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Autore: tylersanchor    21/02/2016    3 recensioni
Su come Stiles Stilinski rimise insieme i pezzi del suo cuore spezzato da Lydia Martin, diventò occasionale vittima della sfiga e scoprì che in fin dei conti dieci anni di friendzone possono portare fra le braccia di chi non ci si sarebbe mai immaginato.
|STHEO|
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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*






5. Sapete che farà ancora male, ma ormai i giorni buoni sono più che quelli cattivi. Sapete che lei continuerà a farsi baciare da qualcuno che non siete voi e sorriderà a lui e non a voi, ma vi si stringe il cuore solo per un secondo. Perché sapete che c'è qualcosa di altro, qualcosa di diverso in serbo per voi e non vedete l'ora di andare avanti.



 

And it's not easy for me to sit in front of you,
or any other authority figure for that matter,
and not be able to give you the exact answer that you want to hear.
I'm the one with the answers.
I've always been the one with the answers.
But right now sir, I don't have any.
(Cristina Yang)

 



Stiles aveva cercato di processarlo razionalmente. Era consapevole del fatto che i suoi sentimenti per Lydia erano stati messi in secondo piano dal problema Theo, si era quasi abituato a non desiderare più morire ma a tollerare la vista di Parrish che la veniva a prendere a scuola, ma da lì a baciare Theo Raeken ne passava di acqua sotto i ponti, né passava un intero oceano. Eppure eccolo lì, seduto al tavolo della cucina di Theo con davanti una tazza di tè dato che non aveva spiccicato parola o reagito, limitandosi a farsi condurre dentro e farsi mettere seduto da un attonito Theo che gli aveva fatto un tè per chissà che diavolo di ragione e lo fissava.
«Puoi dire qualcosa, sai. Insomma, io dovrei essere sconvolto. Era il mio primo bacio.»
«Non ci credo neanche un po'.» riuscì a buttare fuori Stiles bevendo un grande sorso di tè.
«Avevo altre cose per la mente.»
«Mi hai detto che non sei gay.»
«Mai sentito parlare di pansessualità?» replicò Theo.
Stiles decise di lasciar perdere, dato che aveva abbastanza rogne per i fatti suoi in quanto a capire quale fosse il suo orientamento sessuale. Che i ragazzi non gli dispiacevano era assodato, ma da lì a baciarne uno ne passava di acqua sotto i ponti. Effettivamente, tutta quella situazione era da interi oceani di acqua che passavano sotto i ponti fra ciò che Stiles era e ciò che stava provando e facendo. «Beh, per la cronaca. Non mi piaci per niente, Theo. Sei l'ultima persona sulla terra che bacerei.»
Si avvicinò a Theo, alzandosi in piedi e sentendo le guance bruciare.
«Ti detesto. Non sopporto come dici le cose e il fatto che siano sempre vere. Odio il modo in cui le usi per manipolarmi e entri nella mia testa mettendomi dubbi e facendomi questionare tutte le mie scelte. Quindi se speravi che baciarmi mi avrebbe fatto cadere ai tuoi piedi, beh, ti sbagli di grosso caro Theo, perché mai, mai nella mia vita ti sfiorerò anche solo con un dito.»
Stiles sapeva che il suo battito lo contraddiceva, sapeva che il suo odore diceva a Theo l'opposto e sapeva perfettamente che non sarebbe riuscito a resistere che qualche secondo perché Theo lo guardava con quei suoi occhioni falsamente innocenti e sembrava quasi ferito dalle sue parole.
«Davvero, Stiles?»
Stiles strinse i pugni, abbassando lo sguardo. Theo si fece più vicino, tanto che era una questione di pochi centimetri e si sarebbero sfiorati.
«Ti odio.» mormorò Stiles, conficcandosi le unghie nei palmi.
Theo gli prese il mento con due dita e lo obbligò a guardarlo negli occhi.
«Davvero, Stiles?» ripeté.
«Assolutamente no.»
Stiles annullò la distanza fra loro, tirando Theo per il collo della maglietta e baciandolo con foga, obbligandolo ad aprire la bocca, con un tale impeto che per poco in finirono per terra.
Theo sembrò spaesato all'inizio, come se davvero non avesse mai baciato nessuno in questo modo, poi sembrò abituarsi e prese il viso di Stiles fra le mani delicatamente. La cosa lo fece a dir poco infuriare e approfondì ancora il bacio, mordendo le labbra di Theo così forte che sentì il sapore del sangue, ma non smise finché letteralmente non fu sul punto di soffocare. Si staccò mal volentieri e guardò Theo, che ricambiò con uno sguardo stranito mentre si asciugava il sangue dalle labbra, la ferita ormai guarita.
«Cos'è quella faccia? Non ti aspettavi che il tuo piano riuscisse? Qual è il tuo scopo ora che ci siamo baciati?»
«Continuare a baciarti per molto, molto tempo.»
Stiles sapeva che sicuramente c'era una trappola, sapeva che avrebbe dovuto scappare a gambe levate perché Theo non portava nulla di buono, ma il suo istinto di sopravvivenza era contrario al suo raziocinio e gli imponeva di restare.
«Per una volta sono d'accordo.» borbottò, attaccando nuovamente le labbra di Theo.





