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Autore: ReeJewel89    25/03/2009    4 recensioni
Laura guardò il suo telefono con il sorrisetto tipico di chi la sa lunga. Il messaggio che le era appena arrivato era del suo migliore amico che lei affettuosamente chiamava JoJo, ma per tutto il resto del mondo rispondeva al nome di Joseph Adam Jonas, nota rockstar combinaguai e un po' pasticciona con il sorriso più tenero del mondo.
Tanti auguri, Scimmietta. <3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Take My hand

Per la mia Scimmietta.

Take my hand.


Pss! Indovina che giorno è oggi?”

Laura guardò il suo telefono con il sorrisetto tipico di chi la sa lunga. Il messaggio che le era appena arrivato era del suo migliore amico che lei affettuosamente chiamava JoJo, ma per tutto il resto del mondo rispondeva al nome di Joseph Adam Jonas, nota rockstar combinaguai e un po' pasticciona con il sorriso più tenero del mondo. Se doveva essere sincera, per lei era molto più di un semplice migliore amico da..beh diciamo che dire da sempre rendeva il concetto abbastanza bene.

Sabato!”

Rispose con un sorriso. Certo che sapeva che giorno era e sapeva anche cosa significava quel giorno.

Sciocchina. Oggi è il nostro amicizversario e... il tuo diciottesimo compleanno!”

Ed era vero. Laura e Joe si erano conosciuti esattamente dodici anni prima alle scuole elementari. Laura ricordava quel giorno come fosse ieri. Era il suo primo giorno nella scuola nuova ed era anche il suo compleanno, il venticinque marzo 1997.

Era rimasta tutta sola in cortile all'ora di pranzo, seduta su una piccola panchina muovendo ritmicamente le gambine e torturando le manine in grembo. Le veniva da piangere. Perché i suoi genitori non potevano lasciarla nella vecchia scuola? Insomma, l'Oregon non era poi così distante dal New Jersey, no? Mamma poteva venirla a prendere dopo scuola come aveva sempre fatto.

I suoi compagni giocavano felici in giardino, ma non lei. Lei era rimasta sola. Fu proprio in quel momento che Joe la vide e si avvicinò.

-Lo sai, sei troppo carina per restare qui seduta tutta da sola!-aveva detto.

Laura aveva alzato i suoi occhioni color nocciola puntandoli dritti dritti in quelli di un bambino poco più grande di lei che le sorrideva furbetto.

Da qual giorno, erano passati esattamente dodici anni. Joe era sempre stato il migliore amico che una qualsiasi bambina potesse immaginare: il loro rapporto era sempre stato speciale anche negli ultimi anni, nonostante non si vedessero più così spesso.

Quello era sempre stato il loro giorno speciale in cui facevano colazione a base di pancakes da Archie's sulla promenade di Wyckoff, poi sarebbero andati nel cinema del signor Cupplebottom guardando uno di quei vecchi film in bianco e nero di cui era tanto innamorata  fino a quando l'orario scolastico non sarebbe passato. A quel punto, sarebbero tornati a casa solo a posare la cartella e poi sarebbero andati in giro raggruppando i fratelli di Joe, Nick e Kevin, per uno di quei pomeriggi che si sarebbe ricordata per tutta la vita.

Ma chi voleva prendere in giro?

Questo era successo fino a quando non erano diventati così famosi da provocare attacci di isterismo collettivo al loro passaggio e riempire palazzetti e arene per i loro concerti che li tenevano in giro per gli Stati Uniti per mesi. Proprio come quell'anno. E l'anno precedente.

-Stupido tour.-borbottò Laura lanciando il cellulare sul letto, nervosa.

Già odiava il suo compleanno.

Chissà a quanti mille mila chilometri era in quel momento da lei..

-Adesso si può sapere perché un tour sarebbe stupido?-chiese una voce molto familiare non appena Laura ebbe finito di sistemarsi con una mano i lunghi capelli castano chiaro.

La ragazza si voltò visibilmente sopresa e vide Joe, il suo amico Joe, appoggiato allo stipite della porta con tanto di espressione da idiota che lei amava tanto e braccia conserte.

-Tu...cosa..tu..co..co..tour..OH MIO DIO!-boccheggiò la ragazza, incapace di mettere insieme due parole di senso compiuto.

Joe scoppiò a ridere.

-Oh mio Dio! Sei davvero tu? Sei il vero tu? Non sei una visione?-chiese rimanendo ferma nello stesso identico posto.

-Ti assicuro che sono vivo e che sono io.-rise Joe scuotendo i lunghi capelli neri per scostarli dagli occhi.

-Aaaaaaaaaah!-urlò allora Laura correndo verso di lui per uno di quei super abbracci.

-Che cosa ci fai tu qui?-chiese contro il suo petto, stringendolo a se più forte che poteva.

-La mia piccola scimmietta compie diciotto anni. Non me lo sarei perso per niente al mondo.-ammise Joe baciandole la fronte.

-Mi sei mancato, scimmione.-

-Anche tu scimmietta. Tanto. Ad ogni modo, visto che ora sono qui.. che cosa diavolo ti sei messa addosso?-disse guardandola come se fosse pazza.

