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Autore: SnixxAnatomy    21/02/2016    1 recensioni
Santana Lopez non crede nell'amore, non più. Brittany Pierce ci crede anche troppo. Quel che Santana non sa, è che la ragazza per cui è rimasta folgorata, rappresenta uno dei peggiori fantasmi del suo passato.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Confessions.



Santana's POV
Le cose con Brittany andarono avanti a gonfie vele dopo quell'appuntamento. Quasi tutti i giorni l'andavo a prendere a scuola, lei mi salutava con un bacio a stampo e un abbraccio e poi mi stringeva molto più del necessario quando eravamo in sella alla mia moto. Andavamo da qualunque parte lei volesse, che fosse al parco, al luna park, allo zoo, a qualche fiera. E il punto era che non mi dispiaceva affatto.
Mi mancava un battito quando la vedevo fare un sorriso enorme davanti alla zona dei pinguini, e mi tremavano le gambe quando, tra centinaia di persone, lei mi stringeva la mano, intrecciando le nostre dita, mentre con l'altra teneva un bastoncino di zucchero filato.
Era stupendo stare con lei tutto il giorno. Più volte l'avevo aiutata con qualche materia, giusto per usufruire al massimo del nostro tempo e aumentarlo, e lei ricambiava il favore mettendosi sdraiata sul letto di casa mia e facendomi qualche domanda su quei noiosi capitoli che ero costretta a studiare. Era una ragazza d'oro.
Avrei fatto di tutto solo per vedere un suo sorriso. Non mi spiegavo cosa fosse quell'incapacità nel parlare come Cristo comanda quando mi guardava con quello sguardo, o cosa fosse quel sorriso che mi nasceva spontaneo sul volto quando lei sorrideva. O forse lo sapevo, e non volevo accettarlo. La verità è che è molto più facile evitare le cose piuttosto che affrontarle.
Quinn, ovviamente, non si era fatta sfuggire l'occasione per farmi notare quando mi fossi rammollita, ma che le piaceva questa Santana Lopez che non brucia le sue lenzuola.
Ma, a quanto pare, non ero l'unica in una relazione in quel periodo.
Infatti, la mia carissima Fabgay, si era presa una cotta stratosferica per la Berry, la gnoma, quella brutta della famiglia, ed era arrivata a sapere a memoria tutte le battute di 'Funny Girl, interpretato dalla Unica e Sola, Barbra Streisand.'
Io e quell'Hobbit non andavamo per niente d'accordo, era chiaro, poi quando Quinn cominciava con 'Rachel di qua, Rachel di la' non era una semplice rottura di palle, era vera e propria istigazione al suicidio. 
Però, mio malgrado, quel tappo rendeva davvero felice la mia seconda bionda preferita, quindi perchè ostacolarla e godersi qualche tempo senza la Fabray perennemente mestruata? Una favola.
Avevamo fatto qualche uscita a quattro, e avevo scoperto con mio grande dispiacere che Frodo era la migliore amica della mia Britt, e che quindi non potevo nemmeno prenderla beatamente per il culo di fronte a lei, perchè avrebbe messo quel broncio che mi avrebbe fatto sentire in colpa per tutta la giornata.
Comunque, col tempo e con una buona marca di tappi per le orecchie, "Rach" era diventata quasi sopportabile. Una logorroica egocentrica, ma quasi sopportabile.
Purtroppo, però, tra me e Brittany non era tutto rose e fiori. Principalmente per due motivi:
Punto uno, non eravamo un qualcosa di ben definito. Uscivamo insieme, ci tenevamo per mano, conoscevamo qualche rispettivo amico e si era persino parlato di un ipotetico trasferimento da me dopo la fine del liceo, ma non l'avevo mai definita la mia ragazza, più che altro era la mia Britt, o la mia piccola. 
Punto secondo, la tensione sessuale. Non so se qualche umano possa capire cosa vuol dire avere a due centimetri da te una dea ogni giorno, e non potersela gustare per bene. Infatti, Brittany era stata rigidissima. Non si scende sotto il punto vita. 
