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Autore: Bagabu28    24/02/2016    2 recensioni
"Professore quindi...lei sa chi sono i miei genitori..." disse improvvisamente piena di speranza.
"Certo che lo so, cara..." rispose lui. (Dalla storia)
Come avrete capito, cari lettori, Hermione scopre di essere stata adottata...ma chi sono allora i suoi veri genitori? Spinta dalla sua incrollabile curiosità si avventura in questa pericolosa e sorprendente ricerca dove scoprirà parti di sé che prima non conosceva...
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Lay a whisper on my pillow, leave the winter on the ground.
I wake up lonely, there´s air of silence in the bedroom and all around.
 


Mentre un'altra goccia scendeva lentamente lungo la finestra della sua stanza, Hermione distesa nel suo letto tra le calde lenzuola, con lo sguardo perso nel vuoto, non potendo trovare una posizione comoda per dormire e non riuscendo a chiudere occhio a causa del vortice di pensieri che la tormentava dal giorno prima, voltò il capo, allungò la mano e prese l'orologio appoggiato sul suo comodino. 
Spalancò gli occhi.
Erano le tre di notte. 
E il giorno dopo sarebbe dovuta partire per Hogwarts per il suo quinto anno. Doveva assolutamente dormire. In un modo o nell'altro avrebbe dovuto ricacciare indietro i ricordi del giorno prima. Ma come poteva dimenticare le sconvolgenti verità sul suo passato che le avevano rivelato i suoi genitori? O almeno quelli che aveva creduto essere i suoi genitori fino a quel momento...
Cercò di cacciare indietro quei pensieri dolorosi. Chiuse gli occhi concentrandosi sulle pecore nella sua mente, contandole una ad una. Una volta finito il gregge, non essendosi ancora addormentata, iniziò a contare i draghi, poi gli ippogrifi e infine gli elfi.
A quel punto, delusa e assonnata, sbuffò e un'altra valanga di pensieri la investì come un treno in corsa...

"Mamma dove hai messo la mia sciarpa dei Grifondoro?!?" urlò Hermione uscendo dalla sua stanza come una furia. La madre si affacciò dalla cucina facendo spallucce. La ragazza allora sbuffò e malvolentieri rientrò nella sua camera. Iniziò a ragionare. Dove poteva trovarsi quella maledetta sciarpa? Aveva cercato nell'armadio, nei cassetti, sotto il letto, sopra in mansarda...insomma ovunque! O forse no? 
Un lampo di genio le attraversò la mente. Si precipitò subito in cantina: l'unico posto ancora inesplorato.
"Accidenti ma dove sarà finita?!" sbuffò la ragazza quando la sua pazienza raggiunse il limite. In effetti aveva svuotato ogni scatolone di quella maledetta cantina e ancora non era riuscita a trovare quello che cercava. Con le ultime forze di volontà si alzò incuriosita  dall'ultima scatola tutta impolverata nascosta nell'angolo. Aprendola non avrebbe certo trovato la sciarpa ma qualcosa le diceva che avrebbe scoperto qualcosa di uguale o forse più importanza al suo interno...
Impaziente allora la afferrò e, dopo aver tolto una modesta quantità di polvere, si decise ad aprirla. Rimase alquanto scioccata da ciò che vi trovò dentro. Tutto poteva immaginare tranne dei miseri fogli di carta tenuti anche un po' male. Sbuffò un'altra volta. Poi iniziò a leggere il primo...era una lettera. I destinatari erano i suoi genitori. Il mittente chiedeva loro di adottare una bambina in grave pericolo e li invitava a rispondere al più presto. La scrittura le era familiare ma non riusciva a ricordare a chi potesse appartenere...
Incuriosita sempre di più dalla strana storia, continuò a leggere le altre lettere che seguivano non riuscendo però a comprendere a pieno il significato di quelle parole fino a quando non lesse verso la fine di una delle ultime lettere il nome di quella bambina...Hermione Hales.


