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Autore: David89    24/03/2009    1 recensioni
...Era lì. Potevo ucciderlo, fargli saltare il cranio. Premere il grilletto. Si, era lontano, ma in Russia addestrano anche i migliori cecchini del pianeta. Dicono. Cosa, cosa m'ha spinto a non ucciderlo? La croce del mio M40 con la sua bella faccia in mezzo. Vento leggermente da Ovest. Stavo mirando alla donna a fianco a lui, sapendo che tanto avrei colpito la sua fronte, un buco in testa. PUM! Un lavoro pulito. Sarei ora in qualche isola del Pacifico. Sole, caldo, soldi e donne. Cosa potevo desiderare di più?...
Genere: Thriller, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12.




Perso nel vuoto di una situazione che non pensavo fosse veramente successa.
Avevo tagli profondi alle mani. Ero diventato quasi una furia incontrollabile. Pazzo, schizofrenico, matto. Cazzo!
Erano passate due settimane dall'omicidio del figlio dell'ambasciatore israeliano.
Parigi era coperta di neve.
Io ero fuori, su una stradina stretta che portava fino ad una piccola chiesa.
Il sangue continuava a scendermi dai palmi, colorando il bianco di un rosso scuro.
Calciai un cumulo di neve. Nooooooo!!!
Non poteva essere successo. Perchè? Perchè?
Sembrava quasi che potessi vedere il suo viso, sorridente, impresso nella mia testa. Ripresi dalla tasca dei jeans quell'articolo di giornale che ormai era sporco del mio sangue.
Non potevo crederci, non volevo crederci.
"Trovata morta una donna, dentro ad una cabina telefonica vicino ad un motel a Los Angeles.
Secondo le prime indiscrezioni, potrebbe trattarsi di un killer facente parte di un'organizzazione chiamata Agenzia, già ben nota alle autorità come una delle più pericolose organizzazioni militari che hanno come obiettivo l'uccisione di esponenti politici, banchieri, direttori di multinazionali... La donna, alta un metro e ottanta, sulla quarantina, è stata apparentemente giustiziata con un colpo alla nuca, mentre stava probabilmente chiamando soccorso. E' ancora mistero sulla sua identità, ma il direttore del motel ove lei alloggiava l'ha riconosciuta come una tal Emily Stock.
Il capo della polizia non ha avuto modo di esprimersi sul fatto..."

Accartocciai violentemente l'articolo, stringendolo tra il mio pugno.
Urlai forte, inginocchiandomi per terra dal dolore.
Sarah era morta, e io non potevo farci niente.






















-Sai, credo che non potrei mai stare con uno come te...-
-Ah si?-
-Si...Abbiamo due vite completamente diverse, e poi siamo sempre così lontani... Però ti amo comunque... Non so perché...-
-Ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta? Lì in quel locale da quattro soldi, in Russia?-
-Come non dimenticarlo... Eri così ubriaco...-
-Lì ti vidi, eri anche tu entrata nell'Agenzia da poco...E stavi attendendo la tua prima missione. Eri così agitata...-
-Lo sono tuttora, sempre, quando devo uccidere qualcuno...-
-Non mi hai mai mostrato una tua paura verso la morte. Anche quando Igor ti puntò l'Ak davanti agli occhi, e stava per sparare.-
-Quando Dio lo vorrà, io sarò pronta. Ma finché mi tiene in vita, vuol dire che non ho bisogno di lui...-
  
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