Stavamo ore a baciarci, sul letto, magari con le magliette per metà sollevate, ma tutto si concludeva sempre con una lunga doccia fredda. Una volta mi aveva concesso una palpatina, ma solo perchè avevo passato un esame importante. I segni invece, oh, quelli le piacevano. Più volte mi aveva incitato a baciarle il collo e per quello non era di certo pudica la signorina. 
Mi ero promessa però che per lei, Brittany Susan Pierce, avrei aspettato, anche se a quel punto il ruolo di Fabray mestruata lo prendevo io.
...E mi chiudevo molto spesso in bagno.
Comunque, tutto procedette alla meraviglia fin quando un pomeriggio di Luglio, dopo cinque mesi dal nostro primo appuntamento, arrivò la domanda che speravo non arrivasse mai:
San, vuoi conoscere la mia famiglia?
...
"Mi piacerebbe Britt, ma non ti sembra un pò presto per loro? Magari ti prenderebbero come una sprovveduta se mi portassi"
No.
"Non so Britt, non mi sento pronta. Ho intenzioni serie con te, sul serio, ma non sono sicura di voler affrontare la mia futura suocera"
Nemmeno.
"Va bene Britt, ma puoi concedermi un pò di tempo? Solo qualche settimana, giusto per prepararmi."
Neppure.
No, decisamente no, sarebbe stato troppo semplice per Santana Lopez.
In preda al panico, feci la stronzata dell'anno,
"Ma se non stiamo nemmeno insieme!"

Mi pentii un secondo dopo aver detto quelle parole, e aprii la bocca cercando di riparare il danno, ma lei mi bloccò, mettendomi una mano davanti.
Il silenzio di tomba che seguì fu straziante. Il suo sguardo deluso, i suoi lucidi, mi uccisero lentamente.
Poi, dopo qualche secondo, sul suo viso comparì un'espressione rassegnata, di consapevolezza. E fece un sorriso amaro.
"Che stupida che sono stata." Poi prese il suo giacchetto e, sbattendo la porta, uscì da casa mia.
-
Mi stesi sul letto, pensando a quanto fossi immensamente cogliona. Avevo fatto arrabbiare Brittany. E Brittany non si arrabbiava mai. 
Dopo un'oretta sentii la porta di casa aprirsi, sperai fosse Brittany perchè sì, le avevo già dato una copia delle mie chiavi, ma quando scesi notai con un pò di dispiacere che era solo Quinn. Andai da lei, intenzionata a dirle la verità prima di fargliela scoprire dall'Hobbit o da Britt.
"Ehy Q..." Provai, avvicinandomi, ma lei era troppo intenta a sistemare la spesa.
"Quinn..." Tentai di nuovo, ma mi ignorava
"Avanti Fab-" Si girò all'improvviso, fissandomi con gli occhi di una tonalità molto più scusa del solito. Il che significava solo una cosa; Guai.
"Santana Diabla Lopez." Chissà perchè ho una leggera sensazione di deja-vù.
"Okay Quinn, posso spieg-"
"No, tu non puoi spiegare un bel niente! Non puoi spiegare Brittany che mi chiama in lacrime perchè le hai detto una cosa del genere!"
Ebbene sì, quelle due avevano legato molto. Troppo. Erano come Mimì e Cocò.
Sentii tutti i sensi di colpa assalirmi, sapendo che Brittany aveva pianto per le mie insicurezze. E, nonostante sapessi perfettamente di avere torto, continuai a litigare per avere ragione.
"E invece posso, Quinn! Posso! Perchè sono un essere umano anch'io, e quando mi ha proposto di incontrare la sua famiglia, non potevo dirle 'Ah no, non posso! Sai com'è, i tuoi già mi conoscono, e odiano, così come tua sorella, che è la mia ex e che ha fatto outing per me!'"
Vidi il suo viso diventare color porpora, stava per esplodere.
Prese un grande respiro, prima di ricominciare a gridare.
