James, Lily e Remus
appartengono a J. K. Rowling.
Spesso ci si trova in situazioni come
queste…
Ed è a voi che è indirizzata la mia
dedica:
perché
non è sempre semplice stare con una persona.
IT’S OVER…
For now
Forse non proprio stranamente, visto che era più o meno
mezzanotte.
C’erano due sole anime pie lì dentro.
- Lily, ci vuole molto? –
- No, non credo -
Silenzio.
- Lily hai finito? –
- No –
Le risposte gelide ultimamente si sprecavano tra loro.
Dialogo: zero.
Lui le faceva una domanda di qualsiasi genere, e lei rispondeva a
monosillabi.
Lily sapeva di ferire James in quel modo, ma non riusciva a controllarsi
o ad essere in qualche modo più gentile. Era un periodo difficile per lei, tra
esami, una famiglia che la considerava anormale e un ex migliore amico che aveva
scelto proprio quel momento delicato per tornare alla carica e chiedere il suo
perdono.
Ma a causa di quella situazione che stava diventando quasi insostenibile
ormai, erano tutti e due molto vicini a scoppiare.
E ogni sera Lily si ritirava in dormitorio prima, per non dover affrontare l’inevitabile, per
evitare di far cadere quell’ultima goccia che avrebbe fatto cadere
inevitabilmente quel vaso di sottile cristallo ormai
stracolmo..
- James sono stanca, vado a dormire –
Il ragazzo non rimase sorpreso naturalmente. Poteva essere cieco, non
stupido.
Ma non disse niente.
Sapeva che Lily in quel periodo era stressata dagli esami, probabilmente
lo era molto più di quanto lo fosse lui. E forse c’era anche qualcos’altro che
la disturbava ma non aveva nessuna intenzione di impicciarsi. Quando e se,
avesse ritenuto opportuno metterlo al corrente dei suoi problemi, l’avrebbe
ascoltata.
- Va bene, tranquilla. Buonanotte –, si limitò a dire con un sorriso
tirato e falso. E come se fosse normale comportarsi come pezzi di ghiaccio,
si alzò dalla poltrona, le diede un
bacio e andò a dormire con quell’espressione dolce e triste, che le faceva
sempre capire che doveva decidersi in fretta a fare una
scelta.
Lily raccolse i libri pesanti e polverosi e si diresse al suo dormitorio.
Si fiondò in camera, attenta a non svegliare le altre, e anche quella
sera pianse in silenzio, per dare sfogo a quelle lacrime amare che ogni volta
volevano uscire senza il suo permesso.
Perché era troppo difficile scegliere.
Era troppo difficile ammettere che lei e James fossero troppo diversi,
che per loro probabilmente non c’era alcun futuro.
Era però altrettanto
difficile stare lontana da lui, che era sempre così dolce con lei, che era
sempre pronto ad aiutarla quando si trovava in
difficoltà.
Era troppo difficile rinunciare a quella dolce
sicurezza…
Ma era facile fingere che tutto andasse
bene.
Facile, fingere di essere sicura dei propri sentimenti.
E Lily per l’ennesima sera si addormentò con quei pensieri in testa: si
sentiva triste, sola e abbandonata.
Perché in fondo era questo ciò che si provava quando non si era più
sicuri delle proprie certezze…
**
Nuova alba e nuovo giorno a Hogwarts.
La scuola si svegliava lentamente, tra brusii di ragazzi assonnati e
tintinnii di piatti scintillanti.
Lily Evans e James Potter, non potevano ancora sapere che quel giorno per
loro sarebbe stato devastante.
Le vacanze di Pasqua erano alle porte ormai e tutti e due speravano di
riuscire ad aggiustare le cose prima di doversi lasciare per tornare nelle
rispettive case.
Appena uscito dal dormitorio, James la cercò con lo sguardo nonostante
fosse anche parecchio irritato.
Si vedevano sempre di fronte il dormitorio dei ragazzi per evitare la
marmaglia di gente, ma lei quel giorno non c’era. Da quando stavano insieme non
c’era stato un giorno senza il quale loro due non si fossero incontrati in quel
posto, anche dopo le litigate più furiose.
Basta!, decise, le avrebbe parlato.
Se Lily Evans avrebbe voluto lasciarlo, perché aveva capito che la sua
ragazza aveva qualcosa del genere in testa, avrebbe dovuto farlo con cognizione
di causa, nonostante lui sperasse internamente che tra lui e Lily non stesse per
finire tutto.
