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Autore: Miss_McCall    26/02/2016    1 recensioni
E se una maledizione facesse ritornare Scott Bambino? Tra disavventure e giornate divertenti, Scott rivivrà la sua infanzia con accanto i suoi amici e un Peter più affettuoso del solito e un Derek più maltrattato, che trattato bene.
[ Peter ancora tra noi ; Derek maltrattato; Lidya e Malia complottartici; Scott bambino; non sono presenti ne Liam ne Kira]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Peter Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona sera..... mi rubo solo un momentino del vostro tempo, per ringraziare tutti coloro che hanno recensito la storia, chi ha messo tra le ricordate , seguite e anche chi legge semplicemente. grazie di cuore spero che il secondo capitolo vi piaccia e come sempre recensite!!!!
baci Miss McCall

2 giorno
 
 
Ma certo! - esultò Deaton balzando dalla sedia, che l aveva ospitato per tutta la notte. -Forse ho trovato la soluzione per Scott, dopo il turno vado a parlarne col branco-mormorò stiracchiandosi.
Gettando poi un’occhiata l’orologio, che segnava le 8.00 di mattina, andò nella casa situata sopra la clinica per darsi una rinfrescata e per prepararsi così da poter aprire la clinica.
 
 
 
Intanto a casa Hale:
 
-Buongiorno papà, dormito bene stanotte? -chiese Malia intenta a preparare la colazione.
 
–Sì, cara grazie, Scott si è svegliato una sola volta per andare in bagno-disse Peter sedendosi su una sedia continuando- a proposito tesoro dov’è tuo cugino? - le chiese afferrando una tazza e riempiendola con del caffè -In camera non c’era – concluse soffiando sul liquido bollente.
 
-Non lo so - ammise la ragazza, mettendo una padella su fuoco per fare i pan cake.
 
-Gionno! -disse Scott tutto assonnato, mentre con una manina si strofinava gli occhi, avvicinandosi ancora barcollando per il sonno a Peter.
 
-Buongiorno piccolo, hai dormito bene tesoro? -chiese Malia spegnendo momentaneamente la fiamma sotto la padella, mentre donava un bacio sulla guancia al piccolo.
 
-Tii……ove ta Derek? Momme ancola? -chiese il cucciolo a Malia, desideroso di una risposta.
 
-Non lo so Scott, vieni andiamo a vestirci e dopo lo cerchiamo –disse l’uomo prendendo in braccio il cucciolo per portarlo in camera.
 
 
Dopo una mezz’oretta:
 
-Scott vai in bagno a lavarti il viso e le mani, che scendiamo a fare colazione-lo istruì Peter, mentre il bambino usciva dalla stanza per andare nel bagno, tornando indietro come una furia.
-Scott che è successo? -chiese Peter sentendo che il piccolo lo tirava per i pantaloni.
 
– Dommono in bagno, vieni- disse esaltato il bambino, trascinando anche Peter in bagno, saltellando sui piedini scalzi.
 
 
 
Derek appoggiato alla vasca con Stiles, che a sua volta poggiava la testa sulla spalla di quest’ultimo, se la dormivano alla grande ignari di avere spettatori.
 
Scott lasciando la presa sul pantalone dell’uomo si avvicinò a Derek, tastandogli un braccio muscoloso.
 
– Derek, Derek vegliati-lo picchiettò il bambino, scuotendolo.
 
–Ma che succed…O CAVOLO! -urlò il mannaro, alzandosi di scatto in piedi senza notare Stiles, che intanto aveva sbattuto la testa sul pavimento svegliandosi di colpo.
 - Der ma che ti è preso mi hai fatto mal … o bontà divina-si bloccò dolorante, rendendosi conto di dove si trovava.
 
Poco dopo tutti e quattro scesero per la colazione, con Stiles che ancora si massaggiava la tempia e lo zigomo doloranti.
 
- Ah bene, vedo che li avete trovati-disse Malia, mentre metteva sul fuoco l’ennesimo pan cake.
 