-Io dovrei andare a scuola e a scuola si indossano jeans e maglietta, caro!-lo rimbeccò lei sorridente.

Joe scosse la testa piegandosi un po' per raccogliere un sacchetto da terra.

-Non oggi, signorina. Indovina che cosa farai adesso?-

-Adesso io mi infilerò i vestiti che tu mi hai comprato mentre tu cercerai di convincermi che non sono troppo costosi, così che io non sia costretta ad ucciderti?-chiese sbattendo le ciglia come un cerbiatto.

-Esattamente, quindi fatti una doccia e renditi presentabile che oggi abbiamo da fare e abbiamo poco tempo, devo ripartire nel pomeriggio.-ammise.

Immediatamente il sorriso della giovane diciottenne si smorzò. Solo il pensiero che non potevano stare insieme più tempo, la rendeva immensamente triste.

Questa era la parte più brutta dell'essere innamorata del tuo migliore amico, che è anche una rockstar.

-Ehy, non sono venuto qui per vederti triste.-la rimproverò.

-Giusto. Quindi cosa facciamo ora?-chiese.

Joe spalancò gli occhioni color cioccolato.

-Tu. Vestiti. Adesso. Veloce!-quasi urlò Joe indicandole il bagno.

Laura rise come solo con lui sapeva fare.

-Spero che stia meglio a te. Sai, non è stato piacevole vedere Nick con addosso il vestito e Kevin a provare le scarpe con il tacco!-ammise Joe facendola ridere.

Joseph, il suo Joseph aveva fatto questo per lei. Si guardò allo specchio meravigliata ammirando il vestitino rosso che indossava e sorrise notando che le scarpe non erano quella tanto temute con il tacco ma un bel paio di converse all star, come piacevano a lei.

Quella giornata Laura se la sarebbe ricordata per sempre, non tanto perché Joe avesse pensato qualcosa di straordinario, però era nelle piccole abitudinarie che riusciva sempre a stupirsi di quanto fosse speciale per lei quel ragazzo.

***

-Ma Anna, avevi promesso che mi accompagnavi! Lo so che che a te non piacciono però...sì, va bene.. no. No, vabbè vado da sola. Non preoccuparti. Certo, a domani.-

Laura chiuse il telefono e lo buttò con poca grazia di nuovo sul letto.

Joseph era ripartito quel pomeriggio, salutandola con un bacio sulla punta del naso, mentre lei era troppo impegnata a non scoppiare a piangere.

Indossava ancora il vestito che lui le aveva regalato, non voleva toglierlo perché tra i tanti abbracci che si erano scambiati, un po' del suo profumo le era rimasto addosso.

-Tutto a posto?-chiese la madre entrando nella sua stanza.

-No, Anna mi ha dato buca per il concerto.-sospirò.

-Mi dispiace tesoro. Non puoi chiamare qualche altra amica?-

-No, tanto non ho voglia di vedere nessuno che conosco.-ammise avvolgendosi intorno al collo la sciarpa nera sul giubbino di pelle che Joe le aveva prestato l'anno precedente.

Uscì nell'aria fresca di metà marzo, con destinazione il palazzetto, dove avrebbe potuto assistere al concerto di una band canadese che la faceva impazzire: i Simple Plan.

Adorava andare a concerti: ci saranno state ad occhio e croce cinquecento di persone (il posto era decisamente piccolo e avevano fatto sold out) e si divertì cantando a memoria quelle canzoni che conosceva fin troppo bene.

Almeno non avrebbe pensato a Joe e a quanto in quelle ore fosse stata bene.

E poi, all'improvviso, qualcosa cambiò. Le luci si abbassarono e il chitarrista iniziò a suonare da solo un brano in acustica. Conosceva bene quella canzone,era una delle sue preferite ed era una delle due canzoni che le faceva pensare a lui, quel maledetto scimmione che le aveva scaldato il cuore.

Sometimes I feel like everybody's got a problem
Sometimes I feel like nobody wants to solve them
I know that people say we're never going to make it
But I know we're going to get through this
(Close your eyes and please don't let me go)
Don't, Don't, Don't, Don't let me go now
(Close your eyes don't let me let you go).

Per caso, ma non ci credette nemmno lei troppo, si voltò alla sua sinistra e lo vide.

Lui, alla quale aveva associato quella canzone, quello di cui sentiva terribilmente la mancancanza. I loro occhi rimasero incatenati, rapiti gli uni dagli altri.

Don't, Don't, Don't
Take my hand tonight
Let's not think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love will never die
Take my hand tonight
One last time

Sguardi magnetici che si attraggono come i poli opposti di una calamita. Voleva staccarle gli occhi di dosso, ma non ci riuscì. Poi fece un passo verso di lei, titubante, incerto. Laura lo vede e mossa da non seppe mai quale forza, si avvicinò. Lui prese coraggio e le andò incontro. Era come se esistessero solo loro e quella canzone che apparteneva ad entrambi.

Amicizia era quello che volevano manifestare, per ingannare loro stessi, i loro sentimenti, perché gli altri non erano riusciti ad ingannarli.

