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Autore: Meramadia94    23/02/2016    1 recensioni
Viene commesso un omicidio e non è una cosa insolita per il piccolo Conan, ma stavolta è diverso, in quanto ogni prova ed ogni indizio da come colpevole una persona molto importante per il detective Takagi.
Il piccolo detective dovrà dimostrare la sua innocenza, malgrado tutto converga contro di lei e nulla pare riuscire a scagionarla.
Genere: Angst, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miwako Sato, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~'' Niente...''- fece Sakura mangiando la carne dalla sua porzione di ramen. Non c'era che dire, il posto era carino, ed il cibo era buono... ma non poteva godersi quel pomeriggio a Tokyo, come se niente fosse.
Il corpo di una sua amica, o per lo meno lei così l'aveva considerata malgrado tutto, era stato messo su un aereo il giorno in cui lei era stata ricoverata in ospedale per un' infezione e quindi non aveva potuto nemmeno darle un ultimo saluto prima che venisse sepolta al cimitero di Kyoto, il suo assassino era ancora a piede libero, e come se non fosse ancora sufficiente, come se il fato non ce l'avesse avuta abbastanza con lei... malgrado lei sapesse di essere innocente, e che se non fosse stata così fortunata anche lei sarebbe potuta essere morta, le accuse erano rivolte contro di lei.
Il movente c'era. Lo sapevano tutti che a volte Yuky si divertiva a comandare e pretendere che lei riorganizzasse i suoi progetti per assecondare i suoi, oltre che a prendersi metà del merito per dei progetti scolastici a cui contribuiva solo quando ci metteva il suo nome.
L'opportunità pure. Nessuno l'aveva vista da quando era salita in camera. Camera provvista di balcone, accanto al quale c'erano delle scale anti-incendio, quindi per lei sarebbe stato facile andare nel vicolo senza farsi notare. Ma attirarci Yuky sarebbe stato difficile, conoscendola...
'' Mi dispiace Taru, ma non mi viene in mente nulla che non ti abbia già detto.''- fece la ragazza con un'espressione affranta.
Quella visita a suo fratello doveva essere una sorpresa, non un incubo.
Se non scoprivano qualcosa che la scagionava, lei sarebbe finita in prigione per molti anni... se le andava bene.
Ma anche il suo adorato Wataru non ne sarebbe uscito indenne, malgrado non fosse direttamente coinvolto... una sorella in prigione con l'accusa di omicidio, gli avrebbe distrutto la vita e stroncato per sempre la carriera.
Sarebbe stato fortunato se l'avessero preso a fare la guardia in un supermercato...
'' So solo dirti che quando sono arrivata sul posto... ho subito sollevato Yuky verso di me... lei mi si è attaccata al collo e con le unghie mi ha graffiata... e mi ha chiamato per nome. Credo volesse implorare aiuto...''
Takagi le prese una mano per consolarla -'' Ho visto il referto dell'autopsia... avresti anche potuto essere il chirurgo più bravo del Giappone e dell'intero universo... ma la ferita era troppo profonda.
Anche se avessi avuto il potere di teletrasportare Yuky direttamente in una sala operatoria, quella poverina sarebbe morta comunque. ''
'' Vero, ma se fossi rimasta con lei, se non avessi perso la calma...''
'' Non ti addossare una colpa che non è tua.''- continuò suo fratello -'' L'unico responsabile è l'assassino. Non sei stata tu a piantare l'arma del delitto nello stomaco della tua amica.''
'' Questo però lo sappiamo io, te e pochi altri.''- commentò amaramente la ragazza -'' Affrontiamo la realtà, Taru... tempo pochi giorni, forse poche ore e finirò in prigione. Sono innocente, non ho fatto nulla eppure verrò messa in prigione, dove ci passerò il resto della vita... con la compagnia del rimorso che se non mi fossi fatta vedere a Tokyo almeno tu avresti ancora il tuo lavoro.''