-Ti, tavano dommendo nel bagno-disse Scott con quel visino da cucciolo, mentre apriva una stipetto ai piedi della ragazza.
 
- Scott, ma che stai facendo? -chiese curiosa la mannara, vedendolo tirare fuori una piccola padella.
 
-Io aiuto, come con la mamma-disse sorridendo il piccolo, sedendosi a terra iniziando a giocare mimando le mosse di Malia.
 
 
-Bene ora che hai giocato posa la padella e vieni a mangiare-disse esasperato Derek dopo l’ennesimo tonfo, che la padella faceva sul pavimento.
 
–Gno non tono ponte le fittelle- disse il cucciolo mettendo il muso.
 
–Non me ne frega che non sono pronte mi stai facendo venire mal di testa! Dammi quella padella-urlò esasperato Derek, tentando di prendere la padella.
 
–Der non penso sia una buona ide…-
 
SBAM!!!!!!!
 
-appunto! -finì la frase Stiles, iniziando a ridere.
 
Scott nell’intento di non far prendere la sua padella al mannaro gliel’aveva suonata in testa, andandosi poi a nascondere dietro le gambe di Peter, che era piegato sul tavolo della cucina a ridere.
 
-Der, tutto bene amico? -chiese Stiles tra le risata, aiutandolo ad alzarsi.
 
-Io ADESSO LO AMMAZZO!! Al diavolo che è l’Alpha- urlò Derek mutando gli occhi in direzione di Scott, che continuava a tremare dietro le gambe di Peter.
 
-Cugino calmati! È solo un bambino, voleva solo giocare-cercò di rabbonirlo Malia, prendendo Scott in braccio e facendolo sedere sulla sedia di fronte al tavolo, accanto a suo padre.
 
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-Buongiorno ragazzi! - salutò Lydia irrompendo nell’loft con un sacchetto pieno di cornetti.
 
-Ciao Lid- ricambiarono in coro Stiles e Malia con due sorrisi identici.
 
-ragazzi dove sono Peter e gli altri?-chiese la rossa sedendosi in cucina.
 
–Sono di là, ha chiamato Deaton … ci sono novità- disse Stiles addentando un cornetto al cioccolato.
 
-Di che tipo?- chiese la ragazza, allungando una mano ad afferrare una tazza e riempiendola con del caffè.
 
–Riguarda la condizione di Scott, sembra sia temporanea –intervenne Malia.
 
-Tidyaaaaaaa!!!!!- urlò il bambino correndo incontro alla rossa, lasciando la mano di Peter.
 
- Ciao campione come stai? -gli chiese la ragazza prendendolo in braccio. - Ti va di mangiare un cornetto al cioccolato? -chiese poi porgendogliene uno.
 
-Ehi Peste perché non resti in cucina a mangiare il cornetto con Malia, io devo parlare un attimo con Lidya- disse Peter mentre faceva alla rossa un chiaro segno di seguirlo- Va bene!!!-disse il bambino addentando il croissant dirigendosi verso l’altra ragazza.
 
 
 
 
-Allora Peter cosa ha detto Deaton riguardo a Scott? -chiese Lydia, sedendosi sul divano seguita subito dall’uomo.
 
–Deaton ha scoperto che la regressione di Scott è solo temporanea, una sorta di incantesimo che gli permette di rivivere un determinato momento della sua infanzia, è una cosa che allora non ha potuto fare e che potrebbe aumentare ancora di più i suoi poteri- spiegò l’uomo incrociando le gambe.
 
–Ho capito quindi basterà capire che cosa voleva Scott a tre anni, fargliela vivere e lasciare che l’incantesimo si compia. - suppose la rossa.
 
-Esatto, ma ora il problema è: scoprire cosa manca a Scott – intervenne Stiles che fino a quel momento aveva ascoltato seduto affianco a Derek.
 
