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Autore: Quasar93    22/02/2016    3 recensioni
Durante le Guerre dei Cloni il Conte Dooku e Palpatine decidono di intraprendere un lungo esperimento per trascinare dalla loro parte un prezioso alleato, trascinandolo al lato oscuro per poi usarlo contro la Repubblica.
E' per questo che durante una missione prendono Obi-Wan come prigioniero, disposti a tutto per trasformarlo in uno spietato Signore dei Sith.
[warning: torture fisiche e psicologiche, violenza]
Genere: Angst, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ahsoka, Tano, Anakin, Skywalker/Darth, Vader, Conte, Dokuu, Obi-Wan, Kenobi, Palpatine/Darth, Sidious
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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-Andiamo, R2- disse freddo Anakin al suo droide, incamminandosi svelto nel corridoio che portava all’hangar del Tempio.
Dopo l'ennesimo buco nell'acqua con la meditazione aveva deciso che si sarebbe recato alle ultime coordinate della nave di Dooku e avrebbe iniziato ulteriori ricerche da li.
Era quasi arrivato a destinazione quando incontrò Yoda. Incontro che Anakin sapeva non essere per nulla casuale.
-Da qualche parte, tu vai, giovane Skywalker?-
Il Jedi lo fissò senza rispondere, se si fosse perso in chiacchiere Yoda avrebbe cercato di fermarlo, mentre lui voleva andarsene il più in fretta possibile.
Il maestro comprese le sue intenzioni e lo apostrofò subito- La vendetta, la via dei Jedi, non è. Il maestro Kenobi lasciare andare tu devi.-
Anakin lo guardò torvo.
-Come posso farlo, sapendo che il suo assassino è la fuori?-
Yoda sospirò, l'unico in grado di controllare Anakin era Obi-Wan, e ora che era morto il ragazzo era in balia di se stesso. Soffriva, e più soffriva più trasformava quel dolore in rabbia.
-L'odio, un grande nemico esso è. La vendetta questa strada sta aprendo. A controllarti, non devi lasciare che il dolore sia. Questa, la via per il lato oscuro, è- commentò il gran maestro Jedi - Adesso tu con me al consiglio, venire devi. Parlare davanti a tutti, dobbiamo.-
Quella del maestro Yoda non era una richiesta e così, seppur con estrema malavoglia, Anakin lo seguì verso la camera del consiglio.
Avrebbe approfittato di quel momento per ribadire che dovevano usare ogni mezzo per trovare Dooku, e per tutto il tragitto pensò a come avrebbe convinto gli altri membri ad ascoltarlo.
 
La discussione fu lunga, e accesa.
Anakin aveva più volte spiegato le sue ragioni, ma il consiglio non cedeva.
Non l'avrebbero mai mandato in missione sull'onda della vendetta.
Dicevano che non è così che si comporta un Jedi.
Insistevano che doveva lasciar perdere, meditare e accettare che il maestro Kenobi non era più con loro, a prescindere dalle sorti del suo assassino. Che non avevano risorse sufficienti per iniziare una ricerca a tappeto, non senza nemmeno avere la certezza che ci fosse davvero Dooku dietro il suo assassinio.
Ma Anakin non voleva arrendersi, e finì perfino per mettere da parte tutto il suo orgoglio, inginocchiandosi davanti al consiglio e pregandoli di lasciarlo partire, anche da solo.
-Alzati, Skywalker- lo apostrofò Mace Windu - non ti lasceremo partire. Il discorso si chiude qui, come ti è già stato detto la vendetta non è la via dei Jedi.-
Anakin si alzò in piedi furioso - Allora non sono più sicuro di voler essere un Jedi!- gridò, per poi voltare le spalle al consiglio e andarsene senza aspettare risposta.
Sapeva quello che stava rischiando con quel gesto, ma non era molto in sè a causa rabbia e del dolore che provava e decise che non gli importava se anche l'avessero espulso dall'ordine.
Ora come ora aveva un'unica ragione di vita, ed era dare la caccia a Dooku.
