo del male.

Meglio accantonare la cosa. Almeno per ora. Non voleva avvelenare con l'amarezza o la tristezza il momento.

Era felice. Di essere lì, di aver vissuto. In quell'istante, nonostante si sentisse un po' in imbarazzo... si sentiva viva come non mai.

Mangiarono in tranquillità.

Laxus la stava in tenendo d'occhio discretamente. Cercava di prevedere la sua reazione, di in qualche modo capire quale fosse la prossima mossa della donna.

Sapeva che era abbastanza con i piedi per terra da non aspettarsi chissà cosa, ma le donne erano sempre imprevedibili da quel lato.

E lui stesso era un po' frastornato dal brusco cambiamento del loro rapporto. Anche se l'essere frastornato in quel caso era tutto fuorché spiacevole.

Lei da quel senso era la compagna perfetta per lui: non doveva trattenere sé stesso, la propria forza. Lei era come lui, alla sua altezza. Una guerriera come lui.

Non aveva avuto timore di mordere, né di essere morsa. Si era adattata alla situazione, quasi si stesse plasmando a suo desiderio.

Era stato... perfetto. Nessun coinvolgimento emotivo che fosse d'obbligo, nessuna mielosa parola sdolcinata, l'avevano fatto perché volevano farlo. Si erano piaciuti, si erano scelti, si erano confrontati e presi. Nessuno dei due era riuscito a prevalere, ma in quel caso il pareggio non li aveva lasciati con l'amaro in bocca, perché l'equivalersi li aveva lasciati con una soddisfacente sensazione di... parità. Eguaglianza.

Si erano adattati l'uno all'altra.

Quello che aveva frastornato Laxus piuttosto era il fatto che non si aspettava di trovare una compagna in grado di tenergli testa.

C'era stato un tempo in cui anche Mirajane aveva provato ad avvicinarlo. Era vero che all'epoca aveva altro per la testa, e non aveva preso la cosa con la dovuta serietà... ma lei era capitolata ai suoi piedi in breve, senza capire che invece, quello che il biondo desiderava, era trovare un qualcuno suo pari.

Il demone di Fairy Tail aveva carattere, d'accordo... ma si scioglieva troppo facilmente.

Era piuttosto incerto su quello che voleva ora.

Non voleva l'impiccio di una relazione seria. I parametri di una relazione standard lo avevano sempre fatto girare a largo. In genere si stufava velocemente delle compagne che trovava. Cose che comunque riteneva possibile che accadesse anche ora.

Tuttavia, per il momento... lei lo attirava ancora.

La sensazione di sfida ed eccitazione che lo pervadeva prima anche solo a guardarla, si era un poco attenuata, ma non spenta.

E ora, rifocillato e riposato, stava di nuovo divampando.

Dunque, domani iniziamo a scendere da sto postaccio?” domandò lei.

Lui annuì.

Posso capire perchè era adatto allo scopo: era isolato, dove la magia non poteva fare danni alla comunità, né dare principi d'incendio o simili... ma accidenti. Non c'è proprio niente di niente nei dintorni...” brontolò la donna.

Pazienza, ormai tanto il tempo è scaduto, e se capita non ci torneremo manco più da ste parti... è servito allo scopo. Tanto basta” strinse le spalle lui.

uhm...”

Più tardi allora vado a preparare le valige” disse lei dopo un po'. Misero da parte i piatti, discutendo per un po' dei Dai Matou Embu, e domandandosi chi avrebbe scelto Makarov come squadra per parteciparvi.

Ho sentito dire da Jet che i giochi sono molto differenti l'uni dall'altro, diversi per ogni anno. Gente come io o te siamo molto forti in battaglia magari, ma facessero... chennesò un confronto di danza e fuochi d'artificio magici o cose del genere, credo sarebbe meglio scegliessero altri...”