"Non puoi far si che le tue insicurezze facciano star male gli altri, Santana! Non ti è concesso! Shyla è parte del passato, Cristo, Brittany del presente, e forse del futuro. Sei riuscita a trovare una ragazza dolce, bella, e che ti sopporta, e cosa fai tu? Le dici che non state insieme? Brittany è una ragazza bravissima, e ti ama! Ti ama, e tu non te ne rendi nemmeno conto, perchè sei troppo impegnata a stare allerta per non farvi vedere dalla sua famiglia! Ti rendi minimamente conto di cosa stai facendo, Santana? Stai sacrificando la cosa più bella che ti sia mai capitata per Shyla! E sì, sarai anche la mia migliore amica, ma non ti permetterò di trattare così Brittany, quindi, se hai intenzioni serie me lo dici qui, ora, chiaro e tondo e poi vai da lei, anche se capirei perfettamente se non vorrà nemmeno vedere la tua faccia, ma non mi importa, butti giù la porta a spallate se è necessario, e glielo dici, perchè è quello che provi anche tu, e lo so, e poi la baci e le racconti tutta la verità, perchè sono stufa di portare avanti questa farsa, e se a quel punto lei ti vorrà ancora, se sarai così fortunata, le chiederai di rendere le cose serie, e comincerai a comportarti da persona matura e non da bambina egoista come hai fatto per tutta la tua vita!"
Incassai tutte quelle parole come una secchiata d'acqua gelata, e finalmente presi consapevolezza di tutte quelle cose che non avevo avuto il coraggio di ammettere a me stessa. E, per l'ennesima volta, mi chiesi come avrei fatto senza Quinn. 
Corsi di scatto verso la mia camera, rischiando di rompermi il collo per le scalle un paio di volte, presi scarpe e giacchetto e li tirai di sotto, affrettandomi a vestirmi mentre ero seduta sul divano.
"Cosa stai facendo?" Mi chiese Quinn, a braccia conserte, con il suo portamento da stronza. La guardai e sorrisi.
"Grazie, Lucy. Grazie mille." Mi alzai e le stampai un bacio sulla guancia, per poi afferrare il mio mazzo di chiavi e correre fuori.
"Dove stai andando, Santana?!" Gridò Quinn dalla porta di casa. Mi bloccai solo un secondo, mi voltai e sorrisi di nuovo. 
"A riprendermi ciò che è mio, Fabray!" Gridai di rimando. Vidi Quinn ridere, per poi fare un movimento con la mano.
"Sbrigati, idiota!" 
Ripresi a correre, non avevo nemmeno pensato a prendere la mia moto, avevo bisogno di correre.
Dopo 10 minuti di corsa arrivai davanti casa sua, non notai l'auto di nessuno, quindi molto probabilmente c'era solo lei a casa. Con mani tremanti, cercai di prendere la copia delle sue chiavi dal mio mazzo, dopo un paio di minuti ci riuscii, e la infilai nella toppa dopo una dozzina di tentativi andati a vuoto.
Aprii la porta ed entrai. Salii le scale, dirigendomi in camera sua. Ero già stata li un paio di volte.
Arrivata al piano di sopra sentii dei singhiozzi soffocati. Corsi verso la sua camera e la trovai stesa sul letto, circondata da fazzoletti, con la testa affondata nel cuscino e coperta da un plaid. Mi si spezzò il cuore a vederla così. 
Ancora non mi aveva notata, quindi mi avvicinai, tutta la frenesia di prima tramutata in paura.
Alzai la coperta e mi stesi vicino a lei, mettendomi a cucchiaio e stringendola. 
Provò a parlare, ma la fermai con uno "Shh" e un bacio sul collo.
Piangeva disperata, e non ce la facevo a vederla così.
La feci girare. Aveva il mascara colato per tutta la faccia, gli occhi gonfi e lucidi, i capelli spettinati. Ma era comunque bellissima.
Sorrisi, baciandola all'angolo della bocca. 
"S-San..." Balbettò. La incitai a parlare con un movimento della testa.