-Non so cosa manchi a quel moccioso, ma spero che la ritrovi in fretta prima che perda la pazienza e lo uccida- ringhiò Derek alzandosi dal divano ed avvicinandosi alla portafinestra, per guardare fuori.
 
-Ma che ha stamattina, si è svegliato con la luna di traverso?-bisbigliò Lydia ad un orecchio dell’uomo.
 
–No Lid, diciamo che stamattina la piccola peste gli ha dato un buongiorno speciale-disse nascondendo una risata.
 
-Tranquilla Lid te lo spiego io dopo-intervenne Stiles vedendo l’amica confusa.
 
-Papà ora che si fa?-chiese Malia uscendo dalla cucina con Scott tra le braccia.
 
–Io e Derek potremmo andare a casa di Scott, dato che Melissa non c’è e vedere se troviamo qualcosa che ci possa aiutare- intervenne Stiles.
 
–E cosa pensi di trovare genio?-intervenne scocciato Derek, ma notando che Stiles non lo ascoltava anzi lo snobbava per quel moccioso.
 
–Non lo so ma qualcosa dovrà pur esserci … comunque Peter, perché non lo porti al parco, mi ricordo che a Scott piaceva- disse l’umano ignorando Derek.
 
-Tiiiiiiii Peter andamo al pacco a giocare?-chiese sprizzando energia il piccolo.
 
-Se fai il bravo forse andiamo nel pomeriggio-disse l’uomo, mentre accendeva la tv e si sistemava meglio sul divano con Scott, che seduto a terra giocava con delle costruzioni. .
 
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Al parco:
 
 
-Scott non correre che se cadi non ti vengo a prendere- lo avvertì Peter leggermente scocciato, sedendosi su di una panchina vuota, mentre osservava il bambino correre da una giostra a un’altra.
 
-Va beneeee!!!-urlò il piccolo, che non guardando dove metteva i piedi ruzzolò finendo col viso a terra.
 
-Scott!!!-urlò l’uomo avvicinandosi al bambino a grandi passi.
 
Scott si alzò quasi subito, pulendosi le meni sui calzoncini che gli aveva dato Lydia quella mattina.
 
- Non mi sono fatto niente … cusa tono inciappato- disse mogio il bambino, abbassando la testa aspettandosi una strigliata, che con suo sommo stupore non arrivò, anzi al contrario si sentì accarezzare i capelli ancora sporchi di sabbia.
 
–Va bene piccola peste ma la prossima volta stai attento dove metti i piedi-disse sorridendo il mannaro, mentre il cucciolo riprendeva a giocare.
-Moccioso iperattivo- borbottò tra se andandosi a stravaccare su di una panchina.
 
-Ah i bambini, non si può mai stare tranquilli con loro nei paraggi- esordì una donna avvicinandosi a Peter, sedendosi di fianco – Sa prima la osservavo con suo figlio, siete veramente molto carini-continuò non notando il fastidio dipinto sul viso del mannaro.
 
-“Ma che vuole questa befana”- pensò tra se l’uomo spostandosi un po’.
 
La donna continuava a parlare a vanvera tanto che Peter non le prestava la benché minima attenzione, al massimo gli riservava delle occhiate omicide da sotto le Ray-Ban nere lucide.
 
“Ma questa è peggio di quell’umano logorroico di Stiles quando parla”- pensò quando si accorse che qualcuno gli tirava il braccio.
 
–Scott che succede?-chiese notando il bambino imbronciato .
 
-Voglio andare là- disse il cucciolo indicando l’altalena vuota.
 
–Va bene e io che devo fare?-chiese l’uomo non capendo dove il piccolo voleva andare a parare.
 
–Uppaaa!!! Io non ci arrivo e poi non so pingermi da solo-spiegò imbronciato il bambino.
 
Quella era una buona occasione per scrollarsi di dosso quella donna fastidiosa pensò.
 
–Ok tu inizia ad andare che ti raggiungo-disse Peter alzandosi dalla panchina ,stiracchiandosi e seguendo subito il bambino.
 