'' Dai, ora non essere così melodrammatica...''- fece Takagi -'' per ora sei libera, io ho ancora il mio lavoro... ed abbiamo una pista.''
'' Ah, e quale sarebbe?''
'' Ti risulta di aver messo un tagliacarte in valigia o di averne comprato uno d'argento?''
'' Fammi pensare... no.''- replicò secca -'' non conosco gente talmenta pazza da regalarmi un tagliacarte d'argento, tanto più che dal momento che si tratta di un oggetto appuntito, sull'aereo, non avrei mai potuto portarmelo dietro.
E sono venuta qui con i soldi, non dico contati, ma nemmeno con la banca di Kyoto.''
'' Quindi, visto che non avevi modo o motivo di portare con te un oggetto simile...''- fece Takagi più rincuorato -'' questo volge a tuo favore.
Stai tranquilla, vedrai che entro la fine della giornata questa brutta storia si risolverà.''
'' Se lo dici tu...''- fece Sakura non troppo convinta.
'' Abbi fede.''- le sorrise il fratello -'' anche il detective Goro sta lavorando alle indagini. A vederlo sembra tutt'altro che sveglio e che non ti puoi fidare nemmeno ad affidargli la chiave di casa... ma una volta acciuffata la preda, non molla.''
'' Ah beh, allora...''- fece Sakura leggermente più rincuorata.
In quel momento il telefono di Takagi squillò.
Quando notò il numero sul display sorrise -'' Oh, guarda... parli del diavolo...''- nel dir così accettò la chiamata e rispose -'' Detective Goro, mi dica... come? Davvero? Sì, certo... a tra pochissimo.''
Sakura fece -'' Devi andartene?''
'' Dobbiamo. Il detective Goro ci vuole vedere.''- dentro di sè urlava di gioia. Ne era certo.
Goro aveva trovato il colpevole. O per lo meno, qualcosa che non rendeva più la sua sorellina come la persona più sospettabile in quel brutto caso di omicidio.

'' Taru, io in macchina con te non ci salgo più!!!''- scherzò Sakura fingendosi arrabbiata quando scese dall'auto -'' che razza di modo di guidare è questo, si può sapere?!?''
Takagi rise nervosamente.
'' Un poliziotto che per poco non si prende una multa per eccesso di velocità...''
'' Scusa, hai ragione...''- riconosceva che forse era stato un po' troppo avventato e forse fuori di testa, ma il desiderio e l'impazienza di sentirsi dire che sua sorella era innocente e che a breve avrebbero preso l'assassino aveva preso il sopravvento su tutto il resto.
Era quasi finita ormai.
Ad attenderli davanti alla porta dell'agenzia c'erano sia Sato che Megure, ed assieme a loro i due fratelli entrarono nell'agenzia.
Quando Sakura ed i poliziotti entrarono nell'agenzia, notarono che c'erano altre tre persone assieme al detective, già caduto in '' trance''.
Il direttore dell'albergo, la cameriera che aveva ''fatto amicizia'' con Sakura ed il concierge.
Erano seduti sul divano di fronte al tavolino da caffè, ed ognuno di loro aveva una tazza di caffè davanti.
'' Bene. Adesso ci siamo tutti.''- fece la voce del detective Goro.
Il momento della verità era arrivato.
'' Questo caso pareva essere praticamente già risolto, quando nel fotogramma della video camera è apparsa la signorina Sakura.''- fece Conan con la voce di Goro -'' La dinamica era abbastanza chiara... Yuky e Sakura litigano, Sakura decide di non sopportare ulteriolmente i capricci dell'amica e la affronta. E in un attimo di follia la uccide. Ma Yuky ha la forza di ribellarsi ed aggredisce la propria assassina, costringendola a scappare. Sì, devo ammetterlo è una versione convincente...''