The city sleeps and we're lost in the moment
Another kiss says we're lying on the pavement
If they could see us they would tell us that we're crazy
But I know they just don't understand
(Close your eyes and please don't let me go)
Don't, Don't, Don't, Don't let me go now
(Close your eyes don't let me let you go)
Don't, Don't, Don't

Così vicini non ci restavano da tanto, troppo tempo. Non ci erano mai stati. Non così.

Non c'era bisogno di dire nulla. Joseph cercò una mano della ragazza . Le alzarono per averle ad altezza delle loro spalle. Le dita si sfiorarono dolcemente, esplorando ogni centimetro di pelle della mano. Palmo contro palmo, cercandosi, ritrovandosi. Vicini e soli, come sempre nei loro sogni. Ora fronte contro fronte, senza mai staccare gli occhi dall'altro.

Take my hand tonight
Let's not think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love will never die
Take my hand tonight
One last time

Le mani che ancora si cercano, i loro corpi ancora più vicini. Joe alzò la mano per sfiorarle delicatamente la guancia e il collo. Brividi scesero lungo le loro schiene. Lo desiderava.

Ed era stufa di dover fingere.

The raindrops
The tears keep falling
I see your face and it keeps me going
If I get lost your light's going to guide me
And I know that you can take me home
You can take me home
Take my hand tonight
Let's not think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love will never die
Take my hand tonight
One last time

Joseph ricordava troppo bene quel profilo e tutto quello che suscitava in lui. Emozioni nuove e contrastanti. La sua mano che le accarezzava dolcemente i capelli, i profili dei loro volti che si toccavano e l'impulso di stringerla a se, di farla sua nell'oscurità del locale che sembrava deserto. Solo loro due, ancora una volta.

Take my hand tonight
Let's not think about tomorrow
Take my hand tonight
We could find some place to go
Cause our hearts are locked forever
And our love will never die (Love will never die)
Take my hand tonight
One last time

Le bocche che si cercano, senza avere fretta. Le labbra si sfiorarono nuovamente senza però avere davvero un contatto. Laura sorrise con gli occhi umidi di lacrime. Joe rispose al sorrise e con una mano le accarezzò la guancia prima di unire le loro labbra in un bacio mozzafiato.

-Avanti, Kevin. Mi devi venti dollari!-

Laura abbandonò controvoglia le labbra di Joe, rimanendo tuttavia abbracciata a lui.

Kevin sfilò il portafoglio e sbuffando diede un paio di banconote al fratellino che sorrise soddisfatto.

Le loro espressioni dovevano essere parecchio ridicole, infatti sia Nick che Kevin ridacchiarono.

-Beh, sono anni che scommettiamo su di voi. Questa volta avevo scommesso che Joey non ti avrebbe detto nulla, invece non è ancora mezzanotte.-sorrise il maggiore dei fratelli Jonas.

-Tu..voi..co..noi? Scom..-boccheggiò Joe.

Nick annuì ridendo.

-Ma non lo sapevo nemmeno io che avrei fatto una cosa del genere!-protestò Joe con le mani ancora sui fianchi di Laura.

-Beh, noi ci avevamo letteralmente scommesso.-

-Ehi ehi ehi. Fermi tutti. Voi che ci fate qui?-chiese Laura improvvisamente, riprendendosi dagli eventi degli ultimi istanti ma con il cuore che ancora martellava furiosamente nel petto.

-Joey ha fatto saltare una data.-rispose Kevin alzando le spalle.

-Tu che cosa?-urlò la ragazza verso Joe.

Il ragazzo arrossì.

-Sì, l'ha annullata.-

-Cancellata.-

-Fatta saltare.-

-Annientata.-

-Distrutta.-

-Rimossa.-

-Ragazzi, grazie. Credo che abbia capito!-disse Joe imbarazzato.

-Tu hai fatto questo per me?-chiese Laura incredula.

Joe sorrise dandole un altro piccolo bacio.

-Per chi, sennò? Sono dodici anni che aspetto questo momento.-

Laura non si era nemmeno accorta che nel frattempo i Simple Plan erano arrivati all'ultima canzone.

-Ragazzi, siete stupendi. Prima dell'ultima canzone volevo fare gli auguri ad una persona speciale da parte del suo amico Joe Jonas, con un piccolo messaggio. Dice che questo sarà solo un assaggio dei prossimi anni della tua vita. Tanti auguri Laura!-disse Pierre sorridendo dolcemente, giusto prima di iniziare a cantare la sua ultima canzone.

Laura guardò stupita Joe che finse di trovare interessante il soffitto.

Provò a dire qualcosa, ma le parole non le uscirono di bocca.

-Lo sai che sono un animale da palco. Mi piace attirare l'attenzione.-

-Pf, esibizionista.-

Joe ridacchiò, premendo la sua fronte contro la sua.

-Tanti auguri, scimmietta.-

*********

Non c'è bisogno di aggiungere altro, credo.

Se non..

Tanti auguri, Scimmietta! <3

Ti voglio bene!

  
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