Come potevano gli altri essere così freddi? Così insensibili? Come potevano non capire quel dolore così profondo che giorno dopo giorno lo divorava dall’interno? Come potevano non comprendere la rabbia bruciante che piano piano inceneriva quel poco che la morte di Obi-Wan non gli aveva strappato via con violenza?
Come potevano non capire che doveva, doveva, alleviare tutta quella sofferenza, trovare giustizia per il suo maestro, riversare altrove tutte quelle emozioni, prima che lo distruggessero più di quanto non avessero già fatto?
Li odiava, e quell’odio non faceva altro che alimentare ancora di più la sua rabbia, la sua frustrazione per essere ancora una volta impotente, come lo era stato mentre il suo maestro lo spingeva via dal campo di battaglia.
Era colpa sua se era successo.
Se solo fosse stato lì.
Se solo avesse avuto la possibilità di intervenire era certo che le cose sarebbero andate diversamente.
Non riusciva mai a smettere di pensarci, mai.
Chissà se ci sarebbe mai riuscito.
 
Richiamò R2 e si diresse verso l'hangar, pronto a partire.
Arrivò al suo caccia e trovò Ahsoka appoggiata alla carena, che lo osservava come se lo stesse aspettando.
-Maestro, so tutto, Yoda mi ha avvisato un minuto fa. Non partire in preda alla rabbia. Non..- stava per andare avanti, stava per dirgli che l'avrebbe aiutato e che sarebbero partiti insieme solo però quando sarebbe stata certa che non avrebbe rischiato le loro vite inutilmente, ma Anakin non la lasciò finire e la spinse da parte, con la Forza, mentre R2 bippava contrariato.
-Forza R2, sali a bordo-
-Maestro!- tornò alla carica Ahsoka - Sono solo preoccupata per te, non lo capisc..- Anakin non le lasciò finire la frase nemmeno sta volta, allungando un braccio e sollevandola da terra, iniziando a strangolarla con la Forza.
-Perchè cercate tutti di fermarmi!- Gridò, furioso, senza lasciare la giovane -Perchè non capite che devo farlo! Devo!-
-M..Maestro..- balbettò Ahsoka, fissando con gli occhi lucidi Anakin che la lasciò subito andare, inorridito da sè stesso, realizzando solo in quel momento cosa stava facendo.
-Cosa ho fatto?- chiese più a sè stesso che alla sua padawan, chinandosi e facendo per toccarla, ma lei si ritrasse, raggomitolandosi su se stessa, per poi alzarsi e correre via -Mi dispiace Snips, non dovevo prendermela a quel modo con te!- Le urlò dietro Anakin, l'espressione costernata.
Lo sguardo completamente terrorizzato della togruta gli aveva fatto l’effetto di una pugnalata al petto. Questa storia lo stava cambiando, e non per il meglio.
Per una attimo ebbe perfino paura di sè stesso.
Paura che di questo passo il lato oscuro, che avvertiva già da tempo, lo avrebbe preso e fatto suo. E lo sapeva benissimo, una volta imboccata la via oscura non c’è ritorno.
-Anakin!- gridò Padmè, arrivando in quel momento nell'hangar, probabilmente chiamata da Ahsoka.
Il Jedi fu grato che non fosse arrivata prima, che non avesse visto quello che stava per
fare alla sua allieva - Ahsoka è riuscita a fermarti? Dov'è?-
-Ho fatto un casino Padmè, con lei e con il consiglio. Sono un idiota- ammise infine, realizzando sempre di più quanto fosse stato sbagliato il suo comportamento in quel periodo. Visualizzò di nuovo il terrore negli occhi di Ahsoka e si sentì male. Obi-Wan.. Obi-Wan non avrebbe mai voluto che reagisse così. Si sarebbe vergognato di lui, vedendolo in quel modo.
Sentì di nuovo la rabbia crescere dentro di lui, ma una rabbia diversa. Più simile a quella di un ragazzino che si vergogna per essersi comportato male ed è abbastanza grande per capirlo ma troppo orgoglioso per non provare rabbia.