 
 
-Più in altoooooo!!!-urlava ridendo Scott da buoni 10 minuti, mentre Peter col “massimo entusiasmo” appoggiato ad una appiglio della giostra lo spingeva con una mano.
 
-Peter voglio scendere,-disse poi il bambino arrossendo.
 
Peter bloccando il dondolare dell’altalena lo aiutò a scendere senza proferire parola.
 
-Scott ma che hai?-chiese il mannaro notando che il cucciolo lo fissava imbarazzato.
 
–Devo fare pipì, mi scappa- disse il bambino mettendosi le manine sulla patta dei pantaloncini, guardando imbarazzato il più grande.
 
-Ok è una cosa normale -disse tra se prendendo il piccolo in braccio, dirigendosi ai bagni pubblici.
–Vai io ti aspetto fuori-disse il mannaro posando il bambino di fronte ai bagni.
–E ora che c’è? Non hai detto che ti scappava?! E allora va’ -disse l’uomo notando che il bambino continuava a fissarlo.
 
–M….mi devi aiutare…..ehm.. da solo non lo so ancora fare-disse imbarazzato il bambino.
 
–Dimmi che stai scherzando Scott- esalò Peter, alzandosi sulla testa gli occhiali da sole.
In tutta risposta il bambino scosse la testa abbozzando un sorriso.
“Quanto è carino” pensò per un attimo Peter.
 
–Va bene ti aiuto ma bagnami i vestiti o le scarpe e giuro che prendo e me ne vado, lasciandoti col tuo cosino da fuori-disse l’uomo prendendo in braccio il bambino, entrando nella toilette degli uomini.
 
 
 
Pochi minuti dopo…
 
 
-Scott ma che cavolo almeno il water potevi centrarlo-sbuffò esasperato il mannaro al cucciolo, che rideva come un matto, mentre con dei tovagliolini si asciugava le scarpe bagnate di pipì.
 
-Dai Peste vai a giocare nella sabbia che tra un po’ ce ne andiamo lo avvertì annoiato Peter, mentre si lavava le mani.
 
Scott ormai libero non se lo fece ripetere e come una fulmine si fiondò nel recinto della sabbia pronto per giocare.
Intanto Peter era tornato a sedersi osservando Scott giocare quando:
–Pensavo che lei signore, mi avesse lasciato a parlare da sola-disse di nuovo la donna, attaccando per l’ennesima vola a parlare …
 
“Prima di andarmene io a questa la strozzo parola mia” pensò minaccioso.
 
Perso nei suoi pensieri non notò la piccola rissa, che si era andata a creare nel recinto della sabbia.
Scott, che stava giocando con una bimba pressappoco della sua età, stava litigando con un bambino leggermente più grande di lui, mentre la bambina piangeva rintanata in un angolo.
 
Peter venne ridestato dai suoi pensieri, sentendo la bambina piangere giusto in tempo per vedere Scott attaccare un altro bambino.
 
-Si può sapere cosa sta succedendo qui?- chiese il mannaro avvicinandosi soprattutto a Scott con aria minacciosa, spaventando il piccolo che non lo aveva mai visto così arrabbiato.
 
- Non colpa mia –disse tra i singhiozzi. –Io e la bimba stavamo giocando e questo bambino ci ha spinto, dicendo che doveva giocare lui-spiego Scott mentre due lacrimoni scendevano a bagnare il suo viso.
 
-E velo signore quel bimbo ha spinto Cott a terra e poi pure me, Cott si e alzato e ha detto di giocare intieme ma lui lo ha coppito -Spiegò a grandi linee la bambina, preoccupata che il suo amico venisse sgridato.
 
-Non e vero siete dei bugiardi-urlò il bambino più grande scappando.
 
-Scott, ora calmati, è così che sono andate le cose?- chiese ora calmo Peter.
 
–Si!!-disse il cucciolo stringendosi al collo dell’uomo.
 