In quel preciso istante, Takagi si sentì crollare il mondo addosso. Per un attimo aveva sperato con tutta l'anima che Goro li avesse fatti venire lì per dir loro che la sorella era stata incastrata e che l'assassino era un'altra persona ed invece pareva star accadendo l'esatto contrario delle sue speranze...
Ma altre volte aveva parlato troppo presto in fondo...
''... ma è una versione errata. Convincente, ma errata. Non è Sakura l'assassina.''
I poliziotti presenti e la ragazza tirarono un sospiro di sollievo.
Non importava cosa il detective avrebbe riferito loro da quel momento in poi. Se Goro diceva che la sorella del detective Takagi era la voce dell'innocenza, allora significava che oltre ad affermarlo era in grado di dimostrarlo.
Solo questo contava.
'' Sono due gli elementi che scagionano Sakura: il primo è che per quanto la vittima fosse disperata e volesse difendersi, aveva riportato una ferita troppo profonda e seria. Un unico, banale movimento le avrebbe procurato un dolore impossibile da descrivere a parole. Non sarebbe mai riuscita ad atterrare Sakura provocandole un livido dietro la scapola. Figurarsi a  togliersi l'arma del delitto dall'intestino e a piantarla nel braccio di Sakura.
Il secondo... l'arma del delitto è un tagliacarte. E non si tratta di un tagliacarte come tutti gli altri... ma di un regalo.''
'' Aspetti...''- fece la signorina Reiko -'' si riferisce al tagliacarte che hanno tutti i dipendenti dell'hotel?''
'' Esatto.''- confermò Conan -'' il regalo che il signor Sakuragi ha fatto a tutti i dipendenti dell'hotel, un po' di tempo fa, dopo una terribile ispezione.''
'' Ma certo...''- fece Takagi con un sorriso incredulo, iniziando a capire -'' Sakura non poteva esserne in possesso.''
'' A meno che non avesse ricevuto per posta qualcosa in hotel e avesse avuto bisogno di qualcosa per aprire meglio la busta o il pacco che fosse stato. Cosa che non è accaduta, come testimoniano i registri. Ed anche se così fosse stato, avrebbe chiesto il tagliacarte in prestito a qualcuno che le stava accanto in quel momento, e questi avrebbe atteso che gli venisse restituito. In poche parole...''
''... Sakura non avrebbe mai potuto uccidere la vittima, perchè non aveva motivo di chiedere l'arma del delitto nè di tenerla.''- fece Sato rimanendo seria, sforzandosi di non mettersi a saltare di gioia per il sapere che la sorella del fidanzato ormai poteva dichiararsi innocente e che nessuno avrebbe più potuto accusarla di nulla.
Anche Sakura era in silezio, ma dentro gridava dalla gioia.
Suo fratello l'abbracciò euforico. Finalmente sua sorella poteva dirsi salva.
'' Ed ora passiamo a spiegare il perchè la signorina sia ancora su questa terra, pur essendo una pericolosa testimone. E' andata come ha detto lei: ha sentito l'amica urlare, si è precipitata per sincerarsi che stesse bene, l'assassino l'ha aggredita e tentato di ucciderla. Ma Sakura è riuscita a liberarsi e correre dall'altra parte della strada.
Malgrado non ci fossero molte persone, sarebbe stato sospetto per molti vedere un uomo che portava in un vicolo una ragazza che pareva dormire in piedi, quindi è stato costretto a sedarla e caricarla in un auto, asserendo che la giovane fosse ubriaca e che l'avrebbe riaccompagnata a casa.
Voleva portarla lontano per eliminarla e disfarsi del suo corpo, ma non ha potuto. Il nostro uomo si è infatti accorto che colei che aveva deciso di uccidere per seconda quella notte, era una ragazza particolare. Era la sorella di un poliziotto. Se per caso avessero trovato il cadavere di una ragazza legata alla polizia, in città si sarebbe scatenata la caccia all'uomo. Temeva che i passanti che avevano notato Sakura svenuta, una volta riconosciuta in lei la vittima, avrebbero fornito alla polizia informazioni decisive per arrestarlo. Così ha deciso di chiuderla in uno stanzino di cemento, lasciando che fossero la fame e la sete ad eliminare il suo problema. Niente corpo, niente omicidio.''
