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Autore: Hypnotic Poison    23/03/2009    6 recensioni
Raccolta di 22 one-shot ispirate da altrettante domande che ho letto su una maglietta. Pairing vario. Le fic non hanno collegamenti tra di loro.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Chad Danforth/Taylor McKessie, Gabriella Montez/Troy Bolton
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E finalmente arriva anche la domanda numero 4 XD A questo ritmo, non le finirò mai XD

Tell me, what’s your favourite colour?

 

 

 

Tutti, alla East High di Albuquerque, detestavano e temevano la Detenzione della signora Darbus.

 

Era il modo più subdolo e maligno di punire gli studenti, solo perché magari preferivano studiare gli schemi delle loro squadre piuttosto che prendere appunti su Blake o Poe.

 

C’erano passati tutti almeno una volta, durante i loro quattro anni nella scuola. Era un’istituzione, e nemmeno il più bravo e perfetto studente riusciva a scamparla.

 

Quel minimo quarto d’ora -quanto ti andava bene- era l’incubo di ogni alunno, perché in quei corti, effimeri quindici minuti, potevi davvero fare di tutto.

 

Figuratevi quando la detenzione appioppata ha la durata di due ore.

 

 

###

 

 

Gabriella Montez sospirò forte, facendo svolazzare alcune ciocche di capelli davanti al viso.

 

Cinque minuti. Erano passati solo cinque minuti da quando quella pazza psicopatica della sua insegnante di teatro l’aveva chiusa in quell’aula, con l’ordine di rimanerci per due ore.

 

Uno sbuffo scocciato la fece voltare alla sua destra, verso il suo compagno di punizione: “Che incubo.”

 

Castano chiaro, con due occhioni blu, Gabriella lo conosceva bene, come tutti alla East High: era Troy Bolton, capitano della squadra di basket e ragazzo più gettonato della scuola.

 

Era la star della scuola, e perfino lei, che faceva parte delle secchione, sapeva chi fosse.

 

Era lui che non sapeva chi fosse lei.

 

Lo udì sbuffare di nuovo, e poi borbottare: “Quella donna è pazza.”

 

Gabriella sorrise, giocherellando con un pennello: “Però è furba. Ci mette in detenzione solo per costringerci a lavorare alle scenografie del musical.”

 

Troy sbuffò per la terza volta: “Mio padre mi ucciderà. Così perdo gli allenamenti.”

 

La ragazza non rispose, concentrandosi sul recipiente di vernice, cercando di aprire il coperchio.

 

All’improvviso, il barattolo le fu tolto e stappato dalle mani forti del ragazzo: “Ecco qui.”

 

Alzò il viso ed arrossì nell’incontrare lo sguardo azzurro: “G-grazie.”

 

“Di niente,” Troy si sedette nella sedia di fronte alla sua “Forza, meglio iniziare prima che torni la Darbus.”

 

Incominciarono a dipingere in silenzio, accompagnati solo dal rumore dei pennelli, finchè il castano chiese: “Ehm… allora… qual è il tuo colore preferito?”

 

Gabriella lo osservò per un istante e ridacchiò: “Perché me lo chiedi?”

 

Lui scrollò le spalle: “Dobbiamo passare insieme la prossima ora e quaranta, e il tempo passa più in fretta se si chiacchiera, giusto? E poi, siamo circondati da secchi di vernice colorata, quindi mi sembrava l’idea migliore.”

 

La ragazza rise: “Giusto. Il mio colore preferito è l’azzurro. O il blu, dipende dai momenti. Il tuo?”

 

Troy ghignò: “Rosso.”

 

Lei alzò un sopracciglio, dipingendo una stellina: “Rosso Wildcats, deduco. Cos’altro aspettarsi dal nostro capitano?”

 

“Il rosso potrebbe anche essere il colore di Babbo Natale!”

 

“Sì, certo!” Gabriella scoppiò a ridere, osservando quel ragazzo che le sorrideva di ricambio.

 

Le voci di corridoio e le cheerleader e qualunque essere di sesso femminile (e non solo) non avevano affatto torto. Troy Bolton era uno schianto.

 

“Sono così prevedibile?”

 

La mora scosse la testa: “No… è solo che sei famoso. Insomma, chi è che non conosce Troy Bolton?”

 

Il ragazzo intinse con più forza del necessario il pennello nella vernice gialla: “Solo perché sono famoso non vuol dire che mi conoscono sul serio.”