–Dai saluta, che ce ne torniamo a casa a darci una bella lavata-disse Peter accarezzandogli la testa piena ormai di sabbia.
Scott abbozzò un sorriso e con la manina salutò la bimba, che subito ricambiò con un sorriso.
 
-Allora bell’uomo se ne torna a casa, se le va possiamo fare un po’ di strada insieme-disse nuovamente la donna.
 
Peter posò Scott a terra.
 
-Senta! Con tutto il dovuto rispetto: lei oggi mi ha letteralmente macinato i coglioni! E una volta per tutte: a me non interessa niente di lei, di suo figlio e della sua vita, guardi suo figlio invece di rompere le palle a me!-sbottò Peter prendendo di nuovo in braccio il piccolo, dirigendosi alla macchina, mentre Scott poggiato sulla spalla dell’uomo se la rideva.
 
 
 
 
 
-E anche questa ripresa è fatta!!-disse Lydia, posando finalmente la telecamera.
 
-Scusa Lid, ma io non capisco: perché abbiamo seguito mio padre fino al parco per filmarlo con Scott.-la riprese Malia, mentre sgranocchiava un pacco di patatine.
 
- Tesoro, mettiamola così: non vedremo mai più Peter comportarsi così, è meglio avere un ricordo e poi detto tra noi … era davvero buffo prima sporco di sabbia-disse Lydia iniziando a ridere.
 
–Hai perfettamente ragione Lid- concordò Malia seguendola nelle risate, mentre la rossa metteva in moto la macchina per tornare a casa.
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Sera a casa Hale
 
 
 
-Scott, dai finisci di mangiare cosi andiamo a farti il bagno-continuava a ripeter Peter, mentre tentava di far mangiare al piccolo un po’ di verdura, che c’era per contorno.
 
-Gno! Non la voglio!- disse risoluto il bambino, scuotendo la testa.
 
-Peter non credo che lo convincerai tanto facilmente-disse tra le risate Derek.
 
Approfittando di quel momento di distrazione dell’uomo, Scott scivolò dalla sedia tentando di dileguarsi.
 
-Ehi piccoletto, dove pensi di andare? Devi andare a farti il bagno-disse Malia sorprendendolo e prendendolo in braccio.
 
-Io vado a letto-disse subito Derek sparendo dalla circolazione, non voleva ripeter l’esperienza dei giorni precedenti.
 
-Io vado a lavare i piatti- rispose subito Malia - Papà mi sa che stasera tocca a te fare il bagno a Scott- aggiunse dileguandosi anche lei come Derek, lasciando suo padre allibito senza parole.
 
“Quei due gliel’avevano fatta” prese a guardare Scott, che intanto fissava curioso il pavimento.
 
-Allora?.....dai vieni a farti il bagno nanetto, che dopo andiamo a vedere la televisione-disse Peter prendendolo di peso e portandolo nella sala da bagno.
 
 
-Ehi Zio! Volevo farti una domanda … ti piace la piscina al coperto?-chiese Derek, apparendo solo con la testa dalla sua camera, fissando l’uomo nel corridoio.
 
-Ma neanche morto, nipote perché?-chiese Peter, lanciandogli un’occhiata interdetta.
 
–Nulla … forse lì non dovresti entrare allora- rispose Derek tornando in camera.
 
Peter non capendo a cosa suo nipote si riferisse, portò il piccolo in bagno, iniziando a spogliarlo, mentre riempiva la vasca.
 
-Bene … la vasca è piena, dai Scott vieni a fare il bagno-disse l’uomo, guardando il bambino che tentava di allontanarsi- Senti prima facciamo e prima andiamo a vedere la tv-continuò prendendo alla sprovvista il bambino e immergendolo nella vasca.
Scott iniziò ad agitarsi non poco, mentre fiotti d’acqua uscivano dalla vasca, finendo in terra.
Uno spruzzo più forte fece arrivare l’acqua sui pantaloni di Peter, che fino a quel momento era riuscito a tenersi a debita distanza dal bordo bagnato.
 