Sakura sussultò e si strinse a suo fratello.
Non c'era che dire, l'aveva scampata davvero bella, su tutti i fronti.
'' Ma allora...''- chiese l'ispettore Megure -'' Come mai la ragazza è ancora viva?''- poi si voltò verso la giovane e il suo sottoposto -'' Non che la cosa mi dispiaccia anzi...''- fece alzando le mani in segno di resa e con aria imbarazzata.
I due fratelli all'inizio lo guardarono male, ma poi sorrisero tiratamente.
'' E' successo qualcosa che gli ha fatto cambiare idea.''- fece Goro -'' Aveva scoperto che la polizia aveva diramato un bollettino contro la compagna di stanza della vittima, e ha pensato che con tutte quelle prove a suo carico, anche se la ragazza avesse raccontato l'accaduto alla polizia, nessuno le avrebbe dato retta. Chi avrebbe creduto alla storia di una ragazza che aveva un valido movente e che dichiarava che l'assassino della sua amica l'avesse rapita per poi lasciarla andare senza impedirglielo?''
'' E a questo punto...''- fece Sato rivolgendosi ai tre sospettati convocati da '' Goro'' -'' entrate in scena voi. Uno di voi è il folle criminale responsabile dell'omicidio di Yuky Sakawa, del rapimento e tentato omicidio di Sakura Takagi nonchè delle aggressioni imputate all' Aggressore della Buonanotte.''
'' Ma è assurdo!!!''- sbottò il signor Akira.
'' Spero per voi che stiate scherzando!!! Quando è successo il fatto io ero a casa dei miei, e ci sono rimasta per tutta la notte!!!''- si associò Reiko.
'' Perchè sospettate proprio di noi?''- chiese il direttore dell'hotel.
'' Perchè solo voi tre potevate sapere che la signorina Sakura aveva un fratello nella polizia di Tokyo.''- fece l'ispettore Megure -'' ma ad ogni modo, possiamo risolvere in fretta la vicenda. Basta che ci mostriate il vostro tagliacarte. Sakura se l'è tolto dal braccio mentre tentava di sfuggire al suo aggressore e l'ha nascosto nella borsa per portarlo alla polizia. Ma l'assassino quando l'ha rapita ha buttato via la borsa e con essa il tagliacarte incriminato. Sopra c'è sia il sangue della vittima che quello di Sakura.''
Reiko lo tirò fuori dalla borsa e lo sbattè con forza sul tavolo.
Il gestore fece altrettanto, in quanto anche lui se n'era fatto fare uno ai tempi di quel famoso regalo.
'' Che succede signor Fuemoto?''- fece Sato notando l'espressione piena di terrore del concierge che non aveva ancora mostrato loro il tagliacarte che gli era stato donato tempo addietro.
'' Akira...''- fece Reiko sbiancando.
'' Non... non è così...''- fece lui tentando di difendersi -'' Io l'ho perduto. Giuro, ce l'avevo e da qualche giorno non l'ho più visto...''
'' Per forza, era in un cesto della spazzatura assieme alla borsa di Sakura ed attualmente si trova sotto sequestro.''
Il concierge si alzò in piedi di scatto -'' Io non ho fatto niente!!! Stavo aspettando Kaori al magazzino quando è successo tutto!!! Signorina, la prego, glielo dica lei!!!''
Sakura purtroppo non potè accogliere quell'appello disperato.
Come aveva già detto e ridetto, era troppo buio e non aveva potuto vedere se l'assassino era un uomo o una donna o che lineamenti avesse.
'' Peccato che la signorina non si sia presentata al vostro fantomatico appuntamento e che quindi lei era solo. Si volti, la dichiaro in arresto per...''
