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Autore: Fajander    24/02/2016    2 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le Sfere del Drago brillavano sempre più intensamente all'unisono, mentre uno spaventato Dende urlava «Appari, Polunga!» nella sua lingua natia. "Sta arrivando, sta arrivando, sta arrivando" pensava e ripensava il bambino, mentre l'aura di Freezer si faceva sempre più vicina.
I suoi fratelli avevano fallito e ciò voleva dire che anche tutti i suoi amici erano morti, compresi Gohan, quello con cui aveva legato di più.
I suoi occhi stavano per riempirsi di lacrime ma il piccolo, facendosi forza, le ricacciò indietro.
Il drago ormai aveva fatto la sua teatrale comparsa e così chiese con tono solenne quali fossero i desideri di coloro che lo avevano evocato. Dende sorrise.
Ce l'aveva fatta, ora bastava chiedere a Polunga di trasferirsi tutti su un altro pianeta così da formulare il resto dei desideri con tutta tranquillità.
Sì, ma quale pianeta scegliere? E se fossero finiti in un pianeta dell'Impero? Questo sarebbe stato di certo un bel guaio, ma bisognava scegliere in fretta o sarebbe stata la fine. Confuso Dende si voltò verso l'Anziano Saggio. «Saggio Moori, su quale pianeta dobbiamo andare esattamente?». Il Saggio scansionò mentalmente tutti i pianeti che conosceva, anche se la sua conoscenza era limitata visto che il popolo di Namek da molto tempo non era in contatto con altre civiltà.
Il tempo incalzava e doveva prendere una decisione in fretta, ancora qualche secondo e quel mostro sarebbe stato lì.
«Mmm, ma sì! Vada come vada, non abbiamo molto tempo! Dì al drago di portarci in un pianeta che sia abitabile e lontano da questo sistema solare!» decise infine il saggio. Dende annuì, mentre deglutiva pensando a come formulare nell'antica lingua del suo popolo quel desiderio. «O' grande Polunga, potresti portare tutti i presenti namecciani in un alt...» la voce di Dende si interruppe improvvisamente, mentre gli altri lo guardavano con sguardo attonito.
Il bambino notò però che non lo guardavano negli occhi, bensì scrutavano il suo petto.
Facendosi coraggio il giovane chinò lievemente il capo per osservare ciò che era un foro dal diametro di due o tre centimetri sulla parte sinistra del petto. Probabilmente, a causa dell'adrenalina del momento, non aveva percepito nè il dolore, che ora però stava reclamando la sua attenzione sempre più insistentemente nel sistema nervoso del giovane, nè l'aura inconfondibile quanto spaventosa di Freezer, che si celava alle sue spalle. Dende non riuscì a proferir parola nè a girarsi per guardare in faccia colui che l'aveva assassinato una seconda volta poichè quel raggio laser aveva colpito in pieno il suo organo vitale più importante. "Scusate amici, scusa Gohan, scusate fratelli, scusa Anziano Saggio... Ho fallito...".
Con un tonfo secco il bambino cadde prima in ginocchio e poi a terra, mentre il suo sangue zampillava dal suo petto inumidendo il terreno come un fiume in piena che superava i suoi argini.
Gli altri namecciani, ancora sconvolti e totalmente immobili per lo shock, perfettamente consapevoli che per loro era giunta la fine, furono risvegliati dalla voce fredda e tagliente come un coltello del loro carnefice: «Ero certo di aver preso il cuore in pieno, bene! Ho usato un colpo debole e mirato per evitare di danneggiare le Sfere, e per fortuna ha funzionato. Ora, veniamo a noi.» Freezer atterrò proprio accanto al cadavere della sua vittima, mettendo un piede su di essa e facendo così infuriare i suoi simili.
Purtroppo, tutti i guerrieri erano stati eliminati qualche minuto fa, per cui non era rimasto più nessuno capace di contrastare il mostro.
Coscienti del fatto che erano alla sua completa mercè, i pacifici alieni stettero immobili, aspettando la prossima mossa del Demone del Freddo.

