Anime & Manga > Shugo Chara!
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Autore: Amu chan    26/02/2016    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se il manga non fosse finito? E se i Guardiani, dopo "Shugo Chara! Encore" incontrassero una misteriosa ragazza proveniente dalla Via delle Stelle? La giovane trascinerà i nostri eroi in un' avventura che cambierà le loro vite lasciando un segno indelebile... Buona lettura! ;-)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ikuto POV: Entrammo nella Caverna dei Segreti, seguiti dallo Spirito delle Stelle. Eravamo in un enorme corridoio di cristallo azzurro grezzo, costellato di gemme colorate. Hikaru era estasiato: "Wow... La mia collezione si arricchirebbe tantissimo con queste pietre mai viste!" Nel ricordare la collezione di pietre preziose andata distrutta durante la battaglia finale, il suo sguardo si intristì. Amu lo tranquillizzò: "Hikaru... anche se la tua collezione non c'è più , ora hai degli amici, che ti vogliono bene..." Hoshimi ci disse: "Guardiani, sapete perché Yami viene chiamata la 'Custode della Notte'?" "No. Però mi sembrava che fossi triste per questo. Che hai?" Chiese Yaya. La Cometa rispose: "Un tempo, Yami era appunto la 'Custode della Notte', ovvero colei che decideva quando far tornare gli Shugo Chara nel cuore dei portatori, quando mandare sogni premonitori agli umani e cosa fare se un Uovo del Cuore si rompeva. Inoltre, io e lei siamo sorelle." "Cooosa?" Urlò Utau. Hoshimi continuò: "Siamo nate dalla stessa stella. Comunque, mentre io la difendevo, lei è stata una traditrice: eravamo state attaccate da tre Uova X arrivate per sbaglio. Io cercavo di purificarle, ma lei le ruppe. Io mi arrabbiai, ma lei si giustificò dicendo di essere stata costretta a farlo. Io sulle prime non vi avevo dato peso, ma lei mi disse 'Non dirmi che non lo avresti fatto anche tu! Le Uova X vanno distrutte!' Io replicai 'Non è così! Vanno purificate!' Così, chiedemmo allo Spirito delle Stelle, che diede ragione a me. Sentendosi in colpa, ma covando anche rancore per me, lei divenne la Signora delle Tenebre, e da allora cerca di impossessarsi del Tesoro della Luce per fare in modo che tutte le Uova del Cuore esistenti diventino Uova X e lei le possa distruggere!" Hoshimi aveva le lacrime agli occhi. "Comunque, ho intenzione di usare il Tesoro per farla tornare come prima: le boccette non possono influire sulla via delle Stelle!" Lo Spirito delle Stelle la interruppe: "Ora, ognuno di voi dovrà entrare in una galleria." Disse. Hoshimi indicò dodici lunghissime gallerie, ognuna di un colore diverso. Ciascuno entrò in quella del proprio colore, e io entrai in quella argentata. Subito una pesante parete di metallo chiuse l'ingresso: non si poteva tornare indietro.

Hikaru POV: Stranamente, il corridoio trasparente era l'unico senza gemme. Ciò rendeva il tutto piuttosto inquietante: sulla superficie, il mio volto si rifletteva un sacco di volte. "Non lasciarti ingannare dal passato..." Lo Spirito delle Stelle, in lontananza, aveva cantato l'indizio per superare la mia prova. Solo che non sapevo come interpretarlo. Subarashi chiese: "Che facciamo ora?" "Non lo so." Risposi. "Forse affronteremo la prova." "Esattamente!" A parlare era stato... Un attimo... Quello ero io! Il "me" della grotta era vestito con un completo molto elegante e una cravatta blu. "Tu chi sei?" Chiesi. Lui rise: "Ma come, non mi riconosci? Io sono te!" Io feci un passo indietro: "Cosa vuoi?" "Calma, calma. Voglio solo mostrarti questo!" Il ragazzino mise le mani a coppa, facendo apparire una pietra meravigliosa: un bellissimo cristallo azzurro cielo, finemente levigato. Io ero quasi ipnotizzato: era una meraviglia! Istintivamente, mi avvicinai, cercando di prenderla in mano, ma il "me" fece sparire la pietra. Io protestai, ma lui replicò: "Se vuoi questa bellissima pietra dovrai seguirmi!" Io non avrei voluto, ma qualcosa dentro di me mi diceva: "Avanti... che male c'è?" Acconsentii. L'Hikaru della grotta mi prese per mano e il paesaggio di cristallo svanì. Ora ci trovavamo nella sede della Easter, nel mio ufficio: rivedendolo, provai una fitta al cuore, ricordando quant'ero stato triste e solo. A un tratto, mi ritrovai seduto sulla mia sedia, dietro la tenda. Il "me" della caverna sparì, mentre un impiegato della Easter entrava, dicendomi: "Come stai, Hikaru?" Poi mi accarezzò la testa: "Stai crescendo molto, eh?" Io sorrisi, la sua compagnia era piacevole: finalmente qualcuno che non mi chiamava Gozen... L'uomo mi disse di chiamarsi Katsute* e di essere lì per me: aveva trovato una pietra che pensava mi potesse interessare. Mi fece vedere il bellissimo cristallo che avevo già visto nella grotta. Katsute mi disse, a malincuore: "Purtroppo, per averlo c'è un prezzo da pagare." "Cioè?" Chiesi. "Cambiare il passato." "Cioè?" Ripetei. "Devi usare la tua boccetta per tornare a prima che tu avessi un Uovo del Cuore. Inoltre, potrai evitare di sentirti solo, perché ci sarò io con te." Per qualche motivo, io avevo ormai dimenticato i Guardiani, Hoshimi, Yami e perfino Subarashi: il mio pensiero fisso era di cambiare il passato, per non sentirmi più così solo e triste. Subarashi fece per dire qualcosa, ma la Chara Transformation si sciolse all'improvviso, mentre lui si richiuse nel suo Uovo, che divenne grigio e si infilò nella tasca della mia uniforme. Io presi la boccetta a forma di Uovo, la stappai e bevvi il contenuto. Poi dissi: "Desidero tornare nel mio passato per cambiarlo." Una luce bianca mi avvolse, mentre una voce stentorea mi esplose nelle orecchie: "Addio, Uovo Trasparente... ne restano undici." Io mi ritrovai nel mio ufficio, con tutte le mie pietre intorno. Tra loro, troneggiava il bellissimo cristallo azzurro. Io mi sentii felice, ma un'enorme uovo di Diamante si materializzò intorno a me. Di colpo, ricordai i miei amici, la Cometa e la Via delle Stelle. Mi risuonarono in mente le parole dello Spirito "Non lasciarti ingannare dal passato..." Ma ormai era tardi, Subarashi era sparito. E io avevo fallito la prova.