'' Aspetti, Ispettore Megure!''- Conan e Takagi avevano urlato quasi nello stesso momento.
Megure si bloccò, stupito più dal suo sottoposto che dal detective Goro.
Anche Sato lo guardò con occhi sgranati dalla sorpresa: pareva quasi che volesse prendere le difese dell'uomo che nei giorni appena trascorsi gli aveva procurato una terribile sofferenza. Sakura invece lo incoraggiava con gli occhi.
Raramente suo fratello si esponeva senza un valido motivo.
Conan si zittì e sorrise tra se e se.
In fin dei conti era giusto così.
Era lui ad aver promesso a Sakura che avrebeb assicurato l'assassino alla giustizia. Giusto dunque che fosse lui a spiegare come si erano svolti i fatti.
'' Credo che il detective Takagi si sia accorto di un particolare importante... prego. Illustracelo.''
Takagi annuì -'' Beh, è solo un'ipotesi... ma dubito fortemente che sia il signor Akira il responsabile.''
'' Da cosa lo deduci?''- chiese Sato incuriosita.
'' Il piano del colpevole per far passare Sakura come un'assassina, è molto ben curato nei dettagli e gioca tutto sulla psicologia e il modo di pensare della polizia e di un tribunale. Insomma, il colpevole ha una mente strategica e calcolatrice. Non avrebbe mai usato un oggetto di sua proprietà per commettere l'omicidio, sapendo che l'avremmo identificato e che avremmo automaticamente sospettato della persona che non era in grado di mostrarci il tagliacarte... e non lo avrebbe buttato in un posto in cui era facile ritrovarlo. Secondo me il signor Akira è stato incastrato.''
'' Esatto. Ottima deduzione detective Takagi.''- si complimentò Conan.
'' Quindi...''- fece Sakura iniziando a capire -'' Se usiamo il processo dell'eliminazione... la signorina Tsubaragi non può essere stata perchè ha un alibi... il signor Akira è stato incastrato con un alibi falso e l'assassino gli ha rubato il tagliacarte che ha usato contro Yuky e poi me... rimane solo una persona.''
'' Ovvero il signor Sakuragi.''- fece l'agente Sato.
Ora fu il turno dell'interpellato impallidire.
'' State scherzando, spero!!!''- fece questi tentando di difendersi.
'' Ha ragione, non può essere lui...''- fece la giovane Reiko.
'' Il signor Sakuragi è una persona buona e generosa, sempre gentile con tutti, non può essere stato lui ad uccidere quella ragazza e fare del male alla signorina, e mi rifiuto di credere che mi abbia incastrato!!!''
'' E comunque... io non sapevo nemmeno come si chiamava questa signorina, come facevo a sapere che suo fratello era un ufficiale?''- tentò il direttore.
'' Ma certo che lo sapeva...''- fece Conan -'' Infatti, è stata Sakura a dirglielo.''
I poliziotti e la ragazza lo guardarono allibiti.
'' Scusi, ma vorrei mettere in chiaro una cosa...''- fece Sakura -'' Io e questo signore non abbiamo mai parlato.''
'' Certo, perchè non gliel'hai detto di persona. Ma quando sei arrivata in albergo, hai usato il telefono a gettoni dell'albergo e hai parlato con una persona.''
'' Ah, ma certo...''- fece Sakura come illuminata. Poi si rivolse al fratello, che pareva essere in attesa di spiegazioni -'' Avevo promesso a nostra madre di chiamarla appena arrivata, ma all'aereoporto c'era troppo caos. In taxi e nella hall dell'hotel non avevo campo e allora ho usato il telefono dell'hotel per chiamare.''
'' E a pochi passi da Sakura, impegnata in quella conversazione...''- spiegò Conan sempre con la voce di Goro -'' c'era il signor Sakuragi che stava accogliendo alcuni ospiti, come è sua consuetudine. E ha sentito una frase molto significativa che gli ha impedito di uccidere personalmente anche Sakura.''
