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Autore: Mo0ny_    21/02/2016    5 recensioni
♦[(Storia Interattiva)]♦♦[iscrizioni chiuse]♦ 
Sono passati cinquant' anni dall' ultima grande Profezia e la pace sembra finalmente essersi ristabilita. Ma le Parche hanno deciso. Una nuova Grande Profezia sta per essere pronunciata e i semidei scelti non potranno tirarsi indietro.
*Premetto che è la mia prima interattiva, siate clementi!!*
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Semidei Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James si diede stupido. Come aveva fatto a non pensarci prima! Eppure era così semplice e tremendamente doloroso! Nathan lo guardava e James era sicuro che si stesse chiedendo che cosa aveva n mente.
  • Cosa vuoi dire semidio! –disse Tartaro e il figlio di Zeus notò una nota di insicurezza nella sua voce o addirittura paura. Il sarcofago nero era il punto da colpire. Guardò Nathan negli occhi e corse in fretta verso di lui.
  • Amico tieni questo –disse porgendogli lo scettro a mezzaluna con il diamante di Harmony che brillava.
  • Che cosa hai… James fermo! –gridò quando vide il suo amico che si mise a correre verso il sarcofago nero e facendo leva con la spada aprì il coperchio. Non era stata proprio un’ idea felicemente bella. James si sentì invadere da un ondata di forza oscura. Da un doloro insopportabile. Qualcosa che non si poteva descrivere. Lo aveva colpito sia emotivamente che fisicamente.
  • NOOO! –aveva appena urlato Tartaro. –Cosa hai fatto idiota! –aprendo il sarcofago infatti, aveva lasciato che tutti i suoi poteri maligni uscissero via. La voce non veniva dal sarcofago ma dal Tartaro stesso. Il Tartaro, inteso come luogo, non era nient’ altro che il corpo di Tartaro stesso. Non poteva ucciderlo altrimenti i mostri sarebbero anche ritornati sulla Terra e sarebbero stati impossibili da uccidere. Ora aveva compreso cosa aveva fatto suo padre quando la prima volta aveva sconfitto Tartaro. Lo aveva semplicemente addormentato e gli avvenimenti della guerra di Gea lo avevano risvegliato. Era chiaro. Tutto filava liscio.
  • Se io non potrò tornare in vita, tu morirai con me!! –gridò e prima che anche l’ ultimo granello di quell’ orribile dolore potesse smettere, James sentì come una lama affilata nel petto trafiggergli il cuore. Poi sentì Nathan gridare e una voce femminile urlare e piangere. E dopo tutto questo, non vide altro che il buio.
 
 
Nathan stava piangendo. Le lacrime gli coprirono il viso.  Nel momento in cui James aveva chiuso gli occhi per l’ ultima volta erano entrati gli altri 4. Tutti insieme. Contemporaneamente.  Le urla di Rosemary erano troppo forti e dolorose. Si era avvicinata a lui e l’ aveva accarezzato il viso. Cassandra era straziata come Nathan e Felicity e Scott non trattennero le lacrime.
  • Ha ottenuto quello che si meritava! –esclamò Tartaro ridendo davanti al dolore dei 5. Nathan sentì la rabbia nel petto crescergli sempre di più. Vide l’ Harmony che James gli aveva affidato brillare intensamente. Molto intensamente. La alzò al cielo e sentì la risata di Tartaro vacillare. Rosemary si avvicinò a lui e prese l’ Harmony con la mano destra. Ricordò tutti i momenti passati a litigare e a battibeccare. Ricordò il momento in cui l’ aveva invitata a sedersi insieme a lui a guardare le stelle e quando l’ aveva protetta e aiutata a superare l’ attacco di follia che aveva avuto con i suoi poteri.
L’ Harmony brillava di più.
Anche Cassandra si avvicinò e ricordò le volte in cui l’ aveva visto cavalcare Fulmine nel cielo e volare alto. Ricordò quando l’ aveva spaventato solo per annunciargli che sarebbero partiti per un’ assurda missione suicida.
L’ Harmony brillava di più.
  • Smettetela basta!!! –urlava Tartaro.
Scott si avvicinò e lo ricordò nei momenti in cui avevano fatto squadra insieme a caccia alla bandiera non riuscendo a battere le ragazze. Si ricordò di lui quando a bordo della nave turistica avevano combattuto cercando di non far notare l’ assenza delle Cascate del Niagara.
L’ Harmony brillava di più.
Tartaro si lamentava come se stesse soffrendo un sacco.
Felicity si avvicinò e ricordò quando la mattina guardava l’ aurora e leggeva Harry Potter e James si lamentava di continuo perché lui voleva dormire.
Una luce invase tutta la stanza.
Si sentì la voce di Tartaro lanciare un grido orribile e poi dire una frase:
  • Non vi libererete mai di me e della nuova generazione! Ce ne sono degli altri. Come me. Come v… -e poi non sentirono più niente.
Poi furono rinchiusi dalla luce emanata dall’ Harmony e chiusero gli occhi.
 