 

*

 


 

Quando erano riusciti a staccarsi, Theo era andato a fare una doccia. Stiles non aveva neanche avuto il tempo di iniziare ad avere seri dubbi sulla sua sanità mentale che Theo, presumendo probabilmente che lasciarlo troppo tempo solo lo avrebbe solo convinto che averlo baciato fosse una pessima idea, corse giù dalle scale facendo i gradini due a due. Aveva i capelli ancora leggermente umidi, come se non avesse avuto il tempo di preoccuparsi di asciugarli bene, e indossava una felpa rossa con la zip e il cappuccio abbinata a un paio di pantaloni della tuta grigio scuro e calzini dello stesso colore.
Si fermò a pochi passi da Stiles, fissandolo un po' incerto. Effettivamente anche Stiles, dopo essersi preso un minuto per sentire quanto Theo profumasse di borotalco e di buono e quanto bene stesse anche con i vestiti da casa, si trovò leggermente perplesso. Stava giusto cercando di obbligare il suo cervello a dire qualcosa di intelligente per scappare a gambe levate ma se ne uscì con un misero: «I calzini antiscivolo? Seriamente?»
Theo non fece una piega, come se tutti portassero calzini antiscivolo per casa, e andò a sedersi sul divano, facendo cenno a Stiles di sedersi accanto a lui.
Se Stiles fosse stato un essere razionale, se ne sarebbe andato. Se fosse stato nel pieno delle sue facoltà non si sarebbe messo accanto a lui perché Theo profumava di buono e era adorabile nei suoi calzini antiscivolo. Era quasi sicuro che fosse una sua manovra per circuirlo con quegli occhietti innocenti, il suo sorriso e tutto il resto. Peccato che si lasciò circuire e si accoccolò contro di lui, appoggiando la guancia contro il suo petto e lasciandosi cingere con un braccio, mentre con l'altra mano Theo gli accarezzava i capelli, sollevandogli il viso di tanto in tanto per dargli un bacio.
«Non farti strane idee» borbottò Stiles, «ti odio sempre. Compresi i calzini antiscivolo.»
Theo emise una risatina e gli schioccò un bacio umido su una guancia.
«Non c'è niente da ridere.»
«Sh, stai tranquillo. Mi prendo cura io di te. Ti puoi riposare.»
Stiles era sicuro, ora al cento per cento, che Theo non la contasse giusta. Perché era come se avesse fatto scattare un interruttore con quelle parole. Come se semplicemente avesse aspettato una vita intera per sentirle e ora potesse finalmente prendere un respiro e abbandonarsi contro di lui.
Tutto quel tempo dietro Lydia era stato un continuo rincorrerla, cercare di capirla, cercare di farsi vedere. Erano stati una serie di tentativi tanto estenuanti quanto vani, anche quando finalmente lei si era accorta della sua esistenza. Certo, Lydia sapeva il suo nome adesso, ma non lo guardava come lui voleva. Non lo faceva sentire come lui voleva, come Theo gli aveva detto che meritava di sentirsi. Non si sentiva protetto, non si sentiva guardato, figurarsi amato. Era come se lui avesse combattuto tutto quel tempo per Lydia ma lei per lui non avesse mosso un dito. E si rese conto che non andava più bene così. Lydia era bellissima, intelligente, il sogno di ogni ragazzo, ma tutti i piccoli momenti in cui lei lo aveva trascurato, quelli in cui lo aveva fatto sentire minuscolo e insignificante, si sommarono nella sua mente e fu come se ne fosse trasfigurata. Era sempre bellissima, solo non era da amare. Perché l'amore di Stiles sarebbe stato concesso, ne era sicuro ormai, solo a qualcuno che lui si meritava davvero. Qualcuno che lo scegliesse sempre, qualcuno che lo mettesse al primo posto senza trovare scuse per metterci altri, qualcuno che si prendesse cura di lui. Meritava una pausa dall'affannarsi dietro a lei.