 

Gabriella lo guardò da sotto una ciocca di capelli neri: “Hai ragione. Però, sai benissimo che qui a scuola sei uno degli argomenti preferiti. Hai addirittura un poster gigante in mensa e nel corridoio est. Tutti sanno chi sei e come sei fatto. Sono io la donna del mistero.”

 

“Tu sei Gabriella Montez, fai parte del Decathlon Scolastico e avete vinto le ultime due competizioni. Sei un genio della matematica e sei la migliore amica di Taylor McKessie.” le elencò senza indugio Troy, facendole spalancare la bocca.

 

“Co-come fai a sapere tutte queste cose?” boccheggiò sconvolta.

 

Il capitano dei Wildcats sorrise e scosse le spalle: “Diciamo che siedo dietro di te sia a Francese che a Matematica. E diciamo anche che il mio migliore amico Chad ha una cotta segreta per la tua migliore amica Taylor, e praticamente non fa altro che chiedere informazioni in giro. Ma tu non sai niente, Chad mi ucciderebbe.”

 

Lei rimase basita per un istante, per poi ridacchiare: “Aspetta. Vuoi dire che un giocatore di basket ha una cotta per una secchiona?”

 

“Che c’è di male?”

 

La mora scrollò le spalle: “Per me niente, ma in questa scuola contano molto delle cose come lo status quo.”

 

“Cretinate,” bofonchiò il ragazzo “Se due persone si piacciono, non dovrebbero tenere conto a che ‘gruppo’ appartengono. Esistono le persone, non le categorie.”

 

Gabriella lo fissò con ammirazione: “Credo che tu sia uno dei pochi a pensarla così. Benvenuto nel club.”

 

Troy sorrise: “Devo prenderlo come un complimento?”

 

Lei rise, concentrandosi su un punto che proprio non voleva saperne di diventare dello stesso colore di ciò che gli stava attorno: “Se vuoi.”

 

“D’accordo.”

 

Rimasero in silenzio, che però non era pesante, ma anzi piacevole.

 

“Potresti utilizzare questo tempo per aiutare il tuo amico. Taylor non è certo una persona facile.” ironizzò poi la ragazza.

 

Il Wildcat ridacchiò: “Chad ne sa qualcosa. Ogni volta che le si avvicina, non so come ma finiscono sempre per litigare. Credo che sia una questione d’orgoglio. Ma… lei che pensa di lui?”

 

Gabriella scoppiò a ridere: “Ehi, questi sono segreti da migliori amiche!”

 

Troy le fece una smorfia supplichevole: “Dai, per favore! Tu non hai idea di quanto sia stressante avere Chad cotto a puntino che ti ronza attorno con le sue paturnie! Sei l’unica che può aiutarmi!”

 

Ma la mora scosse la testa: “A volte l’amore è una pistola carica!” decantò con un sorriso.

 

Il castano alzò un sopracciglio, stupito: “Alice Cooper?”

 

Lei si morse il labbro: “E’ così strano?”

 

Troy scoppiò in una risata fragorosa: “Ah, sei forte, Montez. Non mi sarei mai aspettato che ascoltassi Alice Cooper. Pensavo di essere uno dei pochi. Insieme ai rockettari, certo.”

 

Gabriella arrossì: “Vedi, sono la donna del mistero. E ti dirò di più: sono anche una grande fan dei Guns ‘n’ Roses e dei Led Zeppelin.”

 

 Il sorriso del capitano si allargò sempre più: “E chi non li conosce? Sono semplicemente magnifici! Canzone preferita?”

 

E continuarono così, per tutto il resto del tempo, che volò come se niente fosse, facendosi domande stupide sulle loro preferenze, finchè il suono della chiave girata nella toppa non li interruppe.

 

“Bene, spero che abbiate ponderato e lavorato, in queste due ore, miei cari.” la figura imponente della professoressa Darbus si stagliò sulla soglia, facendoli voltare entrambi.

 

Troy deglutì: “Sissignora.”

 

La Darbus sorrise: “Bene, a questo punto potete anche andare. Ci vediamo domani.”

 

“Arrivederci!” i due ragazzi si alzarono e sfrecciarono fuori dall’aula, senza ripensarci, e camminarono velocemente fino a quando non si sentirono abbastanza sicuri da rallentare.

 

“Allora siamo d’accordo,” esclamò il castano “Combineremo un’uscita per Taylor e Chad sabato pomeriggio, al centro commerciale, alle quattro.”

 

“Perfetto.” Gabriella sorrise e guardò fuori dalle grandi porte della East High, in imbarazzo.