Un'altra lacrima cadde sul suo viso al ricordo di quella scena che nonostante le sembrasse tanto lontana, era avvenuta solo il giorno prima. Poi esausta finalmente si addormentò.
La mattina seguente riuscì tuttavia ad alzarsi per arrivare giusto in tempo alla stazione. Salì sul treno e lo percorse avanti e indietro un paio di volte finché non trovò la cabina dove erano seduti Harry e Ron. 
"Ciao ragazzi!" disse entrando.
"Ei Hermione!" rispose Ron sorridendo raggiante. Harry invece si alzò e la abbracciò. In quell'abbraccio, più freddo e distaccato delle altre volte, capì che c'era qualcosa che non andava, così le chiese gentilmente: 
"Come stai? È successo qualcosa?"
La ragazza esitò a dare una risposta. Prima di tutto si sedette. Poi, guardando fuori dal finestrino, quasi sussurrò: "C'è una cosa di cui vi devo parlare..." 
"Di che si tratta?" chiese Ron masticando una delle caramelle della sua scorta. Harry lo ammonì con uno sguardo fulmineo. Hermione invece sembrava non aver sentito nulla.
"...Ma ora non ce la faccio..." aggiunse così ricacciando indietro una lacrima che minacciava di uscire. I due ragazzi si guardarono perplessi.
"Hai bisogno di stare sola per un po'?" le chiese Harry intuendo le necessità della sua amica. 
Lei annuì debolmente. 
"Va bene, non ti preoccupare...prenditi tutto il tempo che vuoi. Io e Ron andiamo a fare un giro per il treno..." 
E così dicendo, Harry prese il suo amico per un braccio e lo trascinò quasi a forza fuori dalla cabina.
Una volta rimasta sola, Hermione fece un gran respiro, poi tirò fuori dal suo zaino uno dei suoi libri preferiti e iniziò a sfogliarlo. 
In quel momento passò lì davanti un gruppetto di Serpeverde capeggiato da Malfoy il quale, notando che la Grifondoro era sola soletta, pensò bene di andare a stuzzicarla un po'.
"Ma guarda guarda chi si rivede dopo tutta l'estate! Che succede Granger, i tuoi amichetti ti hanno abbandonato?" disse maliziosamente aprendo la porta della cabina seguito dal suo gruppetto di idioti che sghignazzavano.
La ragazza alzò lo sguardo, sbuffò e con tono calmo rispose semplicemente: "Vattene Malfoy..."
Ovviamente una risposta del genere venne ritenuta troppo insoddisfacente e poco divertente da parte del Serpeverde che così continuò: "A quanto pare deve essere successo qualcosa di molto grave se Potter e Lenticchia non sono qui con te..."
La ragazza era sul punto di perdere la pazienza ma ribadì ancora con calma: "Vai via Malfoy, lasciami stare..."
Ma lui imperterrito ribatté: "Forse hanno finalmente capito che sbagliano a frequentare una come te!"
La ragazza si voltò.
"Cosa vorresti dire?" chiese lei irritata.
"Beh una Mezzosangue, figlia di babbani...che non meriterebbe nemmeno di essere chiamata maga!" rispose lui continuando a sghignazzare con i suoi compagni di casa.
A quel punto la Grifondoro non resistette più. Chiuse il libro, si alzò di scatto e prima che Draco potesse accorgersene gli puntò la bacchetta dritto al collo. Infuriata, piena di amarezza e ribollente di rabbia gli disse: "Tu non sai niente di me. Non hai nessun diritto di parlarmi in questo modo lurido Serpeverde che non sei altro. E adesso esci immediatamente da qui, tu e tutti i tuoi amichetti il cui unico modo di divertirsi è insultare gli altri! Fuori, all'istante!"
I ragazzi si dileguarono alla svelta, tutti tranne Draco che era rimasto sconvolto dalla fermezza con cui la Granger aveva pronunciato quelle parole. Lui era rimasto immobile, come pietrificato. 
"Non hai sentito quello che ho detto! Sparisci subito dalla mia vista!" ribadì la ragazza tenendo ancora la bacchetta puntata verso di lui. 
"Granger intanto stai calma..." rispose lui.
"Non ho intenzione di calmarmi! Esci fuori o ne subirai le conseguenze!" continuò lei imperterrita.
In quel momento Harry e Ron entrarono. "Che cosa sta succedendo qui?" chiese Potter un po' disorientato e preoccupato per la sua amica. La presenza di Malfoy non era mai qualcosa di buono.
"Lui se ne stava andando." rispose fredda la ragazza. Il Serpeverde non fece obiezioni e si dileguò a passo veloce.
A quel punto ognuno si sedette nuovamente al suo posto e rimasero in un silenzio imbarazzante per qualche istante fino a quando Harry si fece coraggio e gentilmente chiese a Hermione:
"Dovremmo arrivare ad Hogwarts tra qualche ora...te la senti di raccontarci cos'è che non va?"
Lei lo fissò attentamente e poi sorridente annuì.
"Sì...certo..."


SPAZIO AUTRICE: Salve a tutti!! Innanzitutto ci tenevo a ringraziare tutti voi, carissimi lettori, che avete speso parte del vostro tempo per leggere la mia storia! Grazie infinite! Inoltre volevo dire che questa è la seconda Fanfiction che scrivo sulla Dramione. L'idea mi è venuta ascoltando un giorno il brano "Eternal Flame"...infatti c'è una parte della storia che sarà proprio ricalcata dalle parole di quella canzone! 
Non so dirvi quando aggiornerò poiché sono molto impegnata con la scuola (frequento il 5º anno di liceo scientifico) comunque mi piacerebbe sentire le vostre opinioni!
Perciò vi invito a recensire numerosi!
Un saluto a tutti, alla prossima!
   
 
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