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Autore: Bel Riose    24/03/2009    0 recensioni
Il detective Mori riceve l'incarico di scoprire l'autore di una serie di minacce di morte ad un misterioso miliardario americano in visita in Giappone e Shinichi, indagando, trova dei collegamenti tra il nuovo cliente di Kogoro e l'Organizzazione degli Uomini in Nero. Collegamenti fin troppo evidenti, però. Chi è realmente McAndrew? Qual'è il vero motivo della chiamata di Kogoro? E, soprattutto, qual'è il suo rapporto con la CIA e l'FBI, che pure sembrano molto interessate a lui?
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando l'elegante Bentley Arnage nera si fermò davanti la sede della Mori Investigazioni, sotto una incessante pioggia che aveva sostituito il sole quasi insopportabile del giorno precedente, ad aspettarla c'erano già Kogoro, Conan ed Ai. Il professor Agasa, aveva preso l'improvvisa decisione di non andare, invece.
Dal posto accanto l'autista scese il signor Mikami, che salutò il gruppetto con un inchino e li invitò a salire.
Le valigie per la notte, ovviamente, le autista le mise velocemente nel portabagagli dell'auto.
Kogoro era estasiato all'idea di viaggiare a bordo di una auto tanto lussuosa, mentre Conan e Ai, a parte una veloce occhiata se ne curarono poco o nulla: erano più che altro concentrati sul dopo.
Mentre la Bentley sfrecciava per le strade di Tokyo diretta alla zona di Shinjuku, dove si trovava la sede principale, e Kogoro intraprendeva una conversazione futile e stupida come solo lui sapeva fare con Mikami, i due ragazzini iniziarono a parlare sommessamente tra loro.
Conan cacciò dalla tasca l'articolo di giornale letto il giorno prima e lo mostrò alla ragazza, che lesse con estrema attenzione, soffermandosi anche lei in particolare sulla relazione intercorrente tra McAndrew e Tokiwa.
Quando finì di leggere disse a Conan:- Comunque, non è certo un collegamento con l'Organizzazione quello che hai trovato; non dimenticare che la Tokiwa come società non aveva nulla a che vedere con gli Uomini in Nero, ma solo il programmatore aveva contatti con loro.-
Conan annuì:- Vero, ma la faccenda non mi convince.-
Ai sorrise:- Tu vedi l'Organizzazione ovunque, Shinichi.-
Il ragazzino la guardò, serio:- Ma a te non sembra strano che un miliardario di tale calibro offra una così ingente somma di denaro ad un detective solo per dei bigliettini di minacce, che gli offra una suite per tutta la durata dell'indagine e- aggiunse facendo una breve pausa, per dare maggiore enfasi alla cosa:- Lo inviti a portare con se chiunque lui voglia?-
- McAndrew è famoso per la sua generosità, in America- osservò la ragazzina:- Lo dice l'articolo, ed anche la televeisione, e lo sapresti, se guardassi programmi intelligenti. E comunque, si tratta pur sempre di minacce di morte, no?-
Conan si strinse nelle spalle:- Sai quante minacce può ricevere un miliardario ccome lui? E di sicuro il suo è un servizio di sicurezza di prim'ordine.-
- Questo te lo concedo, Shinichi- rispose Ai, poi aggiunse, abbassando di più la voce:- Pensi che McAndrew faccia parte dell'Organizzazione e che abbia chiamato Mori perchè sa di noi? In altre parole, che ci ha preparato una trappola?-
- Può essere- rispose Conan-ma non ne sono sicuro, e comunque, ne sapremo di più una volta giunti sul posto.-
La ragazzina annuì, quindi Conan decise di rivolgere le sue attenzioni a Kogoro, assumendo la sua tipica espressione da bambino curioso:- Kogoro, ma tu conoscevi già il signor McAndrew?- chiese.