-Scott stai facendo un macello, dai esci dall’acqua cosi ti asciugo-disse il mannaro avvicinandosi per prendere il bambino.
 
-Gno- urlò Scott, mentre si dimenava nell’acqua, bagnando interamente Peter, che intanto si era avvicinato.
 
 
 
-Piaciuto il tuffo in piscina zio?-chiese Derek appoggiandosi allo stipite della porta ridendo a quella scena.
 
-Der lascia che mi asciug…- ma non riuscì a finire la frase, distratto anche dall’arrivo di sua figlia.
 
-Dio! Papà che cosa è successo? Sembra quasi che con Scott nella vasca ci sia entrato pure tu con tutti i vestiti addosso- disse Malia trattenendo le risate.
 
-Tesoro non iniziare pure tu, ti prego- chiese quasi supplicando Peter, mentre preso un asciugamano tentava di asciugarsi alla miglio.
-Tesoro potresti asciugare Scott, mentre pure io mi asciugo?-chiese poi iniziandosi a togliere la maglietta bagnata restando a petto nudo.
 
Malia acconsentì e aiutata controvoglia da Derek ad asciugare il cucciolo, dandogli così la possibilità di cambiarsi.
 
 
 
Dopo il “tuffo in piscina” come lo definiva Derek, ma soprattutto dopo aver messo a nanna Scott, tutti e tre come di rito, andarono a godersi la compagna della televisione.
Passò un’ora abbondante, quando il film fu interrotto dalle urla di Scott provenienti dalla camera di Peter.
 
 
-Mamma…dove sei? - urlava tra i singhiozzi il bambino.
Urla che raggiunsero le orecchie di tutti e tre i mannari, che stavano già a metà strada sulle scale.
 
-Scott! –urlarono i mannari spalancando la porta, ma non aspettandosi di trovare quel simile spettacolo.
 
Scott seduto al centro del letto a due piazze piangeva come un disperato, trasformato con gli artigli piantati nelle manine, scrutando nell’oscurità della stanza
La prima cosa che venne in mente a Derek fu accendere la luce in modo da segnalare al piccolo la loro presenza
 
-Ehi piccolo…-gli corse in contro Malia sedendosi sul letto, abbracciando il cucciolo, tentando di mettere fine a quel pianto senza successo.
 
–V-voglio la mia ma…mma- mugolava tra le lacrime Scott, piangendo ancora più forte, mettendo a dura prova l’udito del tre mannari.
 
-Scott ora basta…controllati cazzo e togli quelle unghie piantate nelle mani, che ti fai solo più male-urlò Derek, prendendo con forza le braccine del piccolo, facendogli aprire le mani così da evitargli altro dolore.
 
–Lassiami, sei cattivo io voglio la mia mamma, tu va dalla tua- urlò ancora il cucciolo non sapendo di aver toccato un tasto dolente del Mannaro.
 
–Fa come vuoi moccioso, io ne ho piene le palle dei tuoi capricci-disse Derek scuro in viso, lasciando la stanza di corsa, rinchiudendosi con un tonfo della porte nella sua camera.
 
-Derek!-provò a richiamarlo Peter ma fu bloccato da Malia.
 
–Papà gli parlo io tu cerca di far calmare Scott, è disperato-disse la mannara, lasciando il piccolo ancora piangente sul letto, dirigendosi verso la camera di suo cugino, non prima però di aver dato un bacio sulla guancia a suo padre.
 
-Scott, piccolo…..ascoltami- tentò di rabbonirlo Peter, attirando la sua attenzione riuscendoci.
Scott con il viso ancora rigato dalle lacrime, che non smettevano di scendere, si girò incatenando i suoi occhioni color nocciole con quelli azzurri dell’uomo.
 
-Volio la mia mamma, dov’è la mia mamma….?-chiese di nuovo il piccolo aspettandosi una risposta che non tardò ad arrivare.
 