 

Troy si grattò la base della nuca, schiarendosi la gola: “E… ehm, dopo che li abbiamo lasciati, io e te cosa facciamo?”

 

Gli occhi della mora s’illuminarono: “Beh… al centro commerciale hanno aperto un nuovo negozio di CD. Magari possiamo vedere se hanno qualcosa di Alice Cooper. Sempre se ti va, ecco.”

 

“Certo che mi va!” rispose in fretta lui, troppo in fretta forse “Volevo dire… mi sembra un’ottima idea.”

 

Lei sorrise, con le guance che si tingevano di rosa: “Allora… ci vediamo domani, Troy.”

 

“A domani, Gabriella.” le fece un cenno con la mano, e la osservò uscire dalla scuola. 

 

 

###

 

 

Gabriella percorse sorridendo il corridoio che l’avrebbe portata alla sua prima lezione di quella mattina, Storia, stringendo i libri al petto e ricambiando ogni tanto il saluto di qualcuno.

 

Entrò nell’aula quasi semivuota e si avviò al suo banco, accigliandosi.

 

Perché sopra di esso era stata lasciata una rosa blu, con un biglietto: Penso sia il tuo colore preferito, giusto? ;) Vieni durante la pausa sul tetto, nella serra del Garden Club. Ti aspetto, T.

 

“Che hai da sorridere così?” Gabriella sobbalzò al suono della voce della sua migliore amica, e nascose il fiore dietro la schiena: “N-niente!”

 

Taylor alzò un sopracciglio, scettica: “Devo ripeterti per l’ennesima volta che non sai mentire? Che ti succede? Che nascondi dietro la schiena?”

 

La mora arrossì: “Q-quale schiena?”

 

Anche il secondo sopracciglio di Taylor si sollevò: “Mi stai prendendo in giro, Gabriella? Perché non sono dell’umore adatto, quell’idiota di Danforth mi ha appena fatto arrabbiare.”

 

La sua migliore amica le mise una mano sulla spalla, sorridendo: “Oh dai, non dire così. Non è così male, in fondo.”

 

Taylor apparve ancora più scioccata: “Sto parlando con Gabriella Montez o con una sua sosia? Prontooo?? Stiamo parlando di Chad Danforth, il più imbecille di tutti quegli imbecilli del basket!”

 

Gabriella sospirò: “Tay, non dovresti generalizzare così. Esistono le persone, non le categorie.”

 

“Va bene, ci rinuncio,” la castana scosse la testa “Non so cosa tu abbia fatto stamattina, ma ripassa quando starai meglio.”

 

La sua amica ridacchiò e si sedette al suo posto, giocherellando con la rosa tra le dita.

 

Mai quell’ora passò più lenta; le lancette dell’orologio sembravano non spostarsi mai.

 

Finalmente, la campanella suonò, e Gabriella scattò fuori, pervasa da una strana gioia che non sapeva cosa fosse.

 

Non le poteva già piacere Troy Bolton! Insomma, si erano parlati per due ore in tutto l’arco di quei tre anni alla East High. Togliendo alcune rarissime occasioni in classe.

 

Corse attraverso i corridoi affollati, raggiunse le scale del tetto con il fiatone e lo vide, appoggiato alla ringhiera che guardava in giù, verso di lei.

 

Sorrise, arrossendo: “Ciao. Grazie per la rosa.”

 

Troy ricambiò: “Di niente.”

 

Teneva una mano nascosta, e non appena lei si avvicinò, scoprì che quella mano conteneva un enorme mazzo di rose blu: “Merito del Garden Club,” confessò imbarazzato lui “Spero ti piacciano.”

 

Gabriella afferrò i fiori con gli occhi che brillavano, fissandoli estasiata: “Sono bellissime, grazie. Il blu è il mio colore preferito…” mormorò, alzando lo sguardo e arrossendo nel vedere che i suoi occhi erano del blu più meraviglioso che avesse mai visto.

 

Il ragazzo ghignò: “Lo so.”

 

La mora si accigliò: “Ma… perché?”

 

Stavolta fu il turno di Troy per arrossire: “Ehm… vedi Gabriella… quando ci siamo parlati, in detenzione… in un certo senso, ti ho mentito.”

 

“Come?”

 

“Beh…” il capitano dei Wildcats si grattò la nuca “Ecco, insomma… ti ho raccontato che sapevo tutte quelle cose su di te perché a Chad piace Taylor e non fa altro che chiedere informazioni. Il che è vero, ma… io sapevo tutte quelle cose perché a me… a me piaci tu.”

