STAY HERE

E’ difficile non provare rancore.
E’ difficile perdonare, fare come se niente fosse e continuare per la propria strada, perché in qualche modo sono stato ferito.
In qualche modo, non ne ho la minima idea di come, le lacrime erano cadute in una pozza di sangue, mi ero accasciato non so quante volte a terra disperato, affranto, perduto.
Ricordo come i pugni erano arrivati veloci sul muro, e il mio sangue scorreva, e i miei occhi chiedevano, imploravano perdono.
Il corpo tremava.. iniziavo a sentire freddo. Sapevo che la situazione sarebbe cambiata, che il dolore sarebbe scomparso,
che se ne sarebbe andato assieme ai bei momenti passati, che volarono tempo fa in un solo soffio di vento nel cielo. Mi alzai, ero pronto ad affrontare me stesso.
Mi chiedevo: Ho qualcuno accanto a me? No. E c’è qualche misero motivo per cui dovrei restare? Non mi pare. Sono perduto, non ho nessuno. Non ho una famiglia, non ho amici, questa è l’unica soluzione. La corda stretta al collo, era tempo di andare.
Stavo per lasciarmi andare verso un Dio che presto si sarebbe rivelato inesistente, come ben sapevo. Era la fine, ma ne ero felice.
Ma lei era lì. Era lì, che mi guardava con quei suoi occhi tristi, a implorarmi di rimanere.
Non parlava, non si muoveva.
Era un’illusione. Mi chiesi ancora una volta: C’è qualcosa per cui dovrei rimanere? E lì la risposta arrivò.
Non potevo vivere da solo, ma potevo provarci… e riguardo al ‘’qualcuno’’ avevo trovato la risposta perfetta. Avrei vissuto con lei, col suo ricordo impresso nella mia mente.

Non l’avrei mai lasciata andare, ma era tempo di essere una persona migliore, e di avere una vita migliore.
E la visione di una vita parallela si era fatta strada nella mia mente.
Eravamo assieme. Due anime perdute che assieme non lo erano affatto. E piansi, piansi come mai avevo fatto.
Perché ero destinato a perire, ma da egoista quale sono ho portato lei con me.