"T-tu non v-vuoi... S-solo quello da m-me, ver-vero?" Mi chiese, stando attenta a non guardarmi negli occhi. Non potei arrabbiarmi, perchè aveva tutto il diritto di pensare quelle cose. 
Quindi presi coraggio e, per la prima volta, fece come mi aveva detto Quinn; Mi comportai da persona matura.
"No, Britt." Cercai il suo sguardo alzandole il mento. "Quella è l'ultima cosa che voglio da te." Mi fermai un attimo. "Io non sono brava con queste cose. Fino a qualche mese fa ero quella che si portava a letto una e poi la mattina dopo arrivederci e grazie. Ma poi sei arrivata tu, Britt. E, Dio, non so cosa mi hai fatto. Tu-Tu mi hai fatto innamorare Britt. Mi hai fatto innamorare quando credevo che l'amore fosse solo una stronzata. E-E io ti amo così tanto." 
Conclusi, con un enorme sorriso sulle labbra. Sorrise di rimando, baciandomi poi con passione. Portai le mie mani ai suoi fianchi e feci intrecciare le nostre gambe, mentre lei metteva le sue tra i miei capelli. Felicità pura. Era l'unica emozione che sentivo in quel momento.
Quando ci staccammo, mise subito il suo viso nell'incavo del mio collo. 
"Allora perchè non vuoi conoscere la mia famiglia?"
Feci un sospiro consapevole. E, per la prima volta, decisi che scappare non sarebbe stata la soluzione migliore.
"Ci sono un pò di cose che devo dirti, Britt."
-
Le avevo fatto fare una doccia e l'avevo coccolata un pò, giusto per prepararmi a dirle tutto.
Eravamo sedute sul letto, lei mi stringeva le mani, incitandomi a parlare.
"Allora." Inizia, cercando di prendere sicurezza. "Voglio che tu sappia che se, dopo quello che ti dirò, non vorrai più stare con me, lo capirò perfettamente."
"San" Mi diede un piccolo bacio a stampo. "Niente potrebbe farmi andare via. Ti amo."
Sorrisi, e le strinsi più forte le mani. Sentirselo dire da lei era una delle cose che preferivo al mondo.
"Prima di trasferirmi a New York, vivevo a Lima, Ohio."
"Oh, anche io vivevo li!"
"Lo so, Britt. Ed è questo il problema." Mi guardò interrogativa, e io la pregai con lo sguardo di lasciarmi spiegare.
"Ero la head-cheerleader, la più popolare della scuola. Credo di essermi portata a letto quasi tutti i ragazzi di quel posto finchè, un giorno, ho incontrato Shyla. Me l'ha fatta conoscere Quinn, dato che le dava ripetizioni di matematica, e siccome anche a me servivano, tua sorella ha cominciato a venire a casa mia. Tu eri una fresh-man, quell'anno. Conoscendola, piano piano, mi innamorai di lei. O almeno credevo. E credevo anche che lei si fosse innamorata di me. Dopo tre mesi dal nostro primo incontro le chiesi di essere la mia ragazza, e lei accettò, solo in segreto però, come concordato da tutte e due. Andò tutto alla perfezione per i primi mesi, ma poi Shyla cominciò a volere troppo, voleva che la portassi al ballo, che la baciassi in pubblico, e io non ero pronta. Mi aveva presentato ai suoi, un giorno. Tu e Daniel non c'eravate. Ai tuoi genitori non andavo molto a genio, comunque, già dall'inizio. Quindi aggiungi questo all'ansia per gli esami, e i litigi erano all'ordine del giorno.