Chiuse gli occhi e annusò ancora Theo. Certo, tutto il suo bellissimo ragionamento di essere finalmente indipendente e oltre Lydia falliva miseramente visto chi lo stava coccolando ma pensò che, per una sera, poteva davvero prendersi una pausa. E pazienza se la trascorreva baciando Theo.
Alzò il viso per stampargli un bacio sulle labbra che lo fece sobbalzare leggermente.
«Non dico che mi fido di te,» esordì Stiles, «dico semplicemente che per stasera sospendo il giudizio. Tregua.»
Theo rise piano affondando il viso nei suoi capelli.
«Non sono il tuo pupazzetto, mollami.»
Stiles cercò di divincolarsi, aspettandosi più resistenza da Theo che invece lo lascio subito andare. Risultato: si spiaccicò sul pavimento fra le risate di quella stupida chimera malvagia.
Stiles lo maledisse, sentendosi davvero detestato da Dio o chi per lui, perché una serie di sfortunate cadute come quella che gli era capitata da quando aveva iniziato a frequentare Theo non era sicuramente mai capitata a nessuno nella storia, neanche a lui, che era la persona più sbadata della terra e inciampava ovunque e dato che non sapeva bene con chi prendersela rivolse uno sguardo di puro odio a Theo che gattonò per terra accanto a lui e lo prese di nuovo fra le braccia.
«E levami le mani di dosso.» borbottò, spingendolo ancora via ma incontrando per la seconda volta resistenza nulla, cosa che lo fece cadere addosso a Theo, spiaccicando il poverino a terra.
«Ehi, frena,» disse Theo sorridendo angelico, «non mi sento ancora pronto a certe cose e il pavimento è freddo.»
Stiles si trattenne dal tirargli un pugno, ormai sapendo che ogni tentativo di fargli male sarebbe finito con una sua figuraccia.
Si alzò e si sedette imbronciato sul divano, tempo pochi secondi e Theo si sedette all'estremità opposta, mettendo le gambe su quelle di Stiles.
I calzini antiscivolo sotto avevano delle piccole impronte di lupo di gomma.
«Togli quegli obbrobri da sopra di me. Con le improntine di lupo, poi.»
Spostò sgraziatamente le gambe di Theo dal suo grembo ma non fece tempo a farlo che questo si era già sistemato accoccolato contro il suo petto.
«Oh e va bene, stai lì. Sei appiccicoso.»
Theo strofinò il viso contro il suo petto e poi alzò lo sguardo verso di lui. Stiles stava giusto gioendo del fatto che erano al semi buio e Theo non poteva vedere quanto era diventato rosso quando si ricordò che Theo al buio vedeva benissimo. Era tutto preso a bestemmiare mentalmente che non si accorse quasi del bacio che Theo gli aveva dato sulle labbra finché non gliene diede un secondo. Stiles gli appoggiò una mano dietro il collo, tirandosela più vicino.
«Ti odio.» borbottò prima di baciarlo lui con foga.
«Non credo proprio.» replicò Theo quando si staccarono, prendendogli il viso fra le mani.

 

 
  
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