Mikami e Kogoro si voltarono, quest'ultimo, come sempre quando Conan gli faceva una domanda da lui reputata stupida, leggermente stizzito, e chiese di risposta:- Perchè me lo chiedi, moccioso?-
- Beh, quando ieri mattina il signor Hayame ha detto di lavorare per McAndrew tu gli hai sorriso e hai ripetuto il nome per conferma. Sembrava che il nome ti fosse familiare.-
Mikami si voltò verso Kogoro sorridente:- E' vero, detective.-
Mori sbuffò, poi rispose a Conan, mentre Ai si mise a guardarli cercando di capire quali erano le vere intenzioni di Shinichi:- Naturalmente lo conosco, stupido, come lo conosce chiunque, come me, sia un appassionato ed esperto di corse di cavalli.-
"Appassionato forse" pensò tra se Conan "Ma l'unica cosa in cui è esperto Kogoro è il perdere, con i cavalli".
Il detective continuò:- McAndrew possiede una grande collezione di stalloni purosangue, ed i suoi cavalli hanno vinto moltissime corse, specie in Europa.-
Mikami annuì, e quasi per confermare quel che aveva detto Kogoro, aggiunse:- Si, il signor McAndrew è un grande appassionato di ippica.-

La sede principale delle McAndrew's Enterprises di Tokyo altro non era che un enorme grattacielo multi-funzione, con tanto di elegantissimo albergo all'interno, e persino Conan ed Ai, quando scesero dalla Bentley, rimasero per qualche fugace attimo con la testa all'insù, per ammirare l'altezza dell'edificio.
Subito, mentre le loro cose venivano portate nelle camere, Kogoro ed i due ragazzini vennero accompagnati da una segretaria molto carina(che ovviamente Kogoro ammirò quasi sbavando per tutto il percorso), su di un ascensore panoramico molto spazioso, diretti allo studio personale di McAndrew, posto al 50esimo piano di quell'altissimo edifico.
A parte i continui, patetici, falliti tentativi di inivitare a cena la loro accompagantrice da parte di Kogoro, non avvennero conversazioni nell'ascensore.
Infine, quando le porte di quest'ultimo si aprirono, finalmente, il gruppo venne introdotto nello studio, dopodichè la segretaria, con suo grande sollievo, se ne andò, tornando alle sue occupazioni.
Lo studio di McAndrew era enorme, come tutto in quel grattacielo: la parete prospicente l'entrata era completamente occupata da una immensa vetrata, oltre la quale si stendeva la vista mozzafiato di Tokyo in tutto il suo splendore. Il mobilio, elegante e moderno allo stesso tempo, era costituito da diverse poltrone e sedie, da mensole su cui poggiavano voluminosi libri, la maggior parte romanzi di scrittori russi del XIX secolo, e da una grande scrivania di vetro,dietro la quale vi era una poltrona di pelle nera. Ed in effetti, tutto lo studio era caratterizzato, in un certo senso, dal contrasto di tonalità nera e bianca, dal pavimento alle pareti, alle suddette poltrone.
Conrad McAndrew era in piedi, le mani incrociate dietro la schiena, le spalle all'entrata, intento ad ammirare il paesaggio.
All'annuncio, da parte delle segretaria, dell'arrivo di Mori rispose con un semplice gesto della mano per congedarla, e solo quando se ne fu andata si voltò verso i nuovi ospiti.
Vestiva un elegante completo nero, con cravatta azzurra ed un fazzolettino rosso nel taschino; era di capelli castani con gli occhi grigio-azzurri che avevano, nonostante il sorriso che in quel momento rivolgeva ai tre, un che di freddo e di impenetrabile.
Conan ed Ai, ovviamente, lo squadrarono ben benino dalla testa ai piedi. Nel frattempo, l'uomo invitò Mori a sedersi davanti a lui con un gesto della mano.
Solo allora sembrò accorgersi anche della presenza dei due ragazzini:- Figli suoi?-chiese sempre sorridendo a Mori.
Il detective rispose leggermente imbarazzato:- Oh,no, signor McAndrew, sono entrambi filgi di amici. Non si preoccupi, non daranno alcun fastidio,ma ci tenevano molto a venire.-
Mentre parlava, lanciò un'occhiata torva ai due.