La sera del ballo avvenne il disastro. Ero andata da sola, con i miei amici, come concordato, ma a lei non stava bene, e dopo l'ennesimo mio rifiuto ad un nostro ipotetico coming out, esplose. Salì sul palco, e prese il microfono, completamente lucida e decisa. Disse a tutti che ero lesbica e che me la facevo con Quinn. Tutta la scuola scoppiò a ridere. Inutile dire che io e Quinn, che era l'unica a conoscenza di me e Shyla, provammo a difenderci, ma nulla. Quella stessa sera, in più, quando le parlai e litigammo, confessò di avermi tradito. Lo schiaffo che le ho tirato probabilmente lo ricorderà per sempre. Quelle ultime due settimane di scuola furono un vero inferno, gente che ridacchiava quando passavamo, biglietti di un certo tipo attaccati all'armadietto, e il giorno prima della consegna dei diplomi diedi di matto. E applicai la mia politica anche a Shyla; Occhio per occhio, dente per dente.
Mi intrufolai nell'ufficio del preside, e annunciai a tutta la scuola che Shyla Pierce, la ragazza d'oro della scuola, se la faceva con la lesbica di turno. Pensavo che mi avrebbe fatto sentire meglio, ma non fu così.
Molti dei miei amici mi abbandonarono, mia nonna mi ripudiò, e fui costretta a fare outing prima che altre persone lo venissero a sapere come un pettegolezzo. Tutti quelli del Glee mi supportarono. Per Shyla però fu diverso." Sospirai. "So che tutti i suoi 'amici' cominciarono a ridicolizzarla. E lei non era così forte. Ora sai perchè vi siete trasferiti qui a New York. E sai anche perchè non voglio incontrare la tua famiglia. È perchè la conosco già."
Conclusi il racconto e sentii come se un peso di tonnellate si fosse tolto dalla mia schiena. Ero finalmente libera.
Brittany, dal canto suo, era rigida e fissava il vuoto. Le sue mani stringevano ancora le mie, ma con una presa meno salda. 
"Stronza..." Sussurrò dopo qualche minuto. Mi affrettai a rispondere.
"Sì, lo so Britt, sono stata una bastarda e mi dis-"
"Non tu, Santana. Shyla." Mi guardò finalmente negli occhi.
"È stata cattiva e egoista. E non riesco nemmeno a pensare cosa tu abbia passato. E mi dispiace così tanto."
Mi abbracciò, mentre io avevo gli occhi spalancati per la sorpresa. Tutto qui? Nessuno schiaffo, niente urla, così semplice?
Scoppiai in una risata liberatoria. 
"Dio, quanto ti amo, Britt!" La strinsi fortissimo, mentre anche lei si univa alla mia risata. Dopo una decina di minuti a scherzare sulle mie inutili preoccupazioni, tornammo serie.
"Vorrei che fossi la mia ragazza, Brittany."
"E io voglio essere la tua ragazza, San!" Mi baciò subito, facendomi sorridere come una rincoglionita.
Aspettai un pò accarezzandola, prima di tirare fuori un altro argomento scomodo.
"Come facciamo con i tuoi, Britt?"
"Non lo so, San. Troveremo una soluzione. Daniel già ti adora, di Shyla non mi importa, sai che non abbiamo un bel rapporto, ma i miei ti ameranno, ne sono sicura. Basterà presentarti sotto un'altra luce, non come l'ex di Shyla, ma come la ragazza che rende felice Brittany. Ma ce la faremo. E ora andiamo, Quinn e Rachel ci aspettano."
"Cosa farei senza di te, piccola." La baciai e, mano nella mano, ci dirigemmo verso casa Lopez-Fabray.










"Quinn" Singhiozzai. "Io non amerò mai più."
"Shh." Mi accarzzò i capelli, tentando di fermare il mio pianto disperato. "Tu non amavi Shyla. Ma amerai qualcuno. E sarà bellissimo."


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Ciao a tutti! Innanzitutto, Buon Anniversario alle nostre Brittana! Non ci posso credere che è già passato un anno. Tornando a noi, il capitolo è un pò più lungo come promesso, e ho cercato di rendere più chiare le cose. Ho anche provato ad aggiornare il prima possibile. Spero che ne sia uscito qualcosa di decente. Grazie a tutti voi che seguite la storia e alla prossima!
                                                                                  -SnixxAnatomy
   
 
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