 
Quando li riaprirono si trovarono in una stanza completamente diversa. Non era il Tartaro e nemmeno l’ Ade. Tutti e 5 erano là in piedi e James di fianco a loro, era steso per terra. Nathan reggeva ancora in mano l’ Harmony.
  • Eroi! –disse una voce possente che proveniva da un grande trono. Ora i 5 si orientarono meglio. Quello era l’ Olimpo e la voce che aveva appena parlato era Zeus, il Dio del Cielo. –Avete completato la vostra missione salvando noi e i vostri amici del Campo..-
  • Ma  non James… -sussurrò la voce di Rosemary marchiata dal dolore. Anche Zeus la udì e la ragazza fu sicura che avesse appena respinto un singhiozzo.
  • Cassandra McHolland –tuonò la voce del re dei Cieli. –Riportalo in vita – Inizialmente nessuno sembrava aver capito, tranne la stessa Cassandra che si avvicinò al corpo senza vita di James e gli versò un liquidò in bocca.
 
James era sicuro di essere morto, quindi come faceva a sentire quello strano sapere che tra parentesi era disgustoso? Starnutì e aprì gli occhi. Inizialmente la vista era annebbiata e non riusciva a distinguere niente. Piano piano la vista tornò e vide due grandi occhi verdi che lo scrutavano. Piangevano anche.
  • Di solito le principesse non piangono… -bisbigliò riconoscendo gli occhi di Rosemary e si alzò lentamente.
  • JAMES! –urlò la ragazza prima di rinchiuderlo in un abbraccio seguito dai pianti degli altri. Poi Rosemary lo lasciò e lo guardò intensamente negli occhi per poi dargli uno schiaffo.
  • E ora che ho fatto! –chiese –Mi vuoi rimandare tra i morti!
  • Sei un idiota Shane! Come cavolo hai osato morire! Sei uno stupido –disse picchiandolo di nuovo ma vide che sorrideva. Se per farla sorridere bastavano degli schiaffi, James era disposto anche a farsi uccidere da lei. Si sentì qualcuno tossicchiare. Gli Dei si guardavano in giro un tantino imbarazzati. James guardò suo padre dritto negli occhi e chiese.
  • Come ho fatto a tornare in vita?
  • Ho chiesto un piccolo favorino ad Ade
  • E Tartaro?
  • Sconfitto. O meglio si è addormentato. Se nessuna guerra intralcerà il vostro cammino, non avrete problemi per un bel po’. James, gradirei parlare con te da solo! –disse e gli altri Dei si dileguarono. I ragazzi lo guardarono dritto negli occhi e lui annuì. Voleva parlare con suo padre. Era un suo profondo desiderio. Quando gli altri uscirono dalla stanza i due rimasero da soli e Zeus iniziò.
  • Non ti ho mai lasciato da solo figliolo. Mai. Harmony… io non…
  • Tranquillo. Lo so. Sono io che devo chiederti scusa… ci sei sempre stato per me è io non l’ ho mai voluto riconoscere. C’ eri quando ero indifeso e senza mamma e c’eri quando Robbie e company mi voleva picchiare. Avvertivo la tua presenza. –
  • Figlio, il destino che ti attende ancora è duro. Divertiti in questi mesi che passeranno perché questa non è la fine
  • Cosa vuoi dire. Lo scoprirai… lo scoprirai. Ora va. Ho l’ impressone che tu abbia qualcosa da aggiustare. C’è Argo che vi porterà al Campo.
  • E l’ Harmony?
  • La distruggerò di nuovo. Non voglio che vada nelle mani sbagliate.
Detto questo James lasciò il 600° piano dell’ Empire State Building e scese giù dove i suoi amici già lo aspettavano nella macchina con Argo. Il ritorno al Campo fu qualcosa di magnifico. Tutti li acclamarono e riuscirono a sollevare il morale a dei semidei caduti nel Tartaro. Tutti entrarono nelle loro case per risalutare i propri fratelli. Quella sera organizzarono una grande festa. I sei raccontarono quello che era successo loro raccogliendo i complimenti e i fischi della gente. Poi se ne andarono, senza sapere che tutti e 6 l’ avevano fatto contemporaneamente. Volevano stare da soli. Loro e basta.
 