 

Gabriella rimase a bocca aperta, così lui continuò: “E quando la Darbus ti ha messo in detenzione perché ti era squillato il cellulare, beh, anche io ho fatto squillare il mio per poterci finire insieme a te. Mi era sembrata l’occasione migliore per stare un po’ insieme a te senza che tu ti insospettissi, visto che non ci siamo mai parlati. E adesso non so come tu possa reagire, perché io e te non ci conosciamo per niente, e…”

 

“Troy,” lo interruppe lei ridendo “Ora stai parlando a vanvera.”

 

“Scusa,” sorrise imbarazzato, senza smettere di grattarsi la nuca “Faccio così quando sono agitato.”

 

Gabriella fissò i fiori, accarezzando lentamente i petali. Con la coda dell’occhio, poteva vederlo spostarsi nervosamente da un piede all’altro, in attesa che lei dicesse qualcosa.

 

“Sai che non sarà facile, vero?” domandò dopo un po’.

 

Il ragazzo corrugò la fronte: “Cosa?”

 

“Io e te, o anche Chad e Taylor. Insomma… con lo status quo, e tutto il resto.” spiegò cauta.

 

Troy le prese la mano, facendola arrossire: “A te importa?”

 

La mora scosse la testa: “No, dico per te. Non so come la possano prendere gli altri a sapere che il ragazzo più gettonato della East High sta con una secchiona.”

 

Lui le si avvicinò di un passo, incatenando i loro sguardi: “Ci faranno l’abitudine.”

 

Gabriella sorrise nervosa: “Prevedo un suicidio di massa delle cheerleader.”

 

Troy ridacchiò, e prima che lei se ne rendesse conto, poggiò le labbra sulle sue.

 

Lei ci mise ben poco a rispondere, quando si staccarono rimasero fronte contro fronte, a sorridere.

 

“Immagino che dovrò ringraziare la Darbus.” scherzò il ragazzo.

 

“Oh, già,” replicò lei “Dipingendole tutto il cielo delle scenografie di blu.”

 

 

Fine

 

 

 

 

E finalmente arriva anche la domanda numero 4, che mi pare un po’ una cretinata XD A questo ritmo, non le finirò mai! XD

 

La canzone di cui parlano Troy e Gabriella è Love’s a loaded gun  di Alice Cooper. Vi consiglio di ascoltarla perché è bellissima, ma credo vi piacerà solo (purtroppo) se siete delle rockettare  XD

 

Grazie a:

 

Romanticgirl: io sono stata colpita al primo sguardo in HSM XD Per non dire la scena iniziale del 3, e quella finale, e… XDXDXD

 

Faboulous95: devo dire che anche io sono particolarmente fiera della terza domanda ^^

 

Tay_: lo so, mi è dispiaciuto un po’ fare Ryan così. Ma mi serviva ai fini della Troyella, di cui tu ormai sei una fan dichiarata, che ti piaccia o no! *risata malefica* No, le Chadpay no, ti prego! XD

 

Angels4ever: l’Amore con la maiuscola non arriva alla nostra età, purtroppo. Succede solo nelle favole. O nelle botte di culo XD Non parliamo di scuola, please, che mi uccide ^^

 

Lovely_fairy: no, dai, povero Ryan, nel terzo film si riscatta un casino. Come ho detto a Tay_, mi è dispiaciuto farlo così “cattivo” nella terza domanda. Spero anche questa ti abbia soddisfatta, ochetta ^^

 

Armony_93: compagna, io per te non ho mai parole abbastanza. Mi viene solo un ‘grazie’ che però vorrebbe racchiudere tutto. Quindi non ti offendere se le mie risposte/recensioni sono un quarto delle tue XD Prometto che mi sbloccherò. E, purtroppo, non sono affatto sovrumana. Se lo fossi, avrei molti meno problemi XD Ps: non sei mai su msn, come mai?

 

Ciokina14: di questa eri totalmente all’oscuro credo XD Ma non della mia vita privata, ormai ^^ Acqua in bocca, mi raccomando XD

 

Titty90: lo so che Ryan non ci stava molto, ma mi andava di fare una cosa diversa ^___^ E tu quando ricomincerai a saziare la mia sete di Troyella?? XD Tivibi!

 

Heroine3010: grazie di cuore XD Spero di sentirti sempre!

 

 

Un bacione a tutte! A presto

 

Hypnotic Poison

   
 
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