'' Scusa, ma cos'hai detto alla mamma quando hai telefonato?''- chiese Takagi.
'' Mi ha raccomandato di stare attenta... ed io le ho detto: Tranquilla mamma. So cavermela, sono pur sempre la sorella di un poliziotto, no?''
'' E così il signor Sakuragi ha capito che se l'avesse assassinata, la polizia gli avrebbe dato la caccia in quanto aveva ucciso la sorella di un detective e ha deciso di rapirla, lasciando agli stenti il compito di finirla.''- concluse l'ispettore Megure.
'' Sono solo supposizioni, e nulla di più!!!''- urlò Sakuragi.
'' A dire il vero... ''- fece Sato -'' ora che ci penso quando abbiamo cercato Sakura all'hotel, quando era dispersa, lei ha notato l'omonimia e ha detto... Scommetto l'hotel che è sua sorella. Come poteva esserne sicuro?''
'' Ha ragione...''- fece Takagi -'' Non ha chiesto se io e Sakura eravamo parenti, poteva trattarsi di un' omonimia casuale... ma lei era sicuro, troppo sicuro, che Sakura ed io fossimo legati da un vincolo... non aveva bisogno di conferme. ''
'' Ma era girata di spalle, mentre telefonava, io ho sentito solo una voce..va bene, ammettiamo per un attimo che io sia il colpevole. Come facevo a sapere quale ragazza avesse parlato al telefono di un fratello in polizia? E' impossibile ricordare ad una una le facce di tutti i clienti, figurarsi le loro voci.''
'' Allora lo ammette.''- fece Takagi -'' Lei ha notato una ragazza che parlava di un fratello in polizia. ''
'' E comunque, non è vero che non l'ha vista in faccia... lei ha l'abitudine di accogliere personalmente i clienti, questo significa che conosceva bene sia la voce che la faccia della signorina Takagi. E quando l'ha riconosciuta nel suo ostaggio... ha deciso di lasciarla in quel seminterrato a morire, salvo poi lasciarla andare quando ha scoperto che c'erano molti indizi e prove contro di lei.''
'' Ha sottratto il tagliacarte al signor Akira per commettere il delitto, e quando ha rapito Sakura se n'è sbarazzato. Non poteva usare il suo perchè sapeva che sarebbe stato lampante il suo coinvolgimento... programmava di incastrare il signor Akira con il furto d'arma del delitto e ha fatto in modo che credesse che la signorina Kaori volesse incontrarlo, pur sapendo che non era vero, in tal modo non gli ha permesso di avere un alibi.''- dedusse Takagi.
'' No, io non ci credo...''- fece il signor Akira, rifiutando di credere che il suo principale avesse tentato di incastrarlo per omicidio -'' perchè...?''
'' Non si preoccupi, dubito fortemente che l'avrebbe fatta marcire in galera...''- fece Sato -'' quasi certamente aveva programmato di incastrarla, salvo poi trovarle un avvocato. Ipotizzare il furto sarebbe stato semplice e noi avremmo pensato che fosse stato un accoltellamento casuale, imprevedibile e il caso sarebbe stato archiviato. Lei libero, il signor Akira scagionato e tutti felici, un piano perfetto...''
'' Finchè non è arrivata mia sorella.''- fece Takagi parandosi davanti a lei, come se volesse proteggerla -'' Sakura era sulla terrazza della sua stanza, dove stava sorseggiando una bibita, per calmarsi dopo la lite prima di venirmi a trovare... ed ha sentito la sua amica urlare.''
'' Logicamente''- fece '' Goro'' -'' Quando si sente un' amica urlare, ci si precipita subito per assicurarsi che questa stia bene e si prende la via più rapida per raggiungerla. E' per questo che Sakura ha preso le scale anti-incendio e non la porta principale. Non immaginava certo che tutti gli eventi si sarebbero concatenati in modo tale da incastrarla per omicidio.''