In qualsiasi caso, sono certo che Natsu ci vorrà essere. Quel nanerottolo è sempre stato una testa quadra anche da bambino. Ogni anno se le prendeva ampiamente da Gildarts, e ogni volta lo sfidava lo stesso. Credo vorrà partecipare anche dovesse imparare a ballare il tip-tap” rispose Laxus con un mezzo sorriso.

Mìriel ridacchiò. “Non hai torto”

Per un attimo i due si fissarono. Mìriel provò un profondo brivido nell'osservare quegli occhi tempestosi, dello stesso colore delle nuvole cariche di pioggia, pronte alla scintilla che avrebbe dato vita ad un fulmine che avrebbe squassato il cielo.

Laxus non si era nemmeno premurato di indossare una maglia, per cui, il petto forte e il ventre muscoloso era offerto su un piatto d'argento alla sua vista.

Fece scorrere lo sguardo sull'intrigante tatuaggio che ricopriva la spalla e parte del petto, sino al marchio di Fairy Tail.

I suoi sensi si accesero come fiammiferi gettati tra fiamme già accese.

Il magnetismo che provava per il biondo era tutto fuorché spento.

Si morse le labbra, imbarazzata dai suoi stessi pensieri. Poi si rimproverò, scettica.

Andiamo... era davvero questo, il momento di fare la pudica? Si disse.

Sei in tenda con un uomo mezzo nudo, con cui per inciso ci hai appena passato una notte tutto fuorché casta... direi che è troppo tardi per pensare di fare la suora no?

Mandò volontariamente in vacanza il proprio buonsenso. E comunque, da come lo sguardo di lui le stava scivolando addosso, aveva idea che in qualsiasi caso, non si fosse mossa lei, lo avrebbe fatto lui.

E non voleva lasciare tutte le iniziative a lui, no?

Beh, suppongo dovremo comunque aspettare che il peggio di sta tempesta passi no?” domandò lei, sollevandosi un poco.

Suppongo di si...” rispose Laxus rauco, a vedere che lei gli si stava avvicinando, decisa, sicura.

Allora dovremo trovare un modo per passare il tempo... giocare a carte non è il mio forte...” le labbra dei due si incontrarono.

Passione, desiderio, attrazzione... stavano di nuovo divampando in un blocco di grezzi desideri che i due draghi condividevano.

Sembrava che per i due, anche la passione fosse una rivalità e una sfida che lanciavano e coglievano l'un con l'altro.

Mìriel aveva semplicemente deciso di annullare la mente, mandando al diavolo il buon senso e la coscienza, godendosi il momento senza farsi domande.

Laxus invece, non riusciva a spiegarsi perchè con lei si trovasse tanto bene. Perchè la ritenesse diversa dalle 'altre volte'.

Quello che differiva dalle altre, si rese conto Laxus... era che lui aveva un totale rispetto per lei.

Non che non avesse trattato con il dovuto rispetto le donne precedentemente incontrate. Quello mai, era violento solo sul campo di battaglia.

Ma era un tipo di rispetto diverso tra il 'comportarsi bene' con una persona che sai essere più debole di te e su cui non vuoi infierire, e una che sai bene essere una tua pari e con cui sei consapevole che anche facendo vedere il tuo lato peggiore non riusciresti a spaventarla.

Se lei gli avesse chiesto di interrompere la cosa, di andarsene prima che lei potesse farsi del male, perché si stava affezionando a lui, o... lui l'avrebbe fatto.

Aveva il suo rispetto. Non avrebbe giocato con i suoi sentimenti. La cosa sarebbe andata avanti finché stava bene a tutti e due, ma non avrebbe giocato con lei.

Cioè, ci avrebbe giocato, ma solo finché il gioco rimaneva tale per tutte e due le parti.

Nemmeno il mio...” rispose il biondo iniziando a baciarle il collo, muovendosi per sfilarle la maglia, questa volta con più calma della precedente.

La tempesta sarebbe durata almeno mezza giornata, aveva tutto il tempo di fare con il massimo del comodo e tranquillità.

Tanto valeva goderselo...

  
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