Sentì le lacrime arrivargli agli occhi, ma strinse i pugni ricacciandole indietro.
-Si risolverà tutto, vedrai- gli sussurrò Padmè, prendendogli le mani e cercando di farlo rilassare un po’.
-Non so se stavolta potrò sistemare le cose. Ho detto a tutti che non volevo più essere un Jedi e.. ho fatto del male alla mia padawan- abbassò lo sguardo, parlare rendeva il tutto ancora più reale, ancora più vero, e di nuovo lo sguardo di Ahsoka gli provocò una fitta all’altezza dello stomaco.
-E non hai parlato con tua moglie per due settimane. Hai idea di quanto fossi preoccupata per te? Ho persino pensato che stessi considerando di.. Non voglio nemmeno pensarci. Ma ti perdono. E come lo sto facendo io sicuramente anche Ahsoka lo farà. Stalle vicino, Ani. Non lo da a vedere, ma sta soffrendo anche lei. E con il consiglio in qualche modo risolverai, ne sono sicura. Nessuno ti avrà preso sul serio per quella dichiarazione- si guardarono un attimo e Padmè lo abbracciò
forte, approfittando del fatto che fossero soli nell'hangar.
-Mi manca così tanto- rispose solo Anakin, stringendo la moglie forte a sé e affondando la testa nell’incavo della sua spalla.
-Lo so tesoro, lo so-
 
Area di detenzione e sperimentazione - Base dei separatisti – Serenno
 
-Già stanco, Jedi?- disse ironico Kor, facendo di nuovo schioccare la frusta sulla schiena di Obi-Wan.
Il Jedi mugugnò di dolore, stringendo i denti ed aggrappandosi con forza alle corde che gli tenevano i polsi legati al muro.
-Non ho sentito bene- continuò il besalisk, vibrando un altro colpo che strappò definitivamente quello che era rimasto della parte superiore delle vesti di Obi-Wan, che strinse ancora più forte le grosse corde, ferendosi alle mani.
I polsi gli sanguinavano già da un po’ e anche le ginocchia, su cui era poggiato da quando Kor aveva deciso che le frustate sarebbero state divertenti, stavano iniziando a fargli veramente male.
Da quando era lì dentro (tre settimane forse? Un mese? Non sapeva dirlo con certezza) aveva capito due cose del suo aguzzino.
La prima è che lui era quello che si sporcava le mani. Botte, frustate, armi bianche e in generale tutto quello che comprendeva sangue.
La seconda è che lui era solo la fase uno.
Aveva sentito parlare gli uomini in bianco, una volta che lo credevano svenuto. Si lamentavano che era più resistente del previsto, e che finchè Kor non fosse riuscito a farlo cedere non avrebbero potuto procedere con l’esperimento.
Si era chiesto più volte che concezione avessero della parola “cedere” perché, per quanto si ostinasse a dare la minor soddisfazione possibile al suo aguzzino, Obi-Wan stava lentamente giungendo al suo limite.
C’è un massimo di dolore fisico che un essere umano può sopportare, e il Jedi era sicuro di averlo oltrepassato da un po’.
Probabilmente ora come ora non sarebbe nemmeno riuscito a reggersi sulle sue gambe, se anche glielo avessero permesso, o ad usare la Forza, se anche avesse potuto.
-E così ti ostini a fare il duro eh?-  gli gridò Kor, distraendolo dai suoi pensieri e colpendolo con quattro frustate forti e veloci, una dietro l’altra usando tutte e quattro le braccia. Questa volta i colpi arrivarono direttamente sulla schiena, portandosi via parte della pelle sopravvissuta ai colpi che gli avevano strappato i vestiti, e Obi-Wan non riuscì a trattenere un urlo, e poi un altro, e un altro.
Aveva mentito, sapeva un’altra cosa su Kor.
Quel sadico bastardo amava sentire le sue grida e non si fermava finchè non riusciva a farlo urlare per tutto il tempo che riteneva necessario.