'' Però non mi spiego una cosa...''- fece Sato meditabonda -'' Anche se Sakura è arrivata per soccorrere l'amica in tempi rapidi, aveva il modo di nascondersi e fingere di arrivare per controllare la situazione... mi tolga una curiosità. Perchè, dato che la sorella del detective Takagi, non si era minimamente accorta della sua presenza l'ha aggredita?''
'' Forse posso spiegartelo io...''- fece Wataru -'' Sakura mi ha raccontato che la vittima, quando mia sorella l'ha presa tra le braccia, le si è aggrappata al collo graffiandola e con il poco fiato che aveva ha fatto il suo nome.''
'' Ma certo!!!''- urlò quasi l'ispettore Megure -'' Ecco perchè ha aggredito Sakura per tentare di ucciderla, anche se tua sorella ancora non l'aveva notato... la vittima ha chiamato il nome della sua amica Sakura come per implorarla di aiutarla... ma Sa-Ku-Ra sono anche le prime quattro sillabe del cognome Sakuragi.''
'' E' tutto chiaro...''- fece Sato -'' erroneamente, il signor Sakuragi ha pensato che la vittima stesse fornendo il nome dell'assassino ad un'amica che se interrogata dalla polizia avrebbe certo fornito questo dettaglio. Al momento dell'omicidio, Sakuragi ignorava il nome di Sakura e ha deciso che a quel punto, non poteva permetterle di andarsene. E il resto è storia.''
A quel punto, il direttore dell'albergo si spazientì e scattò in piedi -'' Ma come vi permettete? Finora avete solo avanzato teorie e congetture, ma per il momento non avete presentato nemmeno uno straccio di prova!!!''
'' A dire il vero ne ho una.''- fece Takagi -'' Mia sorella ha sferrato un calcio all'aggressore, e lo ha sbilanciato. Per togliersi di dosso un uomo molto più forte di lei lo ha colpito con parecchia forza. E sono certo che le ha lasciato un bel livido. Se addosso ha un livido che corrisponde alla suola della scarpa che mia sorella... riusciremo a provare la sua colpevolezza.''
Sakuragi si lasciò cadere sul divano a peso morto, sconfitto.
'' Roba da matti... è andato tutto storto.''
Reiko lo guardò esterefatta -'' Allora è vero... è stato lei... ha ucciso quella ragazza, tentato di incastrare Akira e poi quella povera ragazza?''
'' Ma... perchè?''- fece Akira ancora sconvolto -'' e perchè ha tentato di incastrare proprio me, che cosa le ho fatto, si può sapere?''
Sakuragi sorrise, per rassicurarlo -'' Non ti avrei mai lasciato marcire in prigione... avrei assunto un avvocato, e sarebeb stato semplice far credere che il tagliacarte ti fosse stato rubato e poi usato per commettere il delitto... avevo fatto sparire la borsa di quella ragazza apposta per farlo sembrare un caso di rapina finita in tragedia... ma poi è arrivata quella ragazzina, ed è andato tutto storto.''
'' Adesso però voglio sapere perchè!!!''- fece Sakura livida di rabbia dirigendosi verso l'assassino. Suo fratello fu costretto a bloccarla tenendola ferma per le spalle.
Lo odiava anche lui, su questo non c'erano dubbi, ma non valeva la pena perdere altro tempo con quel tizio.
'' Perchè ha ucciso Yuky? Cosa le avrà mai fatto?''
'' Oh credimi... se l'è meritato. Lei non era meglio della altre. ''
'' Le altre...''- fece l'ispettore Megure -'' Si riferisce alle donne vittime di aggressioni ad opera dell' Aggressore della Buonanotte?''
Sakuragi annuì.
'' Esatto... erano tutte uguali. VIziate, egocentriche, convinte di poter fare tutto quello che volevano solo perchè erano ospiti paganti. E chi stava loro intorno doveva ingoiare e stare zitto, perchè erano intoccabili!!!