«Dunque, innanzitutto ci tengo a precisare che non appena uno qualunque di voi farà un passo avanti verso le sfere o inizierà a parlare in lingua namecciana per disattivarle o qualsivoglia... Morirà all'istante.» il tiranno diede il tempo di assimilare quanto detto, e notando l'assoluta immobilità degli altri proseguì: «Ottimo, nessun eroe. Ora, vi chiederei di pronunciare il desiderio per me ma sono assolutamente certo che direte al drago qualcos'altro, di conseguenza, non sapendo chi di voi è il Saggio, non posso uccidervi finchè non avrò la mia immortalità, quindi evitiamo spiacevoli episodi. Se nessuno di voi interferirà, dopo aver distrutto le Sfere, potrei considerare l'idea di lasciarvi in vita insieme a questo miserabile pianeta.» continuò il sovrano, sorridendo fingendo cortesia a tutti i presenti.
Mentre egli parlava, Moori, con la fronte imperlata di sudore, cercava di escogitare qualcosa per salvare la situazione: "Attaccarlo non servirebbe a niente, anche in gruppo verremmo uccisi all'istante e le Sfere del Drago distrutte. Sicuramente lui o contava sul nostro aiuto o non sa che il desiderio va espresso in namecciano, altrimenti non mi spiego il perchè di tanta spavalderia e sicurezza...". Quasi come se lo avesse letto nel pensiero, Freezer annunciò il suo asso nella manica.

