Ho provato a scrivere di vite altrui racchiuse in bottiglie
di plastica gettate fra rami silenziosi e morbidi ricordi. soffoco dietro a un
sogno di velluto tremendamente lucente, così rosso. c'è qualcosa che non c'è. vorrei.essere.più.calma.
vorrei un sole capovolto illuminare la stanza con luci psichedeliche come
quella sera a Viareggio in tre nel letto, io e te e i nostri graffi. vorrei
dipingere questa stanza per sporcarla di vita e leccarla dalla punta delle dita
la mattina tardi. vorrei tornare ad ingoiare saliva per sentirla bruciare lungo
l'esofago. vorreiberedaimieipolsi.
guardo il cuscino accanto al mio,immobile da giorni. lo sto accarezzando, con
la punta degli occhi. tengo la tua sagoma dentro la lavatrice, vorrei
fagocitarla. a cosa serve questa pelle bianca se non a sporcarla di sofferenza
lussuriosa tipregostringimilagola.
sento le tue dita, sotto la pelle, dentro all'anima. mispacchi-l'anima. ho bisogno
ancora di tornare a piangere un soffitto di fragole mature che spezzi tra le
dita in un giorno di settembre aspettando l'ora giusta, tipregosvegliami. ho bisogno di
baci violenti aprirmi la carne: dilaniarmi. voglio solo una pace infernale,
sentirla nelle orecchie, urlarmi di tornare a gridare. rompimi. tutta. tutto.
ti prego apri queste pareti hanno bisogno di sanguinare per nascere pure e
perfette sarò la tua bambola al sapore di ciliegia ti prego stringimi
la gola riempimi di schiaffi-fammivolare. non
riesco. un sonno eterno, vorrei, interrotto solo da brividi celesti da mettere
sotto alla lingua. lecco la lama del coltello vorrei averla dentro vorrei fosse
fra le mie gambe oscenamente deposte eternamente oscene. lecco la punta del
coltello, vorrei succhiarti via la vita. vorrei attimi di distruzione serrarmi
il respiro. vorrei lividi a rendermi di nuovo bella. e nucleare.