Yaya POV: La galleria rosa era molto bella, punteggiata di piccole gemme gialle e rosse: insomma, la descrizione del mio costume di Bimba Piccola, pensai sorridendo. A un tratto, udii la voce melodiosa dello Spirito: "Ricordati che la fantasia è importante quanto la realtà." Cosa significava? Pepe disse: "Yaya dechu... Adeccho afflontelemo la plova dechu. Ho paula dechu." Io la rassicurai: "Tranquilla... Non potranno niente contro l'imbattibile Yaya! Avanti, prova, ti sto aspettando!" Mi pavoneggiai. Dopo un po', sentii una voce acuta sussurrare: "Ma tra non molto sarà tutto finito..." "Chi sei? Fatti vedere!" Urlai. Davanti a me si materializzò una bimbetta di circa quattro anni, dai capelli rossi legati in treccine. La bimba sorrise innocentemente: "Io sono solo una bambina triste." "Triste?" "Sì, perché dovrò crescere." "Bah, tutti crescono, prima o poi." "Ma io non voglio!" La bimba pestò i piedini per terra. "E scommetto che non lo vuoi neanche tu." Quelle parole mi colpirono. In effetti, Pepe era nata dal mio desiderio di non crescere... La bambina sorrise: "E dai... so bene che vuoi rimanere bambina... Pensaci: diventando grande, Pepe sparirà! Inoltre, non potrai più sognare come un tempo e sarai triste..." La ragazzina aveva ragione! Io non volevo crescere, non volevo rinunciare ai miei sogni e a Pepe! La mente mi si annebbiò: nella testa avevo un solo pensiero: "Voglio continuare a sognare... voglio continuare a sognare..." Quella frase mi rimbombava in testa come una cantilena. La bimba mi disse: "Avanti, usa la boccetta per non crescere! Così sarai felice e potrai sempre contare sugli altri!" E mi mostrò uno specchio comparso dal nulla: mi ritraeva da adulta, annoiata e triste, senza Pepe. Poi, l'immagine sfumò e comparve la mia sagoma da bambina, allegra e senza affanni, con Pepe che svolazzava e mi diceva: "Shai... Hai fatto ploplio bene a non clescele..." Senza che me ne rendessi conto, la mia mano era già sulla boccetta: avevo un brutto presentimento, ma lo ignorai e stappai la bottiglietta, bevendo il contenuto. Esclamai: "Desidero rimanere per sempre bambina!" Il mio corpo fu pervaso dalla luce e mi ritrovai seduta, ancora trasformata, in un asilo. Ero su un tappetino verde, circondata da giocattoli e fumetti. Subito cominciai a giocare con Pepe, ma lei, all'improvviso, si chiuse nel suo Uovo, sciogliendo la Chara Transformation. Io mi sentii una sciocca: avevo realizzato in quel momento di non aver superato la prova. Scoppiai a piangere: ora sarei rimasta per sempre prigioniera nella Caverna, senza più rivedere i miei amici e soprattutto Kairi! Le mie lacrime, a contatto con il pavimento, si cristallizzarono, formando un'enorme quarzo rosa a forma di coniglietto, che mi imprigionò. Feci appena in tempo a sentire: "Addio, Coniglietto Rosa. Ne restano dieci." Poi più nulla.

*"passato" in giapponese.
   
 
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