«Ero certo della vostra mancata collaborazione, per cui mi sono dovuto arrangiare: mi sono recato sul pianeta Ariel, la famosissima dimora sacra dei Wiskow, i più grandi saggi e studiosi dell'universo. Il loro pianeta è quasi come una biblioteca gigante, e in essa sono contenuti i più grandi segreti di ogni mondo conosciuto e sconosciuto. Pensate un po', io, il grande Freezer, mi sono dovuto recare in incognito personalmente su un pianeta ai confini della galassia per invocare l'aiuto di quegli insetti! Ho dovuto utilizzare tutte le mie abilità retoriche e persuasive ma alla fine sono riuscito a convincerli a sottopormi a tutte le sfide da loro richieste.
Infatti, come sicuramente non saprete, per usuifrire del sapere dei Wiskow bisognare superare tre prove di ordine intellettuale e culturale, che ho superato facilmente dato che noi della famiglia reale da bambini studiamo parecchio, principalmente per conoscere le debolezze e le strategie delle civiltà che sottomettiamo.
Grazie a loro ho trovato degli antichi libri in cui veniva riportata la vostra lingua, così da farla analizzare al mio team di esperti traduttori, che mi hanno fornito questo!
» e con l'indice della sua mano diede un colpetto al suo scouter. All'apparenza somigliava a tutti gli altri modelli, ma in esso era stato inserito un micro chip capace di tradurre dalla lingua comune a quella namecciana in modo istantaneo.
Tale modifica è stata resa invisibile dal punto di vista estetico per non insospettire nessun suo familiare.
Quel piano era perfetto: il grande Freezer poteva aver fallito una volta, ma, fatto tesoro dei suoi errori, adesso poteva rimediare! Tutte quelle umiliazioni erano state ben ripagate, e una volta divenuto immortale avrebbe certamente fatto ritorno sul pianeta Ariel, stavolta in veste di Imperatore dell'Universo, e avrebbe fatto inginocchiare quei superbi esseri. Il Demone si fermò un attimo per godersi le espressioni inorridite e riluttanti dei suoi avversari, inebriato dalla loro tristezza e dal loro sguardo carico di odio e impotenza verso quello sterminatore di pianeti che aveva demolito le loro vite.
All'improvviso, un giovane namecciano generò una minuscola sfera energetica che spinse verso lo scouter del sovrano, che, aspettandosi quel genere di attacco, la respinse con la coda.
«Pessima scelta» infastidito da quell'azione trafisse con un raggio laser generato dai suoi occhi il cranio del giovane, che cadde inerme al suolo.
«Affinchè voi lo sappiate, questo non è l'unico scouter in grado di tradurre la vostra lingua: ne ho fatti costruire diverse decine proprio per evitare questo genere di cose! Quindi, lasciatemi procedere o la vostra morte sarà più dolorosa!» sentenziò Freezer, ormai certo delle sorti dei pacifici alieni.
Moori, assistendo a quel macabro spettacolo, capì, rassegnatosi, che l'unica occasione di salvare l'universo era suicidarsi per far sì che le Sfere si disattivassero.
«Addio fratelli miei. Serlet, se mai sopravvivrete, sarai il prossimo Saggio» disse Moori osservando i suoi compagni di vita, poi diede un ultimo sguardo di sfida e carico di odio a Freezer, e si puntò le dita al cranio. Ma mentre eseguiva questo movimento il Demone del Freddo comprese immediatamente cosa stesse per accadere e così si lanciò con un balzo felino a un centimetro di Moori, dandogli un pugno sullo stomaco e facendogli perdere i sensi. Poi, una volta capito che era lui l'Anziano Saggio, mozzò le teste dei suoi compagni per evitare che intervenissero ancora.
«Fiu, me la sono vista brutta, non devo più rimandare» sospirò Freezer, osservando Polunga che assisteva con sguardo impassibile e disinteressato.
Il tiranno bisbigliò al suo scouter ciò che voleva dire, quasi nello stesso momento dei segni apparentemente privi di significato comparvero sullo schermo e così egli si schiarì la voce e, quasi emozionato, pronunciò il suo desiderio:
« Drago Polunga, concedimi l'immortalità!» gridò alzando le mani al cielo. «Come desideri.» fulmini e saette circondarono il mostro che si concesse una risata colma di soddisfazione e felicità, dovuta al raggiungimento del tanto agognato desiderio.
Sentì una nuova essenza pervadere il suo corpo, le fiamme dell'immortalità finalmente lo alimentavano, e sarebbero durate per sempre.
Ora era davvero invincibile e nessuna stupida scimmia poteva fermarlo, anche se erano già tutte morte, tranne quel ragazzino mezzosangue che era fuggito.
Quel giorno una singolarità si era appena creata nell'universo, una divergenza che non poteva essere più cancellata e che avrebbe modificato per sempre le sorti del creato.
Neppure gli Dei erano infatti dotati di vita eterna, sebbene vivessero per svariati milioni di anni.
A questo punto il Demone ebbe un'idea perversa, per torturare fin da ora ciò che era certo sarebbe diventato il suo acerrimo nemico... Passata circa mezz'ora, col terzo desiderio Freezer fece tornare in vita i namecciani appena uccisi per prendersi gioco di loro e schernirli del loro fallimento, e, avvenuto il risveglio di Moori, li uccise nuovamente nel modo più violento e doloroso possibile, facendo scomparire con un boato il drago e le sfere, che sfrecciarono in tutte le direzioni divenendo dei sassi.
«E ora, distruggiamo questo stupido pianeta!» così dicendo il Demone del Freddo lasciò l'atmosfera della Terra. Caricò una Supernova dalle dimensioni maggiori di quella utilizzata per il pianeta Vegeta, e la sferrò con tutta la sua energia verso il nucleo.
Il pianeto azzurro si colorò per un secondo di un rosso acceso per poi esplodere in un enorme boato che fece tremare anche la Luna e i pianeti vicini, mentre piccoli frammenti rocciosi schizzavano da tutte le parti.
Alcuni di questi colpirono l'astronave imperiale, che però si protesse attivando gli scudi energetici.
Quello spettacolo di fuoco e luci divertì molto il sovrano, che rientrò nell'astronave per assistere comodamente dal suo trono volante.
«Con la distruzione della Terra inizia una nuova era dell'impero: l'era di Freezer l'Immortale!» trionfò il tiranno, mentre un'altra lontana astronave osservava in disparte l'accaduto.

Fine

Con questo capitolo si conclude la prima saga di Dragon Ball Vengeance, intitolata "Lotta per il destino della Terra". Il titolo non è stato rivelato sin dall'inizio per evitare ogni sorta di spoiler. A seguire ci sarà una pausa di un paio di settimane, dopodichè inizierò a pubblicare la seconda saga, che sto ancora scrivendo ( quindi non so nè quanti capitoli avrà nè come si chiamerà). Ringrazio tutti i lettori, che invito a lasciare una recensione, per aver letto questi undici capitoli, continuate a seguirmi!

   
 
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