- Si sa come sono i bambini, sempre curiosi, alla ricerca di nuove avventure.- disse McAndrew, poi, rivolgendosi a Conan ed Ai:- Prego, sedetevi.-
Mentre i ragazzini, appena titubanti, si sedevano sulle poltroncine dinanzi la scrivania, anche McAndrew prese posto sulla sua poltrona, ed assumendo una espressione improvvisamente seria e distaccata parlò nuovamente a Mori:- Detective, credo che le abbiano già detto il perchè ho deciso di assumerla.-
Kogoro annuì.
McAndrew d'un tratto fece una smorfia, come chi si è appena dimenticato qualcosa di molto importante, quindi porse la mano a Mori:-Oh, detective, mi scusi, sono proprio un maleducato: Conrad McAndrew. E' un onore per me.-
Kogoro era sinceramente emozionato, mentre stringeva la mano:- L'onore è mio, signor McAndrew.-
Conan assisteva alla scena impassibile, analizzando minuziosamente il comportamento dell'americano, ed effettivamente potè notare una cosa: tutta quella cordialità ed i sorrisi non erano "normali", tutto in McAndrew era impregnato di un che di glaciale.
McAndrew proseguì, dopo aver ritirato la mano:- Bene, tolti i convenevoli, procederei con l'esporvi la situazione, se lei è d'accordo detective.-
Ancora una volta, Mori annuì, e McAndrew potè iniziare la spiegazione, con un tono distaccato che strideva con il suo effettivo coinvolgimento nella storia:- Dunque, due giorni fa, poco dopo il mio arrivo all'aeroporto di Narita, mi è stata recapitata una busta: conteneva due bigliettini recanti frasi non proprio piacevoli.-
- Me li può mostrare?- chiese Kogoro.
- Ma certo, volentieri.- fu la risposta di McAndrew, che subito dopo prese da un cassetto della scrivania una piccola busta per lettere, e la porse a Mori.
Questi l'aprì, ne trasse fuori due bigliettini e li lesse velocemente a mente, poi ad alta voce:- "Per te è arrivato il giorno della vendetta, assassino" e l'altro recita "Madre natura ti fermerà".-
Ci fu un attimo di silenzio, mentre Conan ed Ai si lanciavano una veloce occhiata di intesa, poi Kogoro riprese:- Il signor Hayame mi ha parlato di quattro biglietti.-
-Esatto. Sempre l'altro ieri, verso sera, mi è stata recapitata un'altra busta, contentenente altri due biglietti di molto simili- quindi porse un'altra busta al detective:- ovviamente, come potrà notare, non sono firmate, nè vi sono altre tracce che possano far risalire all'autore.-
Per la seconda volta, Kogoro aprì la busta e lesse il contenuto dei due biglietti; stavlta entrambi recitavano la stessa cosa: "Muori".

Il colloquio tra McAndrew e Kogoro durò all'incirca un'oretta, durante la quale il ricco americano spiegò al detective come aveva ricevuto le buste nei minimi particolari, e come avesse deciso di rivolgersi a lui per risolvere in mistero in quanto suo grande ammiratore, dato che aveva sentito delle sue imprese da molte parti, finanche in America.
Quando, infine, McAndrew li ebbe congedati, ed il gruppo si fu sistemato nelle proprie camere, Conan ed Ai iniziarono a passeggiare per la hall dell'albergo, mentre Kogoro passava il tempo al bar spendendo in alcolici e sognando a tutto quello che avrebbe avuto di lì a poco grazie alla ricompensa offertagli, senza capire che prima di riceverla però avrebbe dovuto risolvere il caso.
Mentre camminavano, Conan sussurrò ad Ai:- Shiho, quando hai sentito il testo di quei biglietti hai pensato anche tu la stessa cosa che ho pensato io?-
La ragazzina annuì:- Quei biglietti sono spudoratamente dei falsi.- disse, con tono grave.

  
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