  • Ehi ciao! –disse Nathan a Speedy il pegaso. Era da tanto che non lo vedeva e fu felicissimo di rivederlo. Il cavallo saltò e nitri troppo felice. Nathan aprì la porta della stalla ed entrò preparandolo per un’ uscita notturna. Mentre lo faceva Felicity lo vide e corse da lui. Era vestito in modo molto semplice. Una maglietta scura e i jeans chiari ma per lei era perfetto. Nessuno poteva essere bello come lui o dolce come lui.
  • Ehy! –lo salutò e anche Nathan fu invaso dalla felicità. Lei correva verso di lui nonostante le brutte esperienze con i pegasi.
  • Ciao! Come mai via dalla festa?
  • Non mi andava di festeggiare tutto qui. –sorrise Felicity guardando Speedy.
  • Vuoi salire? –le propose Nathan.
  • Cosa? No.. forse è meglio di no! –disse sicuramente per le esperienze passate.
  • Questa volta non sarà come l’ ultima, te lo prometto –disse rassicurante e porgendogli una mano in modo da farla salire. Lei un po’ diffidente accettò di salire e insieme si sollevarono da terra. Felicity aveva le mani intorno alla vita di Nathan e la testa poggiata sulla schiena con gli occhi chiusi. Piano piano decise di aprirli e vide il Campo Mezzosangue dall’ alto e non poté fare altro che rimanere senza parole. Salirono su fino alle nuvole. Vide la luna piena da lontano che si affacciava sul mare e disse:
  • Wow, è così bello! –Nathan la guardò e la vide sorridere e anche lui rise. Piano piano si sporsero fino a far toccare le loro labbra e si diedero un bacio a stampo. Poi si guardarono e fu allora che si diedero un vero e proprio bacio con la lingua. Fu un momento magico e che sicuramente segnò qualcosa di fantastico.
  • Feli, guarda le stelle sembra che…
 
 
  • Cassie! –la chiamò Scott vedendola passeggiare in giro per il bosco.
  • Ehi Scott. che ci fai qui? –disse sorpresa di vederlo da quelle parti.
  • Vuoi venire con me? Ti faccio vedere una cosa! –esclamò prendendola per mano e portandola dentro i Bunker 9. Quando entrarono Cassandra vide i grandi progetti di Scott appesi su grandi lavagne e su un tavolo erano disposti progetti firmati da Leo Valdez. –Wow –Esclamò Cassandra realmente affascinata da quel luogo. Tutto gli sembrava magnifico. La precisione dei disegni e dell’ ordine di alcuni macchinari sistemati là.  Scott rise nel vederla così a suo agio in quel luogo che era un po’ troppo comune per una ragazza complicata come lei.
  • Guarda qui! –disse invitandola a venire vicino al tavolo dove era lui. Là sopra c’ era una piccola fatina meccanica che svolazzava riempendo l’ aria di polvere gialla. Era bellissima. Le ali erano azzurre così come il vestitino e i lunghi capelli invece erano neri e gli occhi caleidoscopici.
  • Ma è fantastica! –esclamò davvero felice
  • Falla volare fuori al buio, vedrai che meraviglia! Dovevo dartela prima che partissimo ma… -fu interrotto da un bacio dato da Cassandra che si era trattenuta troppe volte. Le loro lingue esplorarono la bocca dell’ altro e fu in quel momento che decisero che loro dovevano stare insieme. Uscirono fuori abbracciati e fecero volare la piccola fatina.
  • Guarda le stelle Scott. sembra che…
 
 
Rosemary era seduta sulla spiaggia di Long Island che ascoltava le onde dell’ oceano muoversi e sentendo l’ odore di una bellissima brezza marina. James la guardava da lontano indeciso se andare a parlargli oppure no. Dopo lunghi minuti di riflessione decise che era troppo tardi per pensare ulteriormente e andò da Rosemary. Camminava lentamente mentre si faceva film mentali su cosa sarebbe successo dopo che avrebbe espresso i suoi veri sentimenti. Cercò di scacciare via i pensieri che dicevano che lui sarebbe finito su una sedia a rotelle a vita.
  • Ciao –la salutò quando fu di fianco a lei
  • Ciao! Accomodati –disse un po’ imbarazzata ma stranamente contenta. James si accomodò e dopo diversi minuti di silenzio disse:
  • Rosemary… quando tu mi hai detto che mi amavi e io ho risposto che per me eri solo un’ amica… ecco… io… io non ero –lei rise e James si sentì ancora più in imbarazzo. –Sto cercando dirti qualcosa di importante! –disse ma poi Rosemary lo bloccò con un bacio e James fu felicissimo di lasciare che la sua lingua cominciasse a esplorare la bocca della ragazza. Quando si staccarono sorrisero. Tutti e due e guardarono il cielo.
  • Hai notato le stelle? Sembra che…
 
  • …Stiano qui a guardare! –dissero insieme inconsciamente.
 
 
TO BE CONTINUE…
 
 

Angolo Autrice.
È stato difficile premere il tasto “completa” dopo 5 mesi che scrivo questa fanfiction e che sto a stretto contatto con voi che leggete e recensite i miei capitoli che magari a volte mi hanno deluso e non erano esattamente come vi aspettavate. Ringrazio quindi Sticcio, la ladra di libri, Clarissa_fairchild, Inazumiana, principessac, AbbyGrac e a te che sei stato sempre con me!
Questo è stato e sarà: E le stelle stanno a guardare…
Grazie!
Alla prossima,
unamoresolitario!!!
 
Il continuo uscirà questo mercoledì. Vi raccomando! Attendo le vostre schede! Si sarà un interattiva!





   
 
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