-La tua mamma piccolo non può venire … è dovuta uscire per lavoro … ma vedi che tornerà presto –disse calmo Peter, sedendosi accanto al piccolo.
 
–Ma io la voglio lo tesso……- disse tra le lacrime il bambino, abbracciando il corpo di Peter, che lo accolse tirandoselo sulle gambe.
 
-Lo so piccolo, ma ascoltami: piangere non la farà tornare prima- disse infine il mannaro sperando che per un bambino quella risposta potesse bastare.
 
Scott non parlò per un paio di minuti cercando di trattenere le lacrime.
 
–Peter….Pecchè Derek se ne è andato pima???-chiese Scott facendo notare all’uomo che aveva smesso di piangere.
 
-Vedi piccolo la mamma di Derek non c’è più e non tornerà come farà la tua mamma-cercò di spiegare Peter.
 
–e Pecchè lui non piange mai?-chiese il piccolo asciugandosi le ultime lacrime.
 
–Vedi piccolo, Derek anche se non lo ha fatto vedere, ha già pianto, tanto tempo fa quando era piccolo……-spiegò Peter ricordando nella sua mente quando trovò molti anni addietro suo nipote che piangeva disperato vicino ad un tronco di un albero.
 
-Voglio andale da lui, mi ci potti?-chiese Scott facendosi prendere in braccio.
 
–Certo piccolo-disse Peter dirigendosi verso la camera di Derek.
 
 
 
 
-Derek!-disse il piccolo non appena Peter aprì la porta, mostrando la figura di suo nipote sdraiata sul letto affianco a Malia.
 
-Ohhh qualcuno ha finalmente smesso di piangere-disse Malia alzandosi e prendendo Scott dalle braccia di Peter, portandolo sul letto di Derek.
 
-Ha il suo odore ed ha anche pianto-disse Scott mentre annusava il cuscino del mannaro.
 
–Sta zitto nanerottolo che non sei altro- disse senza cattiveria Derek, sentendosi chiamato in causa.
 
Il piccolo gli sorrise e lasciando tutti i presenti stupiti abbracciò il corpo del mannaro.
 
–Mi dipiace per la tua mamma… ma se non piangi, quando vene la mia ti faccio avere anche a te le coccole-disse senza malizia il piccolo, lasciando Derek di stucco.
 
-Certo, certo moccioso….-disse Derek accarezzandogli la testa –Su ora vai a dormire che è tardi. -continuò cercando di sciogliere quell’abbraccio.
 
-Gno io dommo con te, nel tuo letto. -disse Scott staccandosi dal corpo caldo del mannaro ed infilandosi sotto le coperte sorridendo.
 
-Ma non se ne parla proprio- disse Derek ridendo, quando anche Malia si mise sotto le coperte affianco al cucciolo.
 
–Decidi Der o dormi con noi o vai a dormire con Peter- gli diete l’ultimatum Malia sorridendo insieme a Scott.
 
–Io questo cavallo di mio nipote nel mio letto non ce lo voglio!- ribatté risoluto Peter - quando era piccolo poteva andare, ma ora non se ne parla- aggiunse spingendo Derek verso il letto.
 
–Guarda che non vengo a dormire con te neanche se fosse l’unica soluzione del mondo-disse il ragazzo infilandosi anche lui sotto le coperte di fianco a Scott, che subito gli posò la manina sul petto.
 
-Buona notte -disse infine Peter, spegnendo la luce e dirigendosi verso la cucina per prendersi un bicchiere d’acqua.
 
Quando salì di nuovo, prima di entrare in camera, diede un ultimo sguardo nella stanza di Derek per accertarsi soprattutto che il piccolo stesse dormendo.
La scena che vide lo lasciò estasiato: Scott dormiva con la testa poggiata sotto al collo di Derek, con quest’ultimo che gli cingeva il fianco con un braccio , mentre Malia dormiva beata tenendo la mano di Scott tra le sue, facendo sorridere Peter, che una volta socchiusa di nuovo la porta, si diresse in camera sua.
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