Nonostante questo però il Jedi, a ogni nuova sessione di tortura, usava tutta la forza che gli era rimasta per cedere il più tardi possibile.
Doveva resistere, doveva combattere.
Doveva sopravvivere abbastanza perché sapeva che Anakin sarebbe andato a cercarlo.
Era certo che lo avrebbe fatto.
Anche se era così tanto tempo che era lì che gli sembrava di esserci da sempre doveva credere  che il suo padawan sarebbe arrivato per lui. E così ogni volta provava a resistere, cercando di posticipare la fase due, anche se ogni volta, inesorabilmente, cedeva prima.
-Così mi piaci, Kenobi- sorrise sadico Kor, ricominciando a far schioccare le fruste nell’aria e contro Obi-Wan, che non provò nemmeno più a stringere i denti e si lasciò andare gridando a ogni frustata.
Alle sue spalle, dove non poteva vederli, un paio di uomini in bianco compilavano tabelle e prendevano appunti.
-Molto bene- disse uno dei due – la fase due è sempre più vicina-
-Ci sta comunque volendo troppo tempo- ribadì l’altro – C’è qualcosa, qualcosa che gli da la forza di opporre resistenza. Dobbiamo scoprire cos’è e distruggerla-
-So io cosa dobbiamo fare- sussurrò un terzo uomo, arrivando alle loro spalle e facendoli trasalire. Era più alto di loro e pareva circondato da un’aura di autorità, era lo stesso uomo che aveva presentato Kor a Obi-Wan nel suo primo giorno su Serenno -Domani, prima di iniziare la nuova sessione, informeremo il generale Kenobi che nessuno sta venendo a cercarlo perché tutti lo credono morto.-
-Non ci crederà mai-
-Ho qui un holocron con la ripresa del suo funerale, non è stato facile infiltrare qualcuno a un funerale Jedi, ma il nostro maestro ha molte risorse-
-Allora per oggi possiamo riportarlo in cella?-
-E perché? Kor sembra divertirsi, non disturbiamolo- concluse, scomparendo nello stesso modo in cui era apparso.
 
Quella sera non poterono rimettere Obi-Wan nella solita cella. Kor ci era andato davvero pesante con quelle fruste e, se lo avessero lasciato da solo in quel buco, sarebbe morto di infezione molto prima che potessero anche solo iniziare la fase due.
L’aveva picchiato così forte che a un certo punto aveva smesso di reagire, si era estraniato così tanto che non si era nemmeno accorto di quando aveva smesso di staccargli la pelle dalla schiena a suon di frustate.
Aveva ripreso vagamente coscienza di sè solo quando un gruppetto di droidi l’aveva slegato dalle rudimentali corde che il besalisk aveva usato quel pomeriggio e l’aveva trascinato fino a una stanza interamente metallica e fin troppo luminosa.
Mugugnò di dolore quando lo misero supino su un lungo tavolo di metallo, immobilizzandolo per gli avambracci e le caviglie, mentre un droide medico e un uomo in bianco facevano il loro ingresso. Era tutto così accecante che non riusciva a guardarli, chiuse gli occhi e stava finalmente per perdere i sensi quando un dolore lancinante alla schiena lo fece gridare di nuovo.
-Non gridi a quel modo, generale. Dobbiamo disinfettare quelle ferite-
Obi-Wan avrebbe voluto rispondere che non gliene importava niente e che voleva solo smettere di soffrire, almeno per un po’, ma non trovò le forze per farlo.
Così sopportò anche questa, mentre l’uomo in bianco commentava col droide medico quanto fosse incivilizzato Kor nei suoi metodi di tortura e di quanto lavoro si sarebbe risparmiato se avesse usato solo i droidi per gli interrogatori come tutti.
Quando finalmente finirono lo lasciarono solo, legato a quel tavolo e spensero tutte le luci.
-Maestro Qui-Gon.. non mi hai mai preparato per tutto questo.. cosa devo fare?- mugugnò tra se e  se Obi-Wan
-Cosa devo fare?- chiese ancora al nulla, prima di perdere definitivamente i sensi.
  
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