Mia madre, che mi ha cresciuto da sola, lavorava come cameriera in un hotel. Mi ha cresciuto senza l'aiuto di nessuno, con amore e sacrificio... era una donna dolce ed amabile, ma aveva anche una grande dignità. Un giorno una cliente spocchiosa la trattò molto male... ed anche se il direttore stesso era al corrente di quanto quella donna fosse arrogante, quando mia madre la ridimensionò un po', la licenziò in tronco. Per la disperazione di aver perduto il lavoro... mia madre di tolse la vita.''
'' Per questo le ha aggredite e derubate... per sfogare la sua rabbia contro la categoria di persone responsabile della morte di sua madre e le ha derubate come risarcimento.''- fece Sato.
'' Esatto.''- confermò Sakuragi -'' Quando vedo una donna comportarsi in quel modo, perdo le staffe. Yuky Sagawa non era un'eccezione.
Avevo programmato di darle una bella lezione già l'anno scorso quando l'ho adocchiata... ma dal momento che è rimasta poco e per quel poco che è rimasta era sempre in compagnia dei suoi genitori e del resto della compagnia e poi di Reiko, non ne ho avuto occasione...''
'' E quindi ci ha riprovato quando si è ripresentata in hotel. E l'ha uccisa perchè non tollerava che una ragazzina viziata fosse sfuggita al suo programma di rieducazione.''- fece Sato mascherando il disdegno che provava per quell'uomo.
Sakuragi annuì.
'' Già... ma non avrei mai immaginato che quella strega da due soldi, mi avrebbe portato la sorella di uno sbirro in casa... e che quella ragazza mi avrebbe rovinato.''
'' Ha pensato che Yuky avesse rivelato il nome del suo assassino all'amica ed ha tentato di uccidere anche lei per tapparle la bocca.''- appurò Megure.
'' Già...''- fece il colpevole -'' Era fuggita, ma sono risucito a riprenderla. Iil mio intento era farla fuori e poi disfarmi del cadavere... ma poi quando l'ho vista in faccia... non potevo lasciarla andare, ma spararle, soffocarla, strangolarla o accoltellarla era troppo pericoloso... temevo che mi avrebbero scoperto...''
''... così l'hai legata e chiusa in quello stanzino sperando che il decesso sopraggiungesse a causa delle privazioni. Anche se urlava, chi l'avrebbe sentita?''- fece Takagi auto imponendosi di non prenderlo a ceffoni -'' e poi hai pensato di lasciarla andare perchè raccontasse la storia dell'omicida che prima la lascia in vita e poi le permette di scappare, sapendo che nessuna giuria le avrebbe creduto... ''
I presenti avrebbero voluto strangolarlo.
Al di là del delitto commesso, ovvero l'omicidio e le aggressioni, quel che aveva fatto era imperdonabile... prima aveva meditato di addossare ad un altro tutte le sue colpe, e poi per salvare un innocente era pronto a sacrificarne un altro.
Non sembrava nemmeno pentito del suo gesto anzi.
Più che altro, pareva arrabbiato.
Conservò quell'espressione rabbiosa anche quando Takagi gli mise le manette e lo scortò fuori dall'agenzia.
Erano arrivati sulle scale quando...
'' Un piano perfetto... stroncato da una ragazzina...''- approfittando che Sakura gli stava a tiro, riuscì a sottrarre la pistola a Takagi e a spararle.
Sakura cadde all'indietro, rotolando giù dalle scale.
'' AHHHH!!!!''
'' NO!!!''- urlò il poliziotto.
Sato bloccò definitvamente il signor Sakuragi con una mossa di judo, mentre Takagi correva in fondo alle scale per soccorrere la sorella.
Il colpo le aveva trafitto una spalla, la sinistra, ed aveva anche un livido rossastro sulla tempia.
'' Non è possibile... è uno scherzo...''

  
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