Perché anche se Lily non lo amava più, lui si sentiva più che certo dei
suoi sentimenti.
E non ci stava a lasciarli in balia di quella che in quel momento
considerava una ragazzina volubile.
Volente o nolente, lei avrebbe dovuto prendere una
decisione.
Lily in quel periodo non stava bene e lui poteva capirlo; ma lei avrebbe
anche dovuto capire che il mondo non le girava intorno e che anche a lui forse
le cose potevano andare in maniera negativa.
Da quant’era che non si interessava a lui?
Da quant’era che non lo abbracciava di propria
iniziativa?
James si innervosì maggiormente quando facendo vagare gli occhi su tutta
la sala non riuscì ad intravedere Lily. Non si era svegliata tardi, lo sapeva,
perché Catherine le aveva assicurato che si era allontanata dal dormitorio delle
ragazze prima di lei.
Ad un certo punto però una massa rossa di capelli- che non apparteneva
sicuramente ad uno dei tanti Weasley presenti ad Hogwarts – attirò la sua
attenzione.
Assottigliò gli occhi per osservare meglio la scena che si stava
svolgendo d’avanti a lui.
Lily stava parlando allegramente con Lunastorta. Rideva. Lo abbracciava.
Non dubitava del suo amico, sapeva che Remus sarebbe morto piuttosto che
tradirlo.
Ma lei…
Non era andata al loro appuntamento quotidiano per scherzare con Lupin,
sapendo perfettamente che quella cosa lo avrebbe fatto arrabbiare. Lo avrebbe
ferito.
La osservò con gli occhi accesi dall’ira mentre ancora una volta si
lasciava abbracciare da Remus, e gli tornarono in mente tutte le volte che lui
aveva dovuto inventare marchingegni assurdi per abbracciarla o farsi
abbracciare.
La metti così Lily?
Ma vaffanculo!
Attraversò la stanza ad ampie falcate, e senza pensare troppo a quello
che stava facendo andò da lei, e le afferrò un
braccio.
La trascinò fuori come se fosse un pacco, la portò in un’aula vuota e la
fece quasi cadere quando la spinse dentro con poca
gentilezza.
E se ne fregò dello sguardo indignato - e spaventato?- che c’era sul volto della
ragazza.
Perché a quel punto se ne sbatteva di essere dolce e gentile.
Faceva la bastarda solo con lui?
Bene ne avrebbe pagato le conseguenze.
- James – cominciò calma Lily…aveva capito che c’era qualcosa che non
andava, ma quell’atteggiamento era…intollerabile – si può sapere cosa diavolo ti
prende? Mi hai quasi staccato un braccio! –, strillò incapace di
trattenersi.
E a quel punto James non ce la fece più. Quella domanda, con quel tono
quasi innocente e indignato, gli fece perdere completamente le
staffe.
- James che ti prende? JAMES CHE TI PRENDE?! –esplose. - Hai anche il
coraggio di chiedermelo? Perché non sei venuta stamattina davanti al dormitorio
come al solito? Io sto lì a trivellarmi il cervello per farti stare meglio,
perché penso che per te sia un brutto periodo…ti devo prendere in giro per farmi
abbracciare, ti devo fare arrabbiare per avere una reazione…Per avere un bacio
devo pregarti. Un pezzo di ghiaccio emana più calore di te ultimamente… Poi ti
vedo scherzare con Remus come se niente fosse e tu mi chiedi COSA MI PRENDE? Sei
veramente così stupida come sembri? -.
Le ultime parole le disse urlando, spaventando Lily che sgranò gli occhi
in quel momento lucidi, facendola sentire piccola come non
mai.
L’aveva ferito. L’aveva fatto preoccupare. E capì che per lui
quell’appuntamento mancato era stata la goccia che aveva fatto traboccare il
vaso.
Seppe che a James teneva veramente, che lo amava, quando realizzò di aver
rovinato tutto, di stare ormai per perderlo.
Ma non per questo avrebbe accettato quel comportamento rude, da marito
geloso. Era sempre stata una ragazza orgogliosa che non si piegava d’avanti
niente e nessuno. E in quel momento fu proprio il suo orgoglio a farla parlare,
riuscendo a superare addirittura l’amore immenso che provava per
James.
Per questo gli rispose male.
Anzi peggio.
Fu fredda.
Indifferente.
Come se la cosa non l’avesse minimamente
toccata.
Come se dentro non sentisse una tempesta che la sconvolgeva e la pregava
di chiedere scusa al ragazzo, di implorare il suo
perdono.
- Nessuno ti ha mai chiesto niente, se ti costa tanto puoi benissimo
lasciarmi –
Capì subito di aver sbagliato.
James in quel momento era una furia, e probabilmente aveva solamente
bisogno di un abbraccio, di dolcezza. Della rassicurazione che tra di loro le
cose sarebbero migliorate presto, che quello che stavano vivendo era solamente
un momento difficile. Non di certo si aspettava una risposta così apatica e
indifferente.
- Sai che ti dico Lily? – sibilò con una cattiveria che non aveva mai
sentito nella sua voce - Con me hai chiuso. E’ finita. E’ evidente che te ne
freghi di qualsiasi cosa non giri intorno a te. Ma io sono stufo. Trovatene un
altro che ti fa da zerbino. –
E poi andò via, sbattendo la porta.
Lily non sapeva ancora la portata di ciò che aveva
scatenato.
Perché un Potter arrabbiato e ferito, era un Potter pericoloso.
James Potter in particolare,poi, sapeva come e dove colpire per
ferirla.
Lily capì che per lei da quel giorno sarebbero stati tempi
difficili.
Perché avrebbe rivisto di nuovo quel James bastardo, che se ne fregava
delle regole, che si portava a letto una ragazza a sera. Quel James falso che
lei aveva sperato non dovesse più vedere.
Il ragazzo dolce che era stato con lei, non c’era più, perché pieno di
rabbia e di quel maledetto orgoglio, lo stesso orgoglio che ironicamente li
aveva fatti incontrare destinandoli alla casata di
Godric.
Le parole di James le risuonavano in testa come una condanna, una
trappola infida che non sapeva come evitare.
Con
Me
Hai
Chiuso.
E’
Finita.
La consapevolezza di averlo perso probabilmente per sempre, la travolse
come un fiume straripante in piena, che inglobava qualsiasi cosa senza pietà o
cura.
Si lasciò cadere a terra, scivolando contro una delle pareti dell’aula e
pianse.
Lacrime versate per rabbia, per aver appena preso coscienza di averlo
ferito in maniera irrimediabile...
Si sentiva piccola e meschina, quasi ingrata. In quel momento l’unica
certezza che aveva era una: James meritava una persona migliore di lei. Perché,
la ragazza più intelligente di tutta Hogwarts a detta di tutti, non era stata
capace di tenersi una delle poche cose belle che la vita le aveva offerto senza
voler niente in cambio.
Il cuore di quel ragazzo così innamorato di
lei.
E quando Remus andò da James a chiedere di Lily, la
risposta
che gli venne data lo lasciò spiazzato:
- Non sono affari più affari
miei. –
Il Licantropo vide il vuoto negli occhi del suo migliore
amico.
Comprese immediatamente di dover andare a cercare Lily, quando James
prese posto
vicino a una ragazza Corvonero, per poi abbassarsi verso l’orecchio di
lei con qualcosa di torbidamente malizioso nello
sguardo.
Era giusto che l’amore facesse così male? Che causasse strappi interiori
e dolori atroci all’altezza del cuore?
Questa era l’unica domanda che si poneva James, mentre immaginava che al
posto di quella mora, a baciarlo e ad abbracciarlo in quel momento fosse una
ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi.
Ho dovuto modificarla e riscriverla.
Non rileggevo questa one-shot da quando l’ho pubblicata praticamente, e ora mi
rendo conto del grave errore che ho fatto XD. A mia discolpa posso dire che
quando l’ho scritta- quasi un anno fa- ero più o meno nelle stesse condizioni
psicologiche dei protagonisti, quindi probabilmente non avevo badato a quisquilie come i tempi dei verbi. Ora
l’ho aggiustata- non che sia questo gran capolavoro- e spero che sia leggermente
migliorata. L’ho fatto principalmente per quei lettori che nonostante la
grammatica scorretta, l’avevano inserita tra le preferite. Ne ho dedotto che a
qualcuno era piaciuta, e che quanto meno si meritavano di leggere una storia
decente.
Poooi….Un grazie particolare a ramoso4ever95, monina, Tatia per aver
recensito la vecchia versione; a lovegio92, _Dana_ e monina per averla inserita tra le
preferite; a Four_Four e
ramoso4ever95 per averla inserita nelle seguite; e grazie anche ai 252
lettori silenziosi.
Tutto
qui…
Alla
prossima…
Francesca.