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Autore: forgottentear    22/02/2016    4 recensioni
Dean Winchester sta passando il periodo più brutto della sua vita. Il suo amico fin dai primi vagiti,Castiel, lo porta a fare un viaggio per aiutarlo a stare meglio. Città dopo città, i due amici si innamoreranno perdutamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Dopo l'austroungarico rigore delle ultime destinazioni visitate, per Dean e Castiel fu quasi disorientante trovarsi a Roma. Faceva molto più caldo, la gente parlava scherzava e rideva in gruppi disordinati e tutti sembravano conoscere tutti. Nell'immensa vastità di piazza San Pietro, poi, Dean non resistette alla tentazione di seguire con lo sguardo svariate ragazze more vestite in maniera piuttosto succinta. Il che gli provocò uno scappellotto da parte di Castiel, che con tono divertito ma anche risentito gli disse" Guarda che ti vedo, Winchester". "ahii ma sei matto??mi hai fatto male" fece col broncio " e poi...dai...lo sai che io infondo voglio solo te??". Lo abbracciò da dietro strusciandosi addosso a lui. Castiel scoppiò a ridere" Serio, Dean?due uomini che si strusciano in piazza San Pietro??? Esattamente davanti al Vaticano? "E chi se ne fregaaa" disse Dean alzando la voce, e all improvviso sollevò Castiel fra le braccia quasi urlando "lui é il mio ragazzo avete capito???"guadagnandosi sguardi in par numero disgustati e divertiti. "mettimi giuuuu daii..ti verrà l'ernia" protestò Castiel, ma Dean schioccò la lingua " ma se sei una piuma...a proposito...ho fame" Mentre davanti ai suoi occhi Dean divorava una pizza gigante doppia mozzarella, mentre lo guardava scattare una foto dietro l'altra agli archi, le colonne e i ruderi del Foro Romano, o aggirarsi incuriosito fra le architetture elaborate e ricurve della barocca Piazza Navona, o fingere di essere il professor Langdon dentro nel Pantheon additando le vecchiette come sospette numero uno ("Dean...ti pregooo!!")....mentre lo guardava fare tutte queste cose...Castiel pensava alle parole di Dean:l aveva definito" il suo ragazzo". Una parte del suo cuore ballava dall'emozione, dall'altra la razionalità e la freddezza acquisita gli ultimi anni, non gli lasciavano scampo. Non voleva più lasciarsi andare, non voleva più aprire il suo cuore. Le persone che aveva amato erano o sparite, o avevano finito per odiarsi, o stavano male e lui non poteva far nulla per aiutarle. Piu volte Dean gli aveva suggerito di trovare una persona specializzata con cui elaborare il trauma del suicidio di sua madre. Ma Castiel era terrorizzato. Si era costruito la sua roccaforte, in cui lasciava entrare le emozioni solo quando e come lo diceva lui. Una relazione avrebbe distrutto la sua roccaforte. Una relazione con un uomo, terreno del tutto nuovo per lui. Una relazione con Dean, per di più, una polveriera sempre sul punto di scoppiare. Il suo cuore si riempì di tristezza. Forse era stato tutto uno sbaglio. Forse non dovevano fare questo viaggio. Erano seduti sulla scalinata di piazza di Spagna, e Dean era appena tornato da una spedizione in gelateria con nelle mani due grossi coni alla panna. Castiel fece un cenno di rifiuti con la mano "Non mi va ora Dean...". Dean socchiuse gli occhi. Cosa c'era adesso?? Iniziò a leccare il suo gelato piantando gli occhi su quello di Castiel. "cas...hai tre secondi per dirmi che succede. Dopodiché questo gelato ti finirà in testa,e sai benissimo che sono capace di farlo" Castiel sorrise. Sospirò poi tornando serio. "prima...mi hai definito come il tuo ragazzo?" Alla velocità della luce, nella mente di Dean passarono le seguenti opzioni: Dire la verità, ossia che lui voleva, voleva che Cas fosse il suo ragazzo. Ma se Cas invece si fosse spaventato? Se fosse stato tutto troppo presto?non voleva rovinare nulla ...e cosi optò per l'opzione numero due. Mentire. Fingendo noncuranza, guardò altrove e disse "scherzavo dai Cas.era una battuta, volevo scandalizzare i bigotti". Il cuore di Cas fece una capriola. Sentì come una montagna cadergli addosso. Ecco, aveva ragione. Inutile illudersi. Si alzò all'improvviso "Capisco" disse freddamente. "ora scusa, ma ho voglia di stare un po'solo". Dean immediatamente scattò anch'egli in piedi"dove diavolo vai adesso??cos'ho detto di male?" E gia dentro se si stava maledendo.."avevi due opzioni Winchester e hai sbagliato.Grande!!". Mentre Cas si allontanava, sentí la rabbia salirgli nel cuore. Non voleva, non voleva farlo, ma non trovò altro di meglio che urlargli dietro. "Ma si. Vattene nel tuo olimpo , solito asociale della minchia" . Gettò il gelato in un cestino e fece ritorno a grandi